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Autore: Mala Zeta    04/07/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima FF!
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E' come giocare al gatto col topo. O come essere dentro la favola di Cappuccetto Rosso, se serve di più a rendere l'idea.
Uchiha... Alla fine c'è sempre un Uchiha di mezzo.
Chissà perchè.
Continuo a chiedermelo, ma non trovo mai la risposta.
Sono una semplice studentessa, con una vita monotona che scorre lenta.
Lui è quello che mi ha cambiata radicalmente, in bene e in male.
Una belva feroce, un predatore, un manipolatore, qualcuno che gioca con te finchè non ti rompi.
Anche lui però è cambiato, è cambiato grazie a me, e sono sicura che prima o poi se ne accorgerà.
Mi chiamo Chiyomi Shiroga, e mi sono innamorata di Madara Uchiha.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Cap.12_Alzare il volume non è molto utile... Ed eccomi qua!
Avviso che il capitolo è un po' lungo... ^-^"
Buona lettura! :D
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Avevo sognato, dopo tanto tempo.
Era quel vecchio sogno, quello che mi aveva fatta "preoccupare" per tre giorni, la settimana prima.
Ero sempre a scuola, e camminavo ancora nei corridoi.
Poi ad un tratto mi ritrovavo in cortile, e correvo sfrenatamente.
Scappavo da qualcosa.
Era nero.
Ed ero certa che fosse un animale.
Poi non vedevo più nulla, perchè l'animale mi raggiungeva e poi riusciva a prendermi.
La canzone di sottofondo non era più Pain, ma...
Vittima dei Modà.
"Ma nemmeno mi piacciono, i Modà! Che razza di casini mi succedono?!" pensai, appena sveglia.
Ma capivo che c'era un nesso logico tra quella canzone e il sogno.

Mala Zeta presents:
ALZARE IL VOLUME NON E' MOLTO UTILE...

Stavo camminando per andare alla Shippuuden, con quel sogno sempre in testa.
Sapevo che la bestia fosse lui, era troppo ovvio.
"E poi era nera! Fosse stata fuxia... Ma era nera!!!!"
Alzai lo sguardo dal viale lastricato di pietre grige, e mi venne da sobbalzare.
Madara, Deidara e Hidan avevano appena voltato l'angolo e stavano venendo nella mia direzione.
Affrettai il passo senza pensarci due volte.
"Capperocapperocappero..."
La voce di Deidara mi trapanò da dietro.
-Hei pidocchia! Che fai, non saluti?- come era odioso...
-'Giorno.- gli risposi seccamente, non fermandomi.
-Hai un appuntamento romantico?? Posso venire anch'io??- urlacchiò Hidan, con un tono da schifo.
Non fui io a rispondergli, ma Madara, che gli tirò un pugnetto sulla spalla.
Ero ad una ventina di metri dai cancelli, quando fui fermata dal nostro strafottente Madara.
-Ma preda, che ti prende oggi?- la sua voce era bassa e aveva bisbigliato. Cavolo, se era invitante...
"NO! ANCHE LA MATTINA NO!"
-Chiamami preda ancora una volta e ti ritrovi la faccia scartavetrata, ok?- gli ringhiai, facendo fuoriuscire le parole tra i denti.
-Hoho, qualcuno si è alzato col piede sbagliato...- ridacchiò in una maniera odiosa, -Anzi, è il corpo ad essere sbagliato!-
Si girò e rise come un demente insieme agli altri due.
Li guardai storto e risposi malamente:
-Se, ok, ciao ciao.- cercai di nuovo di andarmene.
Lui si voltò, ma prima che lo facesse riuscii a scorgere un suo sorriso deluso.
-Non sai che ti perdi, mocciosetta...- disse, infilando le mani in tasca.
Dopo un po' sentii la voce di Hidan:
-Ragazzi, se vi annoiate dopo la scuola non c'è problema, mi è appena arrivato a casa il kit sadomaso!- il suo tono era disgustosamente esaltato.
Deidara gli lanciò un'occhiata scioccata, mentre gli chiedeva se fosse diventato idiota:
-Non ci provare con noi, che schifo!-
Io feci un "bleah" sonoro.
Hidan si mise a ridere, poi ad un certo punto sentii Madara urlare:
-Mi dispiace Hidan ma al momento sono occupato da una preda!- e si mise a ridere forte.
"Grrrr... Oggi disintossicazione, coglione, oggi disintossicazione..." accellerai il passo e filai in classe.

---

Era l'ora di economia domestica, e noi ragazze eravamo andate nel laboratorio.
La prof Yuhi ci aveva dato istruzioni precise, e in quel momento ero intenta a maneggiare un taglierino.
Dopo un po' che lo usavo mi scivolò di mano e mi tagliai l'anulare.
-Prof, mi sono fatta un taglio, posso chiedere a Kabuto-San un cerotto?- le chiesi, dopo essermi avvicinata.
-Oh, certo Shiroga, vai pure. E ricorda di sciacquarti il dito prima di mettertelo.- mi rispose.
Lasciai ad Ann il taglierino: da quella mattina si era già ambientata molto bene, ed era seduta di fianco a me in classe.
-Muoviti Chiyo.- mi sorrise Akira.
Uscii dal laboratorio e mi avviai in infermeria.
Kabuto-San doveva essere lì per forza.
Stavo per aprire, ma notai che la porta era già socchiusa, e così, stando molto attenta, detti una sbirciata.
Kabuto-San non c'era.
C'erano invece un ragazzo e una ragazza.
E lui lo conoscevo bene.
Tesi l'orecchio e mi appostai vicina alla porta, riuscendo a vedere qualcosa...
"Stalker. Vergognati."
-Ma allora, Mady... Cos'è che ti rende così sfuggevole, ultimamente?- la voce milleflua della ragazza mi scosse dai miei pensieri.
Era distesa su Madara.
I capelli molto lunghi, di un colore simile al mio, scendevano a ciocche lisce sulla sua schiena e sul petto dello "sfortunato".
Gli occhi erano di un marrone così chiaro da essere gialli, e mandavano guizzi dorati.
In tinta con lo smalto.
-Te l'ho detto. A meno che io non sia libero, non vengo a divertirmi con te.- Madara che rifiutava un'avance così diretta?! E poi... Divertirsi? Non era forse che...
-Ma come, non c'è mai stata nessuna che ti ha occupato per così tanto tempo... Di solito dopo un giorno scarso le finisci.- sembrava sorpresa.
-Chi ti dice che sia solo una, Chizu?- nonostante il suo tono fosse beffardo, la ragazza sembrò poco convinta.
-Nàh, non è nel tuo stile. Ti conosco bene... Sono quella che ti conosce meglio di chiunque altro.- fece una pausa.
-Chi è lei?- chiese, curiosa.
-Ah, una qualunque.- continuò Madara, con un ghigno provocatorio.
-E TU mi staresti trascurando per una qualunque?!- "Ahi ahi, ha accusato il colpo..."
Madara sembrò preoccuparsi un pochino, infatti la ragazza scattò in piedi e ruppe dei bicchieri, scagliandoli sul muro di fianco a lui.
-Chizuru! Ma sei impazzita?! Perchè quando scherzo te la prendi sempre?!- adesso era spaventato.
Io ero abbastanza dubbiosa riguardo al suo (di lei) modo di fare, ma pareva efficace.
Mi scansai dalla mia postazione e mi nascosi, capendo che Chizuru sarebbe uscita di gran carriera.
Quando fu lontana, sbirciai di nuovo dentro all'infermeria.
Madara si stava passando una mano tra i capelli, e gli scappò un sospiro.
Mi dileguai prima che uscisse anche lui.

---

Non avevo messo piede in terrazza durante la pausa pranzo.
E Akira ne sembrava compiaciuta.
-Ooooooh, che grossi progressi che fai, Chiyo! Quasi quasi ti pago io il prezzo del golf, oggi!- cappero, era TROPPO contenta.
-Ann, vuoi venire anche tu?- chesi alla lampionessa, che camminava di fianco a noi per uscire dall'edificio scolastico.
-Non posso... Devo, ehm... Fare una cosa!- era abbastanza sospetto, come comportamento.
-Ok...- la salutammo e la vedemmo correre via.
-Ma che ha?- alla domanda di Akira, scrollai le spalle.

---

Eravamo dentro ad una stanza con tre pareti rosse e una a vetri, dove c'era la porta.
Il posto era nuovo, e aveva tutti i tipi di giochi virtuali sul mercato.
-Bello, eh?- chiese Akira, con un tono da "è una domanda retorica", mentre si buttava sul divanetto bordeaux alla parete di destra.
La tv enorme a schermo piatto era proprio di fronte alla parete a vetri, con la porta, con una X-box, una PS3, una Wii e un'altra cosa strana.
Molto probabilmente il programma del campo da golf.
Akira si era fatta spiegare come acendere e far funzionare quest'ultimo, così ci ritrovammo con una sottospece di mazza bianca e blu fluorescente in mano.
-Bene! Guarda lo schermo. La vedi la pallina?- cominciò lei, indicando la pallina nello schermo.
Annuii.
-Bene. Adesso ti faccio vedere che devi fare.-
Si mise in posizione come indicava lo schermo e prima di muovere la mazza mi fece spostare davanti a lei, così che potessi capire bene.
C'era un dischetto a terra, molto probabilmente dove doveva essere la pallina nel gioco.
Indicò il dischetto:
-"Pallina".-
-Ehm, sì, credo di aver afferrato il conc--
-Madara!-
-Eh?!- la guardai con due occhi così.
-La "pallina" è Madara!- e detto questo, fece un tiro della madonna.

WOW! EXELLENT!
1000 POINTS

Questa era la scritta che lampeggiò sullo schermo.
-Visto? Facile!- fece un sorrisone che mi preoccupò parecchio.
Avevo l'impressione che se non avessi fatto di meglio, si sarebbe incavolata di brutto.
Mi misi al suo posto.
-Concentrata!- mi fece, convintissima.
-Sì, sono concentrata, sì, cono concentrata, sì, sono concentrata!- continuavo a ripetermi, per cercare di non fare schifo.
-Sì! Sono concentrat-- ...
L'ultima lettera mi morì in bocca, perchè avevo già colpito la pallina.
Ma così piano che...
Che aveva fatto un lievissimo *pof*.
Perchè mi ero fermata?! Non poteva essere così influente su di me!!

HOW TERRIBLE!
-500 POINTS

La scritta sullo schermo e il mio comportamento fecero imbestialire Akira.
-Com'è possibile che tu non ci riesca?! Come fai a non colpirlo con tutte le tue forze?!?!- furente, prese il mio posto e fece almeno una decina di tiri di fila.
TUTTI da 1000 punti. Cioè...
Il massimo.
Mi fece riprovare, e il mio risultato fu come quello precedente.
-MA CHE HAI IN QUELLA TESTA?!- si mise ad "urlacchiare" e a darmi pacche sulla testa.
"Già! Che ho in questa testa?! LUI! MISERIA!! PORCO TENSING!!!*"
Continuammo così per mezz'ora, ma poi...
Vedemmo entrambe una testa rossa fiammante appiccicata al vetro della nostra stanza.
-Sasor-- mi fermai.
Non era solo.
-Itacchaaaaaaaaan!- strillò Akira, correndo ad abbracciare Itachi, contento di verederla.
Ma subito dopo entrò quello che non avrebbe MAI dovuto entrare. Soprattutto in quel momento.
-Mi-Chan! Aki-Chan!- Sasori stava per venirci incontro, quando Madara gli prese un braccio e bisbigliò qualcosa.
Sasori fece un gesto di assenso nello stesso momento in cui io ed Akira dicevamo in coro:
-E' maleducazione bisbigliare!-
Solo che dopo questo Akira rise, mentre io rimasi incerta se farlo o meno.
-Tsk.- fu la risposta secca di Madara.
Sasori venne verso di noi, dette un bacio ad Akira e a me...
Un abbraccio.
E basta.
"Qui c'è qualcosa che non quadra."
Prima che si andasse a sdraiare sul divanetto dall'altra parete, gli strinsi un pochino il polso e chiesi a Sasori:
-Non si può proprio sapere nulla?- ero un po' imbarazzata. Non mi piaceva quella situazione. E non sapevo il perchè.
Madara ci fece la linguaccia e accennò ad un "non era maleducazione bisbigliare?", per poi voltarsi.
-Bhè, mi ha detto che, se avessi provato a darti un bacio, mi avrebbe prima trafitto con un paletto per poi regalare il mio corpo alla mente perversa di Hidan.- fece un sorriso imbarazzato e io diventai paonazza.
Non so se per la rabbia o per lo stupore.
"Non sono una sua proprietà! ... Oh, bhè, non ancora. ... IiiiiiiiiiiiH no no no no no no no!!!!"
-TU!- puntai il dito contro Madara, forse un po' irritata.
-Sì?- si voltò lui con noncuranza.
Indicai la pallina sullo schermo.
-Pallina.- continauvo a fissarlo sprezzante.
-Oh, Capitan Ovv-- non lo lasciai finire:
-Madara!- A momenti lo strillai.
Nella stanza c'era una spece di atmosfera pesante...
Mi guardò poco convinto, mentre lo sguardo di Akira cominciava a brillare.
-Madara-pallina!-
Tirai forte.
Molto forte.

WOW! EXELLENT!
1000 POINTS

-FINALMENTE!!!!- gridò gioiosa Akira, spaventando parecchio anche il povero Itachi.
Sgranai gli occhi io stessa.
"Ce l'ho fattaaaaaaaaaaa!!!!! YEEEEEEEEEEEEEEE!!!!"
Madara mi guardò abbastanza preoccupato.
Anzi.
Mi guardò come aveva guardato Chizuru quella mattina.
E quello mi fece arrabbiare per davvero.
Molto probabilmente perchè mi dava fastidio che mi guardasse nella stessa maniera di come aveva guardato lei.
Continuai a tirare per altre cinque volte, facendo sempre il punteggio massimo.
Poi mi calmai, finalmente.
Lo guardai sprezzante, come per dire "capito? Posso romperti l'osso del collo, baci baci >:D"
Sembrò capire, molto probabilmente perchè cambiò discorso immediatamente.
-Allora adesso che si fa, banda?- chiese, mettendosi in posa da superiore.
-Un bel niente se ti comporti come un demente.- ribadii io, seria.
-E soprattutto non paragonarmi ad un membro della tua combriccola.- aggiunse Itachi, con la sua voce pacata e seria.
Sasori saltò giù dal divanetto e, ridendo, disse a Itachi:
-Hei, non giudicarci solo perchè lo sopportiamo!- si portò le mani dietro alla testa e aspettò l'intervento di qualun altro.
Intanto Akira stava stretta stretta ad Itachi, e questo provocò una reazione strana di Madara, che si mise a fissarmi.
Alzai un sopracciglio e gli chesi un "che vuoi?".
Si avvicinò senza catturare l'attenzione altrui, a parte quella di Akira.
-Dato che sei la mia preda, non potresti mai essere così... così... gnè gnè gnè.- disse con tono beffardo nei confronti di Akira.
-Ah sì?- si stava scaldando.
Itachi tentò di calmarla, mentre io intervenivo.
-Guarda che  fa così solo con le persone a cui vuole bene.-
-Come no.- rispose ironico.
Poi Sasori, per sviare, saltò fuori con un discorso che non c'entrava nulla:
-Che giorno è oggi?- lo guardammo tutti strano.
-In che senso?- gli chiese Akira.
-Perchè l'otto di questo mese è il mio compleanno!-
Io ci rimasi di sasso.
Il cinque era il mio compleanno.
E me ne ero scordata.
Tutto per colpa dei giorni stravolti da Madara.
Esplosi, urlando:
-O PORCACCIA IL MIO COMPLEANNO E' IL CINQUE!!!!!!- si girarono tutti, e Akira si battè una pacca sulla fronte.
-Mio dio! Me ne ero dimenticata anche io!!!!- mi abbracciò per scusarsi.
Quando ci slacciammo, notai uno sguardo interessato da parte di Madara.
-Oooooh! Mi-Chan, non lo sapevo!!!! Allora facciamo la festa insieme! Dovremo invitare gente!-
-Io proporrei di uscire di qui, così se ne può parlare con più calma.- propose Itachi, prendendo a braccetto Akira.

---

Appena fuori dal posto, mentre camminavamo, a Madara suonò il cellulare.
Guardò il numero in arrivo e fece una smorfia:
-Scusate un momento, torno subito.- e sorridendo falsamente si allontanò un po' dal gruppo.
Sasori e Itachi assunsero delle espressioni preoccupate, e non potei fare a meno di notarle.
-Ma che succede?- chiesi, preoccupata anch'io.
Itachi, guardando avanti, in un punto impreciso, mi rispose con queste parole:
-Fa il cretino con tutte e... ora che ha momentaneamente smesso le sue attenzioni mancano. E le ragazze possono essere davvero pericolose a volte.-
Sasori lo fulminò con lo sguardo.
-Itachi, stai dicendo un po' troppo.- le sue parole erano serie e quasi taglienti.
Ma Itachi sembrò non curarsene.
-Si raccoglie ciò che si semina!- riprese con aria filosofica.
La frase fece colpo su Akira, che si squagliò.
"Troppe smancerie, Aki... Svegliati!"
Ad un certo punto sentimmo Madara, che, molto probabilmente, era stufo marcio di quella telefonata.
-Basta! Cosa sono tutte queste scenate?! Non posso uscire con te, non ho nè tempo nè voglia!-
Ci fu una pausa da parte di Madara, che però concluse la chiamata.
-Non mi chiamare più dannazione!- si sentì il *clack* del cellulare mentre veniva chiuso con nervosismo.
Dopo poco ci raggiunse, con un'espressione assolutamente neutra.
-Tutto a posto?- gli chiese Sasori.
-Sì, solo alcune incomprensioni, grazie.- era pacatissimo.
Ma io ero comunque in pensiero.
Poi, dopo esserci seduti su un paio di panchine, ci mettemmo d'accordo sulla festa e su chi invitare.
Ovviamente tutti i presenti erano invitati.

Il giorno dieci Novembre sei invitato/a alla festa di compleanno di Sasori e Chiyomi,
Al locale YYYYYY, in via XXXXX al numero QQ, alle ore 20 e 30.
Ricordati di portare questo bigliettino!
Sasori e Chiyomi

Questa era la frase scritta su un foglietto, che mi ero infilata in borsa per poi riscriverla al pc.
-Oh, io devo andare!- disse Akira dopo un po'.
-Ti accompagno io.- si offrì Itachi, sorridendole.
Mentre si allontanavano, si congedò anche Sasori:
-A scuola decidiamo bene anche tutto il resto! Ciao!- e dopo avermi abbracciato se ne andò.
Stavo per andarmene senza neanche salutare il Madara-pallina, ma quello mi fermò.
-Allora andiamo a casa, mocciosetta?-
Lo guardai un attimo, perplessa.
-Che? ... Tu? ... A casa mia? Te lo scordi.- rimasi a guardarlo accigliata.
Lui continuò, irremovibile:
-Akira va con Itachi, ma tu rimani da sola. Si sta facendo tardi, e te lo scordi che io ti lasci andare da sola.-
-Come mai tutta questa premura?- gli chiesi, poco convinta.
-Bhè, semplice...- mi guardò  in un modo...
-Io sono sempre premuroso con  le mie prede, e non posso certo permettere che ti succeda qualcosa  prima della cattura.-
Stavo per svenire.
Altro che disintossicazione.
Ero messa davvero molto male.
-Al massimo quando siamo arrivati, mi puoi chiudere la porta in faccia...- cominciò a camminarmi davanti, -Sempre che tu ci riesca, ovviamente.-
E ridacchiò.
-Ti ricordo che i miei pugni lasciano discretamente rimbambito anche te. E potrebbero farlo adesso.- Gli fulminai la schiena.
-Eddai, andiamo!- rispose, ignorando la mia minaccia.
-Co-cosa andiamo?- e mi ritrovai a seguirlo con una faccia rassegnata.
-Certo che sei proprio testardo te.- gli dissi.
-Parla quella con la testa più dura di una pigna.- rise lui.
Allora mi misi gli auricolari e schiacciai PLAY sulla canzone PK Hardstyle - Reaching Out [Kiss Kiss BANG! BANG!] per camminare a ritmo, sorpassandolo.
-So che mi puoi sentire.- disse seguendomi.
E io alzai il volume.
-Mocciosaaaaa! Non mi ignorare!- disse più forte.
E io alzai il volume.
Poi, improvvisamente, mi bloccò, allacciandomi a lui con un abbraccio da dietro, appoggiando il mento sulla mia testa.
Gli auricolari mi scivolarono da entrambe le orecchie.
-Co-cosa fai?!- arrossii voilentemente.
Non mi sarei mai aspettata una cosa così improvvisa...
-Ti avevo promesso delle risposte serie, no?- la sua presa non era soffocante, ma abbastanza forte per non farmi scappare.
Io stetti in silenzio.
-Oggi... Ti dirò la prima.- non accennò a volermi lasciare.
Rimasi sempre immobile.
-Se vuoi...- continuò, stringendomi più forte.
Mi sentivo bene, la sensazione che provavo in quel momento era così piacevole...
Ma non andava bene.
Soprattutto lì.
Quindi, riuscii a sfuggire alla sua stretta, balbettando imbarazzata.
-I-i-in me-mezzo alla st-str-stra-strada?!-
Mi guardò con un sorriso trionfale, compiaciuto.
Di quello che avevo detto.
-Questo è per caso... Mhpf...- gli veniva da ridacchiare.
-Un invito a casa tua?- e poi sorrise in una maniera spropositata.
Sgranai gli occhi.
"Opporca paletta. Non me ne ero accorta!!!!!!!"
-Ok, allora lo accetto volentieri...- e gongolante mi superò.
-Tu... Brutto...- digrignai i denti.
Me l'aveva fatta un'altra volta. -_-"

---

Arrivati a casa, appena aperta la porta lui si lanciò sul divano.
-Senza complimenti come al solito, vedo.- mi sedetti lontano da lui, dopo essermi tolta le scarpe e levato la borsa.
-Sempre diffidente, vedo.- ghignò lui.
-Allora...- riprese, sospirando, -Vuoi sapere chi era?-
-Perchè dovrei?- girai la testa dall'altra parte, cercando di essere diffidente.
-Perchè me lo hai chiesto prima.- rispose con un tono da capitan Ovvio.
-Vabbè... dimmi.- mi convinsi infine, rigirandomi.
-Era... La mia ex.- sapevo che avrebbe dato una risposta del genere.
Ma mi sorpresi comunque.
Che fosse...
Chizuru?
-Ci siamo lasciati quasi un anno fa... Siamo sempre rimasti in contatto... Sai cosa intendo...- sorrise malizioso.
Sì.
Era Chizuru.
-Ehm, se, va bene. E allora?- cercavo di scacciare dalla mente l'immagine dell'infermeria, invano.
Lui sorrise amaramente, e il suo sguardo si fece vuoto. Quasi spento.
Sembrava non avermi nemmeno dato ascolto, avvolto nei suoi pensieri.
-E' tutta colpa mia. L'ho illusa...- sembrava triste.
E io ne rimasi sorpresa.
-Sono stato uno stronzo e un viscido... soprattutto per come le ho detto che doveva finire anche quella fugace relazione... E lei che mi ha sopportato per due anni...- il suo sguardo tremolava, ora.
Rimasi in silenzio, stupita da ciò che stava accadendo.
Non lo avevo mai visto così vulnerabile, non me lo sarei nemmeno immaginata...
-Ma so che se torno indietro, la farei solo soffrire... Io... io non la amo...-
Mi sentivo triste.
Per lui.
Ma soprattutto per me.
"Non voglio finire come lei... NO! NON VOGLIO!" mi stava per venire da piangere...
Poi lui mi scosse dal mio triste pensiero.
-Scusa... Non lo avevo mai detto in questo modo a nessuno.- si alzò e si avvicinò alla porta.
-A-aspetta!- abbassai la testa.
-Sì?- si fermò, non girandosi.
Sempre a testa bassa, continuai:
-Perchè me lo hai detto?-
-Perchè sei così anto maschiaccio da sembrare un amico, per me.- disse, con tono falsissimo.
-E ti chiederei di non parlarne con nessuno.- continuò, freddo.
-E a chi potrei dirlo?- non volevo demordere.
-A Sasori, ad Akira, Neji... loro sanno solo parte delle cose, se non nulla.-
-Non gli interesserebbe... non sei poi così importante, per loro!- gli urlai dietro.
-Già, forse... Ma nemmeno tu non sai tutto però. Bye bye!- chiuse la porta e andò via.
E io urlai.
-CRETINO! CHI TI CREDI DI ESSERE?!-
_________________________________________________________________________________

*Poeco Tensing = vi consiglio di guardare il video "Pingu sottotitolato (di nuovo)"

Ho finitoooooooo!!!!!
Adesso vado a letto, perchè è mezzanotte e mezza! xD
   
 
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