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Autore: _Lady Arwen    28/06/2011    1 recensioni
A detta di tutti, l’Ombra era un essere spaventoso. Gareth lo definiva l’incubo della sua infanzia, Seira lo ricordava con terrore. Persino Arianna aveva perso la sua solita aria maliziosa vedendolo. Era un uomo, se così lo si poteva chiamare, malvagio. Anzi, con tutta probabilità malvagio non era altro che una definizione riduttiva.
O almeno, questo era ciò che Claire aveva intuito attraverso le testimonianze di Seira e di tutti coloro che l’avevano incontrato.
Per questo motivo non poteva fare a meno di stupirsi di essere più perplessa che terrorizzata.
La mia immaginazione deve aver lavorato troppo, a quanto sembra.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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 Capitolo XI – Lo scontro, parte prima
 
 
 



L’Ombra girava intorno a Inaus, che cercava in ogni modo di mantenere sul volto un’espressione impassibile e dignitosa, nonostante in realtà stesse tremando di paura.
-Tuo figlio dovrebbe aver già compiuto l’impresa, eppure è in ritardo di parecchi giorni. Te ne rendi conto, vero?-
Quella voce così gelida e cavernosa penetrò con violenza nella mente pavida del re, facendolo raggelare.
-M… me ne rendo conto – bisbigliò, come se fosse un automa. Inaus si maledisse più volte per il suo comportamento indegno: avere paura di un subordinato non si addiceva minimamente al ruolo che ricopriva.
Eppure, l’Ombra aveva un qualcosa che lo intimidiva e lo induceva a comportarsi come un coniglio. Tuttavia, il re non poteva certo dargli la soddisfazione di mostrarsi così intimorito, così decise che era arrivato il momento di mostrare un po’ di carattere.
-Tuttavia, anche se ci sta mettendo tanto, non mi sembra il caso di preoccuparsi- si affrettò ad aggiungere – magari ha soltanto avuto qualche difficoltà nel trovare il libro.-
-Permettimi di dissentire.-
Il re si azzittì all’istante, fissando il suo interlocutore con aria interrogativa. L’Ombra ghignò.
-L’ho incontrato nel villaggio di Junefield, e non aveva la minima idea di cosa fare, quando era evidente che libro si trovava lì. Ho provato a recuperarlo personalmente, ma c’è stato qualche problema… - fece una smorfia di disgusto – la prossima volta devo stare più attento alla mia roba…-
-Come?-
-Non ci pensare. Comunque, Gareth è un fallimento completo. Non ho mai conosciuto un essere umano più debole di lui in tutta la mia esistenza.-
Il volto dell’Ombra si aprì in un ghigno beffardo che il re non notò.
-Non è debole- ribatté Inaus, colpito nell’orgoglio – è solo molto giovane. Non capisco perché hai insistito tanto per affidargli l’incarico, se questa è l’opinione che hai di lui.-
Il re incrociò le braccia aspettandosi una risposta, ma l’Ombra si accovacciò sul davanzale di una finestra, dandogli le spalle.
-Non ti riguarda.-
Dopo aver pronunciato quelle parole taglienti, l’Ombra spiccò un salto e sparì nell’oscurità, lasciando Inaus da solo con l’angoscia e la frustrazione. Se ne avesse avuto la forza, con tutta probabilità avrebbe tirato un pugno contro il muro. Invece si accasciò sul pavimento, massaggiandosi la testa.
Gareth… cosa stai combinando?
 
 


-Ehi, cosa stai combinando?- gridò Gareth a Claire, che se ne stava china sul terreno con aria pensierosa. La ragazza gli lanciò un’occhiata distratta, ma non rispose. Era da quando avevano lasciato Junefield, quella mattina, che lo ignorava.
Gareth scosse la testa.
-Bah. Le donne- borbottò. Arianna scoppiò a ridere, irritandolo, se ciò era possibile, ancora di più.
-Spiegami quale sarebbe l’aspetto divertente di tutta questa faccenda!- gridò, tirandole uno schiaffo.
Siamo in viaggio da due ore e già rischio il tracollo nervoso. Magnifico!
Arianna, tuttavia, non diede segni di essersi offesa, anzi scoppiò in una risata ancora più fragorosa della precedente.
-Non dirmi che non l’hai capito!Se Claire ti ignora, c’è un motivo preciso!- civettò, scostandosi una ciocca di capelli scuri dal viso. Claire, sentendo pronunciare il suo nome, alzò di nuovo lo sguardo, ma l’espressione pensierosa di un attimo prima si era trasformata in una smorfia di puro terrore. Attirò l’attenzione di Arianna e le fece segno di tacere, ma la bambina fece finta di non vederla.
-Beh, vedi- mormorò, maliziosa – il fatto è che…-
Le parole le morirono sulle labbra, perché Claire, incurante del dolore che provava nel toccare la strega, l’aveva raggiunta e le aveva tappato la bocca con una mano.
-Non è successo proprio niente!Sono solo un po’ nervosa- si affrettò a dire, abbozzando un sorriso palesemente falso. Quando fu sicura che Arianna non avrebbe detto più nulla, sciolse la presa, sospirando di sollievo.
Gareth, dopo aver osservato la scena, ridacchiò.
-Nervosa, eh?Ovvio. Hai quel problema, vero?-
Claire lo fissò stupita per un secondo, poi colse l’allusione e scosse vigorosamente la testa. Il rossore che le era spuntato sulle guance, però, la tradì.
-Ma che ti viene in mente?Non hai capito nulla!Io…-
-Sei diventata rossa.-
-Questo non c’entra proprio niente!-
-E allora perché sei arrossita?-
-Perché… uhm…-
La ragazza si guardò intorno, come se cercasse un suggerimento. Infine, con gli occhi ormai colmi di lacrime, fissò Gareth con astio.
-Stronzo!- urlò, e corse via. Arianna alzò le spalle, poi la seguì. Il giovane rimase da solo, a bocca aperta.
Stronzo?Mi ha chiamato stronzo?
-Non ci sai proprio fare coi bambini, eh Gareth?- esclamò una voce alle sue spalle. –Ti fai addirittura insultare da una ragazzina così piccola, e non le dici nulla?-
Il ragazzo rabbrividì. Irrigidì ogni muscolo, ma non si voltò.
-Sei l’Ombra, vero?-
Dietro di sé udì una sonora risata di scherno.
-Ti prego, non chiamarmi così. E’ un soprannome così patetico!-
Il giovane si girò di scatto, pregando affinché le sue gambe smettessero di tremare. Indietreggiò.
-Che… che cosa vuoi?- balbettò.
L’Ombra gli puntò un dito contro.
-Restituiscimi la piramide e il ciondolo.-
-Non so di cosa parli.-
Un’altra risata.
-Ti credevo un po’ più sveglio, Gareth. Dammi ciò che ti ho chiesto e forse me ne andrò senza fare del male a qualcuno.-
Gareth strinse i pugni. Non avrebbe mai ceduto a un ricatto simile se si fosse trattato di una persona comune, ma con l’Ombra era tutta un’altra storia. L’Ombra avrebbe trascinato in un abisso di terrore anche il più coraggioso tra gli uomini.
Il ragazzo fece un sospiro.
Non devo cedere!E’ una questione di principio!
Con uno sforzo indescrivibile, ghignò, cercando di mostrarsi quasi sfacciato.
-Vuoi la tua piramide, eh?- gridò – forza allora, vieni a prendertela!-
 
 


Seduta sul prato, Claire piangeva silenziosamente.
-Stronzo, maledetto stronzo!Come si permette di mettermi in imbarazzo in quel modo, quando mi conosce a malapena?- borbottava tra sé, mentre Arianna la ascoltava, quasi dispiaciuta.
Claire era una ragazza orgogliosa, permalosa e un po’ violenta, per questo gli abitanti di Junefield avevano imparato a trattarla con i guanti. Nessuno si era mai preso la libertà di prenderla in giro in quel modo – su argomenti così delicati, poi! – nemmeno Rudy.
Il ricordo del suo amico la fece piangere ancora di più.
-‘Cidenti- borbottò, strofinandosi gli occhi. Improvvisamente, aveva voglia di tornare a casa.
-Devi abituarti al comportamento di Gareth – esordì ad un tratto Arianna, che stranamente in quel momento non stava ridendo.
– Devi sapere che lui è praticamente cresciuto nella solitudine più totale. Sua madre si è suicidata quando lui aveva un anno, suo padre invece non l’ha mai tenuto in considerazione. Io sono stata sua amica solo per un breve periodo quando aveva dodici anni. – sorrise, questa volta senza ombra di ironia – figurati se sa come comportarsi con una ragazza.-
Claire sbuffò.
-Sono affari suoi. Fatto sta che non è stato affatto educato.-
Arianna alzò le spalle.
-Beh, non lo sei stata neanche tu.-
-Oh, insomma!Ha cominciato lui!-
Detto questo, prese a giocherellare con il suo ciondolo, in un gesto che era ormai solita fare quando era nervosa.
Proprio in quel mentre, il gioiello cominciò a splendere di luce propria, e quasi accecò la ragazza, che rimase intontita per un po’.
-Arianna.-
-Che c’è?-
-Guarda.-
Claire le mostrò il ciondolo, che ora aveva preso a lampeggiare.
Arianna rischiò di cadere a terra per la sorpresa. Rimase in silenzio per un po’, poi, a fatica, le fece una domanda.
-Questo te l’ha regalato il tuo amico morto, vero?Sapresti dirmi dove l’ha preso?-
-Veramente no. Ma credo che l’abbia rubato, lui adorava scippare gli stranieri.-
La strega, con grande sbalordimento di Claire, rovesciò la testa all’indietro e scoppiò in una risata amara.
-Se fosse stato ancora in vita, sarei andata a stringergli la mano. E’ riuscito a rubare qualcosa a…-
-Non è il momento di ridere!Mi dici perché questo affare lampeggia?-
Arianna tornò immediatamente seria, e assunse un’aria quasi inquietante, come se ad un tratto avesse riacquistato tutti i suoi anni.
-Esiste un altro ciondolo identico a questo. Quando entrano in contatto con un individuo particolarmente potente si illuminano, quando sono vicini lampeggiano. Tutto questo a causa del riflusso di energia- spiegò.
-Per farla breve, il possessore dell’altro ciondolo deve essere nei dintorni.-
-E dove, precisamente?-
-Seguimi. Ho una vaga idea.-
 
 


Gareth cadde a terra con un tonfo.
Forse sfidare l’Ombra non è stata una grande idea…
In effetti, durante lo scontro era sempre stato lui ad avere un enorme svantaggio: non era armato che di un pugnale, sebbene sapesse utilizzare qualche semplice incantesimo non era un mago, e inoltre non aveva tutta l’esperienza del suo avversario.
Prima che avesse in tempo di rialzarsi, l’Ombra si chinò su di lui.
-Avanti, dammi ciò che ti ho chiesto.- sibilò.
Anche se erano vicini, Gareth non riusciva comunque a vedere il suo viso. Nonostante fosse stanco e ferito, decise di mostrarsi spavaldo fino alla fine.
-Dovrai uccidermi prima di vedermi obbedire a un tuo ordine.- mormorò.
L’Ombra si accigliò, ma non si scompose.
-D’accordo, come preferisci. Preparati…-
-Gareth!-
Quel grido ebbe il potere di distrarre l’Ombra, che iniziò a guardarsi intorno chiedendosi da dove provenisse; Gareth, invece, aveva riconosciuto la voce.
Oh, merda.
Con un calcio, si liberò dalla presa del mago e scattò in piedi.
-Claire!Vattene da qui!-
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
-Non vorrei dire nulla, ma c’è un tizio alle tue spalle che ha un’aria minacciosa.-
Il giovane annuì e si voltò appena in tempo per fermare l’offensiva dell’Ombra con un incantesimo di difesa.
-Grazie- brontolò poi.
-Bah- gli rispose Claire.
Arianna, che era stata in disparte fino a quel momento, fece un passo avanti, turbata.
-Claudius, sei tu, vero?E’ passato un po’ di tempo.-
 
 
  
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