Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: HaruHaru19    30/06/2011    1 recensioni
"Il problema è che se non rischi nulla, rischi tutto."
Cinque ragazzi, una ragazza e tanti cambiamenti di cuore.
Cosa accadrà quando i nostri ragazzi si ritroveranno a lottare le insidie della vita reale, dalla quale sono sempre stati protetti?
Così come la chitarra ha sei corde, sei sono i miei personaggi.
Così come la chitarra che se non accordata per bene suona male, anche i miei personaggi non potranno essere in armonia finchè non troveranno il proprio equilibrio perfetto tra di loro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5: Il tutto nel nulla.

<< ...Questo è un altro completino estivo, ma la commessa ha detto che se lo metti assieme a questo golfino puoi usarlo anche per tutto Settembre >> continuò il suo monologo Kibum << E ovviamente ci sono anche queste scarpine che sono un amore... >>
Guardai sconfortata la montagna di regali accatastati sulla poltrona che continuava ad aumentare in altezza, man mano che Kibum tirava fuori vestiti, giocattoli e pacchetti vari mostrandomeli orgoglioso.
<< Non è un po' troppo? >> chiesi non del tutto convinta << Perchè hai comprato tutta questa roba? >>
<< Ho fatto un regalino al mio nipotino! >> sbuffò lui << Non posso farlo? Tutti fanno regali ai nuovi arrivati, perchè io non posso? >>
<< Non è che non puoi... >> cercai di farlo ritornare sulla Terra << Ma hai comprato talmente tante di quelle cose da poterci vestire tutti i bambini di questo ospedale. Jong-Min crescerà talmente in fretta che non avrò neanche il tempo di fargli indossare tutti questi completini! >>
<< Ho capito, ho capito... >> quasi ci rimase male, sedendosi sul bracciolo ancora libero della poltrona << Tanto non li riporto indietro, tesoro... >>
<< Va bene, >> accettai sospirando << ma ora risistema tutto, che non c'è più spazio neanche per muoversi >>
<< Perfetto! >> esclamò lui felice, iniziando a riordinare i vari regali sparsi per tutta la stanza.
Sospirai di nuovo sprofondando nel letto e guardandolo fischiettare mentre raccoglieva completini e giocattoli, chiedendomi per quale motivo al mondo continuasse a presentarsi ogni giorno, portandomi regali su regali.
Ma non aveva un lavoro, quel benedetto ragazzo?
Mi preoccupai seriamente al pensiero che stesse trascurando i propri impegni per passare più tempo con me, Jong-Hyun e il bambino: folle come era, tutto era possibile. Cercai di tranquillizzarmi almeno un po' perdendomi nella speranza che avesse seguito i consigli del suo Hyung per almeno una volta nella sua vita.
La mia splendida illusione si frantumò in mille pezzi quando vidi entrare Jong-Hyun nella stanza alla velocità della luce, furibondo.
<< Vieni fuori >> si limitò a dire, con voce quasi metallica.
Lo guardai sgomenta e confusa: perchè diavolo era di nuovo arrabbiato?
Kibum, d'altro canto, si voltò semplicemente verso di lui squadrandolo per qualche secondo e poi, voltandosi di nuovo verso la catasta di regali del tutto disinteressato alla richiesta di Jong-Hyun, disse << Non ho voglia, ho da fare adesso. >>
<< Ho detto, vieni fuori >> ripetè lui alterandosi sempre di più << Immediatamente. >>
<< E io ho detto che non voglio. >>
<< Va bene >> disse Jong-Hyun chiudendosi la porta alle spalle e tirando fuori il cellulare << Hai voglia di dirmi almeno un paio di paroline riguardo questa cosa qui? >>
Kibum prese il cellulare quasi svogliato, leggendo distratto il display.
Mi chiesi cosa ci fosse mai scritto da far arrabbiare così tanto Jong-Hyun.
<< Allora? >> domandò impaziente lui.
<< Allora cosa? >> fece spallucce Kibum << Non sapevo tu fossi una Shawol*, sempre alla ricerca di nuovi pettegolezzi. >>
<< C'è poco da scherzare. >> divenne ancora più serio << Dovrei spaccarti la testa, così magari scopriamo se c'è davvero qualcosa dentro. >>
<< Senti, so cosa sto facendo >> replicò Kibum, continuando a sistemare la pila di pacchi che aveva davanti.
<< Sì, immagino >> controbattè scettico << Sai benissimo cosa fare per rovinarti la vita! >>
<< Qualcuno vuole provare almeno a spiegarmi cosa sta succedendo? >> m'intromisi perplessa.
<< Questo folle >> disse Jong-Hyun puntando un dito contro Kibum << ha lasciato il gruppo da un giorno all'altro, senza dare tante spiegazioni! >>
<< Cosa?!? >> esclamai sconvolta.
<< Ha detto che ho lasciato il gruppo. >> mi ripetè Kibum lentamente, quasi come se stesse spiegando la cosa a un bambino molto piccolo e molto stupido.
<< Era una domanda retorica, idiota! >> gli diede una spinta Jong-Hyun.
Io rimasi ancora a fissarlo, senza riuscire a dire neanche una parola. Era impazzito? Si era bevuto il cervello? L'aveva scambiato per un tuxedo di Gucci?
<< Perchè l'hai fatto? >> quasi urlai, sempre più sgomenta.
<< Ho un mio piano, non preoccupatevi >> fece spallucce << Tutto andrà secondo i piani, fidatevi! >>
<< Kibum >> sospirò Jong-Hyun, sprofondando ai piedi del letto e portandosi le mani al volto << Non sei un agente della CIA, né il dirigente dell'Area 51: devi solo limitarti a fare l'Idol. Non improvvisare per favore. Fai semplicemente quello per cui sei nato. >>
<< Tu non ti fidi di me! >> scattò su Kibum, lasciando cadere il cellulare sulla poltrona << Sono l'unico che sta facendo qualcosa di concreto per aiutarvi! Sono sempre stato dalla vostra parte, ci conosciamo da anni e ancora non ti fidi minimamente di me! >>
<< Questo non è vero: mi sto solo preoccupando per te! >> Jong-Hyun cercò di calmarlo.
<< Peccato che l' unico risultato che hai ottenuto è stato quello di deludermi... >> disse Kibum con tono strascicato << Congratulazioni! >>
<< Kibum Oppa! >> provai a chiamarlo inutilmente, poichè era uscito velocemente, infuriato come non mai.
<< Cosa è successo? >> domandai ancora sconvolta, rivolgendomi a Jong-Hyun.
<< Non so di preciso come e quando sia successo... >> rispose lui, pensieroso << Ma su internet le Shawols sono parecchio su di giri: ovunque si legge dell'abbandono del gruppo da parte di Kibum... >>
<< Se ha abbandonato davvero, che cosa accadrà adesso? >>
<< Non lo so >> disse di nuovo Jong-Hyun, andando a riprendere il cellulare << Senti cosa c'è scritto sul fancafè ufficiale delle Shawols: "Sembra che la voce secondo la quale il nostro Key abbia lasciato di sua spontanea volontà gli SHINee sia vera e fondata. Ne ha dato infatti la conferma il manager degli SHINee direttamente ai dirigenti dell'SM. Sebbene qualche informazione sia riuscita a trapelare fino a noi, ancora non sappiamo di preciso quali siano state le motivazioni che lo hanno portato a una tale e drastica decisione. Si presuppone che Key abbia deciso di seguire le orme di Jong-Hyun, abbandonando il gruppo per colpa di gravi problemi con l' SM. La motivazione più probabile sembra essere quella di una rotta di collisione tra i due ex membri e la casa discografica stessa. Alcuni ipotizzano che questa divergenza sia data da una serie di mancati pagamenti dell'SM nei confronti dei ragazzi. Non ne siamo certi, ma la domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: gli SHINee sulla stessa strada dei DBSK? Cosa potremmo fare noi fans? Lasciar correre il corso degli eventi senza far niente o provare per una volta a cambiare la situazione? Non vogliamo che i nostri beniamini facciano la stessa fine dei DBSK. E' arrivato il momento di far capire all'SM che non si può sfruttare questi ragazzi e poi rovinare loro la vita: siamo tutti stanchi di questo loro cliché perciò, se volete aderire alla campagna NoAnotherEnd, sottoscrivete il modulo inserendo i vostri dati..." >>
<< Ha lasciato perchè non viene pagato dall'SM? >>
<< No, questo è quello che pensano le Shawols della situazione di Kibum...e della mia >> spiegò lui << E a quanto pare hanno intenzione di mobilitarsi contro l'SM... >>
<< E' a questo che punta! >> il comportamento di Kibum mi apparve improvvisamente così ovvio << Vuole che l' SM rivaluti la tua posizione scatendando le fans contro l'agenzia! >>
<< Sì, è una cosa del tutto folle e incredibilmente rischiosa ma sì, è così. L'avevo detto che quel disgraziato mi stava nascondendo qualcosa... >>
<< Potrebbe finire malissimo, potrebbe andare tutto al contrario di quello che ha pianificato! >>
<< Però potrebbe anche funzionare... >> bisbigliò Jong-Hyun, sovrapensiero.
<< Quel ragazzo è un folle >> scossi la testa << Da quanto tempo sta tramando questa specie di...come chiamarla? Congiura contro l'SM? >>
<< Penso che tutto sia iniziato da quando sono stato cacciato >> rispose Jong-Hyun << Si è opposto fin dall'inizio: dovevi sentire come urlava contro Jinki il giorno in cui ho lasciato il dormitorio... >>
<< E ora cosa dovremmo fare? >>
<< Niente >> scrollò le spalle lui << Dobbiamo solo aspettare e sperare per il meglio. >>
Guardai Jong-Hyun mentre rimetteva il telefono nella tasca del giacchetto appoggiato alla testata de letto, ancora incredula. Mentre pensavo a cosa sarebbe potuto succedere, lo scorrere dei miei pensieri venne interrotto dal bussare alla porta.
Spostai lo sguardo sulla porta, dando il permesso per entrare. Ero certa che si trattasse di Kibum, venuto per liberarci dal fardello di tutte quelle preoccupazioni, dandoci almeno una spiegazione.
Sfortunatamente però, non appena vidi il dottor An entrare con uno sguardo che non prometteva niente di buono, mi sentii gelare il sangue nelle vene. Ebbi la certezza che le vere preoccupazioni non erano ancora arrivate.
<< Signorina Kang, signor Kim... >> disse lui con tono grave, guardandoci uno per volta negli occhi << Ho delle notizie non proprio piacevoli da darvi... >>
Jong-Hyun si avvicinò a me ansioso, stringendomi la mano.
<< Aveva detto che Jo-Jo era sulla via di guarigione >> disse lui trafelato << Aveva detto che non c'era motivo di allarmarsi, che tutto stava procedendo per il meglio! >>
Cercai di calmarlo posando anche l'altra mia mano sulla sua. Non avrei mai permesso che lui si agitasse ancor più di così. Avrei retto io il peso della situazione per una volta anche se, in effetti, non capivo il perchè di tutto quell'allarmismo. Giorno dopo giorno sentivo il mio corpo che riacquistava le forze; sentivo che con il trascorrere del tempo mi stavo ristabilendo completamente. A dire la verità, mi sentivo del tutto in forma.
<< Infatti il problema non sono le condizioni di Jo-Jo >> sospirò il dottore, sfilandosi gli occhiali e guardandoci serio << Ci sono complicazioni con la salute di Jong-Min >>
Lentamente mi portai una mano al petto: percepii chiaramente il gelo che avevo sentito prima arrivare nel punto esatto in cui si trovava il mio cuore.

***

<< Si tratta di sindrome da distress respiratorio >> c'informò il medico << Questa complicazione è dovuta al livello insufficiente di surfactante, solitamente prodotto dalle cellule polmonari. Nei bambini prematuri però, queste cellule non hanno ancora sviluppato la capacità di produrre questa miscela e, di conseguenza, si creano gravi difficoltà respiratorie dovute allo sforzo eccessivo per riempire gli alveoli >>
<< Come avete fatto a non accorgervene prima? >> domandò Jong-Hyun, lo sguardo cupo, fisso sul bambino.
<< Quando Jong-Min è nato abbiamo fatto immediatamente ogni test possibile per accertarci che non soffrisse di quelle patologie che spesso ritroviamo nei bambini pretermine. Il fatto sta che al momento della nascita il livello di surfactante era al di sotto del normale livello, ma niente di allarmante. Purtroppo in queste ultime ore il livello è sceso improvvisamente a una soglia preoccupante >>
Sospirai cercando di ricacciare indietro le lacrime che provavano in ogni modo ad uscire. Me ne restavo lì, in quella saletta semi oscura a fissare il mio bambino, intubato più di quanto fossi stata io nel mio momento peggiore, che lottava tra la vita e la morte.
Mi sentii una miserabile. Sebbene lui fosse così piccolo e così innocente, stava combattendo con una tale forza da far invidia ai più grandi lottatori. E io, sua madre, non potevo far altro che stare lì a guardarlo soffrire. E soprattutto, la cosa che mi faceva più male, era la consapevolezza che mio figlio adesso stava male perchè io non ero riuscita a prendermi cura di lui a tempo debito.
<< A quali conseguenze può portare? >> chiese preoccupato Jong-Hyun, piegato all'altezza dell'incubatrice e le mani sopra di essa.
<< Nei casi più gravi >> si schiarì la voce il dottore << il neonato può morire per l'affaticamento del sistema cuore-polmoni o per la mancanza di ossigeno... >>
Tremai al solo pensiero di quell'orribile e inaccettabile prospettiva. Vidi Jong-Hyun chiudere gli occhi e serrare i pugni, scosso dai brividi come me. Abbassò la testa facendo un paio di respiri profondi, al fine di mantenere la calma.
<< Quali cure deve seguire per guarire? >> chiese lui, una volta ritrovate le parole.
<< Il trattamento comprende l'applicazione di un respiratore per migliorare la ventilazione, a cui abbiamo già provveduto... >> si sbrigò ad aggiungere lui per non farci impensierire ulteriolmente << E anche l'applicazione di surfactante polmonare atraverso la trachea del neonato, che però è molto costosa come cura... >>
<< Si muova a dargli le cure di cui necessita. >> ribattè immediatamente Jong-Hyun, guardandolo con uno sguardo che metteva i brividi << La vita di nostro figlio non ha limiti finanziari. >>
<< Certo, certo... >> rispose il dottore, quasi borbottando << Avevo solo bisogno della vostra autorizzazione prima di procedere con qualsiasi tipo di cura... >>
In quel momento mi resi conto di una cosa, grazie alle parole del dottore. Eravamo a corto di soldi, per questo il medico aveva detto così. Conosceva la nostra situazione finanziaria: per colpa mia, ogni nostro risparmio destinato al bambino era stato speso. Guardai la flebo a cui ero attaccata e provai un moto di ribrezzo: ebbi l'impressione di star succhiando via la vita a mio figlio e provai il desiderio di voler strapparmi via la flebo dal braccio, ma mi badai bene dal farlo. A partire da adesso mi sarei dovuta comportare in maniera tale da convincere i dottori a dimettermi il prima possibile. Se avessi iniziato a dare di matto, invece, avrebbero prolungato ancor di più il mio ricovero e anzi, mi avrebbero assegnato un inutile e costosissimo psicologo.
Dopo aver salutato Jong-Min e averlo lasciato a malincuore alle cure dei medici, io e Jong-Hyun tornammo nella mia stanza, silenziosi come non mai.
Mi misi a sistemare apaticamente il lavoro che Kibum aveva lasciato incompiuto, mentre Jong-Hyun si sedette su un lato del mio letto con il volto nascosto tra le mani, ma dopo una decina di minuti quel silenzio del tutto innaturale iniziò a mettermi sempre più angoscia finchè non riuscii più a mantenere la calma.
<< Dopo tutti i nostri sforzi e i sacrifici siamo di nuovo senza soldi? >> domandai esasperata a Jong-Hyun, con le lacrime agli occhi.
<< Sì, Jo-Jo >> rispose lui a terra, massaggiandosi le tempie << Nostro figlio rischia la morte e noi non abbiamo i soldi per curarlo! >>
<< E' assurdo! >> esclamai, lasciando perdere l'atto di riordinare la stanza << Perchè non ce ne va bene neanche una? >>
<< La vita non ha sempre i lieto fine come si vedono nei drama >> disse.
<< Ma perchè noi non possiamo averne una semplice e ordinaria come quella di milioni di persone nel mondo? >>
<< So che ti può sembrare assurdo detto adesso, >> mormorò lui, alzandosi e abbracciandomi << ma potrebbe anche andare peggio di così. Cerchiamo di mantenere la speranza e di andare avanti, ok? >>
<< Ok... >> mormorai con la voce rotta << Accidenti a mia madre! Non ha la minima intenzione di prestarci dei soldi! Non le importa di niente, nemmeno della vita di suo nipote! >>
<< Non darle contro, dopo tutto siamo noi i genitori di Jong-Min >> controbattè lui scuotendo la testa << Dobbiamo trovare il modo di risparmiare da soli. Non possiamo pesare su nessuno: potrei chiedere dei soldi a mia sorella, ma si è appena sposata e i miei genitori hanno già regalato molti soldi a lei, comprandole la casa per aiutarla. Non voglio pesare sulle spalle di nessuno. >>
Annuii stanca, sfiancata dal peso della realtà.
<< Vado fuori per un paio di minuti a schiarirmi le idee, torno subito... >>
<< Va bene >> mi limitai ad aggiungere, guardandolo uscire dalla stanza.
Nel silenzio totale mi guardai attorno, finchè non notai la giacca di Jong-Hyun.
Lentamente un'idea si fece spazio nella mia mente e, senza neanche rendermene davvero conto, mi ritrovai col cellulare di Jong-Hyun premuto contro l'orecchio.
<< Pronto? >> rispose Kibum, il tono della voce ancora offeso.
<< Oppa, sei ancora arrabbiato con noi? >> gli domandai, sperando che avesse superato la cosa.
<< No, no... >> rispose lui sospirando << Non è con voi che sono arrabbiato al momento, ma ho da fare quindi per favore sbrigati a dire quel che volevi dirmi >>
<< Sì, ecco... >> esitai.
<< Fammi parl...! >> mi bloccai sentendo una voce familiare, ma non associabile senza incertezza a qualcuno.
<< Zitto! Non sento! >> l'ulro di Kibum tappò il resto della frase, impedendomi di capire.
<< Volevo chiederti se potres... >> mi bloccai nuovamente sentendo una serie di rumori fastidiosi provenire dall'altro capo del telefono, quasi come se questo fosse caduto improvvisamente per terra e, altrettanto velocemente, risollevato.
<< Sì? >> disse Kibum, cambiando nuovamente tono della voce. Dal niente era divenuta molto più grave e profonda, quasi irriconoscibile.
<< Voglio solo chiederti se puoi prestarmi dei soldi. >> decisi di riversare tutto subito, senza nascondergli niente << Abbiamo appena scoperto che Jong-Min ha una grave patologia ai polmoni e...beh, non abbiamo denaro per pagare le cure. Ti prometto che ti restituirò i soldi il prima possibile, ma ho davvero bisogno di averli adesso perchè Jong-Min potrebbe... >> un singhiozzo spezzò improvvisamente la mia voce e, inutilmente, cercai di non scoppiare a piangere << ...potrebbe morire. Sei la mia unica speranza; tutti i nostri risparmi sono andati a pagare le mie cure sanitarie. E, per favore, non farne parola con Jong-Hyun. Vuole provvedere con le sue sole forze al mantenimento del bambino, ma non posso permettergli di rovinarsi la salute ancor più di così... >>
<< Ho capito. Accetto. Ciao. >> rispose lui meccanicamente, chiudendo subito dopo la telefonata.
Velocemente cancellai la chiamata dall'elenco, rimisi il cellulare al suo posto e mi affrettai ad asciugarmi le lacrime, nella paura che Jong-Hyun potesse entrare da un momento all'altro nella stanza.
Mi avvicinai alla finestra, lasciandomi riscaldare la pelle dai raggi del sole che filtravano attraverso le tende. Le scansai, aprii la finestra e mi affacciai assaporando il leggero soffio di vento che spirava sul mio viso.
Finii con l'osservare il monotono via-vai delle persone che si trovavano per strada, al di fuori dell'ospedale. Dei frenetici movimenti e un vociare lontanissimo attirarono la mia attenzione dal basso della strada, quando notai che tutto quel casino era dovuto a Kibum che discuteva molto animatamente con un uomo. Assottigliai gli occhi per poter vedere meglio di chi si trattasse ed ebbi un fremito non appena realizzai chi fosse l'altro.
Mi portai una mano alla bocca, incredula. Il ragazzo che stava discutendo a gran voce con Kibum era Jinki.

***
Passai il resto della giornata a pensare per quale assurdo motivo Jinki si trovasse fuori dall'ospedale in cui mi trovavo io e perchè stesse discutendo con Kibum.
Ogni ora un'infermiera veniva a informarmi delle condizioni immutate di Jong-Min, dicendomi che, per burocrazia, finchè non veniva effettuato il pagamento, non potevano iniziare a somministrare il surfactante a mio figlio.
Io mi limitavo ad annuire e a pregare affinchè avvenisse un miracolo. Perchè Kibum tardava così tanto? Eppure gli avevo detto chiaramente che le condizioni di Jong-Min erano disperate. Pregavo con tutta me stessa affinchè si sbrigasse e sperai che lo avesse già fatto.
Quando però vidi entrare il dottor An, ebbi un tuffo al cuore pensando che le condizioni di Jong-Min fossero peggiorate ancora, ma lui guardò me e Jong-Hyun, che subito era saltato in piedi allarmato, con un immenso sorriso sulle labbra.
<< Ho una bellissima notizia da riferirvi >> disse senza smettere di sorridere << Il primario ha deciso di sostenere le spese per le cure mediche di Jong-Min: ci apprestiamo a somministrargli il surfactante! >>
Io e Jong-Hyun ci guardammo spaesati, increduli alle parole appena sentite e poi scoppiamo a ridere. Lui venne ad abbracciarmi ridendo e piangendo per la felicità allo stesso tempo.
Finalmente quell'angoscia opprimente stava scivolando via dalle nostre spalle, come ghiaccio al sole. Ringraziai ogni forma di divinità che conoscessi. Non avevamo ancora ottenuto niente, ma in quella notizia c'era tutto quello di cui avevamo bisogno in quell'istante.
Per almeno quel breve momento potevamo tirare un sospiro di sollievo. Continuai a stringere il più forte possibile Jong-Hyun a me, incurante degli ultimi tubicini che si staccavano dal mio braccio. Stemmo così per minuti, ridendo e piangendo, lasciando scorrere via ogni preoccupazione: Jong-Min sarebbe guarito, ne ero sicura.
Per ora era questa la cosa più importante.
Sorrisi ancor più ripensando alle parole del medico: il primario! Sì, il primario Kim Kibum...Dottore dei miei stivali!
Strinsi a me Jong-Hyun che si rallegrava sempre più ringraziando quel dottore misterioso che stava salvando la vita a nostro figlio.
Mi ripromisi di abbraciarlo, baciarlo, prostarmi ai suoi piedi, costruirgli una sua statua d'oro massiccio alta dieci metri...qualsiasi cosa pur di ripagare il mio angelo custode!
Ma per il momento mi limitai a ringraziarlo mille e mille volte, silenziosamente, nella mia mente.
Tutto il resto poteva aspettare.
---------------------------- *Shawols: Sono le fan uffuciali degli SHINee. Il loro nome deriva dall'unione delle parole "SHINee World" pronunciato alla coreana.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: HaruHaru19