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Autore: Dangaio    12/03/2006    0 recensioni
Ispirato al popolarissimo MMORPG Dark Age of Camelot, questa Fanfiction illustrerà ai lettori le avventure di un gruppo di eroi provenienti dalle leggendarie terre di Camelot nel tentativo disperato di fornire una speranza al regno di Albion. Intrighi, avventure, misteri e azione.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Non mi preoccupo di questo…piuttosto abbiamo delle visite…”
Dalla porta della locanda entrarono 2 donne: indossavano un elegante abito ricamato e i loro lunghi capelli biondi erano lasciati cadere liberi sulla schiena.
Si avvicinarono al tavolo dove erano seduti Dangaio e il suo misterioso interlocutore serale…
Una delle due si rivolse a loro…
“Salute a voi…mi presento: sono Ishanna, paladina e lei è mia sorella Gwen, strega…”
Con un gesto della mano, il nobile arcimago le invitò a sedere al loro tavolo…
”Piacere di conoscervi…cosa spinge 2 belle fanciulle a cercare un arcimago che ha profetizzato catastrofi, ha abbandonato il reame e che al suo ritorno ha previsto altre minacce?”
Le due donne esibirono un sorriso di circostanza a quelle parole…
Rispose ishanna, cercando di aprire un discorso con una rodata formula di cortesia…
“Siamo liete di poter parlare con lei…noi pensavamo di…”
Dangaio le interruppe subito…
“Niente formalismi idioti…dammi del tu e vieni al punto.”
Ishanna fece un lungo sospiro e riprese a parlare…
”Questa mattina eravamo tra la folla quando hai mostrato i tuoi nuovi poteri e quegli oggetti…come li hai chiamati? Artefatti credo…”
Dangaio annuì…
”Crediamo che quelle arti e quegli antichi oggetti siano la chiave per risollevare il reame dallo stato pietoso in cui versa…”
Il necromante approfittò dell’occasione per abbandonare la precedente discussione e tornare al tempio di Arawn situato nel centro della foresta di Gwyntell.
Salutò i 3 e lentamente uscì dalla locanda…
Ci fu qualche minuto di silenzio…poi l’arcimago si decise a parlare.
“Se mi state chiedendo di combattere per il reame, potete scordarvelo. Non ho intenzione di combattere per chi mi ha mandato a morire a Cear Caduggh!”
Le 2 donne esitarono qualche secondo prima di riprendere la parola…
“Il reame versa in grave situazione…persino la santa chiesa sta perdendo il suo potere…”
Un ghigno diabolico di dipinse sul volto di Dangaio…
“Ho visto almeno 100 persone, tra le quali molti amici, morire a Cear Caduggh per la sete di potere della corona e del consiglio degli anziani…ho previsto l’arrivo delle 5 calamità su Albione e non sono mai stato ascoltato…perché dovrei combattere per chi mi ha creduto pazzo?”
Le due donne si scambiarono uno sguardo interrogativo…
“Se ho ben capito, Albion potrebbe cadere e tu resterai a guardare senza fare nulla?!?”
Dangaio si limitò a fissare negli occhi Ishanna…poi le rispose.
“Questa non è più la mia guerra…ciò che accade qua ad Avalon o a Camelot non mi riguarda più da molto tempo…”
La paladina reagì male ascoltando quelle parole: sbatté con violenza il pugno sul tavolo e si alzò inviperita…il volto era teso e la voce carica d’odio.
“Andiamo sorella…stiamo solo perdendo tempo con questo codardo!”
Si voltò e trascinò di peso la sorella fino alla porta, si fermo solo quando Dangaio le rivolse una richiesta…
“Fammi un favore…spostati e siediti su quel tavolo nell’angolo alla tua destra…non mi piace coinvolgere degli innocenti nei miei affari…”
Ishanna stava per ribattere con qualche colorita imprecazione, quando sua sorella le strinse le mani intorno al braccio e ruppe il suo mistico silenzio.
“Ti prego sorella, fa come ti dice…ho una bruttissima sensazione…per favore…”
Ishanna alternò lo sguardo verso l’arcimago e il volto della propria sorella…poi decise di ascoltarne il consiglio e si sedette a un tavolino lontano dalla porta.
Pochi secondi dopo essersi sedute, un gruppo di 10 maestri d’armi irruppero nella locanda abbattendo la porta.
Impugnavano differenti tipi di armi e indossavano delle corazze craftate…i simboli magici incisi sui corpetti erano impiegati nei rituali di protezione contro il fuoco…
Non facevano parte delle armate dell’esercito di Avalon…dovevano provenire dall’esercito della corona del regno di Albione…
Si guardarono intorno per qualche secondo e quello più alto in grado si diresse a passo spedito verso il tavolo di Dangaio…
”Siamo qua per arrestarti Arcimago, sei accusato di diffusione di oggetti maledetti e culti proibiti…vieni con noi senza opporre resistenza…”
La risposta dell’arcimago fu lapidaria.
“Le patetiche leggi della chiesa di Albion non hanno alcun valore ad Avalon.”
L’ufficiale afferrò Dangaio per il colletto della sua veste da Arcimago e lo sollevò di peso.
“L’ordine è arrivato dal consiglio degli Anziani di Avalon…loro sono la legge qua.”
Dangaio sorrise a quelle parole…
Appoggiò la propria mano sinistra sul bracciale dell’armatura del soldato e la strinse leggermente.
“Avete 5 secondi per tornare dai vostri padroni, poi vi ucciderò senza pietà.”
I guerrieri si misero a ridere, come poteva un unico mago riuscire a sopraffarli?
Le loro corazze erano state create appositamente dai migliori spellcrafter del reame e potevano garantirgli una difesa eccezionale contro ogni incantesimo del fuoco.
Dangaio iniziò a contare…
“Quattro…Tre…Due…Uno…”
La stretta sul bracciale dell’armatura divenne improvvisamente potentissima spaccando il metallo della corazza e stritolando il polso del soldato.
Dangaio lo lasciò libero di contorcersi dal dolore davanti a se, poi senza nemmeno recitare una formula magica iniziò a caricare dell’energia sul palmo della mano destra.
Un istante dopo, il violento fascio di energia sprigionato dalla Disintegrazione investì in pieno i 10 soldati, riducendoli in altrettanti mucchietti di cenere.
Tutto il pavimento di legno situato nella traiettoria dell’incantesimo, buona parte della parete dove era situata la porta di ingresso e parte del terreno antistante alla locanda vennero spazzati via…
Tutta la popolazione del villaggio accorse per vedere cosa fosse successo…
L’oste rimase inebetito a farfugliare frasi senza senso alla vista di tutta quella devastazione…
Si appoggiò a uno sgabello, ma la presa malferma lo fece cadere a terra.
Dangaio gli lanciò una moneta forgiata nel rarissimo platino…
“Come rimborso per i danni direi che è più che sufficiente…”
Poi si voltò e raggiunse il tavolo dove si erano sedute le 2 donne che ancora non riuscivano a credere a quello che a cui avevano appena assistito.
“Ciò che non si comprende provoca paura e ciò che provoca paura si cerca di distruggere…”
Ishanna cercò di ribattere in qualche modo da quell’affermazione, ma tutto quello che riuscì a dire, furono 2 o 3 parole senza alcun senso logico.
Sorprendentemente fu Gwen, la sorella minore a risvegliarsi per prima dallo shock e a ribattere alla frase pronunciata da quel misterioso e potente arcimago.
“Per questo ti rifiuti di combattere…sai che presto i tuoi stessi alleati finirebbero per aver paura di te e cercherebbero di eliminarti come hanno già tentato più volte i nobili del consiglio…”
Un sorriso fu la risposta a quell’acuta osservazione.
Rimasero per qualche minuto a fissarsi e a studiarsi in silenzio, poi Dangaio si voltò e si incamminò verso il centro del villaggio.
Prima di passare per lo squarcio nella parete che sostituiva la porta di ingresso alla locanda, si fermò per un istante…
“Io non combatto né per Albion né per Avalon…la mia guerra è altrove…se volete apprendere le antiche arti e recuperare gli artefatti, fatevi trovare domani mattina al sorgere del sole al molo di attracco del porto. Vi porterò nel continente perduto…poi dovrete cavarvela da soli.”
Riprese a camminare ignorando la paura presente nello sguardo degli abitanti del villaggio.
Si fermò nel centro del villaggio, alzò una mano al cielo e venne avvolto da una luminosissima fiammata, sparendo agli occhi di tutti.
Ishanna tornò lentamente in se…
”Sorella…cosa dobbiamo fare? Quei poteri sono fuori dalla portata umana…che razza di demone è diventato?!?”
Gwen non rispose a quelle domande, si alzò dal tavolo e le fece segno di seguirla, sellarono i cavalli e partirono per il viaggio di ritorno.
Nessuna parlò per tutta la durata del viaggio…spronarono entrambe i cavalli al galoppo per lasciarsi alle spalle ciò che era appena successo.
Arrivarono alla fortezza di Gothiew nel bel mezzo della notte.
Nonostante il viaggio notturno si fosse dimostrato arduo e faticoso, non avevano intenzione di coricarsi per la notte se prima non avessero discusso sul da farsi.
Si sedettero sui freddi gradini della scala della torre nel centro della fortezza.
Restarono ad osservare le stelle per qualche interminabile minuto, poi Gwen ruppe quel silenzio.
“Sorella mia…pensi mai che a volte tutto può essere predestinato?”
Ishanna sospirò a lungo per qualche secondo, cercando di riordinare le idee…
“Uff…intendi dire che quello che è accaduto a noi fino ad ora, all’intero reame e a quei soldati era già tutto scritto da tempo?”
Gwen le sorrise dolcemente prima di rispondere.
“Quando hai scelto di diventare paladina e di servire la santa chiesa, non hai avuto esitazioni vero? Voglio dire…non hai mai avuto il dubbio di non aver fatto la scelta giusta?”
Ishanna ci pensò su…tornò con la memoria all’epoca in cui decise di abbandonare il suo stato di combattente e di abbracciare la fede e l’ordine del dio della luce…
“No, sono sempre stata convinta di aver fatto la scelta giusta…”
Gwen non disse nulla…si limitò ad osservare la luna che quella sera splendeva con un insolito bagliore sinistro…
“Gwen…dove vuoi arrivare? Non vorrai partire domani con lui?”
Un sospiro procedette la risposta.
“Ci ho pensato il più possibile in queste poche ore di tempo…se vogliamo dare una possibilità al reame non abbiamo altra scelta…impadronirci di quelle conoscenze prima di tutti gli altri e se possibile…restaurare il sigillo che è stato sciolto…”
Ishanna scattò in piedi e strattonò per un braccio Gwen…
“Sei impazzita sorella mia!?! Ti rendi conto di quello che stai dicendo!? Quello è una bestia demoniaca con sembianze umane!! Non hai visto i suoi occhi cambiare colore dal verde al rosso nel momento in cui ha scagliato quella magia!?”
Gwen non alzò lo sguardo…sapeva che non avrebbe retto un confronto diretto con sua sorella.
“Preferisci rimanere qua ad aspettare una morte che arriverà a breve? L’ultima volta che sei andata in frontiera per poco non morivi…non so come tu abbia fatto a tornare al cancello della fortezza di Castello Sauvage con tutte quelle ferite…”
Ishanna lasciò il braccio della sorella…
“Ci sono volute le cure di 3 dei migliori chierici del reame per salvarti…”
Non ci fu nessuna risposta.
“Lo vedi anche tu come ogni giorno la situazione precipiti…la corruzione sta minando ogni apparato, se persino la chiesa sta perdendo il suo potere, la situazione è a dir poco gravissima…”
Ancora una volta non vi su nessuna risposta.
”In frontiera ormai le armate di Albione sembrano una massa informe di idioti alla caccia di facili prede e questo favorisce enormemente i nostri nemici…Hibernia e Midgard stanno traendo notevoli vantaggi da questa crisi…”
Ishanna strinse con forza i pugni…quello che stava dicendo sua sorella era maledettamente vero e altrettanto doloroso per lei che aveva dedicato la sua vita per il benessere del reame…
“Se vuoi rimanere qua ad osservare e subire passivamente tutto questo, fai pure sorella…io partirò con lui e tenterò il tutto per tutto pur di riuscire a disperdere questo incubo nero che avvolge da troppo tempo il nostro amatissimo reame…”
Ishanna afferrò Gwen per le spalle e la costrinse ad alzarsi…
“Tu sei impazzita!! Ci deve essere un altro modo!”
Gwen cercò di divincolarsi, senza riuscirci da quella stretta…
“Io ho deciso…partirò all’alba…se vuoi fermarmi dovrai uccidermi!”
La paladina lasciò la presa e si appoggiò barcollando al muro di nuda pietra alle sue spalle.
Quelle parole gridate con tanta forza e decisione l’avevano sconvolta: mai prima d’ora sua sorella si era dimostrata così determinata.
“Non ti lascio partire da sola…verrò con te…”
Gwen ringraziò di cuore sua sorella…
“Dovremo trovare dei compagni d’avventura…da sole non credo che riusciremo a cavarcela…”
Ishanna e Gwen passarono il resto della notte a saltare da una casa all’altra a svegliare dei compagni d’avventure per riuscire a preparare almeno un gruppo di avventurieri decente.
Ricevettero molte risposte negative, alcuni non si fecero trovare, altri rimasero vaghi…
Pochi erano coloro che volevano imbattersi in questa avventura irta di pericoli e misteri.
Mentre camminavano per le vie della città fortezza di Camelot, si accorsero della presenza di qualcuno che le stava seguendo…
Si fermarono di colpo e si voltarono nella direzione in cui credevano di aver intravisto un ombra per qualche istante…
Una forte folata di vento le sorprese obbligandole a coprirsi il viso con la manica della loro veste.
Davanti a loro non vi era null’altro che una strada mal illuminata dal chiarore della luna…
Una voce alle loro spalle, le colse di sorpresa…
“Girare senz’armi e senza armature nel cuore della notte non è cosa saggia…”
Si voltarono entrambe ancora una volta, ma non riuscirono a scorgere il loro interlocutore.
“In questa città ci sono troppe ombre dove potersi nascondere…”
Gwen e Ishanna abbozzarono una difesa, schiena contro schiena…
“Lo sapete che i saggi hanno messo una taglia di 400 monete d’oro sulla vostra testa?”
Ishanna cercava furiosamente di localizzare da dove provenisse quella voce…
“Non sono qua per riscuotere la taglia, ma per unirmi al vostro gruppo di avventurieri…”
Dall’ombra proiettata da un insegna emerse lentamente un infiltratore saraceno…
“Il mio nome è Elviento…”
Si avvicinò lentamente alle due donne e tese loro la mano in segno di amicizia.
Ishanna un po’ titubante porse anche la sua mano e strinse con vigore…
”Scusatemi se sono apparso in questo modo…deformazione professionale…”
Gwen si sforzò di sorridere a quelle parole.
I tre continuarono a girare per la città cercando qualche altro avventuriero disposto ad unirsi al loro improvvisato gruppo…Non ebbero molta fortuna…
Alla fine sprecarono l’intera notte; poco prima che giunse l’ora del ritrovo, ognuno si andò a preparare…
Ishanna svegliò il fabbro del porto di gothiew e riprese la sua armatura e la sua fidata spada.
Gwen parlò per l’ultima volta con la sua maestra stregona ascoltando e facendo tesoro degli ultimi consigli che le venivano elargiti.
Elviento salutò i suoi amici nella gilda delle ombre e fece incetta di veleni dall’unico mercante già in servizio…
Si ritrovarono poco dopo…nel centro del villaggio formato dalle case dei pescatori del porto di Gothiew…
Erano tutti e 3 tesissimi…non potevano immaginare cosa li stesse aspettando e cosa avrebbe cambiato per sempre il loro destino.
Nessuno osò parlare…si incamminarono tutti e 3 assieme verso il molo del porto.
La nebbia avvolgeva ancora indisturbata il porto…mancava ancora qualche minuto al sorgere del nuovo giorno, ma già si riusciva a distinguere l’imponente mole della nave da guerra ormeggiata poco distante…
Passo dopo passo si avvicinarono al molo dove avrebbero dovuto incontrare Dangaio…
La nebbia sembrava assorbire ed ovattare ogni rumore…persino le loro voci risultavano smorzate.
Sembrava tutto così strano ed irreale…di solito quel posto era una vera e propria bolgia in attività…
Gli unici rumori udibili erano i sinistri scricchiolii delle navi e delle assi del pavimento sconnesso.
Una volta arrivati alla fine del molo, una voce li colse di sorpresa.
“Ben arrivati…vedo che siete puntuali…a differenza dei vostri altri compagni di avventure.”
Si voltarono di scatto…dalle nebbie stavano apparendo altre 5 sagome umane…
Una di queste corse rapidamente verso Ishanna e l’abbracciò prima ancora che la paladina fosse riuscita a stringere con la mano l’elsa della spada…
“Ishanna!!! Amica mia!!! Che ti è saltato in mente di partire senza avvisarmi!?!?”
Ishanna restò per qualche momento sorpresa…non si aspettava di rivedere la sua vecchia amica di infanzia Ruby…
“Ru…Ruby…sei davvero tu?!? Ma non eri di pattuglia al muro di Adriano?”
La pungente risposta non si fece attendere…
“Hai forse dimenticato che sono una menestrella!? Io corro molto più in fretta di chiunque altro ^^;”
Ishanna rise…
“le voci corrono molto più veloci di qualsiasi persona, ho sentito dalla mia gilda che hai svegliato mezza Camelot per questa impresa…”
“E tu sai che quando Ruby si mette in testa qualcosa…non c’e modo di farle cambiare idea.”
Rispose in modo sarcastico Rock il maestro d’armi del gruppo.
Gli fece eco Cloud il chierico…
“Dove vanno questi 2 senza un buon chierico? Non posso certo lasciarli da soli ! Si farebbero arare dai primi goblin pigmei di passaggio!!”
Ishanna si mise a ridere di gusto mentre i suoi amici lanciavano occhiatacce torve verso il chierico.
Ruby presentò al resto del gruppo anche gli ultimi 2 membri rimasti ancora nell’anonimato.
“La musona qua è Pearl…è di poche parole, ma come mercenaria è veramente brava…”
Pearl accennò un saluto con la mano.
“Mentre il nostro reaver preferito è Wildstar…è uno dei migliori discepoli del tempio di Arawn.”
Anche Wildstar salutò i suoi nuovi compagni con un cenno della mano.
Inaspettatamente Ishanna, Gwen e Elviento avevano ricevuto l’aiuto di cui avevano bisogno.
Un'altra sagoma apparve dalla nebbia…
“Bene bene…ci siete tutti e 8…potete imbarcavi…”
Si voltarono tutti di scatto verso la direzione dalla quale sembrava provenire la voce…
“Prima di partire vi devo mettere al corrente di una cosa importane: la mia ciurma è composta da soli Half Ogre…in pratica mezzi umani e mezzi Ogre.”
A quelle parole seguì un cupo silenzio da parte del gruppo…
“Non dovete averne paura…è una delle razze primordiali che abitavano il continente perduto…sono alle mie dipendenze, per cui non vi faranno alcun male.”
Nessuno del gruppo aveva ben compreso quelle parole…con uno schiocco di dita da parte di Dangaio, apparvero 2 colossi alle sue spalle…
Erano alti almeno 2 metri e il loro fisico era a dir poco possente e massiccio.
La spessa armatura di piastre che indossavano gli conferiva un aspetto piuttosto inquietante…
Quando furono abbastanza vicini per poter essere visti in volto, Ruby lanciò un grido.
Il loro volto aveva sembianze vagamente umane, ma il colore marrone della loro pelle ne indicava chiaramente l’origine animalesca…
La bocca era molto grossa e le labbra non riuscivano a coprirne la poderosa dentatura.
Le braccia e le gambe erano sproporzionate rispetto al busto.
Evidentemente disponevano di una elevata forza fisica…di certo superiore a quella di un highlander
  
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