Titolo:
Foolishness
on your knee
Fandom:
RPF Versaemerge
Personaggi/Pairing(s):
Blake Harnage/Sierra Kusterbeck, Devin Ingelido
Genere:
Commedia, Fluff (wtf?)
Avvertimenti:
flashfic, het, idiozia diffusa, linguaggio colorito, Sierra
Note
iniziali: Avevo
intenzione di scriverla per la Notte Bianca di maridichallenge,
dato che Fae mi aveva gentilmente promptato 'tatuaggio sul ginocchio'
, ma non ci sono riuscita. Alla fine l'ho ripresa e scritta, e anche
se non ha senso credo esprima bene la akwardness e la scemenza che mi
ispirano questi due come coppia. Niente, spero non faccia troppo
schifo. Amen.
Disclaimer:
non
li conosco, non voglio offenderli, non mi pagano per scrivere
sporchissime bugie. Il significato del tatuaggio l'ho
trovato qui, e questo
è vero, btw.
Ci
sono quei giorni in cui Blake si chiede fortemente un sacco di
perché.
Perché fa parte di una band di cerebrolesi come i
Versaemerge?
Perché Dio vuole metterlo alla prova sempre e
comunque?
Perché lui?
Perché Sierra?
Perché?
"Fa'
piano con quel cazzo di disinfettante, Blake”
In breve le cose
stanno così: Sierra stava devastandosi contro amplificatori,
microfoni e altri oggetti contundenti mentre cantava sul palco, e
sfiga – o karma, a seconda delle interpretazioni –
ha voluto che
la geniessa cadesse e si aprisse più o meno in due un
ginocchio.
Okay, forse è un po' esagerato – non è
un taglio
profondo né grave – ma sanguina troppo per i gusti
di Blake, che
non ha mai avuto in gran simpatia le ferite.
Anzi, gli viene il
sospetto di essere anche un tantino emofobico, ora che ci pensa.
E
però, alla fine è proprio lui a dover medicare
quella rincoglionita
di Sierra, chiaro.
Motivo?
Lei non sa farlo da sola – è
impedita come la merda, testuale – tanto che farebbe fatica
pure a
incollare dritti gli stickers in un album di figurine – ed
è la
verità, per essere.
Così ha invitato – costretto
–
Blake a farlo, escludendo Devin per principio perché
“Senza
offesa, Dev, ma chissà dove le hai infilate, quelle
mani.”
Devin
non se l'è presa più di tanto, probabilmente
perché non avrebbe
avuto nulla con cui controbattere. Dunque, con tranquillità,
se l'è
squagliata, ma non prima di aver dispensato un sorrisino di
compatimento in direzione di Blake che ora, più teso di un
chirurgo
durante un intervento impossibile, sta versando meticolosamente del
disinfettante sul ginocchio di Sierra.
"Brucia come un Cristo
in croce” borbotta lei, mordendosi le labbra e sforzandosi di
non
muovere la gamba.
"Brucerai tu
all'inferno, con tutte
le bestemmie che spari” rimbecca Blake stizzito, non tanto
per le
imprecazioni di Sierra, a cui ormai è abituato, ma per la
propria
mano che trema nel pulire come può, con un batuffolo di
cotone, la
pelle incrostata di sangue attorno al taglio.
Nel farlo, riemerge
anche quell'orrendo tatuaggio che Sierra ha sul ginocchio.
Tra
tutte le cose del mondo che poteva farsi fare, infatti, lei ha scelto
un cerotto: a ricordarle quanto sia un disastro, un maschiaccio
irrimediabile che non potrà mai essere diversa da
così, a detta di
Sierra - eterno memento della sua stupidità, secondo Blake,
che
glielo dice anche.
"Sei proprio
stupida”
"Perché?”
"Perché...”
Le
motivazioni sarebbero infinite.
Perché non se ne sta mai ferma
anziché rimbalzare da una parte all'altra schiantandosi
ovunque.
Perché è totalmente fuori di melone e non se ne
vergogna affatto.
Perché è riuscita a incastrare Blake in quella
bastardata, convincendolo a farle da infermierina.
Perché è un
caso umano che riesce a fargli provare uno strano misto di
frustrazione, tenerezza, scazzo, senso di protezione, affetto e un
sacco di altre cose indefinite, tutto insieme nello stesso tempo,
così che allora è Blake a sentirsi un perfetto
idiota.
"Perché
hai uno stupido cerotto tatuato sul tuo ancor più stupido
ginocchio,
e adesso dovrò mettertene uno vero, ma non
servirà a niente, perché
tempo due pisciate e ti farai male in qualche altro stupidissimo
modo!” sbotta tutto d'un fiato Blake, in un nonsense
esasperato.
Quasi compiaciuta per cause ignote, Sierra ghigna da
sotto in su e non sembra fare caso all'assurdità della
risposta. E
comunque, lei è la regina dell'assurdo, quindi figuriamoci.
Però
almeno rimane zitta e immobile fino alla fine, quando Blake, la
fronte grondante sudore e verdognolo in faccia, termina l'opera
sospirando di sollievo.
"Ti odio. Non farmelo fare mai
più”
"Aspetta. Dimentichi qualcosa”
"U-uh..?”
"Il
bacino che fa passare la bua!” si lamenta Sierra in un
falsetto
bambinesco, gonfiando le guance come se sul serio si fosse offesa di
una tale mancanza.
Blake invoca tutta la propria pazienza per
sopprimere l'impulso di tirarle il collo, e si odia tantissimo quando
china davvero il viso sulla gamba di Sierra per accontentarla.
Per
un attimo, l'idea sadica di spiaccicarle una tocchicciata dolorosa in
piena ferita gli solletica la mente. Ma alla fine il bacio - piccolo,
leggero e istintivo - si posa solo sul tatuaggio.