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Autore: Mat51    26/06/2011    0 recensioni
Salve a tutti. Questa fan-fiction su Wolf's Rain la scrissi tempo fa e ora mi è venuta voglia di presentarla a tutti voi per mettere in gioco il mio lavoro. Buona lettura
"Ma come facevo a saperlo? La mia ricerca non era che una ragione di vita...stavo davvero cercando il Rakuen, o cercavo solo una ragione che mi spingesse ad andare avanti?"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva davvero troppo freddo quella notte di dicembre, anche per degli animali abituati a situazioni climatiche estreme. Cinque lupi, razza semi-mitologica, correvano verso l'orizzonte guidati dal sussurro del vento e dalla luce fioca delle stelle, senza una meta ma diretti da ogni parte. Si fidavano ciecamente del loro "capo", Kiba, che da giorni fiutava la traccia dei Fiori della Luna verso nord, e li guidava senza sosta al presunto luogo del Rakuen, il misterioso Paradiso dove tutti i lupi, una volta nella vita, sono spinti a dirigersi.
Blue, l'unica femmina del branco, era davvero spossata. Si accasciò a terra riprendendo forma umana, e ansimante alzò gli occhi al cielo per dare un'ultima occhiata a quelle stelle così luminose da sembrarle vicinissime, per poi chiudere gli occhi e riversare la testa su un lato.
"Lasciamola lì"-sibilò Tsume, lupo scontroso ex capo di una banda di ribelli "I deboli non sono che un peso"
"Aah, stà zitto Tsume! Sei davvero un bastardo!"-rispose ringhiandogli contro Hige, un giovane lupo che aveva evidentemente interesse per Blue. Detto ciò le corse incontro e, ripresa anche lui forma umana, la prese in braccio e ricominciò a camminare seguendo il branco, che però li staccò presto.
"Lo sapevo, sono soltanto di peso nel vostro gruppo, vero?" Hige non la stava ascoltando, era troppo perso in quegli occhi profondissimi, il cui colore rispecchiava il suo nome e la profondità del suo animo; si limitò a dissentire distrattamente, stringendola fra le braccia e continuando a camminare fissando il vuoto.
Verso sera il branco si fermò presso delle rovine che sembravano antiche. L'odore di muschio non era coperto dal ghiaccio e nonostante avessero acceso un gran fuoco, il freddo lacerava la pelle e abbatteva lo spirito. Toboe, il lupo più giovane del gruppo, era salito su un pilastro ed ululava alla luna, sperando un giorno di poter raggiungere quella fantastica luce inarrivabile, che rappresentava per lui una speranza incrollabile.
Tsume se ne stava sdraiato come suo solito, e non si capiva se dormisse o se ascoltasse ogni sussuro, ogni fremito, ogni pensiero. Kiba invece dormiva profondamente, stanco per aver portato in groppa Cheza, la ragazza dei fiori della luna, tutto il giorno, e le si era acciambellato attorno per scaldarla. Solo Hige e Blue erano abbastanza svegli, o comunque spensierati, per poter parlare.
"Hige, ti volevo ringraziare per oggi...mi dispiace, ti devi essere stancato..."
Il volto del ragazzo si illuminò, ed egli non perse occasione di vantarsi davanti alla sua bella lupacchiotta "Tranquilla cara, questi muscoli incrollabili saranno sempre a sua disposizione!" fece per alzarsi, ma le gambe non ne vollero sapere e la ragazza se ne accorse. Si limitò ad accennare una risata e a baciare il compagno sulla fronte, sussurrandogli un augurio di buona notte e sdraiandosi accanto al fuoco. Hige rimase sveglio ancora un pò, a rimuginare sul loro obiettivo, finchè Toboe non smise di ululare e si avvicinò a lui, interpellandolo con la sua voce ancora acerba "Hige...secondo te esiste davvero? Il Rakuen intendo..." Il lupo marrone si alzò a fatica e mise una mano sulla testa del piccolo amico, scompigliandogli i capelli "Senti io...non lo so se esiste o no questo posto che stiamo cercando, nè se lo troveremo. Ma so per certo che viaggiando ne abbiamo passate molte assieme e chissà quante altre avventure vivremo...gustati queste occasioni, Toboe." Dopo aver sparato questa pillola di saggezza, anche lui si coricò, continuando tuttavia a pensare per un pò prima di prendere sonno. Kiba di scatto aprì gli occhi e sussurrò a se stesso, come era solito fare lui "Quando siamo partiti ne ero convinto che lo avremmo trovato, il Rakuen. Ma come facevo a saperlo? La mia ricerca non era che una ragione di vita...stavo davvero cercando il Rakuen, o cercavo solo una ragione che mi spingesse ad andare avanti?" Cheza, forse dormendo, forse no, alzò la mano accarezzando il pelo candido del lupo, che provò un piacevole tepore. Da quel momento decise in cuor suo che mai più avrebbe visto piangere Cheza, come nella loro ultima tappa, Crys Town. Il ricordo della lacrime che le sgorgavano lungo le guancie, come goccie di sangue che scorrono copiose da una ferita era davvero troppo doloroso. Il branco, che ogni giorno si faceva più unito, andava avanti ancora.
  
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