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Autore: xenascully    30/06/2011    2 recensioni
Quando il loro intrepido Capo scompare, la squadra di Gibbs si impegna per trovarlo prima che il suo tempo giunga alla fine...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Mia cara.” Ducky entrò nel bagno dove Ziva era rannicchiata contro il fianco di Tony. “Cos’è successo?”

“Non è stata in grado di dirmi niente per via della nausea, Ducky.” Spiegò Tony. “Ma sembrava non sapere cosa le stava succedendo quando gliel’ho chiesto. Guarda qua, però; piuttosto strano.” Indicò le bende. “È stata attaccata da un cane questa mattina. Ma questo non assomiglia a niente che io abbia visto prima d’ora.”

Ducky sembrava perplesso dalla sostanza. Rimosse completamente le bende e le portò al naso per annusarle. Strinse immediatamente gli occhi. “Dove le hai prese queste, Ziva?”

“Ha-” provò lei a rispondere con voce piccola “ha insistito.”

“Chi? Il proprietario del cane?” Chiese Ducky. Lei annuì.

“Che c’è?” Chiese Tony.

“Chiunque sia stato, Ziva è stata avvelenata.”

“Cosa?” Tony sgranò gli occhi.

“Aiutami a tirarla fuori da questo cubicolo per portarla nel laboratorio di Abby finché non sarà arrivata un’ambulanza.” Disse l’uomo più vecchio.

“Ce l’ho.” Disse Tony prendendola in braccio come fosse stata una bambina piccola.

“Abigail, se tu potessi preparare il tuo futon così che possa stare comoda…”

“Subito.” Replicò Abby dirigendosi velocemente al laboratorio.

“Chiamerò un’ambulanza.” Si offrì Tim.

Tony seguì Ducky lungo la strada per tornare in laboratorio. Abby aveva steso a terra il futon non molto distante dalla porta.

“Quello è lui.” Esclamò Ziva con voce debole.

“Cosa?” Tony era confuso finché non incontrò i suoi occhi e capì che stava guardando lo schermo del computer di Abby.

“Lui è il padrone del cane.” Chiarì lei. “L’uomo sullo schermo…”

Il cuore di Tony accelerò mentre la posava dolcemente sul futon. Le scostò i capelli dalla fronte. “Sei sicura?”

“Sì.” Annuì lei. “Perché? Chi è?”

“È il tizio che ha Gibbs.” Le disse, stringendo gli occhi. “Il bastardo ha pianificato tutto; il cane che ti ha attaccato…era tutto per distrarci.”

“Deve aver pianificato tutto per mesi.” Disse McGee dopo aver messo giù il telefono. “Sapeva cosa avrebbe fatto Gibbs; che sarebbe stato l’ultimo qui a bere il caffè. Sapeva che Ziva va a correre ogni mattina. Chissà cos’altro…”

“Ciò significa che tutti voi potreste essere in pericolo.” Disse loro Tony, alzandosi in piedi. Si diresse rapidamente al tavolo di Abby e afferrò il suo Caf-Pow, poi lo gettò nell’immondizia.

“Tony!” Protestò lei.

“Niente cibo e niente acqua che non ti sia arrivata sigillata.” Rispose lui.

“Ma ne ho già bevuti tre questa mattina!” Ritorse lei. “E li ho presi io stessa!”

“Lo stesso vale per te, McGee.” Disse lui, ignorandola completamente voltandosi verso l’Agente.

“O-okay.” Fu d’accordo Tim senza far domande.

“Tony.” Chiamò Ziva da terra. Le si inginocchiò di nuovo accanto. Lei gli afferrò il braccio. “Tutto questo non è colpa tua.”

I suoi occhi lampeggiarono per il fatto che lei avesse capito esattamente cosa stava pensando. Scosse la testa. “Sì, lo è, Ziva. Questo tizio ce l’ha con me. Si suppone che io guidi questa squadra; che trovi Gibbs. E ho già fatto eliminare un altro di voi dal gioco.”

“Tecnicamente,” intervenne Tim “hai avuto il comando della squadra questa mattina quando sei arrivato. Ziva è stata attaccata prima.”

“La semantica non cambia le cose.” Borbottò Tony prima di alzarsi di nuovo. “Rimani con lei finché non arriva l’ambulanza.” Disse al giovane Agente. “Abs, emana un ordine di ricerca per questo tizio. Se ha avuto abbastanza coraggio da passeggiare per le strade questa mattina, forse potrebbe essere a spasso in questo momento; in attesa di un’altra possibilità per colpire. Vado su ad aggiornare Vance…”

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“Devi restare.” Disse Ziva a Tim mentre veniva caricata nell’ambulanza.

“Non dovresti stare da sola.” Disse lui.

“Tony ha bisogno di te. Gibbs ha bisogno di te. Io starò bene, McGee. Ti prego…” I suoi occhi lo imploravano. Sapeva che ciò che gli stava dicendo era la verità; dovevano trovare Gibbs, e la squadra era già stata dimezzata. E lei non voleva la morte di Gibbs sulla coscienza perché li aveva rallentati a causa di ciò che le era successo. “Quando lo troverete,” continuò lei al suo silenzio “verrete ad avvisarmi, si?”

Tim annuì e le strinse la mano rassegnato a lasciare l’ambulanza. Poi si voltò verso il medico. “Ci farà sapere di che si tratta non appena saprà qualcosa?”

“Ho il suo numero, Agente McGee.” Gli sorrise lievemente prima di chiudersi dentro l’ambulanza.

La osservò andare via proprio mentre il cellulare cominciava a squillargli in tasca. Lo prese rapidamente. “McGee.”

“Abby ha trovato qualcosa.” Risuonò la voce di Tony.

“Arrivo.”

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12:38. I numeri sul display del cellulare brillavano come un conto alla rovescia verso la sua morte. Ma anche quando non guardava l’ora, il freddo sempre più opprimente serviva da promemoria.

Ogni dieci minuti, si obbligava ad alzarsi e camminare; doveva mantenere il sangue in circolo per mantenere alta la sua temperatura corporea. Era l’unica cosa che poteva fare in quel momento. Non c’erano state chiamate, e lui non aveva proprio voglia di parlare con il suo rapitore.

Tutto quello che poteva fare, era sperare che la sua squadra lo trovasse prima che fosse troppo tardi. Se il bastardo fosse arrivato a Tony, almeno sarebbe stato vivo per rintracciarlo e ucciderlo prima che potesse uccidere il suo Agente Anziano.

Si passò una mano sul viso, frustrato, e sospirò. Dovunque l’avesse nascosto, doveva aver fatto proprio un bel lavoretto. Gibbs sapeva che la sua squadra sarebbe già stata in grado di trovarlo, se il tizio avesse fatto un lavoro sciatto. Chiaramente, sapeva cosa stava facendo.

In quel momento gli ci sarebbe voluto proprio un bel caffè…droghe o no…

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Che cosa avrà trovato Abby? Riusciranno i nostri ad arrivare a Gibbs senza mettere Tony in diretto pericolo? Belle domande, eh? Non sperate io vi dica qualcosa! XD

  
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