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Autore: ivi87    28/06/2011    13 recensioni
Una nave da crociera, un matrimonio e un omicidio... Kate alla ricerca della felicità. Riuscirà a lasciarsi andare?
Rating arancio.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#4 I sogni son desideri

 

Avviso: rating arancio, facciamo arancio scuro..venato di rosso và..per sicurezza, in caso di minorenni… XD

 

Verso la metà del pomeriggio il team cominciò ad accusare i primi segni di stanchezza.

Non dormivano da più di ventiquattrore ed il fisico, ma soprattutto la mente, cominciava a risentirne.

Decisero perciò di concludere le indagini per quel giorno per ricominciare l’indomani a mente lucida.

Esposito fu il primo a decidere di saltare la cena ed andare a riposare.

Sostenne di doversi rimettere in forze, scoccando uno sguardo languido a Lanie.

Castle si rifugiò in camera a chiamare Alexis e Martha.

Le due donne rimaste sole decisero di concedersi un bel massaggio rilassante nella SPA della nave.

Kate però non fece i conti con l’agitazione che la invase non appena realizzò che tra non molto sarebbe andata a dormire. Con Castle.

Il massaggio che per Lanie fu molto rilassante su Kate non sortì alcun effetto.

 

Già di per sé era nervosa per questo ‘presunto suicidio/forse omicidio’. La donna si chiamava Marilene Shepherd e aveva solo trentasei anni 

da quanto risultava sul registro dei passeggeri. Kate aveva già inviato i suoi dati a Montgomery e ora non poteva fare altro che andare a 

riposare anche lei.

Poggiò la mano sulla maniglia della porta e attese qualche secondo.

Dalla loro stanza non proveniva nessun rumore.

Forse Castle se ne era andato un po’ a zonzo sulla nave.

Aprì piano, infilando solo la testa, per controllare.

Le mancava solo di beccarlo mezzo nudo, mentre si stava cambiando!

Invece trovò la stanza semibuia e Castle a letto, già addormentato.

Entrò, richiudendo la porta dietro di sé e si avvicinò cauta.

Dormiva pesantemente, cosa che la incoraggiò a prendersi qualche secondo per guardarlo.

Notò il braccio appoggiato al petto e la mano che ancora stringeva il cellulare.

Se lo immaginò, sdraiato nel letto, a raccontare tutto ad Alexis e Martha.

Chissà se avrà detto loro che non è più Esposito il suo compagno di stanza?

Delicatamente gli tolse il telefono dalla mano e lo posò sul comodino.

L’uomo mugugnò appena e proseguì a dormire.

Kate prese una maglietta e dei pantaloncini corti e andò in bagno a cambiarsi.

L’averlo trovato già addormentato le sollevò di parecchio il morale.

Sarebbe stato imbarazzante affrontarlo senza la scusa dell’alcol o del party, questa volta.

Si mise a letto, badando bene a non svegliarlo.

Una volta sotto le lenzuola realizzò che Castle non si era messo sopra le coperte come la sera precedente.

Percepì il tessuto dei suoi pantaloni contro le proprie gambe e lo ringraziò mentalmente per non essersi messo a letto solo in boxer.

Allontanò le gambe da lui e respirò profondamente.

Non c’era di che preoccuparsi in fondo. Quel letto era enorme.

Era praticamente impossibile toccarsi.

Fissò il soffitto.

Le venne in mente la chiacchierata con Lanie, durante il pranzo.

Aver ammesso ad alta voce di provare qualcosa per lui, aveva cambiato tutto.

Da questo momento in poi qualunque sguardo o gesto nei confronti di Castle avrebbe assunto un significato ben preciso.

Ma si era anche sentita sollevata.

Confidarsi con Lanie le aveva tolto un bel peso dal cuore.

Fece un respiro profondo nel tentativo di rilassarsi.

La sonnolenza fece capolino e l’assecondò, chiudendo gli occhi.

Kate si immaginò che bello sarebbe se riuscisse ad aprirsi di più.

Se riuscisse a confidare all’uomo accanto a lei quanto importante era diventato nella sua vita.

 

Si vide sul ponte della nave. Al parapetto, fissando il mare.

Sentì due braccia forti avvolgerle la vita, posandole dei sensuali baci sul collo.

Il sorriso le nacque spontaneo in volto.

 

Cambiò immediatamente posizione e, da supina, si voltò su di un fianco.

 

Posò le sue mani sopra quelle di Rick e piegò la testa all’indietro, inarcando la schiena.

Come il petto si sollevò sotto i suoi occhi, Rick spostò le mani dalla vita raggiungendo i seni. Afferrandoli con vigore sopra l’abito leggero 

che indossava, che non le impedì di provare piacere.

Lasciò che il gemito le uscisse naturale dalla gola. Senza soffocarlo o nasconderlo.

Lui doveva sapere che quello che le stava facendo le piaceva da morire.

 

E mentre il sogno si faceva sempre più vivido, Kate nel letto cominciò a rigirarsi.

 

Incoraggiato Rick mantenne salda la presa sul seno sinistro, mentre con la mano destra scivolò pericolosamente giù, prima sul suo addome e poi ancora più in basso, alzandole il vestito sino alla vita.

La mano di Kate ancora posata su quella di Rick, lo seguiva nei movimenti.

Trovò facilmente il bordo degli slip facendola rabbrividire.

Allargò le gambe per facilitargli l’acceso.

 

Kate si contorse più volte, scalciando e attorcigliandosi nelle lenzuola.

 

Quando Rick fu dentro di lei non riuscì più a capire nulla.

Ogni pensiero o emozione era confuso..mescolato..si sentiva come se avesse le vertigini. Rick la stava torturando di piacere con le sue dita esperte.

Era sul punto di esplodere quando un tonfo li distrasse e Rick ritrasse la mano.

 

Kate si svegliò di colpo. Un tonfo e dei mugolii di dolore la svegliarono di soprassalto dal suo meraviglioso sogno.

Si guardò intorno irritata chiedendosi cosa mai avesse osato interromperla proprio sul più bello.

Si ritrovò completamente avvolta nelle lenzuola, stile mummia egiziana.

Ed era sdraiata di traverso a pancia in giù. Occupando in diagonale tutto il materasso.

Confusa si alzò sui gomiti e sbirciò giù dal letto.

Castle era steso a terra, intento a massaggiarsi una spalla.

Kate vedendolo sul pavimento cominciò a realizzare l’accaduto e si sentì morire.

Si tirò su a sedere di scatto. Coprendosi il volto con le mani.

Rick la imitò, restando seduto sul pavimento, appoggiò i gomiti al materasso e si coprì il volto massaggiandosi gli occhi.

Era ancora mezzo addormentato e non aveva ben capito perché invece di dormire a letto si era ritrovato per terra.

“Scusa” sussurrò debole Kate da dietro le proprie mani.

“Ma che diavolo è successo?” formulò Rick, confuso.

Bella domanda, pensò Kate.

“Ah..ecco..io..” cosa inventarsi?

“Ecco..stavo facendo…” un sogno erotico su di te. Diglielo Kate.

Le disse la sua coscienza.

“..un incubo! Stavo facendo un incubo!”

Castle parve bersela “Wow, doveva essere un sogno bello tosto!” commentò rialzandosi dal pavimento.

Fantastico, meraviglioso… “Orribile, Castle davvero orribile! Terrificante! Spaventoso”

“Ok, Beckett. Ho capito” le disse strabuzzando un po’ gli occhi.

Era stordito e indolenzito, mica sordo.

Si sdraiò nuovamente a letto e vide come era conciato.

“Ma che hai fatto al letto e perché sei arrotolata nelle lenzuola?”

Grazie al cielo la stanza era ancora semibuia altrimenti le gradazioni di rosso che il suo viso stava testando, gamma dopo gamma, 

sarebbero state evidenti.

Non trovava le parole. Non sapeva che dire. La mente di Kate era completamente vuota.

Inconsapevolmente Castle la aiutò.

“Avevi freddo?” chiese dubbioso, vista la stagione.

Freddo, gelo, freezer, ipotermia.

In un lampo la mente di Kate si riempì di parole e confezionò una bugia più che credibile.

“Il container! Il freezer, intendo. A volte sogno che non fanno in tempo a liberarci e noi due moriamo congelati!” disse tutto d’un fiato per 

paura di tradirsi.

Castle le prese la mano, comprensivo.

“Ma certo, tranquilla, sei perdonata” le disse gentile.

Poi aggiunse “Dai, srotolati e proviamo a dormire, almeno stanotte”

Kate restituì le lenzuola e insieme si sdraiarono a letto fianco a fianco.

A Castle sfuggì una leggera risatina.

“Ma è sempre così dormire con te? Povero Josh..”

Kate gli lanciò un leggero pugno sull’avambraccio e pensò che fosse il momento giusto per dirgli la verità “Non è più un problema suo 

ormai..”

Castle si voltò stupito.

“Come? Non state più insieme?”

“Già” disse debolmente, con un po’ di imbarazzo a trattare quell’argomento con lui.

In effetti lui la conosceva bene, e la sera prima alla festa di Ryan e Jenny aveva pensato che i due forse non stessero più insieme. O che si 

fossero presi una pausa almeno..non era da lei flirtare spudoratamente e mancare così di rispetto al suo ragazzo.

E ora ne aveva la conferma.

“Da quanto?”

“Tre settimane circa” Kate notò un pizzico di sollievo nella voce di Castle.

“Tre settimane?? E non hai detto niente a nessuno?” ovvero, non mi hai detto che sei tornata single???

“Certo che l’ho detto a qualcuno! L’ho detto a Lanie!”

Giusto Castle! La sua migliore amica! Che ti credevi, che sarebbe corsa in lacrime tra le tue braccia? Si disse mentalmente.

“Giusto, scusa. Cos’è successo?” poi si accorse che forse la sua era una domanda troppo privata e tentò di porre rimedio.

Ma la risposta di Kate fu più rapida.

“Josh ha trovato una foto di mia madre, in un cassetto…” si interruppe per guardarlo in volto.

Erano sdraiati così vicini ora, immersi nella conversazione.

“…e mi ha chiesto chi fosse. E io…”

Castle si ricordò che Josh non sapeva nulla dell’omicidio della madre di Kate.

“Non gliel’hai detto” concluse la frase per lei.

Kate scosse la testa sul cuscino.

“Non ci sono riuscita. Mi sono inventata la storia del vecchio inquilino che probabilmente ha dimenticato la foto durante il trasloco..”

Rick restò in silenzio, lasciandole il tempo di parlare.

“Mi ha chiesto perché la tenessi, visto che non era mia, e voleva gettarla, così gliel’ho strappata dalle mani prima che potesse anche solo 

avvicinarsi alla spazzatura e l’ho cacciato di casa urlando” rispose con la voce un po’ strozzata.

Con la mano, Rick, cercò quella di Kate, e la strinse forte.

“Mi dispiace tanto”

“Non è colpa sua. Non ho mai parlato a nessuno di mia madre. Eccetto te” e lo disse stringendo a sua volta la mano di Rick.

Forse era giunto il momento di sdrammatizzare un po’, pensò Castle. Non poteva sopportare che la sua musa fosse così triste.

“Beckett versione Hulk contro il povero Josh…perché mi perdo sempre i tuoi momenti migliori??”  la risata di Kate fu ciò che di più bello 

avesse mai sentito.

“Oh dio, avessi visto la sua faccia, Castle!”

“Me la sto immaginando proprio ora!”

Erano stesi a letto mano nella mano e l’agitazione di Kate era solo un lontano ricordo.

Si sentiva nel posto giusto al momento giusto. E con la persona giusta, cosa che con nessun altro era mai successa. Tantomeno con Josh, 

ecco perché non riusciva confidarsi con lui.

Lasciarlo era stato inevitabile. Ci pensava già da tempo, per via dei sentimenti che provava per Castle. Ma vederlo con la foto della madre in 

mano, ignaro di tutto, mentre le diceva di gettarla via, era stato troppo.

La fece scoppiare come nemmeno lei aveva mai pensato di poter fare.

Era ora di fare le cose per bene e riordinare la sua vita.

Non l’avrebbe mai detto che quello scrittore rompiscatole e combina guai sarebbe stato l’unico uomo a fare breccia nella sua corazza e nel 

suo cuore.

Ma così era e non aveva più intenzione di ignorare i suoi sentimenti.

Kate voleva essere felice. E ci sarebbe riuscita a tutti i costi.

E per quella notte c’era solo una cosa di cui avesse veramente bisogno.

“Se…se ti chiedessi di abbracciarmi, sarebbe sconveniente?” chiese timidamente.

Castle ci mise qualche secondo per registrare quelle parole, a lungo sognate.

“Sarebbe un onore” rispose.

 

 

Angolo dell’autrice:

Capitolo di passaggio per il caso, ma assolutamente fondamentale per il futuro della coppia! Bisognava stabilire le basi... Caskett avvisati!!

Alla prossima con il proseguimento delle indagini mixati a momento sweet ovviamente (lo sapete che da qui non mi smuovo!!) <3<3<3<3

Mille grazie alla mia beta!! as always ;-) (notare, il nome della vittima...è in suo onore!!! XD)

Recensioni sempre gradite ;-)

Buona lettura!!

 
Ivi87

   
 
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