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Autore: barbyg90    28/06/2011    2 recensioni
Bella è stata adottata fin dalla nascita dalla famiglia Cullen, ma quando raggiunge l'età di sei anni, i suoi sogni iniziano a diventare qualcosa di più. Edward scompare all'improvviso senza lasciare nessuna traccia di se, ma Bella non resterà sola nell'attesa del suo ritorno. Quasi inconsciamente si avvicinerà a...
Tratto dal capitolo 10: " Come hai potuto? ".
Inarcò un sopracciglio. Chissà perché, ma avevo come la sensazione che mi avrebbe detto che non lo avevo allontanato subito.
" Non mi sembrava ti dispiacesse, all’inizio ", ecco.
" Non dovevi farlo. Co…come ti è venuto in mente? Non hai pensato che sono fidanzata e che ho appena tradito Jacob? ".
Non capii il suo sguardo cosa volesse dire. Sembrava sul punto di scoppiare a ridere, o a piangere.
Ma erano poco plausibili entrambe le cose… bhè forse la prima no.
" Credimi Bella, non hai tradito ".
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti! Mi scuso per il ritardo ma spero che, grazie alla super lunghezza del capitolo, mi perdoniate ^_^ senza indugio rispondo alle recensioni e vi ringrazio in anticipo xD

Barby

 

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Capitolo 8

 

Avevo dimenticato i piani strambi e, allo stesso tempo, sadici di Alice.

Era stata buona per un bel po’ di tempo, e questo suo comportamento avrebbe dovuto farmi accendere un allarme: Alice non si concede mai delle pause.

Ciò che non mi aspettavo però, era la diversità del suo piano diabolico.

Proprio davanti alla porta, con tutti i miei familiari attorno che gli ponevano domande su domande abbracciandolo a turno, c’era lui…

Non finii di scendere le scale, mi bloccai nello stesso istante in cui i suoi occhi si puntarono su di me.

Quanto tempo era passato?

A occhio e croce erano poco più di dieci anni che non ci vedevamo.

Anche gli altri smisero di porgli domande e si voltarono a guardare sia me che lui, senza che nessuno riuscisse a sciogliere il ghiaccio.

Alla fine fu Alice a parlare presentandomelo.

<< Bella, lui è Edward, te lo ricordi? Nostro fratello! >>.

Mi fissava, intensamente, cercando di scorgere i miei pensieri.

A sei anni mi avevano fatto credere che Edward fosse in grado di leggere i pensieri di tutti, ma nel corso degli anni mi ero ricreduta.

Se pure ci riusciva, non credevo che il suo potere fosse potente a tal punto da riuscire a capire tutto ciò che un essere umano fosse in grado di pensare.

<< Ehm… non proprio… >>, mentii.

Mi ricordavo perfettamente di lui, non era per nulla cambiato, ma qualcosa mi spingeva a comportarmi così.

Ero arrabbiata? Può darsi.

In fin dei conti, era sparito all’improvviso, senza una spiegazione, né una visita… neanche una telefonata!

Perché si presentava proprio adesso?!

Avevo sentito moltissimo la sua mancanza. Per me era molto più di un fratello, quando c’era lui potevo fare a meno anche di mamma, che era la persona più importante per me.

Se ne era andato, con gli anni lo avevo superato, ero andata avanti.

Perché doveva tornare e rovinare tutto?

Mi sorrise, come se avesse capito che mentivo. Ma la regola numero uno del perfetto bugiardo era semplice: non sorridere, non abbassare lo sguardo e non fare nessun tipo di movimento inconsueto.

Allora perché continuava a fissarmi e a sorridere? Quel sorriso che avevo rimosso a forza dalla mia memoria, lo stesso che mi rassicurava ed affascinava quando ero piccola?

<< Mi ripresento, allora >>. Esordì avvicinandosi.

Tutti si allargarono per farlo passare, mentre lui, col sorriso perennemente stampato in faccia, saliva lentamente le scale offrendomi la sua mano.

Gliela porsi non aspettandomi che la rigirasse tra la sua per baciarmela.

Le sue labbra si posarono lentamente, fresche sul dorso della mia mano.

Il baciamano? Sì che è un vampiro centenario, ma pensavo fosse un gesto superato da un pezzo!

Avevo già conosciuto ragazzi che per far colpo mostravano atteggiamenti simili che erano l’opposto dei loro gesti abituali.

Io ero sotto l’ala “protettiva” di Jacob, ma ad Angela si erano avvicinati certi tipi che meritavano solo schiaffi!

Primo passo falso! Edward Cullen, così facendo, si era giocato pienamente la possibilità di entrare nelle mie grazie.

<< Piacere, io sono Edward Cullen >>, continuò cercando di ammaliarmi con il suo charme.

<< Sì, questo lo avevo capito >>, risposi un po’ acida.

<< Resterai in questa casa quindi? Sei tornato? >>, continuai non spostando mai lo sguardo dai suoi occhi.

Un po’ per osservare la regola prima citata, un po’ perché, seppur non volessi ammetterlo, mi incuriosivano le sue espressioni.

<< Se per te va bene… >>. Era incerto, e non capivo perché.

<< Queste decisioni non spettano a me, ma a loro >>, dibattei indicando con lo sguardo i miei genitori.

Detto questo, mi voltai e salii i pochi scalini fino a raggiungere la mia camera e chiuderla a chiave.

Alice aveva davvero superato se stessa, questa volta.

Dovevo parlarne con qualcuno ma non potevo, i vampiri ci sentono benissimo!

Così decisi di inviare un sms ad Angela, era l’unico sfogo che potevo concedermi.

Tu non sai la sorpresa di Alice in cosa consisteva o.O cose da matti!!! Domani ti racconto. Un bacio

Senza aspettare la sua risposta mi misi a letto, sperando di raggiungere il mio adorato Morfeo il prima possibile.

I miei sogni furono più strani del solito. Le immagini che mi perseguitavano tutte le notti, si erano trasformate. E da oggetti all’apparenza senza senso, d’un tratto, dal nulla, appariva Edward.

Se avessi potuto urlare un “basta” lo avrei fatto, ma mi svegliai solo con la tachicardia.

Era presto, odiavo quando succedeva poco prima che suonasse la sveglia perché non riuscivo a riaddormentarmi in fretta, e se ci riuscivo dovevo svegliarmi subito dopo.

Ne approfittai, quindi,  per rilassarmi sotto la doccia e vestirmi con calma. Solo l’idea di dover riaprire la porta che la sera prima avevo chiuso a chiave mi metteva ansia.

Isabella, smettila! Questa è casa tua e non ti comporterai in questo modo!

L’unico neurone rimasto nella mia testa aveva ragione, dovevo proprio smetterla.

Scesi le scale con tutta l’indifferenza che riuscii a racimolare.

Fare finta di niente, era il mio piano per superare l’ostacolo Cullen.

Il nuovo soprannome non mi dispiaceva!

<< Buongiorno! Finalmente ti sei decisa a scendere! >>.

Per poco non urlai dalla paura. Mi aveva spaventata perché entrata in cucina non mi aspettavo di trovarmelo seduto a tavola che mi aspettava.

Mi guardai intorno sperando di scorgere qualcun altro e notai che la tavola era perfettamente apparecchiata con il cibo e le bevande che mangiavo di solito. Doveva essere certamente opera di Mamma.

<< Gli altri non ci sono, siamo soli >>, rispose ad una mia muta domanda.

Iniziai a pensare seriamente che riuscisse a leggere i miei pensieri… nah, Bella, è impossibile, se così fosse lo avresti scoperto, no?

Mi tranquillizzai, il tutto cercando di far finta di niente, e senza proferir parola mi sedetti e iniziai a mangiare.

Non avevo nessuna intenzione di rivolgergli la parola. Che in casa non ci fosse nessun’altro, non implicava che avrei dovuto chiacchierare con lui.

<< Ti piacciono i pancake? >>.

Perché li aveva fatti lui?

“Eccome se mi piacciono”, avrei voluto rispondere ma mi limitai a un mugugno indefinito.

In effetti erano più buoni del solito. Mamma era una cuoca fantastica, ma in quelli che stavo mangiando c’era qualcosa di diverso che li rendeva perfetti.

Cercai con tutte le mie forze di non darlo a vedere e continuai a mangiare assaporando quella delizia in silenzio.

Non alzai lo sguardo, ma ero quasi del tutto certa che stesse sorridendo… di nuovo.

<< Ci ho aggiunto un ingrediente segreto e mamma mi ha detto che ti piacciono col miele… ero indeciso tra le gocce di cioccolato e i pezzi di frutta ma poi… >>, perché usava tutte quelle parole?!

<< Ma parli sempre così tanto al mattino? >>, alzai la voce per bloccarlo.

Dovetti sembrargli sgarbata perché abbassò gli occhi e si zittì. Purtroppo, il tanto agognato silenzio durò poco:<< Vuoi un passaggio per andare a scuola? >>.

<< No, ho la mia macchina >>, risposi semplicemente chiudendo il discorso.

Mi alzai di scatto, presi la mia borsa e mi avviai verso la macchina.

Perché mi aveva preparato la colazione? Perché cercava di attaccare bottone con me? E perché, soprattutto, nonostante io fossi intrattabile non si allontanava? Io, al suo posto, mi sarei mandata a quel paese…

 

L’ora di spagnolo era perfetta per raccontare gli ultimi avvenimenti alla mia migliore amica.

La professoressa Navarro aveva appena iniziato a spiegare un nuovo capitolo, e le sue spiegazioni, di solito, si svolgevano con lei che leggeva, riga per riga, tutto ciò che dovevamo sottolineare e imparare, e gli studenti che, puntualmente, facevano tutt’altro. Non si curava mai di alzare i suoi spessi occhiali dalla pagina che stava esaminando, e il suo udito aveva sicuramente bisogno di una revisione perché non si accorgeva mai dei continui sussurrii che la circondavano .

<< Ma Bella, perché lo hai trattato così? >>.

Quando Angela aveva sentito che mi aveva fatto il baciamano mi aveva dato ragione, l’ostacolo Cullen aveva perso parecchi punti. Ma perché dopo aver scoperto che sapeva cucinare, e che lo aveva fatto per me, aveva radicalmente cambiato pensiero?

<< Senti Angela, sono arrabbiata ok? Voglio comportarmi così! E poi, non può entrare di punto in bianco nella mia vita e fare il carino, non basterà a concedergli la mia fiducia. Purtroppo non è una cosa che controllo, si acquisisce col tempo >>.

La mia arringa la zittii, anche se per poco:< E Jacob, invece, come l’ha presa? Da quello che mi hai raccontato e che mi ricordo, è un bel ragazzo… non gli dà fastidio? >>.

Non ci avevo ancora pensato, né avevo avuto l’opportunità di parlargli. Ieri sera mi aveva mandato il solito messaggio della buonanotte ed era andato a dormire, non gli avevo ancora detto nulla.

Oltretutto, perché avrebbe dovuto infastidirsi? Edward era mio fratello.

Si ma anche Jasper e Alice sono fratelli, e Emmett e Rose non sono da meno… e loro sono sposati.

Sì, ma non ha importanza!

Non potevo di certo iniziare a litigare con la parte razionale di me… anche perché avrebbe vinto lei.

<< Non ne ho idea Angie, ma lo scoprirò presto >>, le sorrisi amaramente.

Avevo una vaga idea di come avrebbe reagito, ma ero ferma sulle mie decisioni: Jacob non avrebbe dovuto preoccuparsi perché io ed Edward saremmo stati solo e soltanto fratelli, e non poteva intromettersi perché ero perfettamente in grado di gestire tutto. E l’intolleranza che provavo verso di lui mi rendeva le cose decisamente più semplici.

 

Ritornare a casa a piedi era un modo perfetto per far sfogare la rabbia.

Angela aveva cercato di avvertirmi, ma io non ci vedevo niente di male, il mio stupido intuito mi diceva che Jake avrebbe capito, che il suo solito modo di comportarsi, questa volta, avrebbe ceduto il passo alla ragione… ma mi sbagliavo.

Avevamo litigato pesantemente, e in fondo era soltanto colpa mia, mi ero resa conto che mi lasciavo influenzare troppo da lui.

Il mio modo di vestirmi, gli amici (o per meglio dire, le amiche) che frequentavo, tutto era deciso o approvato da lui.

E la cosa che più mi stupiva,ora,  era che con i suoi modi subdoli, sembrava che lo avessi indotto io a comportarsi così.

Mi venne in mente la discussione di qualche anno prima, nel periodo in cui la scuola, eccezionalmente, aveva programmato una gita scolastica di cinque giorni all’Olimpic National Park. Jake non voleva che ci andassi e alla fine l’ebbe lui vinta, mi convinse a dirgli che per me non era importante andarci se lui non era tranquillo. Senza nascondere che non ero tranquilla neanche io a lasciarlo da solo a Forks dopo che mi aveva detto di non preoccuparmi, un modo di divertirsi senza di me lo avrebbe trovato anche lui.

Non potevo più pensare a Jake, avevo bisogno di un diversivo, e il mio mp3 era perfetto per questa missione. La musica rock nelle orecchie a tutto volume era proprio ciò di cui avevo bisogno. Mi caricò fino a farmi dimenticare del tutto di ciò che mi circondava, e di cosa mi fosse accaduto qualche minuto prima.

Mi dimenticai anche del tragitto che stavo compiendo al punto da urlare quasi dalla paura quando mi resi conto che una macchina con i vetri completamente oscurati mi aveva affiancata.

Continuai a camminare verso casa facendo finta di nulla, nascondendo e cercando di frenare il mio cuore che mi batteva all’impazzata nel petto.

Ci mancava solo uno stupratore pazzo ad inseguirmi, pensai arrabbiata di nuovo, e un tantino terrorizzata.

Ascoltare i Tg non ti rende più tranquilla, al contrario.

Ultimamente avevo sentito di quella ragazzina rapita, di una moglie uccisa… insomma, ogni giorno era un vero e proprio bollettino di guerra.

Perché mai l’indomani sui giornali non ci sarebbe potuto essere il mio nome in prima pagina?!

Sperai con tutta me stessa che se ne andasse e mi lasciasse tornare a casa da sola con la mia rabbia, ma così non fu. Continuava a seguirmi, forse voleva chiedermi se volevo un passaggio? Avrei di sicuro risposto di no, le gambe mi funzionavano benissimo. E se non avessi avuto scelta? Se mi avesse puntato…

<< EDWARD? >>.

Urlai di stupore quando abbassò il finestrino. Quella macchina era sua, non ero in pericolo di vita… o almeno non subito, mi corressi mentalmente pensando al mio fidanzato.

<< Dai, Sali >>.

<< Non credo proprio >>, risposi non abbandonando il mio amabile tono.

<< Bella, sta piovendo. Ti prenderai il raffreddore >>.

<< Affari miei >>, risposi semplicemente girandomi dall’altro lato e continuando a camminare.

<< Non fare la bambina >>.

Ma come si permetteva?!

<< Bella, Sali in macchina, dammi ascolto! >>.

In quel momento non pensavo a Jake, era diventata una questione di principio. Solo perché pioveva ed ero a piedi non significava che volessi un passaggio da lui… credeva di fare il fratello maggiore?

Avrebbe dovuto pensarci prima.

<< E perché dovrei?  >>. Non rispose.

Mi fermai all’improvviso voltandomi verso il finestrino dove si stava sporgendo per farmi salire:<< Visto? Prima ti rendi conto che non sei nessuno, meglio è per tutti! >>, e ricominciai a camminare.

L’auto frenò all’improvviso nel bel mezzo della carreggiata. Edward scese con passo deciso dirigendosi proprio verso di me.

Cosa aveva in mente?

Si avvicinò e senza troppe cerimonie mi caricò in spalla come un capretto a Natale e mi fece entrare in macchina.

Di solito odiavo chi usava la forza o la violenza con me… eppure era stato forte, ma non violento. I suoi modi erano insolitamente delicati, ma non poteva permettersi di toccarmi!

Non mi diede neanche il tempo di capire cosa avesse fatto che la macchina correva già a più di ottanta chilometri orari. Probabilmente aveva immaginato che sarei scesa immediatamente.

<< Edward, fammi scendere IMMEDIATAMENTE! >>.

Non rispondeva neanche?! Dio, che nervi!

<< Voglio scendere! >>, urlai.

Non disse nient’altro mentre si dirigeva verso casa. Non si girò, né si degnò di rispondere.

Mi arresi, era inutile sprecare voce ed energie.

Proprio quando decisi di tacere mi accorsi che l’abitacolo era silenziosissimo. Dal momento in cui le mie urla avevano cessato di invadere gli interni super lussuosi dell’auto di Edward, mi ero sentita circondare da un innaturale silenzio, era quasi opprimente, avevo persino timore di muovermi per non creare rumore.

Non ero abituata ad auto che non vibrassero di musica a tutto volume, e con i finestrini chiusi non si sentivano neanche i rumori esterni.

Frenò davanti al cancello sempre senza guardarmi e mi aprì lo sportello sporgendosi verso di me ma senza neanche toccarmi.

<< Scendi! E va’ a farti una doccia >>.

Aspettò che scendessi dall’auto e che entrassi in casa per poi sparire senza dire nient’altro.

Mi accorsi di non essere preparata alla sua reazione. Sembrava arrabbiato, come se non avesse più voglia di sentire nessun altro tipo di atteggiamento poco educato da parte mia.

E mi resi conto di aver esagerato, anche se non ero per nulla pentita.

Allora?... non ho esagerato vero? Avevo in mente ben altro ma mi sono frenata parecchio… è ancora presto XD cosa pensate della reazione di Bella? E secondo voi perché mai sarà tornato??? Un motivo c’è ^__^

baciiiiiiii

 

 

   
 
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