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Autore: deny_    26/06/2011    11 recensioni
Hermione ha un gran bisogno di soldi e decide di fare un colloquio per poter affittare il suo utero per i nove mesi di una gravidanza. Il problema? La persona a cui deve affittare il suo ventre per poter dare alla luce suo figlio è, nientemeno, che Draco Luciu Malfoy
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ciao a tutti!
Lo so, lo so dovrei essere lapidata per un'assenza di quasi due mesi! Ma ho dovuto impegnarmi a scuola( e devo dire che è andata alla grande: seconda della classe con una media di 8.83) superare l'esame del DELF B1 (e ho superato anche questo), tingere i muri di casa mia insieme ai miei e mi sono fatta anche un viaggetto di 12 giorni. Insomma sono stati dei mesi intensi che mi ha portato lontano da EFP ma sono tornata e non me ne andrò facilmente.
Un super grazie alle 10 persone che hanno recensito.
Il capitolo è dedicato a voi:


hermione59,
lauragin,
Herm93,
hermione12 ,

Euterpe95,
LadyMalfoy98,
whatashame,
Sectumsempra,
robysnape,
Imogen_Stone

Per quanto riguarda il sesso(e il numero) del bambino non ho ancora deciso ma ringrazio chiunque abbia dato dei suggerimenti.

Buona Lettura a tutti e alla prossima....
Denise

GELOSIA?



Io scesi lentamente e rimasi sorpresa quando lui mi porse il braccio ma, anche se titubante, lo afferrai e feci un respiro lungo per calmarmi. Entrammo in totale tranquillità nel ristorante che era a dir poco magnifico. Un grandissimo colonnato in stile ionico si apriva davanti a noi mentre ai lati due grandi cupole stupendamente affrescate delimitavano due sale arredate nello stile classico francese del Seicento dove spiccava il colore caldo dell'oro.Un maître si avvicinò a noi, salutò educatamente Malfoy e ci condusse ad un tavolo elegantemente apparecchiato.
Ci sedemmo e il silenzio piombò tra noi. Lui faceva finta di guardare il menu, solo per fingere di essere impegnato, un tipo sprezzante come lui sapeva sempre cosa voleva. Anche in quell’occasione.
Io, vedendo che la situazione non cambiava, iniziai a leggere tutti quei nomi pomposamente scritti. Conoscevo solo alcune di quelle pietanze ma non potevo fingere di non vedere l’esorbitante prezzo scritto al fianco di ognuno di quei nomi. Ma in fondo avrebbe pagato Malfoy, no? Potevo fare anche un piccolissimo strappo alla regola.
Si riavvicinò lo stesso uomo di prima chiedendoci se avevamo deciso.
Malfoy, cui nome si poteva dare un significato di arroganza pura, disse:
“Portarmi il solito, Gustav” e con nonchalance ridiede il menù all’inserviente, che intanto si era girato verso di me.
“Per me un’orata gratinata con verdure, Grazie” dissi con un filo di voce. Quell’austera ricchezza dell’ambiente mi metteva a disagio.

“Molto bene” rispose in tono formale quello andandosene via.
L’imbarazzo ripiombò e il suo cervello cercò di trovare più volte un argomento interessante. Ne trovò uno che avrebbe soddisfatto una sua curiosità.
“E’ strano vederti così. Ufficio in un quartiere babbano, con tanto di assistente babbano, per non parlare di questo splendido ristorante babbano. A proposito da quando usi i cellulari, non lo sai che sono mezzi telefonici babbani?” chiesi io malevola.

Lui ghignò, ma non era un semplice ghigno che potevi vedere su un qualsiasi individuo, no. Quell’espressione emanava un’aura alonata di nero che mi ricordava quanto Malfoy potesse essere crudele e subdolo. Bastava scavare solo un po’, oltre quel grazioso faccino delicato e vedere che dietro un volto da angelo se ne nascondeva una da diavolo.
“Vedo che la tua opinione su di me non è cambiata granché, vero Granger?”
“Vedi bene. Anche se sono passati dieci anni dall’ultima volta che ci siamo guardati negli occhi, non ho scordato niente di te.”.

Draco storse le labbra in una smorfia di soddisfazione e auto adulazione.
“Granger, che una donna mi ami o mi odi non può dimenticarmi. Mai” mi guardava con il sopraciglio inarcato, come a sfidarmi a ribattere ciò che aveva detto.
“Se non fosse così doloroso e in questa situazione nettamente controproducente, avrei già usato la pratica dell’oblivion già da tempo per dimenticarmi di te. ” risposi io con soddisfazione.
Il suo sguardo s’indurì ed io ne dedussi che non era abituato a essere contraddetto.
Ma non era nemmeno uno che si arrendeva facilmente.
“Non mi sfidare Granger, perché ne usciresti sconfitta. Non dimenticare che hai bisogno di soldi, i miei soldi e questo ti porta ad essere un perfetto burattino nelle mie mani!”.
“Non sei cambiato a quanto vedo”

“Nemmeno tu se è per questo”
In quel momento si sentì la vibrazione del mio cellulare. Era mio cugino Chris.
Guardai due secondi Malfoy per fargli capire che avevo intenzione di rispondere. Lui non mosse né un dito né un muscolo.

“Ciao Chris” risposi salutando il mio cugino preferito.
“Ciao cuginetta! Volevo avvisarti che per il periodo estivo tua madre può venire qui. L’Australia le farà bene, tu ti riposerai e mia madre starà con la sua amata sorellina.”
Far partire mia madre per qualche mese? Mmm non era un’idea cattiva, a mia madre il sole le avrebbe fatto bene e in più mi permetteva di concentrarmi sulla questione della gravidanza.
“Mi pare una buona idea, Chris. Ti chiamo più tardi per i dettagli.” Lui mi salutò e io riporsi il cellulare nella borsa non aspettandomi di certo domanda scomode.

“Chi era?” mi chiese Malfoy con autorevolezza come se si aspettasse che gli dicessi davvero chi fosse il mio interlocutore.
“Non Ti interessa Malfoy” risposi spiccia io ma lui mi afferrò la mano, la strinse e mi strattono leggermente per far avvicinare il mio viso al suo.
“Granger,ascoltami bene perché non lo ripeterò. Tu sei n

elle mie mani e visto che tra non molto dentro di te ci sarà ciò che considero la più importante al mondo a me interessa tutto di te. Chi ti chiama, chi frequenti…perfino chi ti scopa!” rispose con rabbia sorprendendomi ”Quindi hai tre secondi per dirmi chi era.”
“Te l’ho detto Furetto: nessuno che ti riguarda”.
Ci guardammo in cagnesco, riversando tutto l’odio, il disprezzo e l’ostilità che ci avevano legato da sempre.

   
 
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