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Autore: Dangaio    12/03/2006    0 recensioni
Ispirato al popolarissimo MMORPG Dark Age of Camelot, questa Fanfiction illustrerà ai lettori le avventure di un gruppo di eroi provenienti dalle leggendarie terre di Camelot nel tentativo disperato di fornire una speranza al regno di Albion. Intrighi, avventure, misteri e azione.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il sole stava lentamente sorgendo, illuminando con i suoi caldi raggi la cittadella portuale di Gothiew…l’ombra proiettata dalla fortezza costruita sopra la collina, si estendeva come un manto avvolgendo ancora buona parte delle case.
I pescatori erano già in piedi da qualche ora e stavano finendo di preparare le loro barche per partire verso il mare aperto per una fruttuosa giornata di pesca.
Controllavano minuziosamente le reti, lo stato della chiglia delle loro piccole imbarcazioni e l’usura dei remi e delle vele.
Era il momento migliore per partire…eppure nessuna di quelle navi aveva ancora tirato a bordo l’ancora…
La tenue nebbiolina li accoglieva puntuali come sempre, il mare era calmo e non c’erano nubi in cielo…eppure tra i pescatori si era diffuso un senso di inquietudine piuttosto profondo…
Non era paura di muoversi…di lasciare i lidi cari e conosciuti, era una sensazione piuttosto marcata…qualcosa di grosso oggi sarebbe successo.
Passarono interminabili minuti ad osservarsi senza trovare la forza di compiere il primo passo.
Il prete passò per distribuire la benedizione giornaliera e per rincuorare i pescatori…non era difficile notare la loro espressione tesa e nervosa…
“Fratelli…posso fare qualcosa per voi? Siete tesi come delle corde di un violino…qualcosa vi angustia? Temete che la collera divina si scateni in mare?”
I pescatori non risposero alle domande del prete…si limitarono a ricevere la benedizione e gli auspici per una buona giornata di pesca…
Finalmente uno di loro accese la lanterna e ritirò l’ancora.
In 4 si misero ai remi e spinsero lentamente la barca fuori dal sicuro molo.
Non riuscirono a fare 20metri che subito qualcosa li respinse addosso al molo da cui erano partiti.
Lo specchio d’acqua si increspò di colpo e un’onda anomala investì in pieno il molo facendo sobbalzare tutte le barche.
I pescatori si erano aggrappati alle loro imbarcazioni e scrutavano l’orizzonte: speravano di intravedere qualcosa attraverso la nebbia…
Qualcosa videro e questo qualcosa bastò per terrorizzarli: abbandonarono in fretta le loro barche e scapparono rapidamente verso la città.
Il prete rimase immobile ad osservare la strana ombra che si stava materializzando nella nebbia.
Era un essere diabolico? Oppure una creatura degli abissi marini che si era spinta fino a riva in cerca di facili prede?
Pochi secondi dopo i suoi dubbi vennero fugati quando riconobbe quella sagoma nera.
Una gigantesca nave da guerra stava attraccando al porto della città…protetta dalla nebbia non era stata avvistata dalle sentinelle della fortezza…
Si fermò a circa 15 metri dal molo e 2 pesantissime ancore vennero calate in acqua.
Ognuna di esse sollevò delle considerevoli onde che fecero tremare il molo stesso.
La nebbia iniziò velocemente a dissiparsi, rendendo chiaro e limpido l’orizzonte.
Deglutì lentamente la saliva in eccesso e si sforzò di ricordare dove avesse già visto quella nave.
L’emblema della gilda stampato sulle vele risvegliò nel prete dolorosi ricordi.
Dopo la tragedia di Cear Caduggh dove persero la vita più di 100 persone, l’arcimago Dangaio rinnegò Avalon come sua terra natia e abbandonò per sempre il reame di Albione.
L’ODB era tornato in città…quella era la gigantesca nave da guerra che il suo vecchio GM costruì 5 anni fa per salpare all’avventura nei 7 mari…
Una figura incappucciata apparve all’improvviso sulla punta del molo ancora avvolta nella nebbia.
Quella figura avanzò rapidamente verso il prete.
“Rain…quanti anni sono passati dall’ultima volta che ci siamo incontrati?”
Il prete riconobbe quella voce…ma non voleva credere a ciò che udiva…
“Tu sei…non è possibile, non puoi essere lui…”
la misteriosa figura, si levò il cappuccio mostrando un volto nobile con 2 profondi occhi verdi e una folta chioma di capelli bianchi…
“Dovresti saperlo che il male non muore mai…ad ogni modo sono qua solo per avvisare i vecchi idioti di una nuova minaccia per il reame di Albione...anche se so che non verrò ascoltato.”
Il prete indietreggiò di un passo a sentire quelle parole…
“Ti stai riferendo al gran consiglio degli anziani di Avalon?”
Un ghigno beffardo si dipinse sul volto dell’arcimago…
”Certamente…quel branco di idioti che si credono onnipotenti…”
Rain indietreggiò di un altro passo…
”Questa tua mancanza di rispetto verso il consiglio ti costerà cara!”
Dalla mano destra di Dangaio si sviluppò una violenta fiamma rossa…sfiorò appena un palo di sostegno del molo e lo ridusse in cenere in meno di 1 secondo…
”Mi hanno già mandato a morire a Cear Caduggh una volta, ma sono vivo per loro sfortuna… corri a riferire ai tuoi padroni che sono tornato in città…”
Rain si voltò e iniziò a correre più velocemente che poteva.
Raggiunse in pochi minuti la sommità della collina dove era stata costruita la fortezza, si fece sellare il più veloce dei cavalli che lo stalliere aveva a disposizione e si lanciò in un galoppo sfrenato.
Dangaio stava camminando per la città quando arrivando nello spiazzo del mercato notò il nuovo patibolo eretto per giustiziare i traditori del consiglio Avaloniano.
Quel “palco degli orrori” era stato costruito con l’intento di dimostrare la potenza del consiglio e di infondere il timore negli abitanti.
La sua presenza non passava inosservata e molti cittadini precedentemente allarmati dai pescatori si stavano radunando nello spiazzo del patibolo per vederlo con i loro occhi.
Molti erano dei semplici curiosi, altri che conoscevano l’arcimago volevano saperne di più su i suoi viaggi e i molti nemici rimasti si erano mescolati nella folla pronti ad approfittarne per saldare qualche conto in sospeso.
Persino le guardie della fortezza e della ronda cittadina si recarono nello spiazzo per sentirlo.
Quando la folla fu abbastanza numerosa, Dangaio salì sul patibolo e si rivolse a loro.
“Come hai vecchi tempi…qualcuno di voi ricorda cosa profetizzai 5 anni fa ? dopo la tragedia di Cear Caduggh?”
Dalla folla si alzò un brusio: decine di voci si sovrapponevano e si mescolavano tra loro, rendono quasi del tutto incomprensibile la risposta.
Dangaio chiamò sul palco un vecchio maestro fabbro e gli chiese di ripetere le sue profezie…
Il fabbro fece un profondo respirò e poi parlò alla folla.
“Ciò che tu predissi e che si avverò fu l’avvento di Morgana , la caduta di Avalon, la perdita delle reliquie, il crollo del potere politico di Albione e la tremenda malattia che decimò la popolazione del regno…”
L’arcimago si rivolse nuovamente alla folla:
”Ciò che ho predetto si è puntualmente avverato! Non avete voluto ascoltarmi in passato e ora ne pagate le dolorose conseguenze!”
La folla si ammutolì, il doloroso ricordo degli ultimi tragici eventi e delle perdite subite tapparono la bocca anche ai più esagitati.
“Sono tornato SOLO per mettervi in guardia da una nuova minaccia!”
la folla iniziò a protestare…dopo tutto quello che avevano passato, speravano di ricevere almeno 1 buona notizia…
“Fate silenzio!!!”
Dangaio tese il braccio destro davanti a se, la sua mano rigenerò la fiamma rossa, e lo mosse rapidamente verso il lato destro del corpo generando un’ondata di fuoco che si propagò sopra la folla zittendoli…
“L’antico sigillo è stato sciolto e un oscuro passato tornerà a pretendere nuovo sangue. Tra i tanti pericoli di questa era buia vi sono dei particolari oggetti chiamati ARTEFATTI che possiedono degli enormi poteri in grado di ribaltare completamente il risultato di uno scontro in frontiera con i nemici della corona!”
La folla rimase in silenzio nell’attesa della dimostrazione di quelle parole…
“Ci sono un menestrello e un maestro d’armi tra di voi che vogliono provare ciò che affermo?”
Tra la folla si fecero largo 2 individui…
Dangaio scese dal palco e chiese al menestrello di correre il più velocemente possibile verso la fortezza e poi di tornare indietro.
Rivolgendosi al maestro d’armi gli consegnò un anello e gli disse di correre anche lui verso la fortezza e di tornare indietro.
I due non fecero domande e si misero a correre…
Dopo pochi secondi erano entrambi di ritorno…la folla esplose in un delirio di eccitazione vedendo il maestro d’armi correre alla stessa velocità del menestrello…
Non contento di ciò Dangaio chiese al maestro d’armi di trovare altri 7 che volessero gruppare con lui e di correre intorno al villaggio.
Pochi minuti dopo la folla era in preda al delirio…
Un piccolo anello forgiato con denti e squame di coccodrillo permetteva a chiunque lo indossasse e a chi fosse in gruppo con lui di correre alla stessa velocità di un menestrello…
Ripreso l’anello, il giovane arcimago risalì sul patibolo e si rivolse ancora alla folla.
“Come avete potuto vedere con i vostri occhi, non affermo cose senza fondamenta! Questi artefatti possono ribaltare completamente l’esito degli scontri in frontiera…”
Tra la folla un infiltratore si fece avanti e si rivolse al “profeta di turno”.
”Molto interessante quel giocattolo, ma un anello non può mettere in crisi le nostre armate.”
Dangaio lo osservò per qualche istante…
“Vuoi provare sulla tua pelle l’antica arte degli STORMLORD? Non sopravviveresti…”
L’infiltratore colse la palla al balzo e sfidò l’arcimago in un duello mortale.
I due scesero dall’improvvisato palco e si portarono in campo aperto…la folla venne tenuta lontano dalle guardie.
Come era prevedibile l’assassino, dopo essersi allontanato dal suo bersaglio sparì di colpo alla vista dei presenti e si preparò a colpire.
Dangaio si mise a ridere per qualche secondo.
Poi alzò le braccia incrociando le mani sopra la sua testa, pronunciò una formula magica e inginocchiandosi abbassò con violenza le braccia.
Dall’alto dei cieli, tre serie di fasci di luce che sembravano scaturire dal sole si schiantarono intorno al corpo dell’arcimago producendo una devastante esplosione.
Si sollevò anche una gran quantità di polvere che venne spazzata via da un soffio di vento in pochi minuti…
Man mano che la coltre di polvere veniva eliminata, si intravedeva sempre più nitidamente il campo di battaglia ridotto a un grosso cratere.
Dell’infiltratore non vi era alcuna traccia…era stato completamente disintegrato da quella magia.
Il centro del cratere era rimasto intatto e l’arcimago stava ridendo alla grossa.
La folla indietreggiò impaurita…quello ero il potere dell’arte perduta?
Questa era la forza che il misterioso passato poteva donare?
Qualcuno iniziò a gridare che quell’uomo fosse un mostro e quello era il potere dei diavoli…il panico iniziò a diffondersi rapidamente nella gente…
Le guardie dispersero il più velocemente possibile la folla e rimasero ad osservare Dangaio per qualche minuto.
Si incamminò,scortato dalle guardie sulla collina che portava alla fortezza e si fece sellare un cavallo.
Speronò i fianchi dell’animali e lo lanciò al galoppo.
La sua destinazione era il villaggio di Wearyall…vicino alla città fortezza di Avalon.
Nessuno sa con chi si incontrò e di cosa parlarono…
La voce del suo ritorno si sparse velocemente all’interno del reame.
Di bocca in bocca gli avvenimenti di quella mattina venivano riproposti e narrati aggiungendo, togliendo e a volte distorcendo molti particolari.
Fu così che per alcuni, quella mattina, segnò il ritorno di un nobile amico del popolo, per altri un pericoloso criminale tornato per trucidare qualcuno, per altri ancora il ritorno di quell’arcimago poteva significare solo grossi guai e così via…
Tante furono le versioni che circolarono e tanto fu la preoccupazione della gente che quelle voci arrivarono fino alla corona di re Costantino…
La famiglia Crossfight era una delle famiglie nobili più influenti di Avalon, le radici della loro discendenza di perdevano nella notte dei tempi.
Come unico discendente rimasto in vita, Dangaio ne aveva ereditato le cospicue fortune…
Dopo la tragica caduta di Cear Caduggh ruppe ogni rapporto con il consiglio degli anziani di Avalon, rinunciò al seggio nel consiglio che fu si suo padre e dopo aver armato una gigantesca nave da guerra partì con pochi uomini fidati alla volta di nuovi mondi da esplorare.
Prima di partire profetizzò 5 sciagure che si sarebbero abbattute sul nostro amatissimo reame.
Per 5 anni, nessuno seppe più nulla di lui…eppure al posto di essere dimenticato, il suo ricordo rimase vivo e impresso come un marchio, nella mente della gente…
Ogni anno 1 sciagura tra quelle profetizzate si avverò…il dolore che ne scaturì fu la chiave per imprime un ricordo indelebile…
La venuta di Morgana alla guida dell’esercito dei non morti in alleanza con la stirpe dei Draconiani diede l’inizio al tutto…
La città fortezza di Avalon cadde nel giro di una sola notte…almeno la metà del territorio sotto il consiglio degli anziani venne persa in pochi mesi di durissimi combattimenti.
I fieri guerrieri di Midgard riuscirono ad espugnare la fortezza del reliquiario di Excalibur e a privarci delle reliquie della forza…
Quella fortezza venne erroneamente giudicata imprendibile…e il prezzo pagato per questo errore di valutazione fu enorme…
Il potere politico nel reame di Albione andò sempre più indebolendosi…
Le grandi alleanze si incrinarono e poi si infransero, gettando il reame in un caos senza fine.
Come se questo non fosse abbastanza…venne scoperta una nuova isola, vicino a Cear Sidi…
Convinti di poterci trovare degli antichi manufatti e bramosi di acquisire nuovi poteri , i saggi del consiglio inviarono delle legioni ad esplorarla…
Ciò che portarono tra di noi, oltre a racconti deliranti di mostruose creature e aberrazioni, fu il morbo di una terrificante malattia che in pochi mesi falcidiò la maggior parte della popolazione.
Questa malattia infettava ed uccideva nel giro di 7 giorni chi la contraeva…era talmente violenta che persino le carni venivano consumate…
Soltanto le regioni di Snowdonia, di Cornwall e di Lyonesse vennero risparmiate dall’invisibile flagello…la popolazione si trasferì li per mesi, abbandonando le proprie abitazioni…
Ora che queste piaghe erano guarite e che la vita all’interno del reame sembrava tornare alla normalità, una nuova minaccia incombeva…
Seduto al tavolo di una locanda, Dangaio stava sorseggiando un boccale di birra mentre parlava con un maestro necromante della razza Inconnu.
La locanda era deserta, ultimamente di clienti ve ne erano pochi e il gestore era piuttosto contento di vedere delle monete d’oro per i suoi servigi.
“Signori, posso portarvi qualcos’altro da bere? Abbiamo delle ottime idromele…”
la risposta non si fece attendere…
“Questo giro l’offro io…portaci un boccale del liquore migliore che hai…anzi dacci la bottiglia intera…non mi interessa il prezzo.”
L’oste si girò e tornò dietro al bancone dove iniziò a frugare tra delle bottiglie di liquore che aveva nascosto sotto un asse malferma del pavimento.
Prese una bottiglia di un liquore al limone che gli aveva venduto un saraceno molto tempo fa e lo portò con 2 bicchieri al tavolo dei suoi ospiti.
Dangaio gli diede 10 monete d’oro e gli disse di tenere il resto…poi aprì la bottiglia e ne versò il liquido giallastro nei 2 bicchieri…
”Uhmm strano colore per un liquore…non trovi amico mio?”
Il necromante bevve senza esitazioni il liquido e ripose il bicchiere…afferrò la bottiglia e se ne versò un altro…
“Devo ricordarmi di farmi dare la ricetta di questo liquore…voi inconnu sembrate apprezzarlo.”
La piccola creatura azzurrina bevve anche il secondo bicchiere tutto d’un fiato e rispose…
“Se riesci a fabbricarne abbastanza, potrai contare su un gran numero di alleati…”
Dangaio sorrise a quelle parole…
“Parliamo di affari…so che gli eserciti di Morgana non si spingono oltre la città fortezza di Avalon, manda solo piccole avanguardie di Drakonian…cosa teme? i ruderi di Cear Caduggh? Anche il tuo dio Arawn non si spinge oltre la vecchia linea difensiva di quella fortezza…”
il negromante squadrò il suo interlocutore e poi rispose dopo qualche secondo, facendo attenzione a soppesare le parole…
“Arawn è il Dio sommo della morte…lui può…siamo noi che ci rifiutiamo di andare oltre…una grande forza si è risvegliata li vicino…”
Dangaio aggrottò le sopracciglia e rispose…
”Un terzo incomodo è apparso nella lotta per il potere tra Morgana e Arawn?”
Ci fu un sospiro profondo…
”Esatto…questa forza è a noi aliena…non sappiamo cosa sia, ma abbiamo intuito il suo devastante potere e il suo odio infinito verso qualunque forma di vita o di non vita…”
L’arcimago si passò la mano sul mento per qualche secondo…
Poi afferrò la bottiglia e si versò un altro bicchiere di quel buonissimo liquore al limone.
“Visto la vicinanza strategica con il confine tra l’isola di Vetro e quella di Avalon…qualunque esercito cercasse di passare per quella zona verrebbe falcidiato…”
Il necromante confermò l’ipotesi e si lasciò andare in una considerazione personale.
“Esatto…entrambi gli schieramenti hanno perso moltissime unità…solo la vita vegetale sembra venirne risparmiata…”
Dangaio bevve in un unico fiato il resto del liquore rimasto nella bottiglia…
“Vita vegetale?!? Che intendi di preciso?”
Ci fu una breve pausa di silenzio…evidentemente il servitore di Arawn stava decidendo se rilevare o meno qualche informazione…
Con un segno della mano l’oste della locanda capì che era il momento di portare un'altra bottiglia di liquore…questa volta si trattava di un liquore distillato dalle fragole…
“Questa la offre la casa signori…”
L’iconnu afferrò la bottiglia, la stappò con violenza e si riempì un nuovo bicchiere…
”La vita come la intendete voi è solo una visione molto limitata del tutto…ogni singola cosa è a suo modo viva e non viva…quella forza misteriosa non aggredisce solo la vita di origine vegetale…”
Dangaio appoggiò i gomiti sul tavolo e intrecciando le dita della mani davanti a se, vi appoggiò sopra il mento rimanendo in ascolto…
“In quella zona di confine, prosperano a dismisura dei Meli Malefici…degli alberi mutati dalla magia e dotati di una primitiva forma di coscienza collettiva…”
I due si servirono un altro giro di liquore…
“Anche se sono creature di basso livello, il loro numero e il loro comportamento in caso di attacco, possono costituire dei seri problemi…”
Lo sguardo dell’arcimago si fece per un attimo tetro…poi tornò serio come sempre…
”Se stai pensando di recarti li a perlustrare quel luogo…ti devo informare che la morte non ha MAI concesso una terza occasione…”
Un sorriso beffardo apparve sul volto di Dangaio…
  
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