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Autore: FallingInLove    29/06/2011    5 recensioni
Roba da pazzi! Poggiai una mano su un fianco cominciando a gesticolare animatamente con l'altra.
-Punto primo: mi stai rinfacciando tutte le volte che sono venuta a piangere da te? -domandai sentendo il veleno fra i denti -Perché io pensavo di trovare supporto fra le braccia di un amico e non di uno stronzo pronto a portarmi il conto!
-Non sto facendo niente di tutto questo -tentò di difendersi, ma io ormai ero partita come un treno e non mi sarei fermata tanto presto
-Punto secondo: io non sono una guerra che vi giocate tu e Riccardo, non sono una battaglia da vincere!
-Per me invece lo sei -mi interruppe, guardandomi dritta negli occhi; rimasi in silenzio, colta alla sprovvista e lui ne approfittò per continuare -Sei una di quelle poche cose per cui vale la pena lottare.. ed è per questo che non rinuncerò facilmente, soprattutto se ti so con quell'idiota
Avevo detto che non mi sarei fermata? Be' non avevo tenuto conto di questo. Proprio no.
-E punto terzo -aggiunse lui alla mia lista -non hai risposto alla mia domanda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4. Per te


Fra il torace di qualcuno e il sedile di un treno, scegliete sempre il primo.

Camminavo dolorante per i corridoi, un giorno di riposo non era bastato a far guarire la mia schiena dolorante.

Infatti, la mattina presto dopo quella notte passata a dormire all'aperto, io e Mirko eravamo saliti sul primo treno disponibile per tornare a casa e io, ancora rintronata, avevo passato tutto il viaggio a dormire.

Una volta arrivati, lui mi aveva svegliata e accompagnata fino a casa.

Niente raffreddori o robe varie, solamente un dolore atroce alla schiena provocato da quegli scomodissimi sedili.

Avevo passato il pomeriggio sdraiata sul letto, ma quella mattina ero ancora piuttosto a pezzi.

-Chi non muore si rivede! -mi accolse Nadia al bar dell'università, mentre ordinavo il mio solito cappuccino con il cacao sopra.

-Ciao, Nadia

-Dov'eravate ieri tu e Mirko?

La guardai storta e interdetta dalla sua deduzione -Cosa ti fa pensare che fossimo insieme?

Mi lanciò un sorrisetto malizioso. Forse era impazzita. O forse il suo caffè era pesantemente corretto.

Non riuscii comunque a esprimerle il mio disappunto perché due braccia muscolose mi cinsero da dietro e due labbra mi stamparono un bacio sul collo che per poco non mi fece rovesciare il cappuccino.

-Ciao, principessa

Tutto ok: c'era solo una persona che mi chiamava principessa.

-Riccardo -mi voltai con un sorriso e immediatamente le sue labbra si chinarono sulle mie.

-Ok, me ne vado -fece Nadia finendo alla svelta di sorseggiare il suo caffè (o qualunque altro strano alcolico ci fosse in quella tazzina misteriosa) e si dileguò.


***


Nadia voleva allontanarsi fulminea ma, appena fuori dal bar, incontrò Mirko

-Hey -la salutò -Già fatta la scorta mattutina di caffè?

-Sì; dentro ci sono Ludovica e Riccardo se vuoi fare colazione con qualcuno -informò sarcastica

Mirko la guardò sollevando un sopracciglio, poi spostò lo sguardo sui piccioncini, osservando come, dentro a quel bar gremito di gente, lui non facesse altro che baciarla e strusciarsi a lei

-Ma guardalo -commentò -che esibizionista, mette in mostra la loro storia come se fosse un oro vinto ai mondiali.

Questa volta fu Nadia a sollevare un sopracciglio -E perché la cosa ti dà così fastidio?

Lui si riscosse e abbandonò lo sguardo omicida -Non mi piace quel tipo, non la tratta come meriterebbe -rispose con disprezzo

In quel momento gli squillò il telefono.

Dal sorriso furbesco sul suo volto, anche Nadia capì chi fosse l'interlocutore

-Giada? -fece infatti lui

La ragazza alzò gli occhi al cielo e si allontanò per lasciare a Mirko la sua privacy. Le aveva parlato di Giada: era una tipa che aveva conosciuto durante le serate nei locali e che, occasionalmente “andava a trovare”. Niente di serio, per il momento, anche se ormai era già da tanto che continuavano a sentirsi. Lui comunque diceva che era solo “sano sesso” e che Giada non era stata l'unica.

Mentre Nadia rifletteva su queste bizzarre situazioni, vide Riccardo uscire dal bar, diretto verso qualche aula probabilmente.

3...2...1...

Ed ecco anche Ludovica spuntare fuori dalla folla, a passi lenti e con un'espressione decisamente poco amichevole.

Come volevasi dimostrare, pensò Nadia. Lanciò uno sguardo a Mirko: anche lui l'aveva vista

-Ti richiamo -disse al telefono, chiudendo la conversazione senza aggiungere altro e dirigendosi verso Ludovica; Nadia lo imitò.


***


-Arrivano i rinforzi -annunciò allegramente una voce alle mie spalle.

Perché Mirko era sempre così dannatamente allegro? Mi faceva un'invidia..

-Che ha fatto stavolta? -mi chiese senza che io avessi proferito parola; forse la mia espressione lugubre la diceva lunga

Nadia era al suo fianco, e mi guardava preoccupata.

-Non mi ha neanche chiesto dove sono stata ieri -sputai immediatamente il rospo, volevo sfogarmi -E stasera ha da fare con Yan naturalmente, quindi non può uscire con me! -sbuffai afflitta -Io non sono una di quelle psicopatiche gelose e maniacali.. ma cavolo, tutte le volte che gli propongo qualcosa io, ha sempre di meglio da fare!

-Ok -fece Nadia poggiandomi una mano sul braccio -stasera vieni da me e ci vediamo un bel film, che ne dici?

-Sì, ma uno di quelli dove ammazzano tutti e volano teste a destra e a sinistra -risposi con sguardo omicida

-Umh. Se proprio vuoi -rispose deglutendo

-Eh no! -intervenne Mirko -Volete davvero passare la serata sul divano ad abbuffarvi di gelato? Piuttosto venite al Manhattan!

-Suonate lì stasera? -chiese Nadia

Sollevai di scatto lo sguardo su di lui: ma che amica ero? Mi resi conto solo in quel momento che era da una vita che non andavo a sentirlo.

-Sì -rispose

-Non so.. -fece Nadia titubante; e la sua titubanza era dovuta a me.

-Ci saremo sicuramente -promisi sforzandomi di sorridere; il sorriso di lui invece venne fuori spontaneo e sincero


°°°


Era tanto che non vedevo Nick così, appena ci incontrammo ci abbracciammo

-Ciao Lu! -fece tutto contento mentre mi stritolava fra le sue braccia.

Aveva lo stesso colore castano chiaro dei capelli di Mirko, ma i suoi occhi erano scuri, a differenza di quelli verdi del fratello.

-Come stai? -gli chiesi quando mi lasciò andare

-Bene, grazie, e stasera mi sento carico come non mai

-E perché?

-Non te l'ha detto Mirko? Oggi cantiamo insieme

Nel loro gruppo Nick era alla chitarra e capitava di rado che cantasse qualche strofa insieme a Mirko.

-Una nuova canzone? -chiesi non troppo meravigliata: Mirko mi aveva dato prova innumerevoli volte della sua assurda capacità di sfornare venti rime in meno di cinque secondi (rime sensate, si intende).

-Sì -sorrise -parla di noi, l'abbiamo scritta a quattro mani

Sorrisi di rimando, ben a conoscenza di cosa volesse dire: ogni volta che li vedevo insieme, mi veniva voglia di avere una sorella. Era sbalorditivo come dalla litigata più assurda, riprendessero dopo cinque secondi ad andare d'amore e d'accordo come se niente fosse stato; c'erano sempre l'uno per l'altro e si volevano un bene dell'anima (anche se spesso se lo dimostravano facendo a cazzotti).

Mirko era legato a lui come a nessun altro, e solo lui poteva dargli dell'idiota o prenderlo a pugni; se qualcun altro si azzardava, gliene faceva passare delle belle. Aveva sempre avuto questo grande istinto di protezione verso Nick dacché lo conoscevo.

-Hey Nina, giù le mani dal mio fratellino: è minorenne

Come volevasi dimostrare; mi voltai a guardare Mirko, spuntato da chissà dove -Lo so -risposi con disdetta -Se solo avesse qualche anno in più... è molto più bello di te

-Lo dico sempre anch'io -mi fece eco Nick

-Certo, e tu sei una suora di clausura -ribatté con quel tono ironico che mi dava i nervi, soprattutto se toccava certi argomenti nel momento che io ero in una certasituazione.

-Piuttosto, dov'è Ilary? -chiesi a Nick lasciando perdere quello stupido essere che si ritrovava come fratello.

Ilary era la ragazza di Nick da ormai un anno, ci eravamo conosciute proprio durante una delle serate dei ragazzi; era simpatica e frizzante, ce la vedevo bene insieme a lui.

-Là -me la indicò, bella come sempre, che chiacchierava con Nadia -Tra poco arriva anche mamma, vero? -chiese poi rivolto a Mirko, mentre stappava la lattina di birra che aveva in mano

-Sì, ero al telefono con lei poco fa, ha detto che era quasi arrivata.

Mamma?

-Mi sono persa qualche pezzo? -chiesi -Viene anche Margaret? -Margaret era il nome della loro madre, ma mi faceva strano pensare che anche lei sarebbe venuta, non era mai successo.

-Sì -rispose Mirko prendendo la birra di Nick e bevendone un sorso -l'abbiamo chiamata apposta, sapeva che stavamo lavorando a questa canzone e voleva sentirla -concluse porgendomi la lattina

Io la accettai di buon grado, bevendone un sorso generoso e poi restituendola a Nick

-Bene -dissi -adesso sono ancora più curiosa di sentirla

Nick mi sorrise e, in quel momento, Margaret entrò nel locale.

Mirko la chiamò a gran voce mentre io salutavo con la mano; arrivata al nostro tavolo mi salutò calorosamente come al solito e abbracciò i figli.

Nadia e Ilary si avvicinarono e salutarono a loro volta la donna.

-Allora, come state ragazze? -ci chiese mentre gli altri due si avvicinavano al palchetto -A voi hanno anticipato qualche verso? -chiese con aria complice

-Purtroppo no -risposi -sappiamo solo che canteranno tutti e due

Dopo pochi minuti i ragazzi cominciarono a suonare. Mirko mi aveva detto di conoscere quasi tutti i ragazzi che ad ogni serata si mettevano là davanti a cantare a memoria i loro testi; ormai qualche faccia riuscivo a riconoscerla anch'io, erano amici più che “spettatori”, e si potevano tranquillamente incontrare tutti al bar o in piazza nel pomeriggio.

Conoscevo bene le canzoni del loro gruppo, ma cercai di non farmi rapire troppo dal ritmo e di partecipare alla conversazione.

Margaret aveva un atteggiamento materno con noi, quasi come se fossimo state le figlie femmine che non aveva mai avuto. Sin dalle prime volte che avevo cominciato ad andare a casa di Mirko, mi aveva subito fatta sentire a mio agio, e lo stesso aveva fatto con Ilary. Sorrisi mentre la osservavo rivolgere spesso sguardi orgogliosi verso Nick e Mirko.

Finalmente, arrivò la canzone tanto attesa.

Quando l'annunciarono al microfono, qualcuno applaudì, contento che avessero scritto qualcosa di nuovo. Margaret fu subito rapita dal ritornello, con il quale si apriva il pezzo:


Io non so cosa pensavi quelle notti con papà,

ma grazie mamma ne hai fatti due su due

E due su due, che comunque vada mio fratello ci sarà

Grazie mamma.. grazie pà.


Era Nick a cantarlo, e quel “grazie pà” gli uscì con un'inevitabile traccia di amarezza.

Lanciai un'occhiata di sbieco a Margaret che sorrideva, negli occhi lo sguardo di chi ne ha passate tante.

La canzone raccontava di loro, del macello che facevano in casa; mi piacque particolarmente una frase, che cantarono insieme: “questo è mio fratello, bello, sarà dura per chi me lo tocca!

L'ho già detto che mi facevano rimpiangere di essere figlia unica?! Guardai Mirko sorridere mentre posava una mano sulla spalla del fratello e cantava uno degli ultimi versi:


Salute a mio frate,

brindate a due vite mai separate

lite dopo lite e partite finite a mazzate

quando non c'era il grano passavamo a Milano l'estate

uno spasso lo stesso se la memoria non m'inganna

successo o non successo la gloria va a mamma


Poi partì Nick:

C'hai messo al mondo e dato vita ad ogni sogno che ho

una volta può essere fortuna, la seconda no!


Cantarono di nuovo il ritornello, stavolta insieme, ma Mirko evitò le ultime parole, “grazie pà”. Doveva averlo ferito molto il suo abbandono..

Margaret andò incontro ai due ragazzi mentre tornavano da noi, e li strinse in un abbraccio affettuoso e commovente; qualcuno si radunò attorno a loro per complimentarsi e ci furono numerose pacche sulle spalle.

-Allora? -mi chiese poi Mirko piombando nel posto libero accanto a me.

-Allora è una delle vostre canzoni più belle -mi complimentai e lui sorrise.

Poco dopo, Margaret annunciò che doveva tornare a casa, e Nick e Ilary ne approfittarono per farsi dare un passaggio.

Rimanemmo io, Nadia e Mirko; Nadia aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma mi accorsi che di tanto in tanto lanciava occhiate furtive verso la folla.

Tentai di capire se stesse guardando qualcuno in particolare, ma non ci riuscii.

-Vado a prendermi qualcosa da bere -annunciò a un tratto -Voi volete qualcosa?

-Un bicchiere d'acqua, se non ti scoccia -rispose Mirko

Nadia annuì e si voltò verso di me -Tu?

-Sono a posto, grazie -risposi, poi lei si allontanò.

Guardai Mirko, stupita dal fatto che avesse chiesto acqua e non birra come al solito (probabilmente aveva la gola secca) e solo allora mi accorsi che stava sfogliando un quaderno verde scuro, di quelli piccoli ma alti.

-Che cos'è? -chiesi non avendolo mai visto prima.

Lui alzò lo sguardo su di me -Niente, è solo un quaderno dove ho scritto gli appunti di tutte le canzoni partorite fin ora

-Sul serio? -domandai allungando avidamente un braccio; lui me lo porse annuendo e io cominciai a sfogliarlo.

Tutti i testi li scriveva lui, gli altri lo aiutavano con la musica e infatti quelle pagine erano piene della sua grafia, di scarabocchi, correzioni e di tanto in tanto qualche disegnino; solo nelle ultime due pagine c'era anche la grafia di Nick.

-Con quest'ultima canzone -disse lui alludendo a quella appena cantata -è finito il quaderno

-Ci sono proprio tutte -constatai, con gli occhi probabilmente tre volte più grandi del normale -Che ne farai adesso?

Lui scrollò le spalle, e mi guardò un attimo prima di rispondere -Puoi tenerlo tu, se vuoi

Forse si capiva dal modo in cui stringevo quel quaderno tra le mani, nemmeno fosse stato un tesoro prezioso e fragilissimo, o forse dal modo in cui lo guardavo, fatto sta che Mirko, come al solito, mi aveva capita senza che io avessi detto niente.

Mi spuntò un sorriso lungo da un orecchio all'altro sul viso -Grazie, Mirko! -esultai alzandomi per andarlo ad abbracciare.

-Quando sarò famoso, pieno di soldi e di donne, potrai rivenderlo e farci i miliardi -rispose rovinando completamente il mio entusiasmo.

Mi stavo allontanando per guardarlo male, quando parlò una voce sconosciuta alle nostre spalle -Pieno di donne lo sei già, a quanto pare.

Voleva sembrare divertita, ma tradiva una traccia inconfondibile di gelosia e stizza. Guardai la ragazza che l'aveva pronunciata: occhi scuri, capelli tinti con una strana sfumatura di viola, tacchi a spillo neri e luccicanti, e una mano su un fianco per darsi importanza

-Giada -fece Mirko alzandosi con tranquillità.

Questa Giada l'avevo già sentita nominare, ma non ricordavo bene chi fosse.. be', impossibile ricordarsi tutte le donne di Mirko! Fatto sta che questa mi stava squadrando da capo a piedi, neanche fossi chissà quale rifiuto della società; inarcai un sopracciglio, perplessa.

Quando decise di avermi scandagliata abbastanza, si avvicinò o meglio, sculettò verso Mirko, aggredendolo (a mio parere) con le labbra.

Lui comunque rispose prontamente; decisi di girarmi dall'altra parte e vidi Nadia che tornava con una Coca-cola e un bicchiere d'acqua in mano.

Quando anche lei vide la scena, posò il bicchiere sul tavolo e mi lanciò uno sguardo come dire “che palle”.

-L'acqua -annunciò con un tono di voce più alto del normale

La piovra si staccò da Mirko e lui vide il bicchiere -Ah, grazie -rispose, come se se lo fosse scordato.

Era una situazione piuttosto strana: noi tre tutte in silenzio, con Giada che alternava sguardi assassini a me e a Nadia a sguardi pieni di desiderio non platonico verso Mirko; Nadia che continuava a guardare verso il bancone e io che stringevo quel quadernino tra le mani.

Mirko invece sembrava come al solito tranquillissimo, mentre si dissetava passando con noncuranza una braccio sulla vita di Giada.

Stavo quasi pensando di chiedere a Giada chi fosse il suo parrucchiere, quando Nadia mi afferrò per un braccio -Noi andiamo -annunciò

-Eh? -domandai

-Andiamo -rispose -Dobbiamo andare -e mi lanciò uno sguardo alla “se non lo fai ti ammazzo”.

-Ok.. -risposi

-Di già? -fece Mirko guadagnandosi a sua volta un'occhiata assassina da Giada -Ma restate un altro po', no? Non fate come il mio fratellino!

-A domani! -fu la risposta di Nadia, che mi trascinò via.

Ma era diventata una moda? Tutta la gente che si metteva a correre, aveva il vizio di portarsi dietro anche me, e io ogni volta ci rischiavo le gambe a furia di inciampare e pestarmi i piedi da sola.

Prima di uscire però mi voltai, vedendo che Jason, il bassista del gruppo, si era avvicinato a loro: che fosse la causa del panico improvviso di Nadia?

Mentre le porte si chiudevano dietro di noi e la nostra uscita alla velocità della luce, mi accorsi che anche Mirko stava guardando verso di noi, anzi, verso di me.


°°°


-Chi era?

-Chi?

-Quella. Una tua amica?

Mirko sbuffò mentre metteva in moto l'auto; non era passato tanto tempo da quando Nadia e Ludovica se ne erano andate, e ora lui e Giada stavano facendo lo stesso.

-Non fraintendere -fece allora la ragazza -Non sono gelosa, era solo per.. sapere -precisò fingendo di controllare lo smalto alle unghie -Lo so che ti vedi pure con altre..

-E' la mia migliore amica -rispose lui partendo -Tutto qui.

-Quindi non..?

-Non ci faccio sesso, Giada -rispose lui scocciato dalla piega presa dalla conversazione -Non con Nina.. quali sono invece i nostri programmi per la serata? -chiese, adesso sorridendo

Lei sorrise maliziosa, accarezzandogli una coscia -Dimmelo tu.. io ho casa libera

-Perfetto -rispose lui svoltando di colpo a destra per andare da lei.








°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


Eccoci qua :D

Allora, intanto vi presento ufficialmente Nick alias fratellino di Mirko e Margaret Dolce Mamma: NICK - MARGARET

I versi appartengono alla canzone che J-ax e Grido hanno scritto insieme, “Due su due”. E' stato il rapporto di questi due cantanti (fratelli sul serio!) ad ispirarmi parte di questa storia, ovvero quella che riguarda Mirko e Nick. La scelta di Milano come loro città natale, è stata dettata da questi versi, che avevo in mente di aggiungere a questa storia fin dall'inizio :)

Nel prossimo capitolo parleremo un pochino, ma giusto un pochino e anche in modo abbastanza sfuggevole del passato di Mirko..

Non scordatevi di Giada: come avete visto è moooolto gelosa di Mirko anche se cerca di non darlo a vedere.. la rivedremo ;) Intanto se siete curiose, eccola qui: GIADA

Riccardo è il solito, in questo capitolo l'ho nominato poco, ma penso sia evidente il disprezzo che Nadia e Mirko nutrono nei suoi confronti.. e voi?? Immagino le risposte!

Grazie a chi ha inserito la storia fra i preferiti, le seguite o le storie da ricordare! Grazie anche a chi legge in silenzio :)

Un bacione a tutte, buon fine giugno =D

  
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