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Autore: Loony Evans    02/07/2011    2 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cap.12

Nel quale Audrey si sente molto lusingata e Carol comincia a soffrire sul serio.

 

- Ma come ti è venuto in mente?- borbottò Percy porgendo ad Audrey un bicchiere di Burrobirra fumante.
Lei non rispose e la bevve tutta d’un fiato, annaspando poi per il calore del liquido, risolvendo poi il tutto con un incantesimo Aguamenti.
- Audrey…- sospirò Percy – Rispondi.-
- Perché mi hai fermata?- fu la brusca risposta.
- Perché, perché te ne saresti pentita dopo, perché è illegale, perché sono già state fatte soffrire molte persone tre anni fa, perché neppure Carl si merita questo!- disse lui tutto d’un fiato.
La ragazza chinò la testa e strinse il bicchiere così forte che Percy temette che lo avrebbe rotto; la guardò e prese un grosso respiro.
- Allora, cosa è successo esattamente?- chiese.
- Quando sei arrivato stamattina, stavo cercando un modo per capire chi fosse la donna con cui Carl mi aveva tradita perché non avevo voglia di chiederlo a voi, perché sono sicura che lo sapete. L’ho trovata e ho parlato con lei, Alyssa Carver si chiama, è simpatica; le ho messo del Veritaserum nel the, solo per capire fino a quanto si fosse spinto Carl con lei e ho scoperto che neanche Alyssa sapeva della mia esistenza e, a quanto pare, lui ha cominciato a frequentarla prima di me. È stato questo a farmi infuriare. La stessa sera, l’ho invitato a casa mia come se tutto fosse stato normale, per non insospettirlo. Poi, piano, piano, gli ho fatto capire che sapevo tutto e ha cercato di negarlo. A quel punto, mi sono davvero infuriata e, beh, dopo poco sei arrivato tu.- spiegò la ragazza.
- Uao. Hai una mente diabolica. Capisco perché Lucy sia la tua migliore amica.- commentò Percy.
Audrey lo guardò stranita e lui si affrettò a spiegare: - Scusa. In realtà ti confesso che non ho mai sofferto Carl e non gli auguro niente come la maledizione Cruciatus certo, ma se si allontana da noi non ne soffro.-
Audrey scosse la testa facendo mulinare un’onda nocciola e stette zitta.
Dopo un po’, la ragazza si decise a parlare e disse: - Dormi qui, o…? No, fai come vuoi. Sei totalmente fuori di testa: assisti ad una maledizione senza perdono dopo ciò che è successo tre anni fa e non mi fai nulla. Anzi, sei tranquillissimo come se avessi appena congedato delle amiche e stessimo bevendo del the in allegria!-
Percy cominciò a ridacchiare.
- Percy Ignatius Weasley non osare ridere! Si può sapere perché un importante funzionario del Ministero come te non mi consegna immediatamente alla giustizia?-
Il ragazzo scosse la testa con un’espressione incredula: - Perché ti voglio bene. E poi non voglio più sofferenza tra le persone a cui tengo e a te tengo moltissimo.-
- Oh.- rispose lei lusingata.
- Meglio che vada: domani devo alzarmi presto e lavorare tutto il giorno. Che ore sono?-
- Le nove.-
- Ok. Ciao Audy.-
- Ci vediamo. Dico io tutto a Lucy.- disse lei sorridendo e salutandolo con un bacio sulla guancia.
- S-sì. Ciao.- balbettò lui un po’ scosso – Non fare pazzie, mi raccomando.- aggiunse poi.
Il giorno dopo fu, come predetto dal ragazzo, molto stancante ma passò, e così passarono i successivi sette mesi durante i quali, Audrey riuscì a calmarsi e Carol diventò sempre più grossa.
Stavano parlando proprio di questo, una sera a casa dei due quasi genitori il 31 dicembre, giorno del compleanno di Carol nonché Capodanno.
- Ragazzi, ventisei anni e già incinta. Non ho fatto le cose con calma eh?- commentò la festeggiata divorando un’enorme fetta di torta al miele.
- Non trovate che la pancia sia un po’ troppo grande?- chiese Lucy sorridendo.
- Ehi!- protestò Carol.
Si misero a ridere.
- Dai! Non fatela innervosire, se no sono io a subire le conseguenze; ha la forza di due persone in una, sapete?- disse Matthew con aria drammatica.
Erano stranamente più uniti da quando Carl se ne era andato, forse perché non avevano più segreti con Audrey, o perché Percy era molto più rilassato; fatto sta che stavano bene ed erano finalmente felici.
- Quanto devo stare ancora qui?- chiese Lucy sarcastica.
- Mmmh… fino al parto.- concluse Carol.
- Cosa?! Altri due mesi?! Ma tu mi vuoi morta!-
- Ovvio, non l’avevi ancora capito?- ribatté la donna scatenando le risate di tutti gli altri.
- Tranquilla Lu,- disse Audrey – la piccola Lucy te la do io.-
Lucy fece un verso di affetto e la andò ad abbracciare.
Percy scosse la testa, sorridendo, e disse: - Continuerà a lungo questo ritornello?-
- Finché Audrey non avrà dato il mio nome a sua figlia.- rispose Lucy.
- Non dovrebbe essere d’accordo anche il padre della bambina?- obiettò lui.
- Perché, a te non piace?- chiese l’amica con lo sguardo sospettoso.
- Beh, sì ma…-
- Allora non c’è problema.- concluse lei.
- Perché? Mica sarà Perce il padre.- si intromise Matthew.
- Certo, certo…- acconsentì lei misteriosamente beccandosi un’occhiata stranita di Audrey, e una cattiva da Percy.
- Lucy, esattamente cosa stai cercando di fare?- chiese Audrey.
- Io? Niente.- rispose lei con falsa voce innocente.
- Sul serio.-
- Cose private.-
- Bah. Vatti a capire.- commentò suo fratello – Piuttosto, chi mi aiuta a tirare fuori la cheesecake che ho promesso a mia moglie?- aggiunse.
Percy si offrì immediatamente volontario, più per dare un assaggino alla torta che per altro, lasciando le donne sole.
- Come va Audy?- chiese Carol un po’ preoccupata.
- Bene, perché?-
- No, è che ti sei ripresa in fretta da Carl e tu, dopo una rottura, cominci quasi subito un’altra storia e così via. L’hai sempre fatto.- le rispose la donna.
- Sì? Non me ne ero accorta.-
- Ma certo che te ne eri accorta, solo che non lo ammetti.- commentò Lucy.
- Già. Chi ti piace?- chiese Carol.
- Nessuno.-
- Per te chi è?- chiese Carola a Lucy senza badarle.
- Te lo devo dire o lo capisci da sola?-
- Lui dici?-
- Ovvio.- sentenziò Lucy.
- Potrei sapere di chi state parlando o è una cosa solo vostra?- si intromise Audrey sarcastica.
Lucy si limitò a darle un’occhiata esasperata e ad indicarle i due che stavano rientrando con un’enorme torta che fece gemere Carol; Audrey sospirò e diede un’occhiata al rosso intenerendosi e sorridendo a prima vista scatenando delle occhiate d’intesa tra le altre due.
- Ecco qua. Se avete visto dolci più grandi, avvisatemi.- disse Matthew.
La giornata continuò così, con lampi di consapevolezza da parte di Audrey e conati da Carol.
- Sicura di sentirti bene Carrie?- chiese Percy un po’ preoccupato.
- Certo; ma se osa nascere lo stesso giorno del mio compleanno avrà una vita molto difficile.- minacciò la donna.
- Ma dai! Ha quasi nove mesi, concediglielo!- obiettò Audrey.
- Da domani sì. Ma oggi non deve neanche provarci.-
Matthew fece una smorfia, mentre la sorella scuoteva la testa divertita.
- Oooh. Scusate, mi vado a stendere.- disse Carol.
- Ti accompagno.- disse Matthew.
Lucy si intromise dicendo: - Vengo anch’io, non si sa mai.-
Audrey e Percy rimasero soli, in silenzio.
- Dieci a uno che nasce massimo tra tre giorni.- commentò il ragazzo.
- Ci sto. Punto dieci falci che nasce tra più di tre giorni.- disse Audrey.
- Accetto.- acconsentì Percy.
Sorrisero insieme e arrossirono nello stesso istante.
- Allora,- provò a dire Audrey – come sta tua nipote?-
- Oh, benissimo. A maggio ha compiuto un anno e per dimenticare cos’altro ricorda quel giorno, Bill e Fleur hanno organizzato una festa grandiosa. L’unica pecca è stata che George è arrivato con un’ora di ritardo.- rispose Percy.
- Beh, per lui è più difficile no?- provò a giustificarlo la ragazza.
- Sì, ma lo è anche per noi. L’unica differenza è che noi abbiamo imparato a concentrarci solo sul sorriso di Victoire; è un metodo molto efficace.- spiegò il rosso.
Audrey annuì e tornò il silenzio, rotto solo dal rintocco dell’orologio che segnava la mezzanotte: la fine del 2001 e l’inizio del 2002.
- Buon anno Perce. Quali sono i tuoi propositi?-
Lui rifletté a lungo, poi le si avvicinò così tanto che i loro nasi si sfioravano e disse: - Non voglio nascondere più niente ad un amico, o amica.-
- Oh.-
Si avvicinarono sempre di più, Audrey piegò leggermente la testa mentre il rosso si avvicinò così tanto da poterle sfiorare le labbra con le sue.
- Ragazzi!- urlò Lucy precipitandosi nella stanza e facendoli sobbalzare – Sta arrivando! Matt ha portato Carrie al San Mungo, ora ci vado anch’io. Vi avvertiamo appena nascono!-
- Come?! Non possiamo venire?- chiese Audrey più che eccitata.
- Carol preferisce che prima assistano i genitori e la vera zia. Gli zii simbolici, dopo.-
- Ok. Mi raccomando.- si raccomandò Percy.
Si smaterializzarono, Lucy al San Mungo, Audrey e Percy a casa di lui.
- Perché sei qui anche tu?- chiese Percy ancora col sorriso sulle labbra.
- Volevo vedere casa tua. È grande per una persona sola.- commentò la ragazza.
- Prima non ero solo.- rispose lui.
- Oh. Non sembri triste.-
- Mi sono consolato; solo, temo di essermi innamorato di nuovo.-
- Davvero? Anch’io.- ammise Audrey.
- Sono geloso.- sorrise il ragazzo, allusivo.
- Davvero?- chiese Audrey sorridendo a sua volta.
E quello che era stato interrotto, fu ripreso.
Fino in fondo.

  
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