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Autore: Bloody Alice    04/07/2011    5 recensioni
[correggerò questo scempio di storia appena possibile]
La storia è ambientata alla fine della seconda serie di Inazuma Eleven 2.
Ho inserito due OC.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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MANIACO …

Si svegliò all’improvviso.

Un incubo.

Forse i suoi incubi lo avrebbero tormentato fino alla fine.

Non era la prima volta che si svegliava dopo tutto.

Cercò di riprendere sonno, ma non ci riuscì.

Suo malgrado, sapeva perfettamente chi fosse l’unico in grado di farlo dormire.

Prese il cuscino.

Era una specie di protezione. D'altronde non poteva fidarsi di lui, di quel pervertito.

Avrebbe usato il cuscino nel caso quel maniaco avesse tentato i suoi soliti giochetti perversi.

Un brivido gli percorse la schiena.

Non si fidava di lui, quando erano soli, o anche solo troppo vicino.

Un altro brivido.

Uscì dalla sua camera.

Entrò in quella di fianco.

Si avvicinò al letto.

Stava dormendo.

–Incubo?- chiese il rosso con un tono di voce che solo lui sapeva fare.

Annuì.

–Capito- si rimise sotto le coperte e fece segno all’altro stendersi –Che c’è, il fantasma ha spaventato anche te Jojo?-

Jordan –Ma che dici?!? No … è sempre il solito incubo …-
Hiroto –Stavolta me lo racconti?-

Era vero.

Non gli aveva mai raccontato l’incubo che lo tormentava sin da piccolo.

Anche quando erano al Sun Garden.

Non gliel’aveva mai detto.

Ma perché?

Forse perché non voleva e basta.

Magari si vergognava (per quale motivo poi, non se lo spiegava).

Forse aveva semplicemente paura della reazione di quel … di quel …

Sadico.

Stalker.

Pervertito.

Ecco cos’era Hiroto Kiyama.

Lui era un maniaco, lui era … il suo migliore amico.

Era il suo migliore amico e di nessun’altro.

Di nessun’altro, perché Hiroto sin da piccolo era sempre appiccicato a lui e basta.

FLASH BACK

Eri solo.

Stavi seduto su una panchina alla fermata dell’autobus.

Avevi solo sei anni.

I tuoi genitori?

Morti.

Tutta colpa di quell’incendio, scoppiato in casa per chissà che cosa.

Tu?

L’unico che si era salvato.

Chi si sarebbe mai preoccupato di una villetta di campagna andata a fuoco?

Nessuno.

Perfetto.

Aveva iniziato a piovere.

Diluviava.

Poi, hai visto una donna avvicinarsi a te.

Aveva dei lunghi capelli neri e dei bellissimi occhi azzurri.

–Ehi, piccolino, che ci fai qui tutto solo, sotto la pioggia?- ti chiese.
-Non lo so- avevi risposto.
-Dove sono i tuoi genitori?-

Avevi abbassato lo sguardo.

-Io mi chiamo Lyna. Lyna Shiller. Vuoi venire in un bel posto piccolino?- ti aveva chiesto con voce dolce.

Tu alla fine l’avevi seguita, ma ti eri rifiutato di prenderle la mano e stare con lei sotto l’ombrello.

“Sun Garden” era la scritta che ti era balzata all’occhio nel buio del temporale.

Quando sei entrato, un bambino ha subito catturato la tua attenzione.

Aveva i capelli rossi, come il fuoco e gli occhi verdi.

Lui ti guardò e rimase a osservarti.

Quando la signorina Shiller ti presentò tutti erano felici di avere un nuovo amico.

Tu invece eri ancora scosso.

Non parlasti per un bel po’ di tempo.

Ti sedetti per terra, in un angolo, lontano da tutto e da tutti.

Eri ancora fradicio.

Certo, avevi rifiutato gli asciugamani.

Poi si avvicinò lui, il rosso.

Si sedette davanti a te, ti mise un asciugamano sulla testa e rimase a guardarti.

Non ci fu bisogno di parole.

Un semplice sorriso.

Tu ricambiasti.

Era iniziata la vostra amicizia.

Così.

Dal nulla.

Da quel momento non vi separavate mai.

Eravate sempre insieme.

Sempre.

E quando eri triste lui ti consolava.

Perché tu da piccolo piangevi spesso.
Ma sapevi sempre su quale spalla piangere.

E alla fine dopo che l’avevi ringraziato, lui diceva sempre la solita frase, accompagnata da quel leggero sorriso che sapeva farti perdere la testa.

“Tu sei il mio migliore amico, Jojo”

FINE FLASH BACK

A volte però lui faceva davvero fatica a sopportarlo insieme al suo strambo carattere.
Però Hiroto era comunque un amico.
Il migliore dell’universo.

E riusciva a essere maledettamente serio a volte.

Quel suo modo di guardarlo lo spiazzava in continuazione.
Quando voleva sapere qualcosa, a Hiroto bastava solo fissarlo.
Ed era sempre così.
In ogni caso.

Si perdeva nei suoi occhi verdi.
Verdi, come la più misteriosa delle foreste.
E lui si perdeva tra il verde delle foglie.

Come adesso.
Lo stava osservando.
E non la smetteva.

Jordan –Hiroto, non fissarmi …-
Hiroto –Ok, ma tu rispondimi-
Jordan –Sennò tu che fai?-

Orribile domanda.
La peggiore da fare.

Soprattutto a lui.
Soprattutto a Hiroto.

Si pentì immediatamente.

Hiroto –Se te lo dicessi … probabilmente diresti che sono un pervertito-
Jordan lo guardò serio –ma tu SEI un pervertito!-
Hiroto –Mi fa piacere che tu abbia una così alta opinione di me! Io … il tuo migliore amico … grazie tante!- ovviamente si fingeva deluso.

Ottima tattica, ma ormai non ci cascava più.
Almeno, cercava di non cascarci.

Jordan –Finiscila Hiroto –
Hiroto tornò a guardarlo –allora? L’incubo. Voglio sapere cosa sogni di così brutto-

Jordan non rispose subito.
Ma perché non dirgli quell’incubo?
Se non lo avesse fatto, l’altro avrebbe ricominciato a fare il pervertito.
D'altronde anche se gliel’avesse detto, il pervertito l’avrebbe fatto comunque.

Ci avrebbe rimesso in ogni caso.
Doveva trovare una buona scusa.
Poi ci pensò bene.

FLASH BACK

Orfanotrofio Sun Garden, 7 anni prima, estate.

Sotto un albero riposavano due bambini.
Uno dalla chioma rossa e l’altro dai lunghi capelli verdi legati in un codino.

Jordan – Hiro-chan, tu come ci sei finito qui al Sun Garden?-
Hiroto – …-
Jordan –Ehi? Apri gli occhi Hiroto! Non starai mica dormendo!?-
Hiroto –Non sto dormendo Jojo –
Jordan –Come sei venuto qui al Sun Garden?-
Hiroto –Non me lo ricordo-
Jordan –Non ci credo!-

Ovvio.
Lui non credeva mai a Hiroto.
Anche se era il suo migliore amico.
Non ci si doveva mai fidare di lui.
Quella peste.
Era peggio di Burn.

Hiroto –Senti Jojo, tu conosci di me solo ciò che io ho deciso di mostrati. Per il resto, non ti devi preoccupare- e sorrise

Jordan –Ma …- poi si arrese, perché l’amico si era appoggiato alla sua spalla lo aveva stretto tra le sue braccia. Quindi aveva iniziato a dormire. Stavolta per davvero.
Jordan –e va bene Hiro-chan … come vuoi …-

FINE FLASH BACK

E gliela ripeté tante altre volte, quella frase.

Jordan volse il suo sguardo verso il soffitto –Tu conosci solo ciò che io ho deciso di mostrarti. Per il resto, non ti devi preoccupare-
Hiroto –Ehi! Non vale rubare le battute!-

Si mise a ridere.
Cavolo quanto lo faceva ridere a volte.
Anche per le cose più idiote.

Hiroto –Quindi non mi dici niente?-
Jordan esitò per alcuni istanti –Niente, è un sogno stupido …-
Hiroto –Beh, tu dimmelo-

Gli sembrava un sogno infantile, stupido.
Ecco allora perché si vergognava tanto.

Jordan –Ho sognato che tutti i miei amici, vecchi e nuovi scomparivano. Anche tu … e poi è diventato tutto buio e freddo … come al solito …-

Hiroto (alias “l’alieno stalker pervertito”) lo abbracciò, lasciandolo di sasso.

Ecco.

Beh, almeno, lui c’era sempre … o quasi …

Hiroto –Io non ti lascerei mai …-
Jordan –Sì, lo dicevi anche prima dell’Alius Academy … tu eri capitano della Genesis e io stavo … “stavo troppo in basso per poterti rimare accanto … Hiro-chan”-
Hiroto –Stavi …?-
Jordan –No, niente di importante. Sta di fatto che mi hai lasciato-
–D’ora in avanti non ti lascerò più … te lo prometto- rispose stringendolo di più a sé.


Jordan appoggiò la testa al petto del rosso.
Era strano che lui non avesse ancora fatto il …
Jordan –HIROTO! DOVE METTI LE MANI!?! *///* -

Jordan si allontanò da lui.

Hiroto –Ti da fastidio che ti abbracci? ^^ -
Jordan –Guarda che lo so che non mi stai solo abbracciando !!!-
Hiroto –Ma io voglio starti vicino!- lo riabbracciò, e Jordan si ritrovò nuovamente con la testa contro il suo petto.
Jordan - … - aspettò alcuni istanti, senza dire niente.
Hiroto non si mosse.
Jordan –“che sia la volta buona …?”-

No.
Per niente.

Jordan –HIROTO! TI HO DETTO DI NON METTERE LE MANI IN POSTI STRANI!-

(hai fatto la rima xD Nd me) (zitta! Che è colpa tua se è così T.T Nd Jordan, alias “il molestato”)

Comunque era troppo tardi.

Per urlargli contro.
Per dimenarsi.
Per supplicarlo.

Hiroto aveva gli occhi chiusi.
Probabilmente stava dormendo.

Jordan –Hiroto … tieni quelle mani a casa tua …-
Hiroto –Tutto quello che vuoi Jojo … ma non questo- lo baciò sulla fronte e si mise a dormire.
Jordan arrossì –“Lo immaginavo, Hiroto …

Stupido maniaco” 
 

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Ciao!
Non so voi, ma la coppia Jordan*Hiroto mi piace un casino *-*
Quindi ecco un capitolo dedicato a loro xD

Jordan: tu mi vuoi male ammettilo -.-
Me: nooooo *siiiii*
Jordan: -.-

Vorrei ringraziare:

Atsuya98
I can fly

Che hanno recensionato praticamente tutti i miei capitoli u.u
Grazie ragazze *-*

Per ora vi lascio!
Lasciate TANTE TANTE TANTE RECENSIONI

Bloody_Alice97

 

   
 
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