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Autore: Aleberyl 90    13/03/2006    4 recensioni
Gli esami di maturità sono un incubo per tutti i liceali...Ma prima o poi, per fortuna, finiscono! E quindi cosa c'è di meglio che partire in compagnia dei tuoi migliori amici per le tanto attese vacanze? E se queste si rivelassero una fonte inesauribile di sorprese? Leggete e capirete!
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Vegeta, Yamcha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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.:AFTER SCHOOL-LEAVING EXAM:.

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CAPITOLO 3: Festa da non perdere!

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Era ormai metà pomeriggio quando Chichi, C18 e Lunch riuscirono a trascinare via la loro amica Bulma dal chioschetto dei gelati per apprestarsi a raggiungere finalmente il loro bungalow.

“Non ti sei già ingozzata abbastanza?!” la rimproverò Chichi lanciandogli un’occhiata fulminante.

“Oh, su! Almeno mi sono rinfrescata un po’!” rispose Bulma con nonchalance ficcandole in bocca un ghiacciolo all’arancia.

“Ehi, non offri anche alle altre?” disse C18 afferrando lo stecco del ghiacciolo che sbucava dalla bocca di Bulma e cominciando a succhiare il gelato con gusto.

“Ehi! Antipatica!!” protestò Bulma indignata. “Domani me ne ricompri un altro!”

“Su, ragazze, smettetela di litigare” intervenne bonaria la pacifica Lunch. “E cerchiamo di trovare la strada giusta per raggiungere il campo!”

“Già…come faremo a trovarlo?” disse preoccupata C18 ripensando solo in quel momento che non avevano la benchè minima idea di quale fosse la costa sud dell’isola.

“Uff…Non potremmo chiedere a qualcuno del posto?” propose Chichi. “Inoltre tra poco sarà buio e non ho intenzione di dormire all’addiaccio!” aggiunse rabbrividendo e indicando il bagliore arancione del tramonto all’orizzonte.

“Non sarebbe una cattiva idea…Potremmo raggiungere il paese, dubito che all’aeroporto sapranno dirci quello che vogliamo!” disse Lunch riflettendo a voce alta.

“Q-questo vuol dire che dobbiamo camminare ancora?!” esclamò Bulma scandalizzata.

“Un pochino, ma sono solo due chilometri, tranquilla!” cercò di rassicurarla Lunch.

“DUE CHILOMETRI?! Oooooh…ma quando potrò farmi trasportare in portantina?!” sbottò Bulma afflosciandosi a terra stremata.

“Strano, credevo che ormai la riserva energetica dei ghiaccioli ti avesse fatto effetto!” esclamò acida Chichi afferrandola per un braccio e sollevandola di peso.

“Solo in apparenza, amica mia…” mormorò Bulma cadendole addosso e pestandole un piede.

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Fortunatamente le strade del centro non erano molto frequentate a quell’ora, evidentemente i ragazzi preferivano la vita notturna. Anche i negozi, notarono le ragazze, erano per la maggior parte chiusi e riportavano dei cartelli con gli orari di apertura, tutti intorno alle otto e mezza di sera.

“Com’è carino questo paese!” esclamò affascinata Lunch guardandosi intorno e soffermandosi principalmente sui ristoranti all’aperto la cui vista dava su un lungomare scintillante.

“Sì, ma avete visto? Non c’è nemmeno un cane in giro!” notò Bulma scrutando torva le poche persone dall’aria rude che ciondolavano sui marciapiedi.

“È normale che i ragazzi preferiscano uscire la sera, no? E poi con questo caldo…” disse Chichi annuendo saggiamente.

“Bè, almeno qualcuno a cui chiedere informazioni lo abbiamo trovato!” esclamò C18 richiamando l’attenzione delle amiche su un uomo di mezza età fermo ad un angolo della strada.

“Dici?” Chichi non era molto propensa a fidarsi di quell’individuo: aveva un’aria assonnata e truce, faceva dondolare un mozzicone di sigaretta tra le labbra raggrinzite e indossava un impermeabile beige allacciato in vita.

Il ritratto del perfetto gentleman…

“Dai, Chichi, sei sempre così sospettosa!” disse Bulma partendo spedita in direzione dell’uomo, seguita a ruota dalle amiche.

Quando furono a pochi centimetri da lui, C18 si offrì di parlargli per prima.

“Ehm…mi scusi…” chiese titubante la biondina. L’uomo voltò il viso pallido verso di lei e mostrò i denti gialli e spezzati.

“A-hem…Per caso lei sa da che parte si va per raggiungere il campo turisti a sud dell’isola?” chiese C18 cercando di non lasciarsi scappare di bocca un grido di orrore.

L’uomo la squadrò da capo a piedi con sguardo avido e poi, con il suo miglior sorriso sciancato, chiese alla ragazza: “Straniere?” Il suo accento non era sicuramente quello tipico del luogo.

“Sì, signore” rispose prontamente C18.

Senza preavviso, l’uomo si portò le mani alla cinta dell’impermeabile, la slegò e spalancò le braccia. Chichi, Lunch e Bulma si portarono istintivamente le mani davanti agli occhi e si voltarono velocemente dall’altra parte.

“OH DIO, NO!!” urlarono scandalizzate e arrossendo furiosamente.

“Tranquille, ragazze, non è niente di osceno” le tranquillizzò C18 facendole voltare verso l’uomo: nella zona interna del suo impermeabile vi erano appesi innumerevoli e costosissimi orologi d’oro di tutte le misure.

“Voi interessa, belle signorine? Tutto bello, tutto bello! Prezzo speciale per voi, signorine!!” sbraitava il mercante di orologi sventolando l’impermeabile.

“Almeno è vestito…” mormorò C18 fissando disgustata il suo abbigliamento, costituito da una canottiera a coste che una volta doveva essere stata di colore bianco, un paio di jeans verdi e sformati e ai piedi dei sandali di cuoio.

“Grazie, ma non ci interessa” intervenne Bulma guardandolo da sotto in su. “Siamo di fretta!”

“Bella signorina, vu cumprà una meridiana?! Rarissima, molto bella!!” insistette il mercante girando intorno alla ragazza, che continuava a mantenere un’espressione di assoluta indifferenza.

“HO DETTO DI NO!!” sbottò Bulma facendolo sobbalzare. “E comportati bene, invece di andare in giro a fregare gli orologi!” concluse in tono di rimprovero.

L’uomo, indignato e spaventato dalla minaccia, si coprì con l’impermeabile e si allontanò di corsa svoltando un angolino buio.

“Brava, Bulma! Ben fatto!” si complimentò Chichi dandole una pacca sulla schiena.

“Già…Ma ora come facciamo a raggiungere la costa?” mormorò C18 sedendosi sul bordo del marciapiede con aria afflitta.

“È vero, è un bel problema…” confermò Lunch affiancando la biondina.

In quella, in lontananza si udì uno strano e assordante rumore: sembrava il motore di un automobile d’epoca.

“Ehi” esclamò Bulma. “Vuoi vedere che sta arrivando qualcuno per strada?”

La ragazza si sporse verso la sua destra e scorse due macchie gialle nel buio che si facevano sempre più evidenti a mano a mano che si avvicinavano.

“Ragazze, c’è qualcuno! Possiamo chiedere un passaggio!!” annunciò Bulma con un gran sorriso. Si posizionò sul bordo del marciapiede sistemandosi i capelli e mostrò il pollice.

“Non bastava l’aereo…ci mancava abbassarci a fare l’autostop…” sospirò Chichi rassegnata.

Quando uno strano furgoncino color verde sporco si fermò in prossimità del gruppetto esausto, dal finestrino si sporse un aitante ragazzo moro e sorridente.

“Vi serve un passaggio, ragazze?” chiese allegramente.

“Oh, sì!” esclamò Bulma fissandolo affascinata.

“Grazie, sei molto gentile!” disse Lunch prendendo in mano il bagaglio che aveva posato a terra.

“Saltate su, c’è spazio per tutte!” disse il giovane indicando il retro ampio e spazioso del furgoncino.

Prima che le ragazze potessero salire a bordo, Bulma le bloccò in fretta allargando le braccia e guardandole con occhioni supplichevoli.

“Vi prego…Fatemi salire davanti!!” sussurrò con due lacrimucce di pietà.

Le sue amiche sospirarono e spalancarono la portiera dietro. Meglio assecondare Bulma quando aveva intenzione di rimorchiare qualcuno.

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“Allora, dove vi porto?” chiese il ragazzo una volta che tutte si erano sistemate.

“Al campo dei bungalow sulla costa sud dell’isola…” disse Bulma con voce calda, facendosi più vicina.

Il ragazzo arrossì furiosamente e sorrise compiaciuto. Mise in moto e sterzò il volante in una viuzza secondaria.

“Non ci metteremo molto se passeremo da qui” spiegò paziente. “Allora, da dove venite?”

“Dalla Città dell’Ovest…la conosci?” chiese Chichi sporgendosi dall’apertura che dava nell’abitacolo del guidatore.

“Davvero? La grande metropoli?!” esclamò il ragazzo incredulo. “Non ci credo…quanto mi piacerebbe visitarla!”

“Perché non ci vieni a trovare qualche volta?” intervenne prontamente Bulma approfittando dell’attimo fissandolo dolcemente.

“Perché no? Magari!” approvò il ragazzo guardandola a sua volta. “In caso più tardi mi lasciate il vostro indirizzo!”

“A proposito…siamo delle cafone!” sbottò Bulma facendo sobbalzare le sue amiche. “Tu sei stato così gentile da darci un passaggio e noi non ci siamo nemmeno presentate!”

“Bè, non è che ci voglia molto…” intervenne C18 annoiata, la quale si beccò all’istante un’occhiataccia invidiosa da parte di Bulma. “Io sono C18, mentre loro sono Chichi, Lunch e Bulma…”

“…E io sono Yamcha!” concluse il ragazzo indicandosi il petto.

“WOW, MA HAI UN NOME BELLISSIMO!!!” esclamò Bulma sognante intrecciando le dita delle mani.

“Ehm…grazie, anche il tuo!” bofonchiò Yamcha imbarazzato.

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Il viaggio non fu molto lungo, e dopo un quarto d’ora il furgoncino arrivò a destinazione.

“Non sappiamo come ringraziarti, ci hai salvato la vita!” disse Bulma scendendo a malincuore dalla vettura.

“Non c’è di che, figuratevi!” rispose Yamcha regalando un sorriso smagliante a Bulma. “Ehi, perché stasera non venite alla festa sulla spiaggia?” chiese poggiando un gomito sullo sportello chiuso.

“Quale festa sulla spiaggia?” chiese Lunch incuriosita.

“Sì, è qua vicino!” spiegò Yamcha. “Si balla, si fa baldoria…e verso mezzanotte accenderemo un grande falò! Sarà divertente! Ma se siete stanche…”

“Bè, in effetti…” mormorò Chichi soffocando uno sbadiglio, ma la voce di Bulma sovrastò la sua.

“MA CERTO CHE VENIAMO! NON CE LA PERDEREMMO PER NIENTE AL MONDO!!” esclamò con giubilo.

Yamcha sorrise felice e strizzò un occhio. “Perfetto! Allora ci incrociamo stasera!”

“A dopo, Yamcha…” lo salutò Bulma mentre il furgoncino faceva retromarcia e ciondolava nella direzione opposta.

Non appena ebbe svoltato l’angolo, Bulma dovette sorbirsi le truci conseguenze della sua azione avventata.

“Ma cosa ti è venuto in mente?!” sbraitò Chichi contrariata. “Io sono stanca morta e tu ci trascini tutte ad una stupida festa sulla spiaggia?!”

“E io che volevo rilassarmi…” disse Lunch leggermente innervosita.

“Suvvia, ragazze! Sarà divertente!” le rassicurò Bulma con un sorriso di scusa. “È il nostro primo giorno di vacanza, perché non approfittarne fino in fondo?”

“Uff…Sei sempre la solita!” esclamò Chichi incrociando le braccia, non ancora del tutto convinta.

Le quattro raggiunsero il gabbiotto informazioni del campo e venne indicato loro il proprio bungalow: una graziosa casetta con due letti a castello, un piccolo bagno e un accogliente cucinino dalle pareti colorate.

“Com’è carino!” disse Lunch guardandosi attorno soddisfatta.

“Il depliant che ho preso all’ingresso parla chiaro!” disse C18 sfogliando la piccola rivista di cartone.

Bulma entrò velocemente all’interno, diede una rapida occhiata all’ambiente e poggiò pesantemente il bagaglio a mano su uno dei due letti.

“Forza, non c’è un minuto da perdere!” esclamò battendo le mani. “Prepariamoci subito, così non arriveremo in ritardo alla festa!”

“Quanta fretta!” disse Chichi sedendosi ai piedi del lettino. “Io ho fame!”

“Alla festa ci sarà sicuramente da mangiare!” disse Bulma trascinando verso di sé il borsone della moretta.

“Ma che fai?!” le chiese quest’ultima, scandalizzata.

Bulma la guardò incredula, sbuffò e riprese a slacciare la chiusura lampo. “Sai quello che è successo prima? Il mio bagaglio andato perduto, le scenate…”

Dopo qualche attimo di spaesamento, Chichi capì al volo…

“Oh, no! Il mio bikini rosa shocking non te lo presto!” sbottò riappropiandosi del borsone, trattenuto invano da Bulma.

“Sigh…ma DOVETE prestarmi qualcosa!” si lagnò la ragazza. “Che figura ci faccio con Yamcha?!”

“Ti piace proprio quello sbarbatello, eh?” chiese C18 portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio con indifferenza.

“Puoi dirlo forte…è così CARINO!!” confermò Bulma con gli occhi sognanti a cuoricino.

“È proprio andata…” sussurrò Chichi alla biondina ridacchiante.

“Ti presto io qualcosa, Bulma” disse Lunch passandole la sua valigia.

“Oooooh, tu sì che sei un’amica!!” esclamò riconoscente abbracciando il bagaglio che le porgeva. “Non come due tirchie arpie che conosco…!!” aggiunse rivolta a Chichi e C18.

“Hai sentito qualcosa, C18?” chiese la moretta fingendo di ignorare Bulma.

“No…solo una gallina in lontananza!” rispose la bionda dando di gomito all’amica.

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“Allora, che ve ne sembra?” chiese Nappa allontanandosi di qualche passo per rimirare il lavoro.

“È la cosa più orrenda che abbia mai visto” sentenziò Vegeta con una smorfia disgustata.

“Ma no, dai…” intervenne Goku avvicinandosi alla tenda da campeggio che era stata fermata nella sabbia con due paletti malfermi. “…Almeno è molto più confortevole della scialuppa di salvataggio!”

Nappa sorrise, leggermente rincuorato, per poi nuovamente incupirsi subito dopo. “Sì, ma…Tsk! Avremmo potuto frequentare quel corso di scout della parrocchia, l’anno scorso…”

“Ma manco per sogno!” sbraitò Radish, che stava picchiettando il paletto di una seconda tenda nel terreno molliccio e umido. “Sinceramente…mi ci vedi come frequentatore dei corsi estivi della chiesa?! Personalmente, cerco di starne alla larga il più possibile!”

“In effetti…” mormorò Nappa raggiungendo l’amico e accucciandosi per aiutarlo.

“E comunque qui è un bel posto dove alloggiare, no?” riprese Radish sollevando la testa. “Un campeggio all’aperto, insieme ad altre centinaia di ragazzi nella nostra stessa situazione, sotto le stelle…Il posto dei sogni di Kakaroth, no?” concluse con semplicità tirando fuori la lingua in direzione del fratello.

“Piantala” ribattè Goku indignato. “Il posto mi sta bene e non sono una femminuccia!”

“…E comunque questo posto piace anche a me!” esclamò Crilin allegramente. “Una vacanza all’insegna dell’avventura…forte!”

“A te serve una flebo, altrochè…” disse Nappa afferrando pigramente un secondo picchetto.

“Basta con quegli affari” disse Vegeta spazientito imponendo la sua presenza e facendo sobbalzare gli altri. “Sbrigatevi, tra poco nella spiaggia qui accanto ci sarà una festa e non voglio perdermela a causa del vostro sciocco traccheggiare!”

“Wow, davvero c’è una festa?!” esclamò Crilin entusiasta.

“E si beve?” aggiunse Radish con gli occhi che brillavano avidi e un rivolo di bava alla bocca.

“Sicuramente…Quelli delle isole Yoshi sono tutti un branco di ubriaconi…” disse Vegeta annuendo coscienzioso.

“Mah…” mormorò Goku distratto, ma contento di potersi svagare un po’ immergendosi nella vita notturna dell’isola.

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Un quarto d’ora più tardi le ragazze erano vestite, truccate e cariche di adrenalina…anche se un tantino assonnate.

“Yawn…Spero che ne valga davvero la pena…” mormorò Chichi chiudendo a chiave la porta del bungalow.

“Ma sì, stai tranquilla! Con quelle gambe al vento non puoi che divertirti!” esclamò Bulma indicandole il petto e strizzando un occhio furbetta.

Chichi arrossì e cercò di tirare ancora più giù la minigonna di jeans che aveva deciso di indossare per la serata, che mostrava le sue lunghe ed esili gambe dal ginocchio in giù.

“Non darle retta, stai benissimo!” la rassicurò C18 con un sorriso incoraggiante.

“Anche voi!” disse la moretta di rimando osservando con piacere l’abbigliamento delle sue amiche: C18 indossava un corto prendisole senza spalline color malva, Lunch una canottiera rosa confetto e un pareo a frange, e Bulma…il suo bikini rosa shocking e un paio di calzoncini jeans strappati che le aderivano perfettamente alle cosce sode.

“Si va!!” esclamò Bulma con un gran sorriso, e tutte e quattro si avviarono di gran carriera verso il luogo dei festeggiamenti, una spiaggetta dalla sabbia bianca frequentata dai giovani dell’isola e poco distante dal loro campo alloggio.

Quando arrivarono un assordante chiacchiericcio agitato e suoni di risate le avvolse da capo a piedi: a quanto pare si era già dato il via ai festeggiamenti.

“OH, MAMMA!!! Avete visto, ragazze?!” esclamò Bulma gettandosi nella mischia e trascinando con sé le altre.

“È FANTASTICO!!” urlò Lunch cercando di farsi sentire, ma con scarsi risultati.

In quella venne inserita una seconda canzone rock, che venne approvata con un boato diffuso, e un’allegra voce squillante risuonò nella notte, enormemente amplificata da un microfono.

“Ok, ragazzi! Vi state divertendo? Allora beccatevi questa!” urlò un ragazzo, seguito da uno squittio di giubilo.

“Avete visto il deejay, ragazze?” chiese Chichi indicando la consolle e gli amplificatori, che erano abilmente manovrati da un alto e muscoloso ragazzo pelato, con un curioso tatuaggio sulla fronte che lo faceva apparire come se avesse avuto un terzo occhio. Accanto a lui, vicino ai suoi polpacci, vi era un piccoletto dalla pelle spaventosamente bianca e le guance rosate.

“Simpatici, non è vero?” disse Lunch affascinata.

“Oh oh…la signorina ha adocchiato il suo principe per la serata!!” sussurrò C18 dando di gomito a Lunch con un sorrisino complice.

Lunch arrossì violentemente e diniegò con la testa. “M-ma no! Ho solo detto che è un ragazzo simpatico, tutto qua!!”

“Sì, certo, come se non si è visto che avevi gli occhi a forma di cuoricino!!” disse la biondina afferrandole strettamente un braccio come una morsa e portandola verso la postazione del deejay.

“No, no, NO!!!” urlò Lunch cercando di divincolarsi, ma C18 non aveva intenzione di mollarla.

Le due sparirono presto inghiottite dalla folla, lasciando sole Bulma e Chichi, impalate al centro della “pista”.

“Che facciamo, andiamo a prenderci qualcosa da bere?” propose Chichi.

“Ehm…” mormorò Bulma imbarazzata. “Veramente avrei altro da fare…”

“Cosa vuoi dire?” chiese la moretta spiazzata, non capendo gli intenti dell’amica.

“Bè…vedi…” mormorò Bulma guardandosi intorno e soffermandosi su un punto preciso vicino al lungomare. “Ho appena visto…YAMCHA! SONO QUI!!!” urlò sventolando una mano per avvertire il ragazzo della sua presenza.

Chichi fece una smorfia, ma in fondo non era arrabbiata con lei: se preferiva stare con il suo nuovo amico, lei non avrebbe obiettato.

“Non preoccuparti, mi faccio un giro” disse all’amica in tono rassicurante e leggermente seccato.

“Non ti dispiace, vero Chichi?” chiese Bulma con un piccolo sorriso.

“No, tranquilla! Divertiti, ci vediamo dopo!” disse Chichi, e lanciatole un fugace gesto di incoraggiamento si allontanò a passo spedito.

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“Accidenti, che noia…” Dopo il quarto bicchiere di punch, Chichi si decise a riprendere la sua passeggiata solitaria. Certo, non c’era un granchè da fare…Oltretutto non conosceva nessun altro, a parte le sue amiche, e non sapeva proprio dove dirigersi.

Cominciò a insinuarsi lentamente tra i vari gruppetti di ragazzi, cercando di mostrarsi il più aperta possibile, ma con la sua aria annoiata non aveva molto potere attrattivo.

Improvvisamente, prima che decidesse di voltarsi indietro e tornare al punto di partenza, la sua attenzione fu catturata da un piccolo gruppo ristretto di giovani sdraiati a terra. Si fece coraggio e si avvicinò titubante cercando di fare meno rumore possibile.

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“Nappa…quante dita vedi?”

“Rumph…Quarantasette…”

“Hm…Se ne avessi avute altre quarantaquattro ci avresti azzeccato…”

Goku si alzò in piedi e si diresse verso suo fratello, anch’egli stramazzato a terra, che reggava saldamente una bottiglia di superalcolico nella mano.

“Radish…Come ti senti?”

Il ragazzo, per tutta risposta , spalancò la bocca ed emise un sonoro rutto in faccia a Goku, il quale si tirò su di scatto e gli voltò disgustato la faccia verso un’altra direzione.

“Uff…” sbuffò il ragazzo sedendosi su di uno scoglio reggendo in mano la sua bottiglia di birra ancora piena per metà, fissando una goccia d’acqua che scorreva lenta verso le sue dita.

Almeno lui era rimasto sobrio…I suoi amici, invece, si erano attaccati alla prima bottiglia che si erano trovati davanti e ne avevano tracannate una dopo l’altra tutte d’un fiato; dopo una mezz’ora erano crollati a terra, ubriachi fradici, e lui aveva dovuto osservarli in silenzio…Ma almeno si era fatto due risate…

In quella udì uno scricchiolio alle sue spalle; scattò in piedi, sospettoso, e si guardò indietro. Una ragazza alta, magra e formosa, con lunghi e lisci capelli neri, stava ad osservare la scena scandalizzata, immobile sullo stesso punto della spiaggia. Goku fu subito attirato dal suo visino semplice, dai suoi occhi grandi e innocenti. Era una ragazza davvero carina.

“Ehm…Scusa” borbottò imbarazzato passandosi la mano libera sul collo. “Sai, i miei amici sono i soliti scapestrati…”

“Oh, non ti preoccupare…Ci sono abituata” disse la ragazza in tono dolce. “Quanto hanno bevuto?”

“Hm, meno del loro solito…Dieci birre a testa…”

“Accidenti!!” esclamò la moretta colpita. “E tu?”

“Questa è la terza…Ma non mi va…” disse Goku con indifferenza.

Senza aspettarselo, la ragazza gli si avvicinò e lo scrutò con occhi gioiosi, sembravano lanciassero scintille…

“Comunque, mi chiamo Chichi” mormorò dopo qualche secondo di silenzio.

“Goku…Piacere mio…” disse il ragazzo stringendole calorosamente la mano che quella piccola dea gli porgeva.

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CONTINUA…

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Ecco a voi il terzo capitolo!! L’avrei pubblicato anche prima, ma non ho avuto molto tempo per dedicarmici! La scuola impegna molto…Sigh!! Comunque cosa ve ne pare?

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Gil: Wow!! Davvero questa è una delle poche ficcy su Dragon Ball che ti piacciono?^^ Mi fai arrossire!!^///^ Fa sempre piacere sentirselo dire!! Grazie per i complimenti per quanto riguarda il mio stile, spero che non rimarrai delusa dai prossimi capitoli!(Anche perché io sarei capace di cancellarli e riscriverli!!)E sono anche contenta che ti piaccia l’ambientazione, visto che ne rientri anche tu!!J W le vacanze del dopo maturità!! Io devo aspettare altri due anni…Sigh!! Eh eh…Ho scelto Radish e Nappa perché di solito non compaiono mai nelle ficcy! Poverini…anche se per poco tempo, anche loro fanno parte del manga/anime!! E poi sapendo che sono dei ragazzacci, non ho resistito ad inserirli per dare un ulteriore tocco di comicità! Insomma, ho dato loro la possibilità di riscattarsi!! Ancora grazie, spero di ritrovarti tra le recensioni, mi farebbe davvero piacere!! Un bacio!!

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Kristin: Uaaah, un’altra fan del mio adorato Goku!!! Che bello!!!J Comunque sono contenta che Bulma “la belva funesta” ti sia piaciuta! Eh eh…poverina, sono stata un pochino cattiva nel farle perdere i bagagli!! Ma vedrai che li ritroverà…ma a tempo debito!!^^ Ti ringrazio ancora, e spero che tu ti sia goduta anche questo capitolo! Sono imbarazzati entrambi, ormai!!^^

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Lyla: Fammi sapere quando hai intenzione di partire per le isole Yoshi, così mi aggrego anch’io!!^^ GOKUUUUUU!!!J Bè, era ovvio che Chichi adocchiasse immediatamente il suo sayan preferito! MA GUARDA I CASI DELLA VITA, l’ha beccato proprio quando sono andate a fare visita al porto!!^^ Eh eh!! Mi raccomando, continua a seguire!! Ci saranno sviluppi mooolto interessanti!! Un bacioneee!!!

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Pikkola Rin: Bentornata!!! Meno male, un altro capitolo di tuo gradimento!! Ecco a te il terzo! Cosa te ne sembra? Grazie ancora, bacio bacio!!

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LeftEye: Incredibile, sei nella mia stessa situazione!! Anche io, dalla seconda elementare al secondo liceo(concluso l’anno scorso!), ho sempre avuto la media dell’otto in italiano!! Invece ora è arrivato questo cretino che si è messo a darmi voti bassissimi e pensa che mi ha dato anche il corso di recupero!! E devo dire che ci sono rimasta un po’ male, visto che sono anche piuttosto emotiva…Meno male che posso scrivere liberamente su questo sito, e posso ricevere i giudizi veri, quelli dei lettori come te! Ancora grazie, sono felice che la storia continui a piacerti! Ti voglio beneeee!!

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Goku, lo so che sono monotona, ma io…io…TI AMOOOOOOOOOOO!!!J

Alla prossima!! Mi raccomando, commentino!! Dai che non vi costa niente e in più mi fate contenta!!

Alessandra!

  
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