SONNY
-Mamma,
noi usciamo-
-Ok
ragazze, non fate tardi mi raccomando, e state attente!-
-Si, si
tranquilla...-
Chiudo la
porta col morale...sottoterra. Lucy non è riuscita a
trasmettermi lo spirito di
squadra, già mi bastava Chad, ci mancavano solo le
cheerleader.
-Andiamo
Sonny! Ci divertiremo daii, non vieni qui da secoli, e domani te ne
andrai,
vuoi davvero passare la tua ultima notte qui a disperarti?-
Mi
sorride, però dietro quel sorriso vedo tutta la tristezza
che prova. Cacchio.
-Hai
ragione Lucy, l’ultima sera qui non me la vorrei perdere per
niente al mondo,
anche se questo significa sopportare le cheerleader-
Mi fa un
mega sorriso –Bene, allora in marcia!-
Il campo
di football è a pochi isolati da casa mia, ricordo come se
fosse ieri quando
Lucy ed Helena bussavano come forsennate alla mia porta aspettando che
uscissi
per raggiungere Joyce e andare tutte insieme a vedere il mio fantastico
ragazzo
alias grande giocatore di football e parlando di quanti touchdown mi
avrebbe
dedicato quella sera. Beh, magari portare i miei pensieri in questa
direzione
proprio questa sera non è il caso, però quando me
ne sono andata sono rimaste
tante cose in sospeso, quindi è normale che rivedendo le
stesse strade mi
ritornano in mente queste situazioni.
-Ehi
guarda Sonny, Helena e Joyce! RAGAZZEEEEE!!!-
-Ehi
dolcezze, siete in ritardo come al solito- Joyce ci guarda divertita.
È vero io
e Lucy eravamo sempre in ritardo, e Joyce ci riprendeva sempre per
questo, che
bello vedere che le vecchie abitudini non muoiono mai *.*.
-Allora
pronte ad andare, stasera ho proprio voglia di muscoli e sudore-
-Helenaa,
sei sempre disgustosa-
Ridendo
come matte ci dirigiamo verso il campo, tenendoci a braccetto, il mio
morale si
è senza dubbio risollevato, ora posso anche affrontare le
cheerleader....forse...
***
SONNY
-Sonny,
Sonny, Sonny guarda!!! Ti sta dedicando il touchdown!! Guarda, guarda,
guarda!!!!- Helena mi sta praticamente staccando il braccio tirandolo
come una
forsennata.
-Sì
Helena, sì l’ho visto, ma se non mi lasci il
braccio tra poco perderò la
sensibilità-
Beh,
è
proprio vero, Trevor è proprio lì che corre in
mezzo al campo indicandomi, mi è
improvvisamente venuta voglia di scappare a casa subito dopo la
partita, se
rimaniamo soli non so cosa può succedere e preferisco
evitare.
-Sonny...divertirti,
ricordi?- Lucy mi sta osservando intensamente, quella ragazza riesce
veramente
a leggermi nel pensiero, inutile controbattere e dirle che non sa
quello che
dice, mi mordo il labbro nervosamente e torno a guardare il campo, per
di più
stiamo vincendo quindi saranno tutti presi dall’euforia
generale, ah cacchio.
-Ehi
Sonny!- Mi giro sentendomi chiamare...e me ne pento
all’istante.
-Cordelia,
ciao!- ecco la capo cheerleader simil-barbie con la quale Trevor mi ha
tradita,
mi chiedevo com’è che non si fosse fatta vedere
prima.
-Non ci
vediamo da una vita! Mi sei mancata tanto!!- sì, e tu sei
falsa come i tuoi
capelli.
-Davvero?
Non l’avrei detto proprio!- Lucy mi stringe il braccio in
segno di
avvertimento.
-Già
dico
sul serio, ho proprio sentito la tua mancanza, tutti
l’abbiamo sentita, però
tranquilla, ci ho pensato io a consolare Trevor, ho evitato si sentisse
troppo
solo- mi sorride, quanto vorrei prenderla a pugni.
-Ehi
Cordelia, credo che le tue cheerleader stiano saltando senza di te-
Cordelia
sbianca e si volta di scatto verso il suo branco –Ma cosa
cazz...- e scappa
via.
-Grazie
Lucy, ancora una parola e le avrei messo le mani addosso-
-Di
niente ragazza, quando vuoi, e non credere a nulla di quello che ti
dice-
-Certo...-
***
SONNY
“ You make me this
make me up make me down, let it
sweet, make me move like a freak, mr. Saxo beat ”
-SONNY,TI
STAI DIVERTENDO??- Trevor urla al di sopra della musica.
-SI
MOLTO, SEI CONTENTO??-
-VIENI
ANDIAMO FUORI, QUI NON SI RAGIONA- mi prende la mano prima che possa
provare a
opporre una minima resistenza, ignorando del tutto la mia risposta.
Usciamo
dalla casa e ci dirigiamo verso la strada, è quasi
l’una e per strada non c’è
anima viva, tutto il chiasso viene dalla villa di Charlotte,
un’altra
cheerleader ma molto più accettabile delle altre, in cui si
sta svolgendo una
mega festa per celebrare la vittoria dei nostri campioni.
-Allora,
piaciuta la partita?- Trevor comincia a passeggiare senza lasciarmi la
mano.
-Sì
certo, siete stati grandi-
-Sonny,
non puoi farla a me!- ridacchia –Lo so che odi il football!-
Beh in effetti lo
detesto.
-Che
c’entra,
riesco a capire quando giocate bene o male, e voi avete giocato
benissimo-
-Sarà
anche una cosa stupida e di poco conto, ma tutti i miei touchdown erano
dedicati a te, non ho potuto fare di meglio visto che sono stato
avvisato con
così poco preavviso del tuo ritorno-
-Trevor,
non dovevi far nulla, e non considero una cosa stupida il fatto che mi
dedichi
le tue vittorie- gli sorrido mentre ottocento campanelli di allarme mi
risuonano in testa, è più forte di me, Trevor
è una di quelle poche persone con
cui non riesco a non essere naturale.
Mi
sorride –Lo sai, non tocco più un goccio da mesi,
i miei amici mi ritengono un
cretino ma io non ho mai ceduto- dice quasi imbarazzato.
-Trevor,
ma è fantastico!- e lo è davvero
–ovviamente questo non significa che devi
rimanere sobrio a vita, ma è bellissimo che tu abbia smesso
di ubriacarti un
giorno sì e due no- gli sorrido contentissima.
-Già,
avevi ragione, stavo facendo lo scemo. È questo il motivo
per cui ci siamo
lasciati-
-Sì...questo
e il fatto che facevamo sempre discussioni e che ti sei buttato fra le
braccia-
o le gambe, ma questo non glielo dico –di Cordelia-.
-Ma tutti
quei motivi erano conseguenza del fatto che io bevessi, e sai
già quanto mi
dispiace per il fatto di Cordelia, mi sono sentito malissimo, non avrei
mai
voluto farti soffrire, ho provato a dirtelo ma poi...-
-Sono
andata via.-
-Sì,
sei
andata via su due piedi- gli si incrina la voce
Sospiro
–Era
una grande opportunità, non potevo lasciarmela sfuggire-
-Stronzate
Sonny, se non fosse stato per le mie scemate ci avresti pensato due
volte prima
di andare, e invece ti sei fiondata sul primo aereo abbandonando tutto
e tutti,
prima di tutto me-
Non
rispondo, cosa potrei dirgli? È tutto vero? Continuiamo a
camminare,
dimenticandoci della festa e delle persone che ci aspettano dentro.
-Sonny...io
adesso ho smesso di fare stronzate, se solo mi dessi una seconda
possibilità io
ti giuro che ti rispetterei, tu potresti tornare e noi potremmo stare
insieme,
tutti questi mesi senza di te sono stati orribili...-
-Frena un
attimo, questo non c’entra. “ Noi ” non
c’entra. Io non torno a casa perché ho
trovato la mia strada, amo il mio lavoro e non voglio rinunciarci, io
non torno
perché mi piace quello che faccio, non perché io
e te non stiamo più insieme-
-Ma sei
partita per me...-
-Da un
lato è vero, è stato un bene andarmene, ma non
sei stata tu la causa che mi ha
spinta ad andare via, dovevo realizzare i miei sogni e ci sono
riuscita, e lo
sto facendo tutt’ora-
-Non sono
la causa che ti ha fatto andare via, sono la causa che non ti ha fatto
rimanere...- Si volta a guardarmi, mentre io da brava vigliacca
continuo a
guardare dritto davanti a me, cercando di non ascoltarlo.
-Sonny-
Si ferma e mi prende per le braccia, costringendomi a guardarlo
–Ho capito, non
vuoi rinunciare alla tua vita, e mi sta bene, posso anche accettare una
relazione a distanza, solo non lasciarmi solo, non un’altra
volta...io credo
di...- mi fissa per un istante eterno con i suoi intensi occhi
chiari...chiari...questo mi ricorda qualcosa....
BRRRRR...BRRRRRR..BRRR
-Oh...il
telefono, scusa devo rispondere- mi
stacco da Trevor ed esco il telefono dalla tasca, vado per rispondere e
il mio
cuore perde un battito.
-Pppronto?-
Dannazione, proprio adesso deve tremarmi la voce?
-Sonny?
Sono Chad- Sì, lo so che sei Chad, solo che non capisco
perché mi hai chiamata.
-Ehi
Chad, che ci fai svegli a quest’ora?-
-Sonny...qui
sono le undici-
-Ah
già,
scusa non ci pensavo, perché hai chiamato-
Esita un
momento –Così, per sentirti, volevo sapere come
stavi, se ti stavi
divertendo...-
-Sssi...graz...-
-Sonny,
chi è?- Cazzo Trevor proprio adesso, sta zitto maledizione!
-Ah...Scusa
Sonny, non pensavo fossi in compagnia, forse è meglio che
vada, ci si vede lunedì-
-No Chad
aspet...- O.O ha riattaccato, il momento più bello della mia
vita e lui
riattacca. Riposo il cellulare in tasca e guardo Trevor, con la testa
totalmente da un’altra parte.
-Chi era
al telefono?- Trevor mi guarda sospettoso, può cominciare a
calmarsi.
-Un mio
amico. Tornando a noi, Trevor mi dispiace, ma ormai è tardi,
io vivo un’altra
vita adesso, e per quanto mi piaccia tornare qui, per quanto questi
giorni
siano stati stupendi e per quanto mi manchiate tutti quanti io ormai
appartengo
ad un altro mondo, e non potrei chiedere di meglio.- gli sorrido e lo
abbraccio, mi sento in colpa ma me ne vado lasciandolo lì
senza voltarmi
indietro. Beh...almeno questo viaggio mi è servito per
capire che mi sento
davvero parte di Los Angeles, non quanto me ne senta del Wisconsin
è ovvio,
però posso considerare anche quella casa, e inoltre Chad mi
ha chiamata, voleva
sentirmi, avrò un po’ di cose da chiarire una
volta tornata, ma non potevo
chiedere di meglio.
***
CHAD
Lancio
il
telefono dall’altra parte della stanza e mi butto sul letto,
incavolato nero. Certo!
Io mi faccio mille complessi su quello che potrebbe pensare venendo a
sapere
della bravata dei giornalisti e invece lei è fuori a
spassarsela con un altro!
Se anche avesse visto la notizia probabilmente ne ha riso!
Prendo a
pugni il cuscino, non voglio ascoltare la mia parte razionale, quella
che mi
dice di non affrettare le cose, che magari quel ragazzo era solo un
amico,
voglio solo urlare e incazzarmi e tornare quello che ero un tempo,
stronzo,
menefreghista e superficiale, quello che ero prima che Sonny piombasse
nella
mia vita.