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Autore: HaruHaru19    02/07/2011    1 recensioni
"Il problema è che se non rischi nulla, rischi tutto."
Cinque ragazzi, una ragazza e tanti cambiamenti di cuore.
Cosa accadrà quando i nostri ragazzi si ritroveranno a lottare le insidie della vita reale, dalla quale sono sempre stati protetti?
Così come la chitarra ha sei corde, sei sono i miei personaggi.
Così come la chitarra che se non accordata per bene suona male, anche i miei personaggi non potranno essere in armonia finchè non troveranno il proprio equilibrio perfetto tra di loro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Haru's Corner: Salve a tutti! Grazie mille per le vostre recensioni, mi fa davvero piacere leggere! Grazie ancora!
Ho qua una fotina da mostrarvi, tanto per dare un'idea di come possa essere Jong-Min...Io lo trovo adorabile, e voi? :D
http://i386.photobucket.com/albums/oo304/kim_junhong/Sept%202010/baby%20picture/elfbackhome.jpg
Bene, detto ciò, che ne dite se passiamo al prossimo capitolo?
Buona lettura! E recensite in tanti, mi raccomando! :D

Capitolo 7: Uno su un milione

Nonostante il forte rumore proveniente dalle casse, Jong-Min dormiva tra le mie braccia indisturbato e beato, ignorando tutto ciò che stava accadendo attorno a lui. Sperai che i tappini che gli proteggevano le piccole orecchie lo isolassero per bene dal frastuono affinchè non si svegliasse e non si mettesse a piangere nel bel mezzo di quel miracolo. Gli sfiorai la fronte morbida spostandogli un ciuffo di capelli e, proprio mentro lo stavo sistemando, vidi un paio di figure che si avvicinavano e che riconobbi come quelle di Jessica e Tiffany.
<< E quindi è questo il famoso bambino? >> mi chiese Tiffany sorridendomi.
<< Sì. >> risposi ricambiando il sorriso.
<< E' così carino! >> esclamò Jessica sfiorandogli una manina << Come si chiama? >>
<< Jong-Min >> risposi mentre osservavano il bambino con aria estasiata. Sinceramente rimasi piacevolmente colpita dalla loro reazione di fronte a mio figlio: sapevo che nel mondo degli Idols tutti erano a conoscenza dell'esistenza di Jong-Min, sebbene l'SM avesse fatto di tutto per tenere la faccenda all'oscuro, però non mi sarei mai aspettata tale reazione amichevole da parte degli altri famosi.
<< Quanto ha? >> mi chiese Jessica.
<< Quasi tre mesi... >>
<< Posso dirti una cosa? >> mi domandò Tiffany.
<< Certo Unnie... >> risposi leggermente incerta e curiosa allo stesso tempo.
<< Somiglia molto a Jong-Hyun... >> esordì lei timidamente, forse paurosa di essere troppo invadente << E' davvero un bel bambino! E somiglia anche a te, eh! Per questo è così grazioso! >>
<< Grazie mille! >> risposi felice sorridendo.
<< Beh... >> disse Jessica << Scusaci, ma dobbiamo andare adesso. E' stato bello rivederti dopo tanto tempo. >>
<< Anche per me è stato un piacere. >> risposi salutandole.
Osservai Jong-Min sospirare nel sonno agitandosi un pochino e poi rivolsi la mia attenzione nuovamente alle cinque figure che si stavano esibendo sul palco, guardandoli dal fianco dello stage, dove mi trovavo.
Le fans erano in visibilio. Cantavano, si agitavano, urlavano i nomi di tutti e cinque i membri e anche quello del gruppo. I ragazzi, dopo tanto tempo, erano di nuovo tutti insieme a cantare e a ballare sullo stesso palco, esibendosi in una lunga performance contenente tutte le loro canzoni più famose. Ebbene sì, gli SHINee erano tornati e le Shawols li amavano ancor più di prima. Erano felici che i loro Idols fossero tornati ed erano soddisfatte perchè convinte di aver vinto la lotta contro l'SM. Eravamo tutti elettrizzati da quel special stage che confermava il comeback ufficiale degli SHINee atteso da tanto, troppo, tempo. Ma c'era una persona che era talmente felice da non riuscire a contenersi, e quella persona era Jong-Hyun. Lo guardavo ballare, salutare le fans, cantare come mai aveva fatto prima e sorridere. Soprattutto sorridere. Rideva felice con lo sguardo grato verso quelle persone che lo avevano sostenuto da sempre e che avevano lottato per lui e per la sua felicità.
Una lacrima di gioia scivolò silenziosa lungo la mia guancia destra per poi fermare la sua corsa una volta arrivata alle labbra stese in un sorriso: erano passati tanti mesi da quando l'avevo visto sorridere così per l'ultima volta, e per quell'interminabile tempo avevo pregato ogni giorno affinchè potesse farlo di nuovo, un giorno. E finalmente quel giorno era arrivato.
In quel momento, mentre la melodia di "Life" si apprestava a finire, Jong-Hyun circondò le spalle di Kibum con il braccio sinistro attirandolo a sè con un enorme sorriso, e i due si scambiarono uno sguardo piuttosto ambiguo come erano soliti fare. A quel gesto, ovviamente, la folla esplose in grida; si poteva percepire nell'aria l'atmosfera impregnata d'affetto: l'affetto tra i cinque ragazzi, quello delle fans per gli SHINee e anche quello dei cinque ragazzi per le Shawols. Mentre i due ragazzi continuavano a fare fanservice, vidi Jinki avvicinarsi lentamente al loro lato destro e alzare la mano sinistra per poi posarla sulla spalla di Jong-Hyun; lui d'altro canto si voltò e, non appena vide che era Jinki, si limitò a sorridergli e ad annuire con un lento movimento del capo. La platea continuò con i soliti gridolini, ma ero certa che se solo avessero saputo quanto significasse realmente quel gesto, quanto dolore e fatica era costato, quanti sacrifici erano stati fatti per arrivare a un tale risultato, allora le loro urla sarebbero state decisamente più forti. Quella dimostrazione d'affetto fraterno invece mi colpì particolarmente e dovetti ricacciare indietro le lacrime per evitare di sconvolgere ulteriormente il macchinista che mi stava guardando già stralunato.
Finalmente tutto si era sistemato. Finalmente tutto stava andando per il verso giusto. Finalmente erano arrivati i giorni felici. Finalmente era giunto il momento di assaporare la vita.

Stavo finendo di sistemare la cucina dopo aver preparato il latte artificiale per Jong-Min, che finalmente ero riuscita a portare a casa dopo tre settimane di cure, quando udii qualcuno bussare fortemente alla porta di casa. Furono una serie di colpi ripetuti per più volte con una forza tale che ebbi seriamente paura che la sottile porta, sistemata alla meglio dopo l'exploit di Jong-Hyun, potesse venir giù di nuovo.
<< Jong-Hyun! >> lo chiamai a voce abbastanza alta affinchè mi sentisse, sebbene stesse parlando con Kibum in camera << La porta! Vai tu che io ho da fare! >>
Ovviamente l'unico a rispondermi fu il silenzio, mentre io ancora armeggiavo con bilancini e attrezzatura varia.
<< Jong-Hyun! >> lo chiamai di nuovo << La porta! >>
<< Sì, ora arrivo! >> lo sentii rispondere ma, dato che non lo vedevo ancora apparire e dato che i colpi alla porta erano ricominciati, abbandonai tutto prendendo in braccio Jong-Min, che si stava agitando, e andai ad aprire.
<< Sì, ho capito, ho capito... >> sbuffai aprendo la porta << Non c'è bisogno di buttare giù la... >>
Le parole mi morirono in gola perchè aprendo la porta mi ritrovai faccia a faccia con Jinki.
Rimanemmo a fissarci l'un l'altra per qualche secondo, con delle espressioni da ebeti con la licenza stampate sulle facce. Io ero giustificata perchè certo non mi aspettavo una visita del genere, ma era stato lui a bussare alla porta di casa mia, eppure perchè mi guardava con quello sguardo sconvolto? Ripensai un secondo di più alla situazione e poi capii che il suo sguardo era indirizzato a Jong-Min e la cosa mi fece subito innervosire. Lui percepì il mio nervosismo e si ricompose velocemente.
<< Ciao >> disse imbarazzato.
<< Ciao >> gli risposi in preda all'ansia. Perchè era a casa nostra?
<< Scusami per l'improvvisata >> disse << ma sono venuto per parlare con Jong-Hyun e...Magari anche con te. >>
<< Va bene... >> risposi in automatico, senza assimilare veramente il significato delle sue parole << Entra pure... >>
Mi feci da parte mentre lui, lentamente, entrava con passo incerto in casa.
<< Accomodati pure... >> dissi a fior di labbra, chiudendo la porta e chiedendomi cosa fosse venuto a dirmi.
<< Jo-Jo >> mi chiamò Jong-Hyun mentre entrava nel piccolo salottino << Chi era che bussava? >>
<< Ecco, io... >> risposi senza sapere bene cosa dire. Lui guardò prima me e poi l'ospite. Come i loro sguardi s'incontrarono Jong-Hyun si pietrificò sul posto, mentre Kibum gli girò attorno per vedere a cosa fosse dovuta quella sua strana reazione.
<< Hyung...? >> Kibum spezzò il pesante silenzio.
<< Ciao Kibum >> lo salutò Jinki << Jong-Hyun... >>
<< Jinki... >> rispose lui con voce metallica guardando di sbieco prima lui e poi me cercando di capire qualcosa, ma il punto interrogativo che avevo al posto della faccia non lo aiutava molto, quindi si rivolse nuovamente a Jinki. << Non vorrei sembrare sgarbato, ma...cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a parlare con te. >> rispose lui per niente offeso << Anzi con tutti voi.>>
<< Con tutti noi? >> gli chiesi ancora perplessa. << E di cosa? >>
<< Sono venuto per scusarmi per come mi sono comportato. >> esordì improvvisamente, inchinandosi formalmente << Vi chiedo perdono! >>
Io, Jong-Hyun e Kibum ci guardammo increduli e sorpresi a vicenda, per poi tornare a fissare Jinki che ancora ostentava il suo inchino.
<< Va bene, Jinki... >> dissi poco sicura << Non importa, davvero... >>
<< Sì che importa, invece! >> urlò lui rimettendosi dritto lentamente, ma sempre tenendo la testa bassa << E' solo colpa mia se avete avuto tutte queste difficoltà fino ad ora! Colpa mia e del mio stupido desiderio di vendetta! Spero davvero che voi ignoriate il comportamento infantile che ho avuto finora e che possiate perdonarmi! >>
Comportamento infantile? Certo, ci aveva dato parecchi problemi, ma se proprio dovevamo parlare di comportamenti infantili, io dovevo tacere dato che ero la regina delle azioni senza senso.
<< Jinki... >> iniziai, ma venni subito bloccata dalle sue parole.
<< No, non dirmi che non ce n'è bisogno perchè non è vero! Perfino vostro figlio ha rischiato di morire a causa della mia stupidità e poi... >>
Alt. Fermi tutti. Cosa aveva appena detto? Come faceva a sapere del rischio che aveva corso Jong-Min?
<< Come fai a sapere che Jong-Min ha rischiato di morire? >> gli chiesi a bruciapelo.
<< C-cosa? >> balbettò lui, alzando lo sguardo sorpreso su di me.
<< Ti ho chiesto come fai a sapere della malattia di Jong-Min. >> ripetei.
<< Beh... >> esitò lui, preso in contropiede << Me l'ha detto Kibum! >>
A quelle parole Jong-Hyun si voltò rapido verso Kibum, fissandolo con uno sguardo così infuriato che lo trapassò da parte a parte.
<< No, no, no... >> indietreggiò Kibum agitando mani e testa in segno di negazione << Io non ho detto proprio niente! Non coinvolgermi, Hyung. Forse è meglio se confessi tutto. >>
<< Ah, bene... >> dissi rivolgendomi di nuovo verso Jinki, con un sorriso di sfida che mi sfiorava le labbra << E quindi? Qual è la verità, mio caro primario dalle tasche larghe? >>
Lui mi guardò sorpreso, realizzando per la prima volta il fatto che sapessi tutto.
<< Come fai a sape... >> mormorò lui.
<< Avanti, Jinki! >> lo canzonai << Davvero credevi che ignorassi tutto? Che fossi così stupida da non capire che dietro al pagamento per le cure di Jong-Min ci fossi tu? Quanto idiota pensi che io sia? >>
<< Io non penso che tu sia idiota... >> mormorò lui << Anzi, credo che tu sia molto intelligente! >>
<< Ah! >> ironizzai << Sempre con questo tono sorpreso! >>
Una risata generale riempì la stanza; l'unico che non rideva era Jong-Hyun, che mi fissava pensieroso, la bocca semiaperta.
<< Tu lo sapevi e non mi hai detto niente? >> mi chiese lui, quasi ferito per non averglielo detto. Sinceramente non sapevo cosa rispondere e, per fortuna, Kibum intervenne per salvarmi.
<< Non è colpa sua se tu sei lento! >> disse sventolando una mano con fare da snob.
<< Lo sapevi anche tu? >> gli domandò Jong-Hyun incredulo.
<< Sei tu l'unico che non ci era ancora arrivato... >> scrollò le spalle << Devi decisamente darti una svegliata. >>
<< Quindi... >> disse Jong-Hyun ancora pensieroso, rivolgendosi a Jinki << Sei stato tu a salvare la vita di mio figlio? >>
Il più grande perlustrò l'intera stanza con lo sguardo, e io capii che stava cercando una scusa per negare ancora l'evidenza, probabilmente a causa dell'imbarazzo di quella situazione.
<< Sì, Jong-Hyun... >> mi decisi a parlare per lui << E' stato Jinki a salvare la vita a Jong-Min, pagandogli le cure... >>
A quelle parole Jong-Hyun si avvicinò a Jinki, che lo osservava con sguardo interrogativo, e si inginocchiò letteralmente per terra. Io, silenziosamente, detti Jong-Min in braccio a Kibum e lo imitai.
<< Grazie infinite per esserti preso cura di mio figlio, quando noi abbiamo mancato di farlo. Ti ringrazio dal profondo del mio cuore e spero che tu possa dimenticare tutti gli attriti che ci sono stati tra di noi e che tu possa accettare la mia gratitudine. >> disse Jong-Hyun tenendo la testa bassa, mentre calde lacrime gli scivolavano già lungo gli zigomi.
<< E ti chiediamo perdono per tutto il male che ti abbiamo fatto. So che il dolore che hai provato non si cancellerà mai, ma anche noi abbiamo sofferto molto e possiamo capirti in parte. Ti chiediamo solo di provare a non odiarci oppure, se non puoi, per favore non odiare nostro figlio. >> dissi per poi inchinarmi assieme a Jong-Hyun.
Dopo un attimo di silenzio, Jinki fletté le gambe per raggiungere la nostra altezza e sospirò.
<< Jong-Hyun >> disse << Accetto la tua gratitudine, ma non c'è bisogno di ringraziarmi come se fossi un dio in terra: l'ho fatto perchè era la cosa giusta da fare e perchè ero certo che tu avresti fatto lo stesso. E non hai mancato di prenderti cura di tuo figlio, ma semplicemente delle cause improvvise e inevitabili ti hanno impedito di farlo. Io sono passato oltre alle divergenze che abbiamo avuto già tanto tempo fa perchè, se c'è una cosa che ho capito, è che la vita è troppo bella per essere sprecata nei rancori del passato. Tutto passa, anche se all'inizio sempre impossibile, e...Jo-Jo? >>
Alzai la testa e incontrai i suoi occhi, che di nuovo mi fecero perdere un battito per la loro bellezza: dai suoi occhi si poteva vedere benissimo la sua anima gentile brillare, sempre pronta ad aiutare gli altri anche se gli altri lo ferivano.
<< Il fatto che voi parliate al plurale, come una vera famiglia, mi fa capire che il dolore che abbiamo provato non è stato del tutto inutile. >> disse sorridendomi << Vedervi ancora così uniti non serve a cancellare tutto il male, ma è abbastanza per affievolirlo e per aiutarmi a sorridere di nuovo. Grazie per non avermi dimenticato. >>
Ancora senza parole per il suo discorso lo guardai tenderci le mani per aiutarci a rimetterci in piedi. Afferrai la sua mano e mi tirai su. Poi lo abbracciai. Non potevo dirgli che ancora lo amavo e che era impossibile dimenticarsi di una persona buona come lui, altrimenti lo avrei ferito nuovamente, ma non potei contenermi dall'esprimere parte del mio affetto per lui.
Una volta divisi, Jinki si rivolse a Jong-Hyun.
<< A dire la verità c'è un altro motivo per cui sono venuto qui oggi... >> esordì, e tutti prestammo attenzione << Ecco, sono voluto venire di persona per annunciarti che sei reintegrato nel gruppo. >>
<< Cosa? >> domandò Jong-Hyun incredulo, tra lo sconvolgimento mio e di Kibum.
<< Sì, ecco... >> spiegò Jinki << Ho parlato con il presidente e i dirigenti e tutti noi vogliamo che le cose tornino come prima. E beh, se manchi tu, la cosa risulta un po' difficile. >>
<< Sul serio? >> chiese di nuovo Jong-Hyun.
<< Mai stato più serio di così. Anzi, c'è anche un'altra cosa... >> disse Jinki infilando una mano nella tasca dei jeans e tirando fuori il portafogli e una chiave << Sono due regali da parte dell'SM, probabilmente per convincerti a tornare: questo è un assegno che copre tutte le spese del risarcimento che hai versato fino a questo momento; adesso che sei di nuovo sotto contratto non è più necessario e, inoltre, questa è la chiave della vostra nuova abitazione e questo è l'indirizzo. L'SM vi ha comprato una casa accogliente e soprattutto sicura dove possiate vivere in tranquillità e dove Jong-Min possa crescere sano e forte. Spero vivamente di averti convinto a tornare! >>
<< Mi bastava anche solo riavere mio fratello! >> esclamò Jong-Hyun ancora incredulo, circondando Jinki con le braccia. Si abbracciarono talmente forte che pensai non riuscissero a respirare, ma i rumorosi singhiozzi di Jong-Hyun furono una chiara dimostrazione che mi sbagliavo alla grande.
<< Scusatemi! >> Kibum attirò la nostra attenzione << Qualcuno potrebbe sollevarmi dal fardello di questo Cicciobello? Ha messo su un bel po' di ciccia in queste settimane! >>
<< Non dici sempre che è tuo figlio? Bene, allora tieni duro... >> scherzò Jong-Hyun << E stai zitto! >>
<< Mi spiace tanto contraddirti >> disse Kibum inacidito << Ma non conosco quella parola! >>
<< Allora ti conviene ripassarti gli imperativi! >> gli risposi a tono.
<< Ah ah...Davvero molto simpatica! >> disse lui voltandoci le spalle e andando a sistemare Jong-Min nel box.
<< Penso che sia ora di andare per me >> ci avvertì Jinki << Jong-Hyun, ti aspetto domani mattina per le prove: dobbiamo rimetterci in carreggiata il prima possibile e tu sei piuttosto fuori allenamento! >>
<< Va bene, >> annuì lui << Ci vediamo domani e grazie mille, di nuovo. >>
<< Di niente. >> rispose il leader aprendo la porta ed uscendo << Ciao a tutti! >>
<< Ciao! >> rispondemmo all'unisono.
<< Ah, dico a te Diva... >> aggiunse cantinellando Jinki << Vedi di tornare a casa in fretta perchè, se arrivi tardi per la cena, Minho ti uccide: già è infuriato perchè te ne sei andato via improvvisamente senza più tornare per tre settimane; io non lo farei arrabbiare ulteriormente, se fossi in te! >>
E con un sorrisino provocatorio sulle labbra uscì e si chiuse la porta alle spalle.


Ed era stato così che Jinki ci informò della riammissione di Jong-Hyun e Kibum nel gruppo. Quel gruppo che dopo quasi due mesi di prove e allenamenti era tornato a fare scintille e che, in quel momento, stava abbandonando il palco dopo aver ringraziato e salutato per bene il pubblico in estasi per la felicità.
Jong-Hyun si diresse verso di me e, ancora sorridente, mi scoccò un bacio su una guancia.
<< Jong-Min! >> disse prendendo il bambino in braccio e sollevandolo << Hai visto quanto è stato bravo papà? Ti è piaciuto lo spettacolo? >>
Jong-Min, che nel frattempo si era svegliato, si limitò a guardarlo passivamente, ancora nel pieno del dormiveglia.
<< Non ti sente, Jong-Hyun >> spiegai << Ha i tappini per le orecchie. >>
<< Ah, capisco! >> scherzò lui << A te, invece, è piaciuto? >>
<< L'ho adorato >> risposi avvicinando il mio viso al suo << Non credevi che ciò sarebbe potuto accadere, vero? >>
<< La probabilità era di uno su un milione, forse anche più bassa! >> rispose lui scrollando le spalle.
<< E' vero... >> dissi guardandolo allusiva << Ma qual è la probabilità che, tra tutte le persone del mondo, ne esista una come te? >>
Lui abbassò lo sguardo imbarazzato e non rispose.
<< Beh, se non lo sai te lo dico io: è di uno su un milione... >> gli dissi riprendendomi il bambino tra le mie braccia << Anzi, forse anche più bassa! >>
Gli girai le spalle soddisfatta, lasciandolo tra l'imbarazzato e il compiaciuto, e andai a complimentarmi anche con gli altri ragazzi. Mentre festeggiavo con loro il successo del comeback ebbi una sensazione di deja-vu, ma ero certa che non avrei commesso gli stessi errori del passato perchè, questa volta, avevo qualcosa che non potevo assolutamente permettermi di perdere.
  
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