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Autore: chanel coos    28/06/2011    0 recensioni
Un incubo. Un assassino vuole uccidermi. Svengo, incontro Erik... cosa succederà poi? Chi è l'assassino? Cosa farò con Erik? Gli amici? Mio fratello? é una storia paurosa in certi puti, ma non troppo, romantica, comica...insomma leggetela!
Genere: Comico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 

Incubo
Correvo come una pazza sulla strada asfaltata, con le scarpe che portavo, con un tacco altissimo era difficilissimo, mentre quell'uomo spaventoso mi seguiva, voleva uccidermi, aumentai la velocità ma caddi e sfregiai la coscia sul marciapiede, provocando tagli su tuuta la coscia lunghi una decina di centimetri, ma superficiali, anche se usciva sangue. Il dolore, la paura mi fecero venire tanta voglia di piangere, ma cercai di ricacciare indietro le lacrime e ci riuscii. Mentre cercavo di calmarmi mi accorsi che mi stava raggiungendo, era veloce, con un ghign malefico, spaventoso dipinto sul volto pallido, rugoso, spregevole. Mi rialzai e rinizia a correre, disperata, correvo, ma non sapevo cosa avrei fatto dopo, dove sarei andata? non potevocontinuare a correre, prima o poi mi avrebbe presa, non 'era soluzione. Troppo presa a ragionare sul modo di scamparla, sbattei la gamba su un palo, con una forza tale da farlo tremare così tanto da temere che stesse  per cadermi addosso. Caddi a terra, con una gamba fuoriuso, non riuscivo a muovermi. 
Voltai la testa, mi stava raggiungendo, non potevo più fare nulla, non potevo salutare per l'ultima volta le persone che amavo, dire loro di non soffrire per me, perchè sarebbe stato molto peggio per tutti, anche se inevitabile. L'uomo mi prese per il vestito lacerato, mi alzò e parlò, con una voce calma, piatta: 
 
-Mi dispiace, non ce l'ho con te, davvero! Ma devi capire, devo vendicarmi di tuo padre, colpendolo nel punto più debole:tu. Tu mi capisci vero?-
Lo guardai con uno sguardo omicida, come e fossi stata io a volerlo uccidere, lui sorrise e alzò il coltello conficcandolo poi lentamente nella mia pancia. Il dolore mi attanagliava, aveva perforato la ia pelle, la carne... urlai...urlai tutto quello che avevo in gola fino a riaprire gli occhi nel mio letto, completamente intera, senza coscie sfregiate o pance accoltellate. Non ebbi il tempo di respirare che mio fratello entrò in camera mia, proccupato:
-Ehi, cosa è successo hai avuto un icubo?- Annuii in silenzio, la fronte inperlata da goccioline di sudore. Si avvicinò e mi diede un bacio:- Dai continua a dormire, sono solo le due di notte- disse con voce dolce. Lo guardai con gli occhi di una gattina impaurita, dopo alcuni secondi comprse il significato di quello sguardo e chiese, con un sorrisino stampato in faccia: -Vuoi che dorma con te?-. Per tutta risposta feci un sorriso a trentadue denti. Si sdraiò accanto a me e mi abbracciò. Dopo pochi minuti già russava lievemente , mentre io scivolavo lentamente nel sonno. 
 
Cinque ore dopo sentii qualcosa spingermi e dopo qualche istate mi schiantai contro terra : -Oops!- urlò Kevin iniziando a scappare. Lo inseuii inbufalita cercando qualcosa da buttargi addosso. Dopo avergli tirato dietro il telecomando( eravamo già scesi nel salone) diventai io quella che doveva scappare, ma non durò per molto, infatti mi prese per i piedi e mi fece cascare a terra, battendo un aculata madornale.
-S.o.s pazzi scatenati invadono casa mia, mandate rinforzi- urlò papà poliziotto, mentre mamma sorrideva. Dopo essermi tolta di mezzo Krevin, salii in camera mia, che aveva nella parete rincipale un letto a due piazze, su quella a lato una finestra gigante, con spazio dove sedersi, in  quella davanti al letto una tv al plasma, mentre dall'altra parte le porte del mio bagno e del guardaroba. Scelsi di mettermi un paio di panta- collant neri con sopra una camichia blu di mio fratello con sotto una cannottiera un po' più chiara e una cintura nera a metà strada tra il seno e la vita.
Un ora dopo a scuola, ricominciai a pensare al sogno, mentre decine di domande inondavano la mia mente: chi era quell'uomo? come mai l'avevo sognato senza mai averlo visto prima? Perchè voleva uccidermi?
-Meredith, ti senti poco bene?Sei pallida- la voce del professore mi colse di sorpresa, facendomi scattare. Stavo per dire di no,mentendo, ma mi aveva già detto che potevo andare a scicquarmi la faccia e io non chiedevo si meglio. Mi alzai e uscii, ma appena fuori dalla classe una forte nausea mi colpii. Mi appoggiai al muro e vidi avanzare un raggazzo alto, con occhi azzurri, bellissimo, con un fisico stupendo. Poi vidi tutto sfocato... fino al buio totale
Ecco il primo capitolo della mia terza storia. Spero vi piaccia, non so se sono molto brava... recensite vi pregoo!!! Acceto critiche, anche perchè non credo ci siano molto commenti positivi! se vi va potete dare un'occhiate alle mie altre stori e recensire: "il gruppo" e "Dolore"! Ciauuu a presto con il secondo capitolo!! <3
  
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