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Autore: MissCherie    04/07/2011    3 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Capitolo 11

Ho provato così tanto a dirmi che te ne sei andato
ma anche se tu sei ancora qui con me
sono stata sempre da sola

- My Immortal -

 

Giovedì

Erano passati quattro giorni da quell’incidente, quattro giorni mentre ancora aspettavo che mia madre si svegliasse dal coma. Dopo che ero svenuta nell’autoambulanza , appena mi ero svegliata i dottori mi avevano detto che avevano cercato di rianimare mia madre e c’erano riusciti. Adesso però lei era sdraiata su quel lettino bianco, con gli occhi chiusi e il respiro regolare. A lei non erano mai piaciuti gli ospedali, diceva che gli facevano paura. Tutto così bianco e pulito e mi diceva che era un posto strano,diverso. Ed era la stessa cosa che pensavo io mentre ero seduta su quella sedia, con le mani tra quelle di mia madre e la consapevolezza che lei era ancora viva. Quando pensavo che era morta, non ero riuscita a comprendere niente … l’unica cosa alla quale pensavo era che la rivolevo indietro senza no e ma. Era mia madre, era tutta la mia vita in quel momento . Guardavo la sua espressione rilassata come se stava facendo un bellissimo sogno , dal quale però prima o poi doveva svegliarsi. In quei giorni avevo pensato più a me che a lei, non avevo pensato a quanto poteva sentirsi sola senza avere né la figlia accanto né mio padre. I medici avevano detto che era caduta ed aveva sbattuto la testa sullo spigolo del comodino facendo rovesciare inavvertitamente il vaso di vetro, che le aveva graffiato un po’ il volto. Ripensai a quando papà era in quel lettino, quando improvvisamente il monitor diede una linea dritta, i medici che correvano e cercavano di rianimarlo, le urla di mia madre che si dibatteva con loro pur di rimanere a guardare quello che stavano facendo a suo marito … mentre io ero rimasta immobile, con lo sguardo perso e la consapevolezza di aver perso la persona più importante della mia vita. Avevo passato giorni infernali,avevo dovuto aiutare mia madre , confortarla e lei in cambio cosa mi aveva dato? Era partita per un mese lasciandomi sola ed era ritornata abbronzata e con un uomo che dopo una settimana aveva lasciato. L’avevo subito attaccata dicendole che non aveva nessun rispetto per papà, ma lei mi aveva detto che avevo ragione, ma che non riusciva ad andare avanti stando in quella casa e così ripartì due giorni dopo per lavoro. Mi diceva che mi voleva far stare bene , che era per il mio bene .. ma di bene in tutto quello che aveva fatto non ce n’era. Eppure era tornata a casa , eppure mi aveva detto che le mancavo e tutto e che sarebbe rimasta con me .. e quando l’avevo vista inerme nelle mia braccia un senso di perdita mi aveva invasa e capì. Capì che non potevo perderle, che ormai lei era tutto quello che mi restava veramente di un genitore. Sentì improvvisamente bussare alla porta e alzai gli occhi incontrando quelli nocciola di Danny che mi sorrideva dolce. Era da troppo, anzi tantissimo, tempo che non lo rivedevo. Non sapevo come mai alla festa non era venuto visto che aveva detto che mi doveva parlare di una cosa, eppure in quel momento non ci avevo pensato visto che ero presa da … altro. Vidi che sulle mani aveva un mazzo di rose bianche e sorrisi inevitabilmente.

<< Ehi com’è? >> mi disse dolcemente ed io mi alzai andandogli incontro.

<< Tutto bene, i medici dicono che tra poche ore si sveglierà >> dissi mordicchiandomi un labbro preoccupata. Perché cavolo se ero preoccupata! Avevo una paura bestiale che non si svegliava, che sarebbe rimasta così per un mese o per anni e … Alzai gli occhi e incontrai quelli di Danny che capirono subito il mio disorientamento e sentì la sua mano sulla mia guancia carezzarmi dolcemente proprio come un amico vero potevo fare. Perché Danny sapeva rassicurarti e volerti bene allo stesso tempo .

<< Meglio, no? Ehi, Ari .. non preoccuparti , sta bene >> mi sussurrò dolcemente e vidi spuntare su quelle labbra un tenero sorriso e lo abbracciai fortemente affondando la testa sulla sua spalla mentre sentivo le sue braccia circondarmi la vita come a darmi supporto in quel momento. Gli volevo bene , tanto ed ero felice di avere un amico come lui .

<< Ti voglio bene >> gli dissi e capì quanto erano vere quelle parole sussurrate. Capì che ormai mi era entrato dentro con i suoi modi di fare, con i suoi sorrisi, con i suoi occhi che mi sapevano confortare e amare … Era un ragazzo perfetto in tutto, ma io non volevo lui e diamine  maledicevo continuamente il mio cuore e me per non averlo scelto . Sentì le sue braccia stringermi più forte affettuose.

<< Anch’io Ari … anch’io >> mi sussurrò cullandomi nel suo abbraccio degno di un papà orso e sorrisi felice. Senza accorgermene sentì una lacrima scendere sulla mia guancia, ma a differenza delle altre era una lacrima felice e mi sentì bene in quel momento. Ero felice grazie  a lui e non potevo chiedere di meglio come amico. In quel momento la porta si aprì e comparvero da essa Judith e Andrea . Mi sciolsi dall’abbraccio con Danny e vidi la mia amica catapultarsi su di me piangendo e stringendomi forte.

<< Non fatemi mai più preoccupare così! >> mi sussurrò stringendomi ed io annuì chiudendo gli occhi. Lei voleva bene a mia madre , era come una seconda mamma per lei . E quando era morto mio padre aveva provato con me lo stesso dolore e mi aveva aiutata e confortata in quei momenti difficili. Judith era la migliore amica che una ragazza poteva avere. Sapeva difenderti e combattere per te, aiutarti nei momenti difficili facendoteli superare . Non potevo chiedere di meglio .. e mi sentì felice di avere degli amici così . I miei occhi inevitabilmente caddero su una figura dietro di lei e sentì il mio cuore incominciare a battere veloce come un tamburello rotto che faceva sempre la stessa identica melodia. Non riuscivo a staccare il contatto con i suoi occhi che in quel momento mi sembravano così belli e dolci da farmi perdere il fiato. Se ne stava lì, con le mani nelle tasche dei jeans, a guardarmi come se era la cosa più facile del mondo. Ed ero felice. Felice che dopotutto si era preoccupato e che era venuto a trovare me e mia madre. Lo vidi farmi segno di uscire fuori e poi lo vidi chiudersi la porta alle spalle uscendo. Chiusi per un momento gli occhi mentre continuavo a stringere la mia amica e poi mi sciolsi dall’abbraccio asciugandomi le lacrime.

<< Simon? >> chiesi io accorgendomi che il mio migliore amico non era presente. Judith mi sorrise dolce.

<< Mi ha detto di dirti che verrà tra poco, ci raggiunge dopo >> mi disse ed io annuì . Sospirando uscì dalla stanza e quando chiusi la porta mi sentì trascinare in un forte abbraccio che mi fece mancare il respiro ed mi fece aumentare i battiti del mio cuore ancora e temetti che da un momento all’altro potesse scoppiare per le emozioni intense che stavo provando. Lui mi stava abbracciando … sentivo le sue mani a palmi aperti sulla mia schiena che bruciavano ardentemente . Avrei tanto voluto sentirle sulla mia pelle … il suo respiro corto si infrangeva nei miei capelli facendomi rabbrividire , ma non dal freddo … lo volevo, lo desideravo anche in quel momento e la cosa non mi piaceva affatto . Mi era mancato avere i suoi occhi nei miei, mi era mancato immergermi in quel mare di brividi e passioni.

<< Ero preoccupato, non mi hai risposto al telefono e … >> mi disse con il respiro corto e accelerato e sentì qualcosa svolazzare nel mio stomaco. Resistetti a quell’impulso e mi concentrai unicamente su di lui. Sulla sua voce roca e impaziente e con un sottile velo di preoccupazione …

<< Ehi .. sto bene , ok? Grazie Italians >> dissi sorridendo e senza accorgermene il mio respiro si infranse sul suo collo scoperto e lo sentì rabbrividire. Inspirai e sentì il suo profumo invadermi le ossa e il cuore facendomi chiudere gli occhi. Mi era entrato dentro ed io non volevo farlo uscire …

<< Mi manca ridere con te , mi manca parlarti .. >> parole che mi fecero venire un tuffo al cuore spiazzandomi.

Allora perché non mi hai parlato? Perché mi hai evitata?

Non ce la facevo più .. era un tale enigma, un tale mistero quel ragazzo che mi faceva venire il mal di testa per il suo cambio d’umore repentino .

<< Mi stai parlando >> erano le uniche tre parole che mi erano venute in mente da dire in quel momento perché ormai il suo corpo attaccato al mio , la sua guancia a contatto con la mia, le sue labbra appoggiata sul mio orecchio e il suo profumo mi stava stordendo rendendomi inerme nelle sue braccia .

<<  Non mi hai rivolto la parola dopo quello che ci siamo detti eppure avevi detto amici e … >> mi sussurrò all’orecchio ed io rabbrividì. Perché solamente io dovevo passare dalla parte della vittima? Anche lui non mi aveva rivolto la parola! Ma non riuscivo a dire niente perché in quel momento pensavo solamente a volerlo mio e basta .. ero messa veramente male .

<< Perché sei così preoccupato,è? Perché non pensi a Mariah ? >> dissi sentendo la mia voce affievolirsi mano a mano e sentivo la tensione accumularsi velocemente. Lui era passione , lui era proibizione ed io lo volevo, ma non potevo. Soffrire di nuovo per un ragazzo che voleva solamente il mio stupido corpo?

Sei già innamorata perché non buttarti?

Perché avrei ripagato io le conseguenze e non lui. Ero io quella che rischiava di cadere nel baratro visto che ero su filo del rasoio dell’amore .

<< Ancora non hai capito che voglio te? Sei così sciocca … >> mi sussurrò roco soffiandomi sul collo e per poco non mi sciolsi come neve al sole.

Voglio te …

Quelle due paroline rimbombavano nella mia testa come un martello pneumatico e , con volontà propria, le mie braccia si ancorarono al suo collo attirandolo più a me e lo sentì sospirare stringendomi più forte. Non potevano fare spettacolo in un ospedale, dopotutto io ero qui per mia madre e non per sentire le sue paroline che per quanto mi stavano facendo vedere le stelle, in quel momento e in quel posto non erano opportune .

<<  Basta, Andrè , basta … >> soffiai affondando la testa sul suo collo. Che volontà del cazzo, ma lui sembrò non sentire le mie parole e mi diede un leggero bacio sul collo provocandomi qualche mancamento. Dolce …

<< Sono stato un coglione a dirti che voglio essere tuo amico .. >> mi sussurrò ed io lì scattai come una molla. Era lui che aveva detto che voleva essere mio amico ..

Però tu potevi dirgli di no , Arianna …

Anche ciò era vero, potevo dirgli che io da lui volevo di più, che volevo il suo cuore , volevo i suoi occhi solo per me … Stavo diventando una patetica ragazzina innamorata e tutto per lui, a causa sua .

<< Perché cosa vuoi essere? Un amico di letto? >> dissi e sentì di nuovo quelle lacrime pizzicarmi agli occhi. Perché lui voleva il mio corpo e non i miei sentimenti …

<< Non volevo dir questo … >> mi sussurrò sciogliendosi dall’abbraccio bruscamente e lasciandomi un senso di vuoto in me .
Smettila di torturami, smettila di torturare il mio cuore … avrei tanto voluto dirgli tutto, avrei tanto voluto dirgli che stava diventando qualcosa di più, eppure quelle parole non uscivano dalle mie labbra .. non ci riuscivo, avevo paura che si sarebbe allontanato da me, che mi avrebbe derisa e se non lo avesse fatto quella storia non poteva avere vita facile. Lui sarebbe tornato comunque in Italia, lontano da me …

<< Amico o niente! Sei fidanzato ed io non voglio soffrire di nuovo! >> sbottai tutto d’un tratto attirando l’attenzione di qualche signora seduta lì vicino. Lo vidi guardarmi sorpreso sbattendo gli occhi e capì solo ore che cosa avevo detto. Boccheggiai . Lui non sapeva niente di quello che avevo passato e se lo sapeva poteva aver capito che io provavo qualcosa verso di lui e …

<< Di nuovo? >> mi disse confuso ed io mi ritrovai in un baratro. Dirgli tutto o starmene zitta e buona e vedere che succedeva? E …

<< Niente … >> … optai per la seconda per poi rientrare in stanza seguita da lui che cercò di parlarmi, ma sgusciai vicino a
Danny che mi guardò come a dirmi che aveva capito tutto . E quando volsi lo sguardo su mia madre, la vidi aprire gli occhi sbattendoli e subito un sorriso mi spuntò sulle labbra seguite da un urlo di gioia mentre la chiamavo e mentre mi catapultavo da lei abbracciandola rivendo qualche ahia di troppo.

<< Mamma! Come stai? >> le dissi felice e sentì delle lacrime scendere sulle mie guance. Era tornata, si era svegliata dopo quattro giorni e non mia aveva lasciata …

<< Amore mio … dove sono? >> mi sussurrò roca sfiorandomi con la mano una guancia dolcemente. Le baciai il palmo e strofinai la mia guancia sulla sua mano affettuosamente. Sentivo gli occhi dei miei amici puntati su di noi e soprattutto sentivo Judith piangere dietro di me, felice .

<< In ospedale … ti senti bene? >> domandai premurosa e lei annuì per poi alzarsi un pochino facendo una smorfia .

<< A parte un gran mal di testa , sto bene >> mi disse poggiandosi una mano sulla fronte ed io le sorrisi. Vederla lì , con gli occhi aperti e pieni di vita mi fece venire un grande sollievo, ormai il mio cuore si sentiva pieno d’amore ..

<< Sono stata così in pensiero , mamma >> le dissi e la vidi sorridermi dolcemente come a dirmi che stava bene e che andava tutto bene . Il peggio era passato finalmente ..

<< Non mi avresti persa,amore .. non ti avrei lasciata per nulla al mondo >> mi disse e l’abbracciai forte imprimendo nella mia mente quel momento così perfetto e speciale che mi avrebbe resa felice, felice di avere di nuovo con me la mia mamma.

<< Sono felice che siate venuti a trovarmi >> disse poi guardando i miei amici che le sorrisero, mentre vidi Judith abbracciarla mentre piangeva sul petto di mia madre che le carezzava dolcemente i capelli affettuosa. Non ero gelosa, affatto. Mia madre voleva bene sia a me che  a lei, ci aveva cresciute come due sorelle, ci aveva amate come due figlie al posto della famiglia di Judith che era stata quasi sempre assente . Vidi Danny avvicinarsi e porgerle le rose , gesto che fece spalancare dalla sorpresa mia madre e vidi i suoi occhi illuminarsi dalla gioia mentre si portava una mano sulle labbra. La vidi chiudere gli occhi mentre portava sotto il naso le rose inspirandone il profumo dolce e suadente .

<< Grazie caro >> gli disse e lui l’abbracciò dandole un bacio sulla guancia. Anche se Danny non la conosceva veramente bene, mamma aveva apprezzato comunque il suo gesto . Poi vidi i suoi occhi soffermarsi su Andrea che era dietro di me e gli sorrise maliziosamente . Oh no! Adesso che voleva dirgli?

<< Oh, finalmente ti sei deciso a farti avanti con mia figlia >> disse ed io non capì quella frase, ma quando sentì il suo petto attaccato alla mia schiena arrossì di botto mentre mi mordicchiavo il labbro e sentì i miei due amici ridere . Calma e sangue freddo, c’era tua madre davanti a te e non puoi farti vedere come una scolaretta innamorata . No, no .. E proprio quando sentì il suo respiro sui miei capelli disse quelle due paroline che mi ricorderò sempre e che inevitabilmente il mio cuore aveva già racimolato : << Non ancora … >> e potevo perfettamente bollire in una pentola per il tono dolce che aveva usato. Che voleva dire quel non ancora? Ci avrebbe provato con me in futuro o lo aveva solamente detto per far star zitta mia madre? Tante e troppe domande senza risposta,ma dopotutto mi rispondevo da sola e ormai il mio cuore aveva già capito come andavano veramente le cose …

***

Giovedì pomeriggio

Sentivo l’aria fresca battermi sul viso coperto solo da un casco senza visiera , mentre i miei capelli svolazzavano a passo del vento. Vedevo le luci accese della città scorrere veloci accanto a me mentre mi tenevo stretta a quel corpo coperto da una giacca di pelle che mai avrei voluto lasciare. Avevo la testa appoggiata alla sua schiena e sentivo distrattamente il suo cuore battere regolarmente . Voltai di poco la testa alla mia sinistra e vidi il motorino di Simon con dietro Judith che sfrecciava tra le macchine. Stavamo andando a casa mia tutti insieme a mangiarci una pizza. Mia madre mi aveva detto che potevo tornare a casa e che non ci sarebbe stato bisogno di farle assistenza medica. E in quel momento mi ritrovavo abbracciata ad Andrea sul suo motorino, diretti verso casa mia alle cinque del pomeriggio. Non eravamo più ritornati su quell’argomento , ci eravamo scambiati qualche parola e qualche battibecco come amici e niente di più.

Ma tu volevi di più …

Per quanto mi costava ammetterlo … si , io volevo di più da lui. Mi mancava avere un ragazzo su cui contare,mi mancava svegliarmi con il sorriso la mattina e pensare “ Mi sta aspettando sotto casa per andare insieme a scuola “. Ma volevo che lui era il mio ragazzo? Lo avrei veramente voluto?Eppure io volevo tutto di lui … e ogni volta che vedevo un sorriso aleggiare su quelle labbra perfette avrei tanto voluto colmare quelle distanze e baciarlo. Perché si, mi mancavano i suoi baci , mi mancava il suo sapore mischiato al mio e il battito del suo cuore che correva veloce sotto le mie mani . I miei pensieri vennero interrotti quando mi accorsi che avevamo parcheggiato sul vialetto di casa e così, dopo essermi tolta il casco , scesi dal motorino e mi incamminai verso il portone cercando le chiavi nella borsa. Maledette borse! Intanto sentivo Simon e Judith ridacchiare tra loro abbracciati e mi fermai un momento a guardarli. A guardare quei due ragazzi che si piacevano così tanto, che volevano tutto l’uno dell’altra … e inspiegabilmente pensai a me. Pensai a quante volte avrei voluto avere un ragazzo così dolce e premuroso , così attento e gentile .. eppure i principi azzurri non esistevano ,  invece ormai i ragazzi erano dei perfetti stronzi menefreghisti ai quali importava solamente quello . Sospirando aprì la porta e seguita dai miei amici, entrai dentro casa sentendo il leggero calore invadermi le ossa provocandomi brividi di sollievo. Mi tolsi la giacca e poi mi precipitai a sedere sul divano stanca. Avevamo già chiamato la pizzeria per l’ordine, ma ancora non erano arrivati a consegnare. Vidi Andrea mettersi a sedere accanto a me sbadigliando per poi sorridermi . Quel divano … come quella sera quando era rimasto a dormire da me . Arrossì ricordando quella notte e cercai di concentrarmi sulla televisione che trasmetteva un film d’azione. Vidi Judith e Simon  salire le scale silenziosamente e aggrottai le sopracciglia.

<< Dove andate voi due? >> chiesi assottigliando lo sguardo e quei due, peggio dei ladri, si voltarono lentamente verso di me come se erano stati  colti in flagrante . Oddio non era che …? Spalancai gli occhi a quel mio pensiero e scossi la testa. In camera mia? Erano pazzi?

<< Guai a voi se andate in camera mia! >> sbottai e li sentì scoppiare a ridere seguiti da Andrea che assisteva a quella scenata in silenzio senza dire niente. Che c’era da ridere?

<< Non facciamo niente, scema! Devo far vedere una cosa a Simon e poi torniamo giù >> mi rispose continuando a ridere ed io sbiancai . Mi volevano morta? Mi lasciavano da sola con lui? Feci il gesto della decapitazione alla mia amica che sbiancò e poi annuì frettolosa trascinando Simon al piano superiore che sghignazzava malefico. Pervertiti … Sentì Andrea tossicchiare facendomi riportare l’attenzione su di lui che in quel momento mi stava guardando con un sopracciglio alzato e con le labbra tirate in un sorriso canzonatorio. Alzai gli occhi al cielo e lo trucidai con lo sguardo intimandolo a seguire il film , ma sentivo la tensione alta nel mio corpo. Sentivo tanto caldo e avere lui a pochi metri da me non era una buona cosa. Lo vedevo mordersi le labbra, passarsi la lingua sinuosa tra di esse, ridere per le battute dette dall’attore … Oddio, ormoni placatevi! Deglutì a fatica e distolsi lo sguardo puntandolo sullo schermo che fece vedere la decapitazione immediata di uno . Bleah! Feci una smorfia disgustata e sentì il mio vicino ridere piano attirando la mia attenzione.

<< Che la puffetta a paura? >> disse scherzoso ghignando ed io gli feci una linguaccia sbuffando poi. Non avevo paura! Io fatto era che vedere quelle scene faceva schifo . Feci un sorrisetto ironico .

<< Chi io? >> dissi canzonatoria puntandomi il dito contro il petto e lo vidi avvicinarsi con uno strano ghigno dipinto su quelle labbra perfette. Senza che me ne accorgessi mi prese in braccio portandomi sopra di lui e sentì la mia schiena toccare il suo petto mentre i nostri bacini erano completamente a contatto . Oddio .. non farmi morire così giovane. Sentì le sue braccia stringermi forte la vita e la sua testa posarsi delicatamente sulla mia spalla lasciandoci un umido bacio che mi fece sorridere.

<< Quando mi dirai cosa è successo tra te e Danny? >> chiesi io appoggiandomi definitivamente al suo corpo e lo sentì sospirare sulla mia nuca leggermente facendomi rizzare i peli sulle braccia. In quel momento, ad occhi esterni, potevano sembrare due perfetti fidanzati che guardavano abbracciati un film e sorrisi a quel mio pensiero. Andrea esitò un attimo e poi si decise a parlare : << Io e Danny eravamo migliori amici, fratelli. Lui era nato qui, ma era stato il primo ragazzo con il quale avevo fatto da subito amicizia. Quando per alcuni mesi venni ad abitare qui, mi iscrissi alla sua scuola e Danny mi disse che si era fidanzato e che era innamorato. Non avevo nulla in contrario ovviamente, però lui era geloso. Giulia ci provava con me, una volta aveva anche cercato di baciarmi, ma l’avevo respinta e mi ero promesso che non l’avrei detto al mio amico per non farlo star male. Quando venni a sapere che lei l’aveva tradito andai da lui e cercai di dirgli quello che avevo saputo, ma mi precedette dicendomi che gli avevo rovinato la vita. Pensava che ero stato a letto con lei e in realtà non era vero. Quella ragazza aveva distrutto la sua vita e la mia  >> mi disse ed io aggrottai le sopracciglia confusa. Ora capivo tutto, capivo perché Danny lo guardava male, capivo i suoi occhi pieni di odio … ma Andrea non aveva fatto nulla e non gli aveva creduto ugualmente. L’amore rendeva ciechi e aveva reso Danny cieco davanti all’evidenza.

<< Tua? >> chiesi io leggermente confusa e li sentì irrigidirsi. Forse non era un argomento da trattare, forse anche lui come me si era innamorato per poi essere scaricato.

<< Stavo con una ragazza , Alessandra e l’amavo. Dio se l’amavo .. >> incominciò a dire e sentì uno strano senso di gelosia invadermi dentro facendo muovere qualcosa all’altezza del mio stomaco. << .. siamo stati insieme per cinque mesi e andava tutto bene , ma Giulia aveva voluto rovinare anche la mia vita e aveva detto ad Alessandra le stesse testuali parole che aveva detto a Danny . Mi aveva rovinato un’amicizia e il mio primo amore >> continuò poi ed io mi girai incontrando i suoi occhi verdi colmi di tristezza e di quel qualcosa che non riuscivo a decifrare. Eravamo così vicini , eppure mi sembrava di stargli lontana anni luce. Non riuscivo a capire niente … il suo volto dolce, le sue labbra tirate in un leggere sorriso e i suoi occhi che non si riuscivano a staccare dai miei. Sentì le sue dita carezzarmi dolcemente una guancia facendomi battere il cuore all’impazzata. Avevo solamente voglia di baciarlo, voglia di colmare quella distanza e sentirmi bene. Perché con lui sapevo che sarei stata bene , anche se non pienamente come volevo.

<< Tutto ciò che sto provando per te lo provavo per lei e non è un bene … >> mi sussurrò sulle labbra alternando lo sguardo da esse ai miei occhi ormai socchiusi mentre la sua mano continuava quella leggera tortura lasciandomi milioni di scariche elettriche lungo il corpo. Sentire il suo corpo attaccato al mio , il suo calore e il suo profumo non mi faceva affatto bene. Respiravo a fatica per le emozioni che stavo provando, il mio cuore sembrava voler scoppiare, e sentivo caldo, tanto caldo. Con tutta la volontà possibile , prima che potesse sfiorare le mie labbra, mi alzai dal suo corpo e corsi in cucina appoggiandomi al bancone con il respiro corto e la consapevolezza di quello che stava per succedere.

Tutto ciò che sto provando per te lo provavo per lei e non è un bene …

Quella frase mi rimbombava nella mente .. che avesse voluto dirmi che provava le stesse cose che stavo incominciando a provare io? Impossibile … Troppe emozioni, troppi brividi e nemmeno mi aveva baciata in quel momento. Lo volevo, lo volevo da star male e sapevo che alla fine ci sarei caduta con tutte le scarpe. Ma ormai il mio cuore non mi dava più ascolto e il mio corpo era partito per la tangente. Dovevo farmene ormai una ragione .. Ero attratta fisicamente e sentimentalmente da lui tanto da non riuscire a capire niente, tanto da sentire quelle maledette farfalle allo stomaco che stavano nascendo e uscendo dal loro bozzolo . Improvvisamente sentì due braccia forti e calde cingermi dolcemente la vita e trattenni il respiro. Il suo corpo aderì completamente al mio e il cuore incominciò a battermi forte mentre sentivo le gambe cedere. Merda, dovevo essere più forte!

<< Che – che fai? >> sussurrai balbettando mentre sentivo il suo respiro caldo tra i miei capelli. Era così eccitante a volte . La sua mano mi spostò i capelli dal collo lasciando spazio alle sua labbra che incominciarono a baciarlo facendomi sospirare estasiata . Bruciavo, ardevo sotto le sue mani mentre una di queste era scesa sul ventre e disegnava dei cerchi irregolari provocandomi brividi in tutto il corpo . Volevo di più , volevo lui , volevo le sue labbra calde che da sabato continuavano a tormentarmi . Era tutto così sbagliato , tutto così confuso e mi stavo per togliere da quel supplizio se non fosse stato che sentì la sua lingua leccare le mie labbra che si dischiusero subito accogliendola. Cervello Off. Sentivo caldo , tremendamente caldo . Mi girai per stare più comoda e lui automaticamente mi cinse la vita con le braccia stringendomi al suo corpo che , ahimè , era perfetto. Le mie braccia corsero ad allacciarsi al suo collo e le mie mani si intrufolarono tra i suoi capelli cercando di attirarlo verso di me e quando dischiuse ancora di più la bocca , il respiro mi si smorzò in gola per quanto era intenso e profondo quel bacio . Gemetti sulle sue labbra quando mi mordicchiò il labbro inferiore e poi continuò a baciarmi scendendo lentamente verso il collo e la spalla . Lo sentì  indietreggiare senza staccarsi da me e poi sentì una superficie morbida aderire alla mia schiena e mi accorsi di essere distesa sul divano . Aprì gli occhi e vidi i suoi di un verde intenso , liquido e pieno di desiderio . Allargai le gambe automaticamente e lui si distese sopra di me , poggiandosi sui gomiti per non farmi pressione . Sentire il suo corpo attaccato al mio era qualcosa di magico , sembrava una stufetta calda e rilassante . Mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio , leggero ma dolce allo stesso tempo e rimase sulle mie labbra per minuti interminabili fissandomi negli occhi . E poi mi baciò lentamente come se si stava riprendendo , come se voleva ricominciare di nuovo quell’agonia . Mi mordicchiò il labbro inferiore e io dischiusi le labbra incastrandole poi con le sue in un incastro perfetto che mi lasciò senza fiato. Lui era perfetto . Subito il bacio si fece profondo , subito sentì la sua lingua accarezzare la mia lentamente andando sempre più a fondo e lasciandomi sempre con il respiro sempre più corto. Sentì la sua mano spostarsi sempre più giù arrivando all’elastico dei miei pantaloncini che abbassò lentamente e poi la sua mano si spostò sempre più in giù arrivando …

<< Oh mio Dio!>> un urlo stridulo lo fece scattare in piedi e io mi rivestì , aggiustando i pantaloni e i capelli sempre con il respiro affannato. Judith era sulle scale con una mano sulle labbra e un sorrisetto sadico . Andrea si passò una mano sul viso e poi prese un cuscino mettendoselo davanti alle parti basse . Oddio, che avevamo fatto? Mi ero lasciata trascinare da lui e Dio, appena mi aveva baciata non ero riuscita a staccarmi, troppo presa da sentirlo solamente mio in quel momento nella nostra bolla personale . Guardai verso di lui e lo vidi passarsi una mano nei capelli scompigliati per calmarsi. Ma Dio, quanto era eccitante con quelle labbra rosse e gonfie , le guance accaldate e gli occhi liquidi di desiderio soltanto per me . Sentì suonare improvvisamente il campanello e mi precipitai alla porta aprendola e ritrovandomi il ragazzo delle pizze davanti che mi guardò sorpreso. Effettivamente avevo i capelli scompigliati, le guance rosse e le labbra gonfie  e umide di baci . Con tutta velocità presi le pizze e le patatine, pagai il ragazzo e gli chiusi la porta in faccia dopo aver detto un Arrivederci stridulo . Mi aveva presa per matta, ci scommettevo.

<< A tavola! >> urlai e vidi tutti entrare dentro e cercai di non guardare verso di lui che non smetteva di fissarmi. Guardai in tralice Judith che sghignazzava per aver interrotto .. Oh no! Ma che andavo a dire! Andrea si mise a sedere davanti a me gesto che contribuì a farmi venire la saliva in bocca. Se mangiava quella pizza in quel modo lo avrei affogato. Continuava a guardarmi mentre la mordeva lentamente e faceva uscire la lingua qualche volta ad assaggiare il sugo . Tossicchiai cercando di darmi un contegno e incominciai a magiare la pizza mentre parlavo con Judith e Simon che ridevano qualche volta vedendomi un tantino spaesata. E sussultai improvvisamente sentendo la sua mano da sotto il tavolo  ( perché era poco largo? )  risalire sulle mie cose mentre io trattenevo il respiro . Maledetta me che ero scivolata sulla sedia troppo in basso ! Mi carezzava lentamente continuando ad andare sempre più in su sui leggins di lana che avevo messo arrivando piano piano all’interno coscia mentre vedevo un sorrisetto sadico irrompere su quelle labbra carnose. Sentivo caldo e miriadi di brividi mi pervasero lasciandomi boccheggiante . cercavo di trattenere qualsiasi sospiro o gemito che mi poteva fuoriuscire dalle labbra e quando la sua mano si tolse di scatto sospirai . Mi girai verso Simon e Judith che mi guardava a bocca aperta e arrossì di botto . Ma che diamine stavamo facendo? Sembravamo due adolescenti alle prese con gli ormoni a mille! Dire che il mio cuore era ormai morto era poco! Non pensai a quello che poteva succedere il giorno dopo, non pensai minimamente che quel bacio poteva contribuire a qualcosa .. eppure stava di fatto che inconsciamente, senza che io lo sapevo, mi stavo innamorando di lui veramente …



 Angolo Autrice 

Eccomi con un nuovo capitolo! Allora alla fine vediamo che il nostro bel Andrea non è riuscito a stare lontano da Arianna e chissà cosa accadrà più avanti? xD Aggiungo anche che se la nostra protagonista non si dichiara è perchè ha paura di soffrire e perchè sa che dopo quell'anno lui non lo avrbbe più rivisto. E Andrea? Diciamo ragazze che lui cerca cerca di starle alla larga, ma alla fine non ci riesce e succede quello che succede. Come dire, accendi una mina e poi quella deve esplodere , no? Ringrazio tutte quelle che hanno messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e un grazie speciale alle ragazze che recensiscono :D Al prossimo capitolo e spero che vi piaccia!

SoFunny :)
  
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