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Autore: Sailor Saturn    28/06/2011    3 recensioni
Allora, che dire: questa raccolta è ispirata ai versi della poesia "Vivi la Vita" di Madre Teresa. Ho cercato di collegare ad ogni verso uno o più personaggi che, secondo me, rappresentano bene il verso stesso.
Spero possa piacervi! Buona lettura!
La racolta ha partecipato (tranne il capitolo 8) al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili".
Il capitolo 8 ha partecipato al contest "Parlami di LUI" di Freddy16, classificandosi 10° a parimerito e vincendo il "premio lacrima".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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 Cho Chang

LA VITA E' PROMESSA, ADEMPILA

 

:<< Promettimelo! >>

:<< Ma... >>

:<< Niente ma! Prometti! >>

:<< Te lo prometto... >>

 

* * *

Una giovane donna camminava a passo cadenzato nel grande cimitero di Londra. L'anziano custode, il Signor Whitman, le fece un cenno di saluto con la mano e la invitò ad avvicinarsi. La donna si fermò, leggermente indecisa, guardando verso la direzione in cui era diretta. Poi, pensando “ Solo un attimo, sto arrivando”, si diresse verso il Signor Whitman.

:<< Buongiorno cara! Come stai oggi? >>

:<< Bene, Signor Whitman e lei? >>

:<< Io sarei più felice se avessi meno reumatismi e ti vedessi di meno! >> esclamò il vecchio custode :<< Davvero, Cho, perché continui a venire qui con così tanta frequenza? >>.

Cho Chang, ex Corvonero, sorrise mesta. Erano diciannove anni che, ogni mese, si recava in quel cimitero.

:<< Probabilmente questa è una delle ultime volte che vede la mia brutta faccia, Signor Whitman! >> rise la ragazza, la voce leggermente incrinata.

:<< Se la tua faccia è brutta, bambina mia, io non ho ancora compiuto 40 anni! >> rispose a tono il Signor Whitman.

Cho si mise a ridere. Adorava il Signor Whitman, ormai lo conosceva da tanto tempo. Era merito suo, in parte, se aveva trovato la forza di andare avanti.

Alla fine della Seconda Grande Guerra era distrutta. Non riusciva a provare niente che non fosse una grande apatia. Aveva cominciato a recarsi al cimitero ogni giorno, per scusarsi con lui, così importante nella sua vita. Per scusarsi del fatto che non riusciva a mantenere la promessa. Le prime visite erano state traumatiche, non faceva altro che singhiozzare disperata, accasciata davanti alla sua lapide. Una volta era anche svenuta, a causa delle troppe emozioni. E Aaron Whitman, con l'esperienza di chi convive da anni con la sofferenza e la dolcezza di chi vuole aiutare a superarlo, l'aveva aiutata. Un gesto, una parola, un saluto e, piano piano, Cho aveva ripreso a vivere.

Perché, a volte, per superare un grande dolore, possiamo solo condividerne una piccola parte con qualcuno che è disposto a starci accanto, senza pretendere niente.

Cho era riuscita a raccontare al Signor Whitman la sua storia. Non era stato facile, non sempre era riuscita ad essere abbastanza razionale da dominare i suoi sentimenti per poter raccontare in maniera lucida. Spesso era scappata via in lacrime appena aveva aperto la bocca. Aaron, però, con pazienza, le era stato accanto, l'aveva aiutata ed era riuscito a scoprire cosa facesse così male a quella ragazza.

Aveva perso il ragazzo che amava, a quindici anni. Aveva amato ancora qualcuno che, però, si era rivelato la persona sbagliata, a sedici anni. Aveva finito la scuola ed era stata catapultata in una realtà fredda e impersonale, che non era pronta ad affrontare, a diciassette anni. Aveva combattuto una guerra, a diciotto anni.

Il Signor Whitman non credeva possibile che, a soli diciannove anni, la vita potesse essere così dura. Quando lo fece notare alla ragazza, lei sorrise e rispose :<< Mi creda, almeno una persona ha avuto una vita decisamente peggiore della mia >>. Dopo quella giornata, Cho cominciò a raccontare al Signor Whitman la sua vera storia e, a differenza di quello che pensava la ragazza, l'uomo non scappò, non la ritenne pazza, tutt'altro: disse di aver sempre saputo che a questo mondo c'erano troppe cose strane che non potevano essere spiegate in nessun modo, a parte la magia.

Cho non sapeva in che modo ringraziare Aaron per esserle rimasto accanto tutti quegli anni, per esserle diventato amico.

Interrompendo il flusso dei suoi pensieri, la ragazza disse al custode :<< Sono qui per far sapere al mio amico che ho mantenuto la promessa che gli avevo fatto. Credo non tornerò più, dopo oggi >>.

Il Signor Whitman sorrise felice a quelle parole: voleva bene a quella ragazza e non voleva che continuasse a vivere nel suo passato. La vide allontanarsi e percorrere quella strada che faceva da diciannove anni. Sospirò pensando che, probabilmente, si sarebbe sentito un po' più solo una volta andata via lei.

Cho camminava a passo svelto tra le lapidi. Aveva perso un po' di tempo chiacchierando con il Signor Whitman e, adesso, voleva raggiungerlo velocemente. In pochi minuti raggiunse il suo obbiettivo. Sorrise, un sorriso triste, mentre posava dei girasoli sulla fredda lastra di marmo. Dopo una carezza gentile a quel volto che la guardava sorridendo, Cho cominciò a parlare :<< Hai visto, sono venuta anche questo mese. Ormai sarai stufo marcio di vedermi qui! Ma a me non importa, io voglio venire a trovarti lo stesso! Credo, però, che questa sarà la mia ultima visita... Ti ricordi la nostra promessa? Io sì... >> un dolce sorriso comparve sul volto della giovane donna, una lacrima le scese dagli occhi mentre con la mente riviveva un tenere ricordo...

 

Inizio Flashback

 

Era il suo quinto anno ed era la ragazza più invidiata della scuola. Lei, insignificante ragazzina Corvonero, era la fidanzata di Cedric Diggory, campione di Hogwarts nel Torneo Tre Maghi.

I due ragazzi stavano passeggiando insieme nel Parco di Hogwarts, tenendosi per mano. Ad un certo punto, Cedric si fermò e si sedette sull'erba, facendo segno a Cho di fare lo stesso. Per un po' non parlarono, si godettero semplicemente la reciproca compagnia. Quando Cedric si voltò verso di lei, aveva lo sguardo serio :<< So che ti sembrerà una richiesta strana ma devi farmi una promessa >>.

Cho guardò il ragazzo con gli occhi sbarrati, invitandolo a spiegarsi. Lui le sorrise dolcemente e le disse :<< Promettimi che vivrai la vita a pieno, gustandoti ogni giorno come se fosse l'ultimo, come se non ci fosse un domani! >>

:<< Cedric- chiese Cho incerta- perché mi dici questo? >>.

Cedric si alzò e cominciò a lanciare dei sassi nel Lago :<< Non c'è un motivo- disse dopo un pò- sono semplicemente convinto che la vita debba essere vissuta così e voglio che tu mi prometta che lo farai >>

:<< Ma- sussurrò timidamente Cho- ci sei tu, sei qui, puoi assicurarti tu che faccia queste cose, perché devo prometterlo? >>.

Cedric sorrise e, dopo aver tirato in piedi la ragazza, le baciò la punta del naso :<< Non puoi sapere cosa ci riserva il futuro, è per questo che voglio che tu prometta! >>

:<< Ma... >>

:<< Niente ma! Voglio una promessa! >>

Cho sospirò e, alzandosi in punta di piedi, gli disse ad un sospiro dalle sue labbra :<< Lo prometto, Cedric >>.

 

Fine Flashback

 

Asciugandosi le lacrime che, prepotenti, erano uscite dagli occhi, Cho riprese a parlare :<< Ci ho messo un po' di tempo ma, alla fine, ho mantenuto la promessa. Sto vivendo a pieno ogni giorno, con mio marito- altre lacrime, questa volta di gioia, uscirono da quegli splendidi occhi- Non credevo che avrei mai davvero amato dopo tutto quello che è successo, eppure... Eppure ci sono riuscita. Adesso ho una bella casa, un lavoro che mi piace, un marito che mi ama e che amo... Ma tu hai già capito, vero? Sai perché è l'ultima volta che vengo qui >>.

Come a rispondere a quella domanda, un soffio di vento sfiorò la ragazza, slacciandole il cappotto sulla pancia. Lei sorrise, un sorriso vero, pieno di amore. Si chinò sulla lapide e baciò delicatamente quel volto che non avrebbe mai dimenticato.

Sussurrò un :<< Ti amo, Cedric, sempre e per sempre >> e si voltò, allontanandosi da quel luogo per non farvi più ritorno.

Quando arrivò all'uscita, il Signor Whitman le si avvicinò e lei, sorridendo, disse :<< Sono incinta >>.

 

* * *

Non c'è modo migliore per vivere la vita: affrontarla giorno per giorno, passo dopo passo, come se ogni giorno fosse l'ultimo.
















Angoletto
Buonasera! Posto alla velocità della luce! Vorrei come al solito ringraziare tutti quelli che mi seguono, in particolare chi mi fa sapere la propria opinione! *-* le parole che mi rivolgete sono magnifiche, davvero! *-*
Che dire, non ho idea del perchè ho "messo" Cedric in un cimitero babbano e non so nemmeno perchè ho scritto questa one shot! Insomma, diciamo che a differenza delle altre (un minimo programmate e pensate) questa l'ho scritta... anzi è meglio dire che si è scritta da sola!
Ok, dopo questo sproloquio vi lascio!
Buona serata e un bacione a tutti/e!!
Sailor ^-^

  
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