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Autore: Melitot Proud Eye    03/07/2011    1 recensioni
Alza il viso al cielo notturno, nel tentativo di restare cosciente. Orihime lo bacia. (E' troppo.) Tutto è scuro sopra di loro e chiaro dove si perdono le distese della città, un puntillismo cangiante di luci.
Tre drabbles Ulquihime
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Schiffer Ulquiorra
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Filled void'
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Nota: questi li ho trovati su un vecchio quadernetto di appunti. Sono stati scritti poco dopo la serie di Memento e poco prima di Breath (of death) e... va bene, non ve ne frega niente XD Era solo per dire che ce ne sono tre e basta. A meno che Kubo non ci ridia Ulquiorra.
Si pongono in un'ipotetica timeline col nostro ritrovato e sistemato =)
DISCLAIMER:  pensate che Ulquiorra sarebbe morto, se Bleach fosse mio?

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Frammenti




#01
Interezza



Nella sua lunga vita, Ulquiorra non ha mai incontrato un Vizard (ed è strano, innaturale, dovrebbe impensierirlo: il suo occhio vede tutto). Non ha nome per l'individuo che gli si para davanti indossando una maschera viva, se non "shinigami". Solo che quello – Ichigo Kurosaki – non è un semplice dio della morte.
Capisce come funziona, comunque, e lo disprezza.
Creatura a metà, senza orientamento né sostanza, potere instabile. Facile morte.
Finché, nel cadere, sconfitto, non lo sfiora un pensiero.
Se nelle entità complete alberga anche il nulla... è possibile nel nulla (negli hollow) quiesca anche una scheggia di interezza?


Words: 100.




#02
Metamorfosi


Alza il viso al cielo notturno, nel tentativo di restare cosciente. Orihime lo bacia. (E' troppo.) Tutto è scuro sopra di loro e chiaro dove si perdono le distese della città, un puntillismo cangiante di luci. Dentro di lui decantano sole e calore.
E' lei la sorgente, inesauribile e generosa; lei, capace di mutare il buio in speranza, la sterile vastità del deserto in oasi. Lei che ha fatto germogliare una pianta là dove non c'era seme. Sente indugiare una mano sul suo petto e va alla deriva. E' completo, ora.
«Grazie» dice, pensa – trasforma in energia.
Percepisce il suo sorriso. «A te.»



Words: 105




#03
Umanità


La seguirebbe ovunque, anche in capo al mondo (e, pensandoci, vi sono già stati). Non è solo preoccupazione, è piacere e paziente masochismo. Accompagnarla in giro genera i prodromi di un'emicrania colossale; ma il peggio non è quello, né guardarla saltare da un reparto all'altro del primo negozio di un fine settimana.

Il peggio è l'anima bombarola che il carnevale non manca mai di tirarle fuori. Dei due, sinceramente, credeva di essere il più dannoso.
I suoi amici la salutano con gioia mentre si mescola a loro, armata di gavettoni alla paprica. Naturale; non sono loro il bersaglio di fine giornata.
Orihime gli traccia due sbafi di schiuma rossa sulle guance, coi pollici. Un brivido gli corre lungo la schiena.
«Quasi come prima» dice, e ride, credendo di consolarlo. «Un po' mi mancano, sai.»
A lui no.


Words: 140

   
 
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