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Autore: DarkLightRose    03/07/2011    1 recensioni
Nel regno di Amory, piu' precisamente nel villaggio di Eldel, viveva un principe di nome Cedric che per colpa della maledizione di una strega si trasformava in una bestia al calar delle tenebre. Nel villaggio di Eldel, pero' vive anche un giovane di nome Athel che dalla nascita ha una certa empatia nei confronti degli animali. Le storie di questi due personaggi e di tanti altri si intrecceranno e daranno vita a questa dolce favola dal lieto fine assicurato.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il bello e la bestia'
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Cap 4- La vera identità di Yoru


Quando il principe si svegliò si ritrovò fra le braccia un ragazzino addormentato e si accorse che entrambi erano coperti da una delle coperte pesanti, rimase stordito per qualche istante chiedendosi cosa ci facesse un ragazzino nella sua grotta segreta e per di più abbracciato a lui, quando si ricordò che Yoru aveva trovato un amico. Osservò il ragazzino con più attenzione, gli sembrava familiare, ma i capelli neri erano comuni nel loro regno perciò poteva anche sbagliarsi, i suoi lineamenti dolci però gli fecero ricordare il volto che Yoru gli aveva fatto vedere e capì che il ragazzino che aveva fra le braccia era proprio il suo amico. Il principe Cedric era indeciso su cosa fare, una parte di se era curiosa di conoscere il ragazzino, ma un'altra gli diceva che era meglio andarsene prima che il ragazzino si svegliasse perché non voleva che qualcun altro scoprisse la sua vera identità. Alla fine la paura che il ragazzino scoprisse la sua identità prevalse sulla sua curiosità così lasciò andare il ragazzo fra le sue braccia e si alzò lentamente, gli sistemò meglio la coperta addosso e ritornò al castello tramite il passaggio segreto. Quando Athel si svegliò cercò Yoru con lo sguardo, ma quando non lo trovò si sentì triste, aveva pensato che al suo risveglio Yoru sarebbe stato li accanto a lui, si chiese comunque dove fosse finito Yoru visto che il giorno prima era corso via poco prima che sorgesse il sole. Athel si ricordò all’improvviso che era giorno e che sarebbe dovuto essere già ritornato alle scuderie, così si alzò velocemente e corse attraverso la foresta fino ad arrivare di fronte alla scuderia, fortunatamente non era così tardi come temeva. Quando entrò vi trovò dentro il vecchio Mazel che si era appena alzato ed indossava ancora gli abiti da notte – Athel – disse il vecchio sospirando – Non ti chiederò dove sei stato perché so che sei un ragazzo giudizioso e non ti sei cacciato in qualche guaio, sappi però che io mi preoccupo perciò vedi di pensare anche a questo povero vecchio quando sei fuori- gli disse il vecchio Mazel prima di andarsi a cambiare. Athel si sentiva un po’ in colpa per aver fatto preoccupare il vecchio Mazel, ma lui sentiva il bisogno di vedere Yoru, non riusciva a spiegarselo, ma sapeva che se per un giorno non fosse andato a trovarlo Yoru non gli e lo avrebbe mai perdonato. Intanto il principe Cedric era ritornato al castello aspettandosi di trovare Leoris e Febos preoccupati per il suo ritardo perciò, quando non trovò nessuno ad aspettarlo in camera sua, si sentì un po’ triste, subito si riscosse, però, e si chiese dove fossero finiti i suoi amici. Decise di guardare nelle loro stanze ed incominciò da quella di Leoris, che era la più vicina, e si sorprese nel trovarla vuota, con una preoccupazione maggiore allora entrò nella camera di Febos, ma quello che vide appena entrato lo lasciò a bocca aperta dallo stupore. Leoris e Febos erano infatti stavano dormendo nudi e abbracciati sul letto di quest’ultimo ed erano coperti solo dalla in giù. A quella visione il principe Cedric non poté trattenere un sorriso, il principe, infatti, si era accorto da molto degli strani sguardi che si lanciavano recentemente, ma non era intervenuto per aiutarli perché temeva di metterli in imbarazzo o addirittura di rovinare tutto fra loro, così aveva deciso di rimanere in disparte pronto ad intervenire solo in casi estremi. Il suo sorriso però si incrinò poiché vedere quei due così innamorati e felici gli aveva fatto ricordare che lui non avrebbe mai provato un sentimento simile perché nessuno lo avrebbe accettato finché ci sarebbe stato Yoru – Non è vero, una persona mi ha accettato, e tu sai di chi parlo, sei stato tu con la tua stupida paura di essere scoperto a rovinare tutto. Ma non preoccuparti, Athel è un ragazzo in gamba, non ti giudicherà per quello che hai fatto- gli disse Yoru – Athel, vuoi dirmi che il tuo nuovo amico è quello stesso ragazzino che ha guarito il mio cavallo?- gli chiese il principe, ma Yoru non gli rispose, lasciando il principe ai suoi pensieri. Febos intanto si svegliò, avvertendo addosso lo sguardo di qualcuno, non poté fare a meno però di osservare il suo Leoris dormire sorridente abbracciato a lui, si costrinse però a girarsi per scoprire chi li stava osservando e per poco non cacciò un urlo quando scoprì che questa misteriosa persona era il principe Cedric. Questi gli fece cenno di tacere indicando Leoris che stava ancora dormendo e gli sussurrò all’orecchio – Non preoccuparti, sono contento che vi siate finalmente chiariti e che si sia risolto tutto per il meglio. Rimanete pure a letto tutto il giorno questa sera non ci sarà bisogno che tu sorvegli la foresta, domani mattina invece lavorerai al posto di Athel nella scuderia, si so che il nuovo amico di Yoru è lui -. Febos rimase spiazzato, da quando il principe sapeva di lui e Leoris e quando aveva scoperto l’identità del nuovo amico di Yoru?, poi però pensò che per il principe non doveva essere stato difficile decifrare i loro sguardi, visto che li conosceva da anni, e riguardo ad Athel, probabilmente era stato Yoru a rivelargli il nome. Il principe fece un cenno di saluto a Febos, si allontanò da lui e uscì dalla stanza senza fare rumore, a quel punto Febos smise di concentrarsi su pensieri inutili è tornò a dormire abbracciando il suo angelo, che nel frattempo aveva continuato a dormire senza accorgersi di nulla. Quando giunse la notte Athel uscì dalla scuderia e si inoltrò nella foresta quando ad un certo puntò sentì un grido – Smettetela, lasciatemi andare- gridò Liz, Athel, riconoscendo la sua voce, si precipitò dove aveva sentito l’urlo e vide Liz circondata da cinque ragazzi e immobilizzata da un altro, che sembrava il loro capo. Athel tremò quando riconobbe quei ragazzi nei bulli che quando era piccolo lo picchiavano ed offendevano perché era stato adottato, ma si riscosse immediatamente, aveva infatti capito le loro intenzioni e non poteva permettere che quei bulli macchiassero l’onore della ragazza. Dal suo nascondiglio lanciò dei sassi contro i ragazzi e ne colpì qualcuno, il suo gesto riuscì a distrarli quel tanto che bastò a Liz per mordere il braccio del suo aggressore e fuggire. I ragazzi imprecarono e si diressero verso Athel, che cercò di scappare, ma fu raggiunto e sbattuto a terra dal loro capo – Ma guarda un po’ chi si vede, il caro vecchio Athel, lo sai, ci hai interrotto nel bel mezzo di un gioco molto divertente, ma non rattristarti continueremo a divertirci con te al posto di Liz - gli disse maligno il ragazzo leccandosi le labbra. Gli altri ragazzi risero,  guardando divertiti Athel che cercava in tutti i modi di liberarsi gridando – Smettetela, lasciatemi andare- era terrorizzato, avrebbe di gran lunga preferito essere picchiato a sangue che questo. -Non credo proprio, se tu non ci avessi interrotto ora non saremmo in questa situazione- gli rispose il capo dei bulli ed iniziò a calargli i pantaloni, quando all’improvviso si sentì un ringhio terrificante e i suoi amici iniziarono ad urlare terrorizzati. Quando il capo dei bulli si voltò nella direzione in cui guardavano i suoi compagni per poco non urlò terrorizzato anche lui, davanti a loro si stagliava un enorme bestia simile ad un lupo ma molto più letale. – Yoru – pensò Athel, per poco non lo aveva riconosciuto, il suo pelo morbido si era rizzato, dalle sue zampe erano spuntati degli artigli affilati come le lame delle spade che Athel aveva visto spesso portare dai cavalieri e i suoi occhi color zaffiro che di solito avevano un espressione dolce ora sembravano quelli si una belva assetata di sangue. Alla vista di quella bestia spaventosa tutti i bulli scapparono ed alche il loro capo li seguì, lasciando Athel al suo destino. Athel, nonostante stesse piangendo e nonostante l’aspetto spaventoso di Yoru si alzò e gli corse incontro. In meno di un secondo Yoru riacquistò il suo aspetto normale e si fece abbracciare da Athel, lasciando che il ragazzo si sfogasse appoggiato a lui. Quando Athel si fu calmato abbastanza da riuscire a parlare ringraziò Yoru – Grazie Yoru, se non fossi arrivato tu loro…- Athel non riuscì a finire la frase perché nuove lacrime solcarono il suo volto. Alla vista di un Athel piangente ed il cui corpo era scosso dai singhiozzi Yoru non poté trattenere un ringhio di frustrazione, se solo avesse sentito prima l’ odore del suo amico avrebbe potuto allontanare quegli insulsi ragazzini prima che osassero anche solo toccarlo. Ma questo non era il momento delle recriminazioni, la cosa importante era portare Athel in un luogo sicuro prima che quei bulletti venissero a cercarlo armati di forconi e fiaccole incendiate, così scostò leggermente da se Athel, anche se a malincuore, e gli fece capire che dovevano allontanarsi da li. Athel si alzò, ancora scosso da qualche singhiozzo, e annuì con capo, seguendo Yoru che lo stava guidando fino alla loro grotta, quando arrivarono Athel sembrava essersi calmato, ma Yoru, che non lo aveva perso di vista un istante, si accorse che tremava ancora, così lo portò fino alle coperte e vi si accucciò sopra, facendo sedere Athel davanti a se con la schiena di lui appoggiata contro il proprio corpo. Athel circondato dal calore di Yoru e riscaldato ulteriormente dalla coperte si addormentò lentamente, Yoru rimase a vegliarlo per un paio d’ore prima di riuscire ad addormentarsi a sua volta. Anche quel giorno al proprio risveglio il principe Cedric si ritrovò Athel fra le braccia, questa volta però il suo volto non era sereno come l’ultima volta ma triste e sul suo viso il principe riusciva ancora a vedere le scie lasciate dalle lacrime. Si chiese istintivamente che cosa avesse potuto fare piangere quel ragazzo così tranquillo e la risposta gli e la diede Yoru – Ieri notte è stato quasi violato da un gruppo di insulsi ragazzini, fortunatamente sono arrivato in tempo per salvarlo, ma ne è rimasto molto scosso. Se la premura di tranquillizzare Athel non mi avesse fermato in tempo ora nella foresta ci sarebbero cinque corpi fatti a pezzi- finì quest’ultima parte della frase con un ringhio e il principe Cedric non poté dagli torto. Anche se non conosceva quel ragazzo molto bene, sentiva un profondo affetto nei suoi confronti e un altro sentimento che non riusciva ad identificare, un sentimento che ora lo spinse a stringere con più forza Athel fra le sue braccia e a dire a Yoru – Ti prometto che proteggerò io Athel quando tu non potrai e che, se qualcuno di loro oserà avvicinarsi di nuovo ad Athel, farò in modo che sarà l’ultima cosa che farà- il tono che aveva usato era così serio che Yoru non ebbe dubbi sul fatto che il principe Cedric avrebbe mantenuto la parola, così se ne andò tranquillo. Il principe osservò Athel dormire fra le sue braccia e pensando a ciò che gli aveva raccontato Yoru si chiese come potesse esistere qualcuno capace anche solo di pensare di fare del male ad un ragazzo così dolce e delicato. Vegliò sul sonno di Athel fino a quando quest’ultimo si svegliò, lo osservò sbadigliare e grattarsi gli occhi come un bambino, poi però doveva aver realizzato di trovarsi fra le braccia di un uomo,e non di un uomo qualunque ma del principe del suo regno, e si era sciolto dall’abbraccio. Il principe a quella separazione provò un senso di vuoto, ma non se ne curò per il momento. Athel si chiese se stesse ancora sognando, anche se non aveva mai fatto un sogno così assurdo, o se il principe fosse veramente lì. Il principe Cedric si accorse dello sguardo confuso di Athel perciò decise di raccontargli tutto e sperare di avere avuto ragione su di lui- Buon giorno giovane Athel, vi sentite meglio dopo aver dormito- lo salutò il principe Cedric – Vostra Maestà, che cosa ci fate voi qui…cioè perché siamo abbracciati…volevo dire…- disse Athel chinando immediatamente la testa, non abbastanza velocemente da nascondere al principe il suo rossore, e balbettando non riuscì a dire una frase di senso compiuto. Il principe Cedric non poté fare a meno di sorridere di fronte all’impacciataggine di Athel, trovando il ragazzo ancora più tenero.  – Calmatevi giovane Athel, non avete bisogno di essere così ossequioso, anche se voi non lo sapete noi due ci conosciamo molto bene, perciò smettete di darmi del voi e datemi del tu- disse il principe Cedric con un tono rassicurante, quasi dolce, riuscendo a fare arrossire Athel ancora di più, anche se questo lui non lo poteva vedere. – Le… ti darò del tu solo se anche tu darai del tu a me, no, volevo dire…- rispose Athel ancora imbarazzato e continuando a guardarsi le mani, il principe Cedric era veramente divertito dalla timidezza e dall’imbarazzo del ragazzo, ma voleva guardarlo negli occhi mentre parlava perciò gli prese delicatamente il mento fra le dita e gli e lo alzò. Quando lo guardò negli occhi il principe Cedric rimase folgorato dal verde intenso delle sue iridi e vi lesse imbarazzo, rispetto e un po’ di timore. Osservò che le ciglia del ragazzo erano folte ma ordinate, poi passò ad osservare il suo viso, era leggermente abbronzato, segno che lavorava molto all’aria aperta, e le sue guancie erano percorse da un lieve rossore, dovuto probabilmente alla sua timidezza. Athel si era sentito afferrare delicatamente il volto dalle dita lunghe ed affusolate del principe e si era ritrovato a fissarne il volto, il suo cuore perse un battito di fronte a tanta bellezza. Il volto del principe non era di un bianco cadaverico come molte delle dame di corte, bensì di un rosa salutare, i suoi occhi erano di un blu zaffiro identico a quello degli occhi di Yoru, erano assorti, quasi in contemplazione, ma rivelavano un carattere sveglio ed intraprendente. I suoi capelli erano lunghi e neri, ma acquistavano dei riflessi blu notte, come il pelo di Yoru. Athel si fermò un istante, perché mentre osservava il principe Cedric pensava a Yoru?, era impossibile che Yoru avesse un qualche legame col principe, anche se questo avrebbe spiegato come mai si era risvegliato nella caverna di Yoru fra le braccia del principe e come mai Yoru ed il principe avevano dei tratti in comune. Il principe si accorse che lo sguardo di Athel si era fatto più attento e pensieroso e capì che era arrivato il momento di rivelargli la sua identità – Immagino che tu ti stia chiedendo come mai io sia qui, nella grotta di Yoru e come mai tu fino a qualche minuto fa fossi fra le mie braccia. Vedi, probabilmente non mi crederai, ma in realtà io e Yoru siamo le due facce di una stessa medaglia, durante il giorno io mantengo il mio normale aspetto, ma quando cala la notte il mio corpo si trasforma ed io prendo le sembianze di Yoru. Quando il giorno mi risveglio non ho nessuna memoria di cosa Yoru abbia fatto di notte, anche se da quando ti ha conosciuto ogni tanto interrompe i miei pensieri e mi parla per raccontarmi cos’è accaduto- durante il suo discorso il principe Cedric osservò le espressioni che passarono sul volto di Athel temendo di leggervi disgusto e disprezzo perciò rimase sorpreso quando vi lesse comprensione e addirittura sollievo. – Non pensi che ti abbia mentito?, quello che ti ho appena detto è assurdo e se mi credi, perché non sei disgustato dallo scoprire che il principe del tuo regno è in realtà una bestia?- gli chiese con un tono angosciato, quasi come se volesse essere rincuorato. Non era riuscito a trattenersi, non sapeva perché, ma sentiva il bisogno di sapere che Athel non era disgustato da lui. Athel sentendo le parole del principe Cedric si rassicurò, adesso finalmente capiva perché Yoru scappasse via ogni volta che veniva il giorno, si rattristì un po’, però,  sentendo il tono angosciato del principe e sentì l’impulso di abbracciarlo, ma di trattenne, in fondo quell’uomo era il suo principe. – Io ti credo perché in questi giorni ho conosciuto molto bene Yoru e posso assicurarti che quello che ho visto in lui la prima volta non era una bestia ma soltanto un essere triste perché non aveva amici ed era evitato da tutti. Conoscendolo meglio ho scoperto quanto dolce sia in realtà, mi è stato molto vicino e io gli voglio molto bene, per questo ora che ho scoperto la verità non potrei mai provare disgusto per te, ma anzi sono contento perché finalmente posso smettere di preoccuparmi. Quando ogni volta che si avvicinava il giorno lui correva via aveva uno sguardo triste e anch’io non potevo fare a meno di esserlo, e quella volta che mi sono svegliato da solo nella grotta ero preoccupato per Yoru, perché non sapevo dove fosse e temevo che gli fosse successo qualcosa- Athel parlò sorridendo rassicurante guardando il principe e riconoscendo nei suoi occhi la stessa tristezza di Yoru. Sentendo le parole di Athel e vedendo il volto sorridente del ragazzo il principe sentì uno strano calore nel proprio cuore e capì che quel ragazzo non stava mentendo e che la sua amicizia per Yoru era vera. Dopo questo discorso il principe Cedric e Athel parlarono guardandosi negli occhi e avvolti nella stessa coperta, Athel disse al principe del suo potere e gli rivelò dove trovare le erbe di Mizar (informazioni che comunque Yoru già sapeva). Il principe ascoltò Athel stupito ma, vedendo il suo volto preoccupato e ricordandosi come si era sentito prima quando aveva rivelato al ragazzo la propria identità, lo rassicurò dicendogli che gli credeva, in fondo il fatto che Athel avesse una sorta di empatia nei confronti degli animali spiegava come avesse fatto a comprendere Yoru in così poco tempo. Il principe invece gli parlò dei suoi amici Febos e Leoris e gli disse anche che da poco stavano insieme, dapprima era un po’ timoroso nel rivelare ad Athel un informazione così personale e delicata, ma quando Athel si congratulò per i suoi amici, il principe capì che quella di parlargli era stata la scelta giusta e che di Athel si poteva fidare. Giunto il pomeriggio i due si dovettero separare a malincuore poiché il principe Cedric doveva ritornare al castello, gli aveva persino parlato del passaggio segreto che portava nelle sue stanze, e perché Athel non voleva fare preoccupare il vecchio Mazel, ma si ripromisero di passare insieme anche il giorno dopo.

 
  
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