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Autore: Fire Soul    04/07/2011    5 recensioni
Dal cap.1:
"Rei si voltò verso la porta ed entrò in casa per cominciare a rimettere un po’ in ordine, dando così le spalle a Yuichiro. Così facendo egli non avrebbe potuto accorgersi che la sua Rei stava sorridendo. Solo per qualche secondo ma sorrideva...."
-- STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO. --
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rei/Rea, Yuichiro/Yuri | Coppie: Rei/Yuichiro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
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BABY CAN I HOLD YOU?*     
                                                                             

CAPITOLO 4. RIVELAZIONI


Le cinque Inner si trovavano in camera di Rei, sedute attorno al tavolino con una tazza di tè fumante tra le mani. Il piatto con i biscotti era ancora intatto e pieno: nessuna di loro pensava che quello fosse il momento giusto per mangiare; neppure Usagi che era la più golosa tra loro. Tutte guardavano un punto fisso nella stanza senza dire una parola.
Ami digitava strane formule e lettere sulla tastiera del suo computer: accanto a lei, Makoto non distoglieva lo sguardo dallo schermo cercando di interpretare i simboli che man mano, le  comparivano di fronte; Usagi seguiva con gli occhi il vapore che fuoriusciva dalla sua tazza di tè bollente, emettendo sospiri ad intermittenza; Minako continuava a girare vorticosamente il cucchiaino di bambù, facendolo sbattere contro le pareti della tazza, provocando un ticchettio snervante  e fastidioso.

“Dai Minako, smettila! Questo rumore mi sta facendo diventare pazza! Ti prego …”

“Scusa Rei-chan … Hai ragione … ” lasciò il cucchiaio e pose le sue mani sulle ginocchia e, stringendo i pugni, abbassò lo sguardo rammaricata.

“Credete che riusciremo a chiarirci?” Usagi emise quel commento tra un sospiro e l’altro, mantenendo lo sguardo fisso nel vuoto.
Le altre, prese un po’ alla sprovvista da quella domanda, si guardarono attonite: nessuna di loro riusciva a parlare; nessuna di loro sapeva trovare una risposta.

“Usagi … Stà tranquilla! Si sistemerà tutto …” Rei trovò la forza di risponderle. Doveva dirle qualcosa, in quel momento, Usagi, era sola, persa.
Senza Mamoru e, adesso, anche senza Seiya che era diventato il suo migliore amico: sarebbe crollata e, proprio, nel momento in cui avrebbero dovuto mantenere la calma e la concentrazione per affrontare il nemico.
Almeno loro dovevano starle vicino.
Continuò: “Vedrai … In fondo neanche noi siamo state sincere con loro … Abbiamo sbagliato tutti! Dobbiamo solo cercare di parlarne tutti insieme; dobbiamo avere la possibilità di spiegare ma anche di capire.”

“Rei ha ragione …” Ami alzò lo sguardo dal computer: voleva dare anche lei forza alla sua amica.  “Abbiamo costruito un forte rapporto di amicizia con loro tre. Non possono non averlo notato e sentito anche loro. Vedrai che vorranno chiarire.”

“Lo spero davvero tanto ragazze.” Così dicendo, Usagi, bevve un po’ di tè, rincuorata dalle parole delle sue Guardiane.

Makoto, che le era seduta accanto, le strinse la mano e le sorrise: “Non li perderemo, Usa-chan!”
La bionda strinse maggiormente la mano della Guerriera di Giove e annuì ricambiando il sorriso, mentre le altre intorno a lei cercavano di infonderle fiducia con i loro sguardi.

Nella stanza ricadde il silenzio, accompagnato soltanto dal ticchettio dei tasti del computer che Ami premeva freneticamente.

Rei aveva l’aria preoccupata: stava ripensando al volto che aveva visto nel fuoco e non sapeva se parlarne con le altre.
E se si fosse sbagliata? Non voleva far preoccupare anche loro. Mentre pensava alla cosa giusta da fare, Makoto ruppe il silenzio, notando un’espressione impaurita sul volto della Guerriera di Marte.

“Rei … Cos’hai? E’ da quando siamo arrivate che l’ho notato: sei preoccupata … Se c’è qualcosa che ti turba. Confidati con noi, ti prego.”

“Prima fuori ci hai detto che dovevi parlarci di qualcosa. Ora che ci siamo tutte puoi dircelo.” Ami allontanò il computer per fissare la bruna negli occhi.

“Ecco, veramente …” Rei non sapeva cosa fare: era indecisa se confidarsi o meno con le sue migliori amiche. “Ok … Va bene, ve lo dirò. Qualunque cosa potrebbe esserci utile in questo momento …”
Continuò a parlare: “Ma non so se potrebbe essere legato in qualche modo al nemico. Prima del vostro arrivo ho consultato il fuoco, cercando delle risposte … Volevo conoscere la sua prossima vittima, oppure la sua prossima mossa per poterlo anticipare. Ma nel fuoco è comparso un volto … Un volto che non credo c’entri qualcosa con questa storia …”

Si bloccò, non riusciva a continuare.

“Avanti Rei! Parla!” Minako, dopo essere stata in silenzio per la maggior parte del tempo, finalmente si risvegliò: era curiosa di sapere.

“Ecco … Nel fuoco è comparso il viso di …. Accidenti! Di Yuichiro. Ma non credo che abbia voluto mostrarmi la prossima vittima del nemico … Forse non mi sono concentrata abbastanza. Sono preoccupata, siamo vulnerabili e, quindi …”

Abbassò lo sguardo, impaurita dai commenti che le sue amiche avrebbero potuto rivolgerle.

“Bé … Secondo me, invece, è tutto molto chiaro, Rei-chan!”

“A cosa pensi, Usagi?”

“Penso che il fuoco non abbia voluto suggerirti la prossima vittima. Penso che abbia voluto mostrarti l’amore.” La prese in giro,
stuzzicandola: anche se, in fondo, sapeva di aver centrato perfettamente il problema.

“Ma cosa dici? Sai che questo non è possibile! Sono una Guerriera … Sai che non penso all’amore: non avrei né tempo né voglia di dedicarmi a questo. E poi, anche se fosse, Yuichiro non mi interessa affatto …” arrossì.

Mentiva.
Mentiva alle sue amiche, mentiva a sé stessa: perché? Per paura del futuro? O, semplicemente, per paura di ammettere che con lui sarebbe stata felice?

“Rei … Perché non vuoi ammetterlo? Per una volta abbandona l’orgoglio, mettilo da parte.”

“Usagi … Non cerco l’amore, anzi: non posso cercarlo. Il mio ruolo non mi permette di farlo, lo sai. Non è una novità per noi questa …
Lo sapevamo fin dall’inizio. È una cosa che ho accettato …”

“Non lo cerchi ma vorresti sapere com’è, non è vero? Per una volta pensa a te stessa … Cerca di aprire il tuo cuore.”

Usagi le parlava amorevolmente, come se parlasse ad una sorella: per una volta era lei che cercava di infonderle fiducia e darle speranza.

“Ricordi quando abbiamo combattuto contro il Regno delle Tenebre? Prima di lasciarmi mi dicesti che ti eri pentita di non averlo baciato prima di partire …  Vuoi continuare a vivere con questo rimorso per sempre? Se lo ami non pensarci troppo … Vivi Rei-chan! Non sappiamo cosa ci accadrà davvero. Anche se conosciamo, in parte, il nostro futuro dobbiamo comunque continuare a vivere il presente. Tu lo ami … Vivilo!”

Rei la guardò stupita: “Rivoglio indietro la mia amica! Tu non le somigli affatto!”

Usagi le rispose con una linguaccia: “Per una volta potresti apprezzare il mio tentativo di aiutarti, anche se non te lo meriti!”

Si scambiarono uno sguardo torvo e minaccioso, poi iniziarono a ridere seguite a ruota dalle altre.

“Seguirai il mio consiglio?” riprese Usagi.

“Abbiamo cose più importanti a cui pensare adesso … Ma … Quando tutto questo sarà finito, lo seguirò Usa-chan! Grazie!” le fece l’occhiolino e addentò un biscotto.

“E così, anche Rei-chan ci lascia! Come sono sfortunata!” Makoto portò le braccia dietro il capo e sospirò profondamente. Anche lei avrebbe voluto rincontrare l’amore: ormai era passato molto tempo dalla sua ultima storia e il ricordo del suo senpai non l’aveva ancora abbandonata.

“Mentre Minako, la paladina dell’Amore, non ha neanche uno straccio di fidanzato!”

“Ehi! Fermi tutti! Io non ho parlato di nessun fidanzamento!”

“Avanti Rei … Si vede lontano un miglio che ti piace e che lui stravede per te!”

“Se anche Ami se n’è resa conto, sei fritta Rei-chan!” Usagi rise, mentre si fiondava sul piatto con i biscotti, e iniziò a rimpinzarsi riempiendo il tavolo di briciole e sporcandosi il volto.

“Non so davvero come faccia Mamoru …” Ami si portò una mano sulla fronte suscitando l’ilarità del gruppo delle Inner. “Avanti adesso dobbiamo pensare ad un piano …” disse guardando le altre che annuirono decise.
 

***

Sailor Lead Crow, intanto, stava seguendo Sailor Aluminium Siren che faceva una sosta in ogni chiosco. Prima la vide mangiare dei gamberetti fritti, poi delle caramelle gommose, poi un gelato, e infine, la vide fiondarsi su un chioschetto che vendeva dei dango.

“Ma come fa ad ingurgitare tutta quella roba senza sentirsi male?” La guerriera dai lunghi capelli rossi si era nascosta in un angolo e osservava la sua collega da lontano.

Siren entrò nel ristorante che si trovava di fronte al chiosco ma Lead Crow non se ne accorse, poiché in quel momento la strada era piena di gente e, in più, lei presa dai suoi pensieri, si era distratta. Iniziò a correre  per cercarla, prima che potesse cacciarsi in qualche guaio, mentre ispezionava ogni angolo della via senza risultato. Siren, entrata nel ristorante, fu accompagnata ad un tavolo.
Ordinò parecchie pietanze : “Si, allora, vediamo … Vorrei questo, questo, questo, questo … Ah si! Naturalmente anche questo … E non dimentichi questo. Sa, ho una fame da lupi! E poi questo è giorno speciale! Bisogna festeggiare!”
Il cameriere si allontanò un po’ perplesso: come poteva una sola persona mangiare tutto quel cibo? Sarebbe riuscita a sfamare un’intera famiglia.
Si sistemò il tovagliolo e iniziò a riempirsi il bicchiere di vino: “Manca poco, Guerriere Sailor!” e, finita la frase, rise così tanto e così forte, che tutti i clienti del ristorante si girarono a fissarla attoniti e sbigottiti.
 
 
***

“Grazie ragazze! E tornate a trovarci!” il Maestro salutò un gruppo di studentesse che si erano fermate al santuario per pregare, mentre queste si allontanavano scendendo la lunga scalinata.

“YUICHIROOOOOO!” iniziò ad urlare sul piazzale.

Yuichiro corse dall’interno della casa: si era messo sul letto per riflettere e pensare alla situazione. Se Rei era in pericolo, lui aveva il dovere di proteggerla!

“Si … Eccomi Maestro!”

“Sto andando a fare delle commissioni! Mi raccomando: tieni d’occhio il santuario, sii gentile con la gente che arriva e, soprattutto, non far arrabbiare Rei. È in camera sua a studiare con le sue amiche … Non vogliono essere disturbate. Tra poco ci saranno gli esami, devono impegnarsi duramente!”

“Si … Si Maestro! Certo! Ho capito! Come vuole lei!”

“Dovrei tornare per cena … Non combinare guai! Al mio ritorno vorrei ritrovare integro il santuario!”

“Va bene Maestro!” disse in tono rassegnato. “A dopo!”

Mentre il Maestro si allontanava, sopraggiunse dopo di lui una ragazza.
“Oh, signorina! Sta andando al santuario? Peccato che io non possa restare in sua compagnia. Il mio apprendista, però … ” disse il Maestro rivolgendo un’occhiata minacciosa a Yuichiro “… sarà felice di accoglierla.”

“La ringrazio molto, signore. Sono sicura che questo ragazzo potrà aiutarmi.”

“Bene! Mi raccomando, Yuichiro. Mi affido a te! Arrivederci signorina, spero a presto!”

“Arrivederci.” Rispose la ragazza sfoggiando un sorriso raggiante al vecchietto.

“Oh si … Certo, certo! Buon pomeriggio signorina. Mi dica pure.”
Yuichiro divenne rosso in volto: la ragazza era molto carina e lui si trovava sempre un po’ in imbarazzo in situazioni del genere.
La ragazza gli si avvicinò.
Yuichiro notò che aveva gli occhi di un colore mai visto: erano di un colore azzurro, come il cielo,  che, sotto i riflessi del sole, sembravano quasi grigi, come il ghiaccio. Indossava un cappellino bianco e un tailleur: era molto elegante. Sicuramente apparteneva ad una famiglia benestante e, inoltre, le era sembrata una ragazza educata e dai modi raffinati.

“Mi presento …” parlava mentre gli porgeva il suo biglietto da visita, “… mi chiamo Reiko Aya*e sono una giornalista della Ginga Tv. Sono qui per un’intervista. Vorrei fare un servizio sul santuario nel prossimo notiziario. Potrei fare qualche domanda alla vostra miko? Le mie informazioni mi dicono che è molto brava nel suo lavoro ma anche molto bella … Hino, vero? Rei Hino!”

“Si certo è proprio lei! Vado a chiamarla! Mi aspetti, torno subito!”

Yuichiro entrò in casa, con il sorriso stampato in volto. Rei non avrebbe potuto rifiutare una proposta così allettante. Il santuario avrebbe avuto parecchia pubblicità e ne avrebbe tratto numerosi ed altri vantaggi.

Preso da questi pensieri bussò alla porta della camera di Rei.

“Posso entrare?”

“Si, entra pure. Cosa c’è?”

“Vedi Rei, fuori c’è una giornalista. Vorrebbe farti un’intervista ed ho pensato che magari …”

“Dille di lasciare il suo numero di telefono. La richiamerò … Oggi non è proprio possibile. Non posso perdere tempo. Mi dispiace.”

“Si certo … Capisco! E scusami se vi ho disturbate, io non volevo …”

“Non preoccuparti …” Makoto aveva notato che il ragazzo era rimasto addolorato per il tono con cui Rei gli aveva parlato, “… sai ultimamente siamo prese dallo studio! Purtroppo è un periodo un po’ pesante per noi …”

“Si certo, lo capisco … Allora vado. E scusate ancora ragazze.”

Uscì dalla stanza, richiudendo la porta alle sue spalle un po’ rammaricato per le parole di Rei.

“Rei, credo che tu abbia esagerato …” Usagi le rivolse uno sguardo minaccioso.

“Lo so … A volte esagero! Gli chiederò scusa, accidenti!”
 

Yuichiro, uscito di casa, cercò di non pensare alla scena che aveva appena vissuto. Rei era soltanto nervosa. Glielo aveva ripetuto anche lei: era un periodo. Sarebbe passato.
Con l’aria triste e rassegnata tornò sul piazzale, dove ad attenderlo c’era ancora la giornalista.

La ritrovò a sgranocchiare noccioline, in piedi al centro del piazzale.

“Ci stava mettendo troppo. Così ne ho approfittato per fare uno spuntino. Ne vuole un po’?”

“Ehm … No, la ringrazio. Comunque ... Mi dispiace signorina, ma vede … La nostra miko oggi è molto impegnata e non vorrebbe essere disturbata. Magari, visto che mi ha lasciato il suo biglietto da visita, potremmo richiamarla. Così potrete mettervi d’accordo e rimandare l’intervista ad un altro giorno.”

“La sua miko non ha capito che è una questione urgente? Abbiamo un conto in sospeso! AAAAAAH!”

La ragazza si spogliò dei suoi abiti eleganti e si trasformò. Aveva dei lunghissimi capelli azzurri e un vestito alquanto succinto, con lacci e scollature, di colore celeste.

Yuichiro non capiva. Chi era quella donna? Cosa voleva?

“Chi … Chi sei?” Chiese spaventato. Tremava.

“REI HINO! VIENI FUORI! VOGLIO SOLO FARE DUE CHIACCHIERE CON TE!”

“Cosa vuoi da lei? Và via mostro …”

“Mostro? Che maleducato! Non sono un mostro … Mi chiamo Sailor Aluminium Siren e sono una guerriera Sailor! Proprio come la tua miko!”

“Che cosa?” Yuichiro non capiva e la cosa cominciava a diventare sempre più ingarbugliata, sempre più caotica.

Che cosa c’entrava Rei, la sua Rei, con quella donna?
 

*E’ LO PSEUDONIMO CHE SAILOR ALUMINIUM SIREN USA SULLA TERRA COME GIORNALISTA DELLA GINGA TV.

Per chi aspettava il capitolo!! xD Vi ho tenuto col fiato sospeso? xD
Spero di aver chiarito i vostri dubbi. Siren aveva trovato Rei negli archivi del computer, mentre il volto che la Guerriera aveva visto nel fuoco era proprio quello di Yuichiro. Che cosa vorrà mai dire? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e spero di ricevere le vostre recensioni,ogni commento, positivo o negativo, sarà sempre gradito e accolto con piacere!
Ringrazio chi recensisce, chi l’ha inserita tra le preferite e seguite, e anche i lettori più timidi e silenziosi.
Vi posto due link dove potete seguire gli aggiornamenti non solo miei ma anche di altre autrici: Sailor Crystal,Diana89 e Saki85.


http://www.facebook.com/pages/Il-magico-mondo-di-Usagi/150121401721683
http://www.facebook.com/pages/I-Petali-Del-Tempo/229017633776301

In più vi posto anche il link di una storia che sto scrivendo insieme ad altre tre autrici che fanno parte sempre di questo fandom: sono ChibiRoby,CriCri e Saki85.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=732062&i=1
   
 
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