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Autore: Miluna    03/07/2011    0 recensioni
Lavinia, in un momento di tranquillità, si vede passare davanti diversi momenti della sua breve vita.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.


La sua mano sfila fra il grano della campagna, il sole abbagliante le scalda la schiena scoperta. Il vestito rosso ha una macchia proprio su una spallina, una macchia scura che assorbe il colore. Vino? Forse.

Nell'altra mano tiene i tacchi, che si è tolta, tanto quella camminata elegante, proprietà della scarpa femminile per eccellenza, non le appartiene. Meglio a piedi nudi, proprietà della libertà. Continua a sfilare nel grano, sfilare e sfilare. Ne è sommersa, le arriva alle ginocchia, sorride per il calore dietro, come se il sole la conducesse per mano, come fanno le maestre con i bambini nel momento di condurli fuori. L'eco di chiacchere straripanti di mondanità raggiunge blandamente le sue orecchie, loro sono di là. Sì. Sente il solletico nel continuo far passare la mano sugli spicchi, le piace molto. Il sudore delle suole dei tacchi comincia ad annullarsi nella corrente d'aria. Pezzi di cielo rimangono indietro, man mano che gli occhi proseguono. Le braccia non sono alzate, anzi, rimangono ai livelli delle cosce, ma le dita sono tese, altrimenti come provare solletico? Sembra una ninfa, in quella posizione, che avanza di spalle, lentamente, in un vestito rosso elegante e i capelli castano scuro sciolti. Le nuvole sono assenti, il cielo è limpido fino ai suoi fondi, perché sembra che si possano vedere solo per un momento. Chissà come si sentono gli astronauti, dall'alto che guardano il cielo della Terra, e che ne conoscono i fondi. Il rumore regolare e vivo di una cicala fa da sottofondo al sereno silenzio. La ragazza si gira, cominciando a camminare all'indietro. Il granaio, e poi la cascina in fondo al suo campo visivo, pian piano diventano punti sempre più piccoli, finché non hanno più sostanza. Ride allegra e divertita, sentendo il culmine dell'anima sgorgare dalla pelle, dagli occhi e buttarsi nell'aria. Si butta di colpo per terra a pancia in sù. Il grano si infila fra le braccia e le gambe, affianca i capelli. Non sente il tonfo, sente solo un sostegno morbido e allo stesso tempo ruvido. Il sole invade la sua vista, le perfora gli occhi. All'improvviso una mosca, una grossa mosca le vola sopra, coprendo il sole. Per un attimo il centro del mondo è lì: è la mosca che copre il sole e si sostituisce ad ogni altra cosa.


  
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