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Autore: sweet Leslie    29/06/2011    1 recensioni
«E tu sei un artista?» chiese senza convinzione l'altro.
«No» non le era neanche necessario pensarci «No, io sono l'insignificante.»
Andrea non obbiettò a quella risposta. Probabilmente, in questo caso, era assolutamente d'accordo con lei.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Particolari inutili in quel caffè di Praga



Il caffè che si erano fermati a bere era incredibilmente disgustoso e purtroppo anche l'unico rimedio al freddo pungente che erano riusciti a trovare prima dell'assideramento.
Ma alla fine cosa importava del caffè, si disse Jenna, era un particolare insignificante in mezzo ad una miriade di altri particolari assolutamente irrilevanti: stava ancora cercando qualcosa che importasse veramente in mezzo a tutta quell'inutilità, neanche la letteratura e l'arte, che erano praticamente la sua vita, erano davvero importanti, ma con qualcosa doveva pur distrarsi nel frattempo che la sua ricerca andava avanti, anche perché non era sicura che “l'importante” fosse qualcosa che avrebbe amato.
Seduto nel bar, davanti a Jenna, Andrea stava parlando, ma di cosa? Nemmeno quello era importante. Spesso, pensava lei, le chiacchiere del suo ragazzo erano solo un banale ornamento per farcire la situazione di altri particolari inutili. Forse stava ribadendo per l'ennesima volta la soddisfazione per la sua brillante idea di fare una piccola vacanza a Praga quell'inverno, dopo tutto sarebbe stata solo la decima volta che glielo faceva presente da quando erano usciti dall'albergo quella mattina.
Erano passati due giorni dal loro sbarco all'aeroporto e Jenna si stava ancora chiedendo quale colpa Andrea dovesse espiare nei suoi confronti con questo improvviso interessamento ai desideri dalla sua fidanzata: erano mesi che le era venuta voglia di vedere Praga, ma lui odiava viaggiare ed odiava ancora di più le vacanze culturali che Jenna progettava di quando in quando. Conosceva Andrea troppo bene per non aver sospetti; ed improvvisamente aveva trovato in particolare che non avrebbe dovuto considerare così irrilevante. Eppure Jenna sentiva che non le importava particolarmente, era solo un altro leggero fastidio.
Poi sentì distintamente, per la prima volta quella mattina, Andrea dire qualcosa riguardo ad un “buon scrittore”, non meglio identificato, che riusciva a rendere interessanti anche le chiacchiere più banali.
Ironia della sorte! Non era certamente stato quel tipo a scrivere le conversazioni giornaliere del ragazzo.
«Direi che se riesci a rendere argute ed interessanti chiacchiere così futili che di certo fanno addormentare anche agli interlocutori stessi, sei qualcosa di più di un buon scrittore: sei un artista.» intervenne Jenna, senza cognizione di causa.
Ci fu una breve pausa, perché ovviamente Andrea non si aspettava un intervento da parte di lei, probabilmente la sua opinione non era né richiesta né gradita, ma ormai non aveva più importanza. «Un artista?» mugolò lui con quel tono svogliato che la sua voce assumeva quando Jenna se ne usciva con una considerazione che Andrea non riusciva ad afferrare.
 «Non è forse il massimo talento di un artista rendere indimenticabili capolavori particolari quotidiani altrimenti futili ed estremamente insignificanti?» si giustificò Jenna mandando giù altro sorso di quel caffè disgustoso, giusto per schiarirsi le idee.
 «E tu sei un artista?» chiese senza convinzione l'altro.
 «No» non le era neanche necessario pensarci «No, io sono l'insignificante.»
Andrea non obbiettò a quella risposta. Probabilmente, in questo caso, era assolutamente d'accordo con lei.
  
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