.:AFTER SCHOOL-LEAVING EXAM:.
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CAPITOLO
3: Festa da non perdere!
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Era ormai metà
pomeriggio quando Chichi, C18 e Lunch riuscirono a trascinare via la loro amica
Bulma dal chioschetto dei gelati per apprestarsi a raggiungere finalmente il
loro bungalow.
“Non
ti sei già ingozzata abbastanza?!” la rimproverò Chichi
lanciandogli un’occhiata fulminante.
“Oh,
su! Almeno mi sono rinfrescata un po’!” rispose Bulma con nonchalance
ficcandole in bocca un ghiacciolo all’arancia.
“Ehi,
non offri anche alle altre?” disse C18 afferrando lo stecco del
ghiacciolo che sbucava dalla bocca di Bulma e cominciando a succhiare il gelato
con gusto.
“Ehi!
Antipatica!!” protestò Bulma indignata. “Domani me ne
ricompri un altro!”
“Su,
ragazze, smettetela di litigare” intervenne bonaria la pacifica Lunch.
“E cerchiamo di trovare la strada giusta per raggiungere il campo!”
“Già…come
faremo a trovarlo?” disse preoccupata C18 ripensando solo in quel momento
che non avevano la benchè minima idea di quale fosse la costa sud
dell’isola.
“Uff…Non
potremmo chiedere a qualcuno del posto?” propose Chichi. “Inoltre
tra poco sarà buio e non ho intenzione di dormire
all’addiaccio!” aggiunse rabbrividendo e indicando il bagliore
arancione del tramonto all’orizzonte.
“Non
sarebbe una cattiva idea…Potremmo raggiungere il paese, dubito che
all’aeroporto sapranno dirci quello che vogliamo!” disse Lunch
riflettendo a voce alta.
“Q-questo
vuol dire che dobbiamo camminare ancora?!” esclamò Bulma
scandalizzata.
“Un
pochino, ma sono solo due chilometri, tranquilla!” cercò di
rassicurarla Lunch.
“DUE
CHILOMETRI?! Oooooh…ma quando potrò farmi trasportare in
portantina?!” sbottò Bulma afflosciandosi a terra stremata.
“Strano,
credevo che ormai la riserva energetica dei ghiaccioli ti avesse fatto
effetto!” esclamò acida Chichi afferrandola per un braccio e
sollevandola di peso.
“Solo
in apparenza, amica mia…” mormorò Bulma cadendole addosso e
pestandole un piede.
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Fortunatamente
le strade del centro non erano molto frequentate a quell’ora,
evidentemente i ragazzi preferivano la vita notturna. Anche i negozi, notarono
le ragazze, erano per la maggior parte chiusi e riportavano dei cartelli con
gli orari di apertura, tutti intorno alle otto e mezza di sera.
“Com’è
carino questo paese!” esclamò affascinata Lunch guardandosi
intorno e soffermandosi principalmente sui ristoranti all’aperto la cui
vista dava su un lungomare scintillante.
“Sì,
ma avete visto? Non c’è nemmeno un cane in giro!”
notò Bulma scrutando torva le poche persone dall’aria rude che
ciondolavano sui marciapiedi.
“È
normale che i ragazzi preferiscano uscire la sera, no? E poi con questo
caldo…” disse Chichi annuendo saggiamente.
“Bè,
almeno qualcuno a cui chiedere informazioni lo abbiamo trovato!”
esclamò C18 richiamando l’attenzione delle amiche su un uomo di
mezza età fermo ad un angolo della strada.
“Dici?”
Chichi non era molto propensa a fidarsi di quell’individuo: aveva
un’aria assonnata e truce, faceva dondolare un mozzicone di sigaretta tra
le labbra raggrinzite e indossava un impermeabile beige allacciato in vita.
Il
ritratto del perfetto gentleman…
“Dai,
Chichi, sei sempre così sospettosa!” disse Bulma partendo spedita
in direzione dell’uomo, seguita a ruota dalle amiche.
Quando
furono a pochi centimetri da lui, C18 si offrì di parlargli per prima.
“Ehm…mi
scusi…” chiese titubante la biondina. L’uomo voltò il
viso pallido verso di lei e mostrò i denti gialli e spezzati.
“A-hem…Per
caso lei sa da che parte si va per raggiungere il campo turisti a sud
dell’isola?” chiese C18 cercando di non lasciarsi scappare di bocca
un grido di orrore.
L’uomo
la squadrò da capo a piedi con sguardo avido e poi, con il suo miglior
sorriso sciancato, chiese alla ragazza: “Straniere?” Il suo accento
non era sicuramente quello tipico del luogo.
“Sì,
signore” rispose prontamente C18.
Senza
preavviso, l’uomo si portò le mani alla cinta
dell’impermeabile, la slegò e spalancò le braccia. Chichi,
Lunch e Bulma si portarono istintivamente le mani davanti agli occhi e si
voltarono velocemente dall’altra parte.
“OH
DIO, NO!!” urlarono scandalizzate e arrossendo furiosamente.
“Tranquille,
ragazze, non è niente di osceno” le tranquillizzò C18
facendole voltare verso l’uomo: nella zona interna del suo impermeabile
vi erano appesi innumerevoli e costosissimi orologi d’oro di tutte le
misure.
“Voi
interessa, belle signorine? Tutto bello, tutto bello! Prezzo speciale per voi,
signorine!!” sbraitava il mercante di orologi sventolando
l’impermeabile.
“Almeno
è vestito…” mormorò C18 fissando disgustata il suo
abbigliamento, costituito da una canottiera a coste che una volta doveva essere
stata di colore bianco, un paio di jeans verdi e sformati e ai piedi dei
sandali di cuoio.
“Grazie,
ma non ci interessa” intervenne Bulma guardandolo da sotto in su.
“Siamo di fretta!”
“Bella
signorina, vu cumprà una meridiana?! Rarissima, molto bella!!”
insistette il mercante girando intorno alla ragazza, che continuava a mantenere
un’espressione di assoluta indifferenza.
“HO
DETTO DI NO!!” sbottò Bulma facendolo sobbalzare. “E
comportati bene, invece di andare in giro a fregare gli orologi!”
concluse in tono di rimprovero.
L’uomo,
indignato e spaventato dalla minaccia, si coprì con l’impermeabile
e si allontanò di corsa svoltando un angolino buio.
“Brava,
Bulma! Ben fatto!” si complimentò Chichi dandole una pacca sulla
schiena.
“Già…Ma
ora come facciamo a raggiungere la costa?” mormorò C18 sedendosi sul
bordo del marciapiede con aria afflitta.
“È
vero, è un bel problema…” confermò Lunch affiancando
la biondina.
In
quella, in lontananza si udì uno strano e assordante rumore: sembrava il
motore di un automobile d’epoca.
“Ehi”
esclamò Bulma. “Vuoi vedere che sta arrivando qualcuno per
strada?”
La
ragazza si sporse verso la sua destra e scorse due macchie gialle nel buio che
si facevano sempre più evidenti a mano a mano che si avvicinavano.
“Ragazze,
c’è qualcuno! Possiamo chiedere un passaggio!!”
annunciò Bulma con un gran sorriso. Si posizionò sul bordo del
marciapiede sistemandosi i capelli e mostrò il pollice.
“Non
bastava l’aereo…ci mancava abbassarci a fare
l’autostop…” sospirò Chichi rassegnata.
Quando
uno strano furgoncino color verde sporco si fermò in prossimità
del gruppetto esausto, dal finestrino si sporse un aitante ragazzo moro e
sorridente.
“Vi
serve un passaggio, ragazze?” chiese allegramente.
“Oh,
sì!” esclamò Bulma fissandolo affascinata.
“Grazie,
sei molto gentile!” disse Lunch prendendo in mano il bagaglio che aveva
posato a terra.
“Saltate
su, c’è spazio per tutte!” disse il giovane indicando il
retro ampio e spazioso del furgoncino.
Prima che
le ragazze potessero salire a bordo, Bulma le bloccò in fretta
allargando le braccia e guardandole con occhioni supplichevoli.
“Vi
prego…Fatemi salire davanti!!” sussurrò con due lacrimucce
di pietà.
Le sue
amiche sospirarono e spalancarono la portiera dietro. Meglio assecondare Bulma
quando aveva intenzione di rimorchiare qualcuno.
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“Allora,
dove vi porto?” chiese il ragazzo una volta che tutte si erano sistemate.
“Al
campo dei bungalow sulla costa sud dell’isola…” disse Bulma
con voce calda, facendosi
più vicina.
Il
ragazzo arrossì furiosamente e sorrise compiaciuto. Mise in moto e
sterzò il volante in una viuzza secondaria.
“Non
ci metteremo molto se passeremo da qui” spiegò paziente.
“Allora, da dove venite?”
“Dalla
Città dell’Ovest…la conosci?” chiese Chichi
sporgendosi dall’apertura che dava nell’abitacolo del guidatore.
“Davvero?
La grande metropoli?!” esclamò il ragazzo incredulo. “Non ci
credo…quanto mi piacerebbe visitarla!”
“Perché
non ci vieni a trovare qualche volta?” intervenne prontamente Bulma
approfittando dell’attimo fissandolo dolcemente.
“Perché
no? Magari!” approvò il ragazzo guardandola a sua volta. “In
caso più tardi mi lasciate il vostro indirizzo!”
“A
proposito…siamo delle cafone!” sbottò Bulma facendo
sobbalzare le sue amiche. “Tu sei stato così gentile da darci un
passaggio e noi non ci siamo nemmeno presentate!”
“Bè,
non è che ci voglia molto…” intervenne C18 annoiata, la
quale si beccò all’istante un’occhiataccia invidiosa da
parte di Bulma. “Io sono C18, mentre loro sono Chichi, Lunch e
Bulma…”
“…E
io sono Yamcha!” concluse il ragazzo indicandosi il petto.
“WOW,
MA HAI UN NOME BELLISSIMO!!!” esclamò Bulma sognante intrecciando
le dita delle mani.
“Ehm…grazie,
anche il tuo!” bofonchiò Yamcha imbarazzato.
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Il
viaggio non fu molto lungo, e dopo un quarto d’ora il furgoncino
arrivò a destinazione.
“Non
sappiamo come ringraziarti, ci hai salvato la vita!” disse Bulma
scendendo a malincuore dalla vettura.
“Non
c’è di che, figuratevi!” rispose Yamcha regalando un sorriso
smagliante a Bulma. “Ehi, perché stasera non venite alla festa
sulla spiaggia?” chiese poggiando un gomito sullo sportello chiuso.
“Quale
festa sulla spiaggia?” chiese Lunch incuriosita.
“Sì,
è qua vicino!” spiegò Yamcha. “Si balla, si fa
baldoria…e verso mezzanotte accenderemo un grande falò!
Sarà divertente! Ma se siete stanche…”
“Bè,
in effetti…” mormorò Chichi soffocando uno sbadiglio, ma la
voce di Bulma sovrastò la sua.
“MA
CERTO CHE VENIAMO! NON CE
Yamcha
sorrise felice e strizzò un occhio. “Perfetto! Allora ci
incrociamo stasera!”
“A
dopo, Yamcha…” lo salutò Bulma mentre il furgoncino faceva
retromarcia e ciondolava nella direzione opposta.
Non
appena ebbe svoltato l’angolo, Bulma dovette sorbirsi le truci
conseguenze della sua azione avventata.
“Ma
cosa ti è venuto in mente?!” sbraitò Chichi contrariata.
“Io sono stanca morta e tu ci trascini tutte ad una stupida festa sulla
spiaggia?!”
“E
io che volevo rilassarmi…” disse Lunch leggermente innervosita.
“Suvvia,
ragazze! Sarà divertente!” le rassicurò Bulma con un
sorriso di scusa. “È il nostro primo giorno di vacanza,
perché non approfittarne fino in fondo?”
“Uff…Sei
sempre la solita!” esclamò Chichi incrociando le braccia, non
ancora del tutto convinta.
Le
quattro raggiunsero il gabbiotto informazioni del campo e venne indicato loro
il proprio bungalow: una graziosa casetta con due letti a castello, un piccolo
bagno e un accogliente cucinino dalle pareti colorate.
“Com’è
carino!” disse Lunch guardandosi attorno soddisfatta.
“Il
depliant che ho preso all’ingresso parla chiaro!” disse C18
sfogliando la piccola rivista di cartone.
Bulma
entrò velocemente all’interno, diede una rapida occhiata
all’ambiente e poggiò pesantemente il bagaglio a mano su uno dei
due letti.
“Forza,
non c’è un minuto da perdere!” esclamò battendo le
mani. “Prepariamoci subito, così non arriveremo in ritardo alla
festa!”
“Quanta
fretta!” disse Chichi sedendosi ai piedi del lettino. “Io ho
fame!”
“Alla
festa ci sarà sicuramente da mangiare!” disse Bulma trascinando
verso di sé il borsone della moretta.
“Ma
che fai?!” le chiese quest’ultima, scandalizzata.
Bulma la
guardò incredula, sbuffò e riprese a slacciare la chiusura lampo.
“Sai quello che è successo prima? Il mio bagaglio andato perduto,
le scenate…”
Dopo
qualche attimo di spaesamento, Chichi capì al volo…
“Oh,
no! Il mio bikini rosa shocking non te lo presto!” sbottò
riappropiandosi del borsone, trattenuto invano da Bulma.
“Sigh…ma
DOVETE prestarmi qualcosa!” si lagnò la ragazza. “Che figura
ci faccio con Yamcha?!”
“Ti
piace proprio quello sbarbatello, eh?” chiese C18 portandosi una ciocca
di capelli dietro l’orecchio con indifferenza.
“Puoi
dirlo forte…è così CARINO!!” confermò Bulma
con gli occhi sognanti a cuoricino.
“È
proprio andata…” sussurrò Chichi alla biondina ridacchiante.
“Ti
presto io qualcosa, Bulma” disse Lunch passandole la sua valigia.
“Oooooh,
tu sì che sei un’amica!!” esclamò riconoscente
abbracciando il bagaglio che le porgeva. “Non come due tirchie arpie che
conosco…!!” aggiunse rivolta a Chichi e C18.
“Hai
sentito qualcosa, C18?” chiese la moretta fingendo di ignorare Bulma.
“No…solo
una gallina in lontananza!” rispose la bionda dando di gomito
all’amica.
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“Allora,
che ve ne sembra?” chiese Nappa allontanandosi di qualche passo per
rimirare il lavoro.
“È
la cosa più orrenda che abbia mai visto” sentenziò Vegeta
con una smorfia disgustata.
“Ma
no, dai…” intervenne Goku avvicinandosi alla tenda da campeggio che
era stata fermata nella sabbia con due paletti malfermi. “…Almeno
è molto più confortevole della scialuppa di salvataggio!”
Nappa
sorrise, leggermente rincuorato, per poi nuovamente incupirsi subito dopo.
“Sì, ma…Tsk! Avremmo potuto frequentare quel corso di scout
della parrocchia, l’anno scorso…”
“Ma
manco per sogno!” sbraitò Radish, che stava picchiettando il
paletto di una seconda tenda nel terreno molliccio e umido.
“Sinceramente…mi ci vedi come frequentatore dei corsi estivi della
chiesa?! Personalmente, cerco di starne alla larga il più
possibile!”
“In
effetti…” mormorò Nappa raggiungendo l’amico e
accucciandosi per aiutarlo.
“E
comunque qui è un bel posto dove alloggiare, no?” riprese Radish
sollevando la testa. “Un campeggio all’aperto, insieme ad altre
centinaia di ragazzi nella nostra stessa situazione, sotto le stelle…Il
posto dei sogni di Kakaroth, no?” concluse con semplicità tirando
fuori la lingua in direzione del fratello.
“Piantala”
ribattè Goku indignato. “Il posto mi sta bene e non sono una
femminuccia!”
“…E
comunque questo posto piace anche a me!” esclamò Crilin
allegramente. “Una vacanza all’insegna
dell’avventura…forte!”
“A
te serve una flebo, altrochè…” disse Nappa afferrando
pigramente un secondo picchetto.
“Basta
con quegli affari” disse Vegeta spazientito imponendo la sua presenza e
facendo sobbalzare gli altri. “Sbrigatevi, tra poco nella spiaggia qui
accanto ci sarà una festa e non voglio perdermela a causa del vostro
sciocco traccheggiare!”
“Wow,
davvero c’è una festa?!” esclamò Crilin entusiasta.
“E
si beve?” aggiunse Radish con gli occhi che brillavano avidi e un rivolo
di bava alla bocca.
“Sicuramente…Quelli
delle isole Yoshi sono tutti un branco di ubriaconi…” disse Vegeta
annuendo coscienzioso.
“Mah…”
mormorò Goku distratto, ma contento di potersi svagare un po’
immergendosi nella vita notturna dell’isola.
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Un quarto
d’ora più tardi le ragazze erano vestite, truccate e cariche di
adrenalina…anche se un tantino assonnate.
“Yawn…Spero
che ne valga davvero la pena…” mormorò Chichi chiudendo a
chiave la porta del bungalow.
“Ma
sì, stai tranquilla! Con quelle gambe al vento non puoi che
divertirti!” esclamò Bulma indicandole il petto e strizzando un
occhio furbetta.
Chichi
arrossì e cercò di tirare ancora più giù la
minigonna di jeans che aveva deciso di indossare per la serata, che mostrava le
sue lunghe ed esili gambe dal ginocchio in giù.
“Non
darle retta, stai benissimo!” la rassicurò C18 con un sorriso
incoraggiante.
“Anche
voi!” disse la moretta di rimando osservando con piacere
l’abbigliamento delle sue amiche: C18 indossava un corto prendisole senza
spalline color malva, Lunch una canottiera rosa confetto e un pareo a frange, e
Bulma…il suo bikini rosa shocking e un paio di calzoncini jeans strappati
che le aderivano perfettamente alle cosce sode.
“Si
va!!” esclamò Bulma con un gran sorriso, e tutte e quattro si
avviarono di gran carriera verso il luogo dei festeggiamenti, una spiaggetta
dalla sabbia bianca frequentata dai giovani dell’isola e poco distante
dal loro campo alloggio.
Quando
arrivarono un assordante chiacchiericcio agitato e suoni di risate le avvolse
da capo a piedi: a quanto pare si era già dato il via ai festeggiamenti.
“OH,
MAMMA!!! Avete visto, ragazze?!” esclamò Bulma gettandosi nella
mischia e trascinando con sé le altre.
“È
FANTASTICO!!” urlò Lunch cercando di farsi sentire, ma con scarsi
risultati.
In quella
venne inserita una seconda canzone rock, che venne approvata con un boato
diffuso, e un’allegra voce squillante risuonò nella notte,
enormemente amplificata da un microfono.
“Ok,
ragazzi! Vi state divertendo? Allora beccatevi questa!” urlò un
ragazzo, seguito da uno squittio di giubilo.
“Avete
visto il deejay, ragazze?” chiese Chichi indicando la consolle e gli
amplificatori, che erano abilmente manovrati da un alto e muscoloso ragazzo
pelato, con un curioso tatuaggio sulla fronte che lo faceva apparire come se
avesse avuto un terzo occhio. Accanto a lui, vicino ai suoi polpacci, vi era un
piccoletto dalla pelle spaventosamente bianca e le guance rosate.
“Simpatici,
non è vero?” disse Lunch affascinata.
“Oh
oh…la signorina ha adocchiato il suo principe per la serata!!”
sussurrò C18 dando di gomito a Lunch con un sorrisino complice.
Lunch
arrossì violentemente e diniegò con la testa. “M-ma no! Ho
solo detto che è un ragazzo simpatico, tutto qua!!”
“Sì,
certo, come se non si è visto che avevi gli occhi a forma di
cuoricino!!” disse la biondina afferrandole strettamente un braccio come
una morsa e portandola verso la postazione del deejay.
“No,
no, NO!!!” urlò Lunch cercando di divincolarsi, ma C18 non aveva
intenzione di mollarla.
Le due
sparirono presto inghiottite dalla folla, lasciando sole Bulma e Chichi,
impalate al centro della “pista”.
“Che
facciamo, andiamo a prenderci qualcosa da bere?” propose Chichi.
“Ehm…”
mormorò Bulma imbarazzata. “Veramente avrei altro da
fare…”
“Cosa
vuoi dire?” chiese la moretta spiazzata, non capendo gli intenti
dell’amica.
“Bè…vedi…”
mormorò Bulma guardandosi intorno e soffermandosi su un punto preciso
vicino al lungomare. “Ho appena visto…YAMCHA! SONO QUI!!!”
urlò sventolando una mano per avvertire il ragazzo della sua presenza.
Chichi
fece una smorfia, ma in fondo non era arrabbiata con lei: se preferiva stare
con il suo nuovo amico, lei non avrebbe obiettato.
“Non
preoccuparti, mi faccio un giro” disse all’amica in tono
rassicurante e leggermente seccato.
“Non
ti dispiace, vero Chichi?” chiese Bulma con un piccolo sorriso.
“No,
tranquilla! Divertiti, ci vediamo dopo!” disse Chichi, e lanciatole un
fugace gesto di incoraggiamento si allontanò a passo spedito.
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“Accidenti,
che noia…” Dopo il quarto bicchiere di punch, Chichi si decise a
riprendere la sua passeggiata solitaria. Certo, non c’era un
granchè da fare…Oltretutto non conosceva nessun altro, a parte le
sue amiche, e non sapeva proprio dove dirigersi.
Cominciò
a insinuarsi lentamente tra i vari gruppetti di ragazzi, cercando di mostrarsi
il più aperta possibile, ma con la sua aria annoiata non aveva molto
potere attrattivo.
Improvvisamente,
prima che decidesse di voltarsi indietro e tornare al punto di partenza, la sua
attenzione fu catturata da un piccolo gruppo ristretto di giovani sdraiati a
terra. Si fece coraggio e si avvicinò titubante cercando di fare meno
rumore possibile.
Pppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp
“Nappa…quante
dita vedi?”
“Rumph…Quarantasette…”
“Hm…Se
ne avessi avute altre quarantaquattro ci avresti azzeccato…”
Goku si
alzò in piedi e si diresse verso suo fratello, anch’egli
stramazzato a terra, che reggava saldamente una bottiglia di superalcolico
nella mano.
“Radish…Come
ti senti?”
Il
ragazzo, per tutta risposta , spalancò la bocca ed emise un sonoro rutto
in faccia a Goku, il quale si tirò su di scatto e gli voltò
disgustato la faccia verso un’altra direzione.
“Uff…”
sbuffò il ragazzo sedendosi su di uno scoglio reggendo in mano la sua
bottiglia di birra ancora piena per metà, fissando una goccia
d’acqua che scorreva lenta verso le sue dita.
Almeno
lui era rimasto sobrio…I suoi amici, invece, si erano attaccati alla
prima bottiglia che si erano trovati davanti e ne avevano tracannate una dopo
l’altra tutte d’un fiato; dopo una mezz’ora erano crollati a
terra, ubriachi fradici, e lui aveva dovuto osservarli in silenzio…Ma
almeno si era fatto due risate…
In quella
udì uno scricchiolio alle sue spalle; scattò in piedi,
sospettoso, e si guardò indietro. Una ragazza alta, magra e formosa, con
lunghi e lisci capelli neri, stava ad osservare la scena scandalizzata,
immobile sullo stesso punto della spiaggia. Goku fu subito attirato dal suo
visino semplice, dai suoi occhi grandi e innocenti. Era una ragazza davvero
carina.
“Ehm…Scusa”
borbottò imbarazzato passandosi la mano libera sul collo. “Sai, i
miei amici sono i soliti scapestrati…”
“Oh,
non ti preoccupare…Ci sono abituata” disse la ragazza in tono
dolce. “Quanto hanno bevuto?”
“Hm,
meno del loro solito…Dieci birre a testa…”
“Accidenti!!”
esclamò la moretta colpita. “E tu?”
“Questa
è la terza…Ma non mi va…” disse Goku con indifferenza.
Senza
aspettarselo, la ragazza gli si avvicinò e lo scrutò con occhi
gioiosi, sembravano lanciassero scintille…
“Comunque,
mi chiamo Chichi” mormorò dopo qualche secondo di silenzio.
“Goku…Piacere
mio…” disse il ragazzo stringendole calorosamente la mano che
quella piccola dea gli porgeva.
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CONTINUA…
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Ecco a voi il terzo capitolo!! L’avrei pubblicato anche
prima, ma non ho avuto molto tempo per dedicarmici! La scuola impegna
molto…Sigh!! Comunque cosa ve ne pare?
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Gil: Wow!! Davvero questa è una delle poche ficcy su
Dragon Ball che ti piacciono?^^ Mi fai arrossire!!^///^ Fa sempre piacere
sentirselo dire!! Grazie per i complimenti per quanto riguarda il mio stile,
spero che non rimarrai delusa dai prossimi capitoli!(Anche perché io
sarei capace di cancellarli e riscriverli!!)E sono anche contenta che ti
piaccia l’ambientazione, visto che ne rientri anche tu!!J W le vacanze del
dopo maturità!! Io devo aspettare altri due anni…Sigh!! Eh
eh…Ho scelto Radish e Nappa perché di solito non compaiono mai
nelle ficcy! Poverini…anche se per poco tempo, anche loro fanno parte del
manga/anime!! E poi sapendo che sono dei ragazzacci, non ho resistito ad
inserirli per dare un ulteriore tocco di comicità! Insomma, ho dato loro
la possibilità di riscattarsi!! Ancora grazie, spero di ritrovarti tra
le recensioni, mi farebbe davvero piacere!! Un bacio!!
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Kristin: Uaaah, un’altra fan del mio adorato Goku!!! Che
bello!!!J Comunque sono contenta che Bulma “la belva funesta”
ti sia piaciuta! Eh eh…poverina, sono stata un pochino cattiva nel farle
perdere i bagagli!! Ma vedrai che li ritroverà…ma a tempo
debito!!^^ Ti ringrazio ancora, e spero che tu ti sia goduta anche questo
capitolo! Sono imbarazzati entrambi, ormai!!^^
wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
Lyla: Fammi sapere quando hai intenzione di partire per le
isole Yoshi, così mi aggrego anch’io!!^^ GOKUUUUUU!!!J Bè, era
ovvio che Chichi adocchiasse immediatamente il suo sayan preferito! MA GUARDA I
CASI DELLA VITA, l’ha beccato proprio quando sono andate a fare visita al
porto!!^^ Eh eh!! Mi raccomando, continua a seguire!! Ci saranno sviluppi
mooolto interessanti!! Un bacioneee!!!
wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
Pikkola Rin: Bentornata!!! Meno male, un altro capitolo
di tuo gradimento!! Ecco a te il terzo! Cosa te ne sembra? Grazie ancora, bacio
bacio!!
wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
LeftEye: Incredibile, sei nella mia stessa situazione!! Anche
io, dalla seconda elementare al secondo liceo(concluso l’anno scorso!),
ho sempre avuto la media dell’otto in italiano!! Invece ora è
arrivato questo cretino che si è messo a darmi voti bassissimi e pensa
che mi ha dato anche il corso di recupero!! E devo dire che ci sono rimasta un
po’ male, visto che sono anche piuttosto emotiva…Meno male che
posso scrivere liberamente su questo sito, e posso ricevere i giudizi veri,
quelli dei lettori come te! Ancora grazie, sono felice che la storia continui a
piacerti! Ti voglio beneeee!!
ppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp
Goku, lo so che sono monotona, ma io…io…TI
AMOOOOOOOOOOO!!!J
Alla prossima!! Mi raccomando, commentino!! Dai che non vi costa
niente e in più mi fate contenta!!
Alessandra!