Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lizzie    13/02/2004    1 recensioni
Salve, io sono nuova! questa è la mia idea su come Ron e Hermione verranno a una conclusione riguardo ai loro sentimenti, mentre Harry fa i conti con il suo storico nemico coetaneo stranamente baldanzoso... sono pochi capitoli,spero che piaccia a qlc!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Qualche ora dopo, Ron rientrò correndo nella sala comune per posare la sua roba; stava per uscire di nuovo quando una voce lo chiamò:

“Ron!” Era Hermione, seduta vicino ad una finestra – Dove stai andando?”

“Da nessuna parte- balbettò lui- Ho dimenticato una cosa…”

“C’è Bill, di sopra, nel dormitorio.”

“Perché?”

“Per farti il baule, Ronnie!” Il fratello maggiore di Ron scese dalle scale.

“Che ci fai qui?”

“Sono stato mandato a prendervi per scortarvi a casa in anticipo. Silente crede che sia meglio così…”

“Cosa? Va bene…me la spieghi dopo. Ehm…finite di preparare la roba, per favore, io…ho dimenticato una cosa…”

Hermione lo guardò dubbiosa:

“Ron, tu ci stai nascondendo qualcosa…”

“Ma che dici…”

“Dov’è Harry?”

“Harry? Che c’entra Harry?”

“E’ uscito mezz’ora fa…aveva lo sguardo preoccupato e anche lui ha detto di essersi dimenticato una cosa…”

“Non ti riguarda Hermione, lascia perdere. Torno presto, davvero!”

Bill lo squadrò:

“Non convinci neanche me, Ron, vuota il sacco…”

“C’entra Malfoy, vero? – chiese Hermione inquisitoria e Ron sobbalzò –Avete progettato un regolamento di conti, ti si legge in faccia…”

“Ti ho detto di lasciare perdere, Herm-ahia!!! Bill, ma che ti prende?”

Bill gli aveva afferato il braccio con forza:

“Mi prende che questa storia non mi piace! Dov’è Harry? Siete due testoni! Lo sapete che non dovete fare gli eroi!”

“Andiamo, Bill, sembri la mamma…”

“Ron , per l’ultima volta, dov’è Harry???”

 

Harry giunse correndo alla caverna, mentre il sole stava tramontando. Nessuno l’aveva visto. Guardingo, entrò, con la bacchetta a fargli luce. Si sentiva pervaso da una certa inquietudine, nonostante sapesse di avere Ron a fargli da retroguardia nel peggiore dei casi: era agitato perché non riusciva a capire cosa era saltato in mente a Draco di provocarlo così all’improvviso. Che si fosse definitivamente stancato della sua fama di perdente e avesse deciso di riscattarsi in maniera plateale? Ma perché all’improvviso? Aveva sempre preferito provocarlo a voce evitando lo scontro diretto…Comunque fosse andata Harry si sentiva ribollire il sangue al pensiero della perfidia con cui si era accanito contro i suoi amici e giurò che gliela avrebbe fatta pagare, al diavolo il controllo.

Un sassolino lo raggiunse sulla testa. Si voltò e indovinò nell’ombra la figura del suo avversario appoggiata alla parete della grotta.

“Bene, bene…vedo che sei venuto…bravo, Potter, bravo, meglio morire con onore che passare da codardo, hai ragione…”

“Buffo – disse Harry –pensavo che queste fossero le TUE idee in fatto di onore…”

“Ah si, eh? Pensavi bene, in effetti, Potter, ma vedi…ora il vecchio Draco è cambiato…”

E senza dire altro si voltò e corse via attraverso un’apertura nella parete. Harry lo seguì: sentiva i suoi passi rimbombare come in un corridoio, mentre scendevano sempre di più sottoterra e si chiese che cosa avesse in mente….Giunsero infine, dopo aver oltrepassato bivi che fecero perdere l’orientamento ad Harry, in una grotta sotterranea e Draco si fermò. In un attimo, alzò il braccio verso Harry e urlò “Stupeficium!”

Harr lo schivò, ma il raggio non era diretto a lui bensì al terreno, che si sgretolò sotto i suoi piedi. Harry cadde in basso rotolando fra la terra e atterrò dopo pochi metri. Si trovava ora in una enorme grotta sotterranea, piena di stalattiti pendenti dal soffitto e con un ruscello impetuoso che scorreva lì vicino. Non fece in tempo a rendersene conto che sentì il suo avversario balzargli addosso urlando. Si scansò in tempo, ma venne colpito in pieno da un incantesimo di esilio che lo fece cozzare contro la parete vicina. Cadde a terra, e fece appena in tempo a parare con un incantesimo scudo lo schiantesimo che stavolta era stato lanciato verso di lui. Si alzò in piedi; Draco sorrideva beffardo.

“Che te ne pare Potter? Non sarà una passeggiata stavolta, no? Io credo che dovresti cominciare a preoccuparti…”

Harry, ansimante, alzò la bacchetta e urlò:

“Stupeficium!”

Malfoy parò il colpo senza problemi.

“Non ci siamo, amico mio…devi impegnarti di più! Ma d’altra parte è inutile…forse dovresti renderti meglio conto di con chi hai a che fare…Ti aiuto io, guarda….CRUCIO!”

Harry sentì il dolore della maledizione che gli penetrava nelle ossa: no! Si disse, con la sua poca lucidità, non può essere…

Draco levò la bacchetta e lo guardò barcollare sul pavimento.

“Hai capito cosa ti aspetta, adesso Potter?”

Harry alzò la testa ansimando:

“Non è possibile..tu…tu non sei in grado di..controllare questa maledizione!”

Draco scoppiò a ridere acremente:

 “Proprio non capisci Potter? Io posso, certo che posso…STUPEFICIUM!”

Harry si scansò di nuovo e la parete alle sue spalle franò, rivelando alcuni anfratti e aperture; si lanciò in uno di questi e si nascose. Draco lo sbeffeggiò:

“Ti nascondi Potter? Hai paura per caso? Beh…fai bene! Ma non ti servirà: stai sicuro che stasera non la scampi, ti catturerò e ti consegnerò al mio signore!”

Harry si senti gelare il sangue.

“Si, Potter, hai capito bene –continuò Malfoy –Ho intenzione di consegnarti al mio signore stasera stessa…quindi vedi di non fare troppe storie!”

Un nuovo schiantesimo colpì la parete e Harry, sempre nascosto dietro, fu quasi sommerso dal terreno nuovamente. Incredulo, senza uscire dal suo riparo, disse ad alta voce:

“Cosa blateri, Draco? Tu non hai il fegato per allearti con Voldemort! Non ci credo!”

“Come ti ho detto Potter, sono decisamente cambiato, in meglio, se possibile…”

Harry non capiva, ma non voleva nascondersi ancora; uscì fuori con la bacchetta sguainata e si parò davanti a Draco:

“Tu sei totalmente impazzito”

Draco rise, sonoramente e poi i suoi occhi si fecero bianchi e velati, come assenti, e  parlò, con una voce profonda che non gli apparteneva.

“Proprio non capisci Potter? –Harry riconobbe la voce di Lucius Malfoy -Lui è sotto il mio potere, da mesi. L’ho soggiogato con la maledizione Imperio per riuscire a intrappolarti sotto gli occhi di Silente…Non  perché il mio Draco avesse il cuore troppo tenero per aggredirti in mia vece, ma perché, mi duole dirlo, difetta di coraggio..è un gran individualista: qualità che peraltro io apprezzo, ma non così il mio signore…”

Harry non credeva alle sue orecchie.

“Stupito Potter? Bene, sono contento di avere fatto scena…comunque, ora sbrighiamoci. Avanti lasciati schiantare, poi ti porterò da chi tu sai…e non pensare che qualcuno ti possa salvare! Ti ho attirato appena fuori dai confini di Hogwarts, Silente non può controllare tutto anche qui…Stupeficium!”

Harry si scansò per un pelo gettandosi a terra, mentre un'altra parte della grotta andava in frantumi. Malfoy lo guardò, a metà fra lo sconsolato e l’ironico:

“Vuoi stare fermo Potter? Non posso rischiare di farti male! Mi servi vivo… qualcuno ha proprio voglia di fare un’ultima chiaccheratina con te…”

Harry rabbrividì al pensiero di una “chiacchierata” con Voldemort.

“Impedimenta!” urlò con tutta la sua forza e Malfoy rimase bloccato davanti a lui.

“Si!” pensò Harry “Ora devo solo schiantarlo leggermente e portarlo via di qua…Silente saprà cosa fare!”

Ma Malfoy agitò la bacchetta e si liberò facilmente dell’incantesimo.

“Non ci siamo Potter, non ci siamo…” e mormorando qualcosa, sparì.

Harry si voltò intuendo che si sarebbe materializzato dietro di lui (aveva detto che erano fuori dai confini di Hogwarts, no?); infatti Malfoy apparve alle sue spalle con la bacchetta alzata, ma Harry fu più veloce:

“Stupeficium!” urlò.

Stavolta fu Malfoy a volare contro il muro; nell’urto, che evidentemente non si aspettava, la bacchetta gli cadde di mano, rotolando per terra. In un attimo Harry gli fu davanti, puntandogli la bacchetta sulla faccia. Malfoy lo guardava, dolorante ma con il suo solito ghigno stampato.

“Bene, bene, Potter…non credevo che avresti afferato al volo che mi sarei materializzato, bravo, stai migliorando…” Harry si irrigidì e lo guardò furente; non sopportava di essere preso in giro in una situazione come quella.

“Che vuoi fare, –chiese Malfoy -uccidermi, Potter? Puoi farlo, sei abbastanza adirato…mi duole dirti però che in tutto questo ci andrà di mezzo il povero Draco, non io….Non mi dirai che l’eroe Harry Potter è capace di sacrificare un innocente per una giusta causa? Da te proprio non me lo aspetterei.”

Harry esitò colpito da quelle parole: uccidere Draco? Ne era capace? Ma più ancora lo aveva colpito il fatto che Lucius Malfoy sembrava non preoccuparsi di perdere l’unico figlio…o stava bluffando? La sua breve riflessione interiore lo distrasse però e l’avversario ne approfittò per lanciargli un pugno di terra negli occhi. Harry si portò le mani al viso, abbassando la bacchetta e l’altro recuperò la sua, mandandolo a sbattere di nuovo contro il muro.

Harry sì rialzò e si rifugiò dietro una roccia; si sentiva in trappola e per di più sempre + debole per i colpi ricevuti. Non sapeva come tirarsi fuori da quella situazione: voleva colpire Lucius, ma nonostante tutto era riluttante ad uccidere Draco. Si spremette le meningi e all’improvviso capì che l’unica cosa logica da fare era un incantesimo di esorcismo per annullare la maledizione Imperius…peccato che non fosse capace affatto di farlo! Oh, ma dov’era Hermione, quando serviva!

E poi, d’un tratto, come se qualcuno gli avesse letto nel pensiero, sentì delle grida in lontananza: qualcuno lo stava chiamando…Hermione! E Ron! E anche qualcun altro per la verità….Erano ancora lontane, però e realizzò che difficilmente lo avrebbero rintracciato; inoltre rischiavano di mettersi in pericolo. Un’idea inverosimile gli balenò in testa: no, non era fattibile e per di più pericolosa…ma che poteva fare altrimenti? Prese fiato e uscì allo scoperto con la bacchetta in aria:

“Accio Hermione!”

Il suo avversario lo guardò dubbioso senza capire. Dopo alcuni istanti un grido di paura lacerò l’aria e in un attimo Hermione stava sfrecciando nell’aria attraverso la grotta, scalciando. Atterrò terrorizzata addosso ad Harry, che la trascinò al riparo, appena in tempo per evitare uno schiantesimo.

“Mi vuoi spiegare…”

“Dopo! Devi fare un esorcismo! Draco è controllato da suo padre con l’Imperio! Non voglio fargli del  male! Niente domande!” la gelò Harry.

“Oh, io…va bene!” fece per afferrare la bacchetta e sbiancò “ La bacchetta! L’avevo in mano, mi deve essere caduta durante il trasporto..dallo spavento!”

“Va bene, prendi la mia! Al mio tre, io esco fuori e tu mi coprì le spalle con l’esorcismo!”

“Sei pazzo! Senza bacchetta ti uccide!”

“Fai come ti ho detto!”

“Potter!” Malfoy si stava spazientendo e piazzava schiantesimi a raffica sulla parete “Mi stai facendo perdere tempo! Non so cosa hai chiamato a fare la signorina, ma se devi dirle qualcosa fallo in fretta!”

Hermione sbucò all’improvviso da dietro la roccia, la bacchetta puntata.

“Oh,mia cara, cosa  pensereste di farmi di grazia? Mi devo preoccupare?” la sbeffeggiò Malfoy; un rumore attirò la sua attenzione sul lato opposto e voltandosi vide Harry con il braccio teso. Prima di farlo parlare urlò:

“Stupeficium!” e Harry cadde indietro, colpito in pieno.

“Carina l’idea della finta, Potter” lo canzonò “Peccato che fosse un po’ sempliciotta per funzionare…bambinate!”

“Ti sbagli, ha funzionato benissimo! EXORTO!”

Hermione colpì Malfoy in pieno con l’esorcismo. Lui si ripegò, si contrasse spasmodicamente e a lungo, finchè non giacque immobile a terra.

Hermione corse da Harry, mentre Ron e Bill si calavano nella grotta. 

Harry si rianimò presto e vide le facce preoccupate dei suoi amici intorno a lui:

“Bill…che ci fai qui?”

“Ero venuto per scortarvi a casa, su richiesta dell’ordine…e guarda cosa mi tocca vedere!”

Harry scoccò un’occhiata malevola a Ron che rispose:

“Non rifartela con me! Mi hanno incastrato! E comunque…cosa diavolo ti è venuto in mente di fare quella cosa a Hermione? Ci hai tolto dieci anni di vita per lo spavento”

“Più che altro ne hai tolti una cinquantina a Ron, direi…” lo canzonò Bill. Ron lo guardò male e arrossì. In quell’istante la parete dietro di loro, già martoriata dagli schiantesimi, venne giù sonoramente facendoli correre dal lato opposto.

“Vi dispiacerebbe rimandare le discussioni e pensare a come possiamo uscire di qui, per favore?” sbottò Hermione adirata.

“Sarà meglio…vediamo; -disse Bill – devo portare indietro Malfoy e spiegare a Silente cos’è successo. E voi tre…”

“Possiamo smaterializzarci Bill. Qui siamo fuori dai confini di Hogwarts.”suggerì Harry.

“Ah, si? Bene!”

Improvvisamente, la roccia che sopra l’entrata alla grotta franò e la ostruì completamente. I tre amici guardarono Bill terrorizzati.

“Muoviamoci! Facciamo così! Voi tre vi materializzate alla tana e io portò questo qui al castello.”

“E come farai?” chiese Hermione

“Mi materializzerò!”

“E Malfoy?”

“Materializzazione sinergica! Lo portò con me!”

“Non si può fare!” sbottò Hermione.

“Si, si può! In casi di estremo pericolo. Muovetevi ora…Hermione, per caso l’incantesimo che hai usato ha qualche  controindicazione?”

I tre amici guardarono Malfoy; le sue labbra stavano diventando blu e la pelle sempre più pallida.

“Beh – balbettò Hermione – diciamo che se entro breve non lo porti da madama Chips ci rimette la buccia…credo di aver esagerato…ci ho messo troppa enfasi!”

Bill sospirò:

“Muoviamoci di qui. Harry, prima tu che sei debole”

Harry si concentrò e in un attimo era svanito, in viaggio verso la tana.

“Ora voi due”

“Ehm…Bill, io non ho la bacchetta!” gemette Hermione.

“Come no?!?”

“Mi è caduta quando Harry mi ha fatto fare quel voletto…non so dove possa essere!”

Bill la guardò impaziente:

“Non c’è tempo né modo di cercarla, adesso…Devi materializzarti con Ron!”

Ron e Hermione lo guardarono a bocca spalancata. Bill diede una pacca al fratello:

“Piantala Ron, puoi farcela sennò non lo direi! Basta che ti concentri su quanto è importante per te ciò che stai…trasportando! Quindi non dovresti avere problemi…”

Ron lo guardò, ora risoluto e si girò verso Hermione:

“Agrappati a me”

Hermione sembrava un po’ preoccupata.

“Sei sicuro che si può fare Bill?Io… non l’ho mai sentito!”

“L’ho sentito io!- sbottò Ron- Me l’ha detto Charlie! Si può fare in casi di emergenza assoluta!-

“Ma…sei sicuro? io non l’ho mai letto…”

“Ti vuoi fidare di me e basta per una volta?” le urlò Ron paonazzo
Hermione esitò un istante e poi gli buttò le braccia la collo; Ron per un attimo si trovò spaesato, ma si riprese subito. Bill li guardò con un sorrisetto appena accennato:

“Mandate un messaggio a Hogwarts per dirmi che è andato tutto bene!”

 I due annuirono e con un sonoro crac le loro figure scomparvero.

 

***

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lizzie