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Autore: N i s h e    01/07/2011    3 recensioni
E' un pezzo di diario, di verità, che mi andava di condividere con voi, essendo ormai quasi alla fine. Tutto finisce. Alla fine della corsa ricorderai quegli attimi che non ritorneranno più, ma che sono esistiti.
Sapete, mi consola di gran lunga essere consapevole del fatto che potrò dire, alla fine di tutto ciò, 'io c'ero.'
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Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Binario 9 e 3/4.

Come la pioggia contro una finestra fredda, questi pensieri tamburellavano sulla dura superficie dell'incontrovertibile verità: doveva morire.
Io devo morire.  Doveva finire.

Nello stesso modo in cui è nato, si chiuderà quel cerchio che sembrava non finire mai, quando tutto è venuto alla luce.
Com'è iniziato? Ci sono volute coincidenze del destino, riflessioni, sogni: l'eternità inizia così.
C'è voluto un viaggio in metropolitana alla stazione di King's cross, per delineare la forma di quel castello dove avresti voluto scomparire, tante volte nella tua vita; C'è voluta una porta sbattuta violentemente dopo un litigio, per creare un certo gioco di nome 'Quidditch'.
Sarà come salutare un fratello che se ne va, un fratello che è cresciuto accanto a te accompagnandoti per mano verso mondi nuovi.
Saluterai te stessa, quella ragazzina ancora ingenua che preferiva rifugiarsi nei sogni.
E il tuo stupore era la sua meraviglia. La tua tristezza, la sua. E anche tu diventavi magico, in un certo senso. Anche tu iniziavi a far parte di quel mondo: qualcuno ti aveva finalmente dato una collocazione in quella storia, e a te piaceva. Sopratutto mai, come in quel momento, ti riempiva di orgoglio essere un Babbano. 
Ci sarà il rimpianto di quei tempi in cui eri solo tu, la tua ingenuità e quel libro che ti ha insegnato tanto. Prenderà il posto la nostalgia e la malinconia quando guarderai con dolcezza quei sette libri in fila, quasi consumati dalla fame di parole amiche.
La speranza di essere parte di una realtà sconosciuta fatta di maghi, streghe, castelli misteriosi, magie, segreti, vere amicizie, grandi amori, guerre, dolore, ecco quello che non finirà mai; quello che non smetteremo mai di cercare, nelle piccole ma grandi cose della vita.
Harry Potter ti ha insegnato cos'è importante amare.
Quale strada è giusto - non facile - prendere.
Che la magia esiste, si chiama 'Vita'.
Ti ha insegnato a guardarti dentro, come nello specchio dei desideri, affinchè vivessi per i tuoi sogni; lottassi per essi.
Gli abbracci e i sorrisi, le lacrime e il dolore, la morte e la vita, il coraggio e l'ipocrisia, il bene e il male.
L'amore e l'amicizia, le risate e la sconfitta, i misteri e i segreti, il sollievo. Spesso ti ha dato una carezza, per tirarti su. Perchè dovevi leggere, capire, imparare che la vita è ingiusta. Che là fuori c'è qualcuno più forte di te, che cercherà sempre di abbatterti.
Ma tu ti rialzerai ogni volta da terra, perchè dovrai vivere per le cose giuste non per l'ingiustizia. Il Bene lotta sempre per tenere a bada il Male e spesso vince, anche se non può per sempre tenerlo imprigionato. Il Bene è l'aria che si respira, come lo è il Male.
 
Joanne Kathleen Rowling ci ha tenuti partecipi della sua storia, 
fin proprio alla fine.
Ci ha ringraziati per essere sempre stati vicino a lei, attraverso la sua lunga avventura. Quel ragazzino con la cicatrice è stata la terapia più dolce che lei abbia mai provato, colui che l'ha portata a farsi apprezzare e amare. Colui che ha abitato la sua vita così intensamente da renderla la persona che è diventata. E lei è stata il tuo binario 9 e 3/4 .
Grazie a lei hai iniziato a leggere, guardare dentro le parole, fino a imparare a scriverle perchè potessi anche tu raccontare del mondo di emozioni e sensazioni che vivono in te.

E quando le parole sono diventate immagini? Harry Potter che prendeva forma dentro il corpo di un qualunque ragazzino inglese?
Quanto è stato magico scoprire che il sogno diventava realtà? Una realtà da guardare con gli occhi, tangibile.
Harry Potter diede vita a Daniel Radcliffe, quel ragazzino di cui sei stata perdutamente innamorata mentre lo guardavi - e ti guardavi - crescere.
Ronald Weasley si chiamò Rupert Grint e ancora un sorriso dolce attraversa il tuo viso, ricordando la prima volta in cui strinse la mano, sul treno scarlatto, all'altra metà di se stesso.
E poi Hermione Granger si trasformò nella piccola Emma Watson, dai capelli cespugliosi e il viso dolce, che sarebbe diventata una bellissima ragazza qualche tempo dopo.
Sono stati in tre, sui libri e nella realtà, a imparare ad apprezzarsi reciprocamente. A crescere insieme, respirando l'odore della magia che li ha fatti diventare fratelli. Tre, il numero perfetto. Tre, l'irripetibile combinazione di un amicizia.
Nessuna differenza, tra la fantasia e la realtà. 

Tutto è iniziato fin dal principio, per loro - e per noi.
Non ci resta che l'inevitabile compito, di lasciare che tutto si concluda. Il compito di ricordare, rileggere, guardare; il compito di imparare sempre dall'amicizia, per poter vivere l'avventura della vita. Se Harry Potter ti ha insegnato qualcosa, non ti rimane che tenere in vita il mito di quel ragazzino solo e indifeso che aveva fatto di tutto per poter realizzare i valori in cui credeva, anche se nessuno aveva mai avuto la premura di insegnarglieli.




E' un pezzo di diario, di verità,  che mi andava di condividere con voi, essendo ormai quasi alla fine. Tutto finisce. Alla fine della corsa ricorderai quegli attimi che non ritorneranno più, ma che sono esistiti.
Sapete, mi consola di gran lunga essere consapevole del fatto che potrò dire, alla fine di tutto ciò, 'io c'ero.'
C'ero quando Harry Potter si stupì di essere un mago;
Quando Hermione si presentò, fiera e determinata, sul treno scarlatto;
Quando Ron si rese conto di essere geloso di Victor Krum;
Quando Dobby, l'elfo libero, decise di trovarsi un vero lavoro;

Quando Sirius diede un certo pacchetto a Harry e quando lui se ne ricordò era, ormai, troppo tardi;
Quando Luna iniziò a conquistare il cuore degli altri;
C'ero quando Ginny riuscì a raggiungere il suo sogno più grande, dopo aver perseverato tanto a lungo;
Quando "...non sopporto l'idea che non potremmo tornare mai più. Come può Hogwarts essere chiusa?";
Quando Lupin decise di rimanere, per suo figlio;
Quando Severus guardò, per l'ultima volta, gli occhi dell'amore della sua vita dentro quelli di Harry;
C'ero quando Draco si spaventò, di essere andato troppo oltre;
Quando Neville divenne finalmente il vero figlio di suo padre e sua madre;
Quando Fred morì;
Quando "...
certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?"


Continuerà tutto attraverso la nostra memoria. Siamo gli esseri più limitati e illimitati insieme, saremmo pur capace di far durare in eterno l'eternità, no?
Prepariamo pure i fazzoletti: sarà un giorno triste e malinconico il 13 luglio.
Ma comunque sia, ricordate: "Avrà veramente lasciato la scuola solo quando non ci sarà più nessuno che gli sia fedele."

Con una dolce malinconia nel cuore, Nishe.


   
 
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