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Autore: AlbusSilenteXX    04/07/2011    2 recensioni
Una cacca misteriosa compare ogni notte davanti l'ufficio di Severus Piton. Ma chi è a farla? Silente chiama un team di esperti e così, al castello, ognuno deve consegnare il proprio campione di cacca... nel frattempo, la cacca da problemi ai nostri protagonisti... in particolare... a Severus Piton....
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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 CAPITOLO 2




Tutti i Grifondoro erano in fila per consegnare il proprio campione a Silente, sistemato dietro ad una scrivania, davanti all'ufficio di Piton. Per questioni di praticità, infatti, si decise di procedere per Case.
Ginny Weasley stava consegnando il proprio campione in quel momento, sotto gli occhi attenti di Ron che, una decina di posti più indietro, si sporgeva per poter guardare meglio la situazione.
"Ginny!" la richiamò quando passò affianco a loro. La ragazza si fermò, voltandosi a guardare il fratello.
"Cosa ti hanno detto?" le chiese, apprensivo, stringendosi al petto il proprio campione di cacca, appositamente sigillato in una bustina rigida capace di trattenere gli odori.
"Nulla..." rispose lei, con una leggera alzatina di spalle. "...hanno segnato il mio nome e preso il campione."
"Ah..." Ron continuava a sembrare poco convinto, tanto che si voltò verso Hermione con aria preoccupata, cominciando a mordersi il labbro inferiore.
"Oh, Ron! Smettila di lamentarti, è solo un campione! Hai tutta una vita davanti per fare tutta la cacca che vuoi!" e intanto avanzavano di mezzo passo.
"Sì, lo so...però...cioè...è mia!"
"Non è possibile che tu sia così attaccato alla tua cacca! Tutte le volte che devi tirare lo sciacquone fai queste scene?!"
"No...è diverso!"
"No, Ron. Non lo è affatto! Anzi...sì, è diverso. Adesso c'è di mezzo una richiesta del preside!"
"Beh..io vado..." li interruppe Ginny, timidamente, prima di allontanarsi a passo svelto.
"Mh-m"
"Ciao Ginny" la salutò anche Hermione, che continuò a guardarla per parecchi secondi mentre la ragazzina si allontanava. "Chissà dove va, così di fretta..."
"Avrà da studiare." fu la risposta disinteressata di Ron.

"Più che altro mi chiedo dove sia finito Harry. E' da più di un'ora che non si vede."
"Forse non riesce a farla!" la voce di Neville Paciok, dietro di loro, li costrinse a voltarsi. Era ricurvo sulle spalle, come se si stesse proteggendo con quelle. Anche lui, come Ron, teneva il proprio campione di cacca stretto al petto. Probabilmente per paura di perderlo.
"Per me è stato difficile, sapete? E' da un po' di giorni che non riesco a farla...sono stitico."
"Grazie per l'informazione, Neville, ma non credo che Harry abbia di questi problemi. E...anche se fosse, si sarà sicuramente fatto aiutare da una pozione lassativa. Io ho fatto così."
"Non sono tutti attrezzati come te, Hermione." sghignazzò Ron. "E' probabile che Harry abbia avuto qualche problema di...espulsione." e di nuovo giù a ridere.
"Se lo avessimo saputo gli avremmo dato delle caramelle noi." Fred e George Weasley, dopo aver consegnato il proprio campione, si fermarono affianco a loro, attratti dal discorso. "Di dolcetti lassativi ne abbiamo di tutti i tipi!" disse George.
"Quelli che ti fanno fare la cacca viola, o a pois, o a strisce rosse e gialle..." cominciò Fred.
"C'è anche la versione cacca parlante!" intervenne di nuovo l'altro gemello.
"O la cacca musicale..."
"O quella che profuma di lavanda!"
"Sì, abbiamo capito..." Ron si voltò cercando di ignorarli, con un'espressione più o meno disgustata a piegargli il volto.
"Ti faremo provare le caramelle che ti fanno fare la cacca che ti insegue, Ron." e, ridendo di gusto, i due fratelli si allontanarono, lasciando ad Hermione il povero Ron imbronciato.
"Non mi sorprenderei se c'entrassero loro, in tutta questa faccenda..." sbottò il ragazzino, avanzando di un altro mezzo passo.
"Più che altro spero che non abbiano fatto nulla di strano ai loro campioni...mi sono sembrati stranamente tranquilli e rilassati. Hanno l'aria di aver combinato qualcosa."
"Non sarebbe una novità..."

"Perchè Harry non arriva? Tra poco tocca a noi!" questa volta fu Hermione a sporgersi fuori dalla fila, giusto per controllare che l'amico non fosse arrivato e non si fosse messo tra gli ultimi.
"Potter non si è presentato alla consegna del campione, Signorina Granger?" la voce untuosa di Piton fece voltare rapidamente la ragazza.
"Non è così, arriverà tra poco. Ha avuto qualche problema..."
"Lo spero..." rispose il professore, decisamente poco convinto, con una smorfia di disgusto a piegargli la bocca. Il suo sguardo cadde su Ron, che si paralizzò sul posto.
"Se non dovesse presentarsi, dite pure al vostro amico...che se non consegnerà spontaneamente il campione...provvederò io stesso a procurarmelo." disse abbassando lo sguardo lascivo sulla propria bacchetta.
"P-professore...Harry probabilmente...è stitico." si intromise Neville, con insolito coraggio.
"Questo non lo giustifica. Se entro dieci minuti non arriva, dovrò togliere dieci punti ai Grifondoro."
"Ma professore...!"
"Sì, Signorina Granger?" lo sguardo di sfida di Piton penetrò la ragazza da parte a parte.
"Hermione, lascia stare..." le bisbigliò Ron, continuando a tenere d'occhio il professore, come se avesse paura di subire la sua ira.
"No, niente." la ragazza si voltò seccata, lasciando che il professore tornasse alla sua ronda. Piton, infatti, stava facendo avanti e indietro lungo tutta la fila per assicurarsi che nessuno degli studenti facesse il furbo.


"Povero Harry, spero non si sforzi troppo..." Neville sembrava essere particolarmente apprensivo, continuando a voltarsi di tanto in tanto, sperando nel suo arrivo.
"Mio nonno è morto, per colpa della stitichezza." La voce tranquilla della ragazza davanti a Hermione, mise a tacere il gruppetto. Per ora si vedevano solo i lunghi capelli biondi, ma tutti riuscirono comunque a riconoscerla: era Luna Lovegood.
"Davvero?!" Neville non ci mise molto per spaventarsi, sgranando gli occhi e sporgendosi dalla fila per poterla vedere meglio.
"Sì..." fu la risposta calma e pacata della ragazza, prima di decidersi a voltarsi. Il suo sguardo trasognato e tranquillo passò sul volto di tutti quanti. Le labbra erano piegate in un sorriso appena accennato e il suo corpo ondeggiava leggermente, con lentezza, da destra a sinistra e da sinistra a destra. "Però era più di una settimana che non riusciva a fare la cacca...di certo non è il tuo caso Neville." Guardò per un attimo il ragazzino paffuto, che si strinse nelle spalle per reprimere un brivido. "E di sicuro nemmeno quello di Harry."
"Il prossimo!" La voce di Silente la costrinse a voltarsi per procedere con la fila. Ormai toccava a lei a consegnare il campione.

"PROFESSOR SILENTE!!" Harry arrivò correndo, tutto trafilato e sudaticcio, senza nemmeno preoccuparsi di quelli che diligentemente aspettavano in fila che si facesse il proprio turno.
"Eccolo! E' arrivato!" Esclamò Neville, additandolo, prima di accorgersi che la situazione era tutt'altro che da festeggiare.
"Harry...?" Hermione lo guardò apprensiva, cominciando ad essere sempre più ansiosa man mano che lo scrutava in volto. Ci sono solo alcune cose che potrebbero spingere Harry a correre in quel modo da Silente, e la ragazza lo sapeva bene.
"Potter, non si corre nei corridoi." Piton fu il primo ad ammonirlo, cercando di sbarrargli la strada.
"Devo parlare col professor Silente!" fu la rapida risposta del ragazzino che cercò di passare oltre a Piton, incrociando lo sguardo di Hermione solo per un istante. Il professore lo afferrò per il braccio, rapido, costringendolo a voltarsi. Si chinò in avanti, avvicinandosi al suo volto, con un'espressione decisamente poco amichevole.
"Potter... se credi sul serio di riuscire a...sottrarti all'analisi sappi che..." il professore parlava a bassa voce, tra i denti, e il tono era decisamente minaccioso.
"Severus, lascia che Harry mi dica cos'è che lo turba tanto." fu il professor Silente, con la sua calma, a permettere al giovane Grifondoro di liberarsi da Piton.
Harry mosse qualche passo svelto verso la scrivania, spostando lo sguardo su di essa quando riconobbe la zazzera di Ron pronto a consegnare il proprio campione. Incrociò il suo sguardo e quello terrorizzato del ragazzino rosso sembrava voler dire solo una cosa: "Voldemort?". La sua paura era tangibile. Harry annuì debolmente, giusto per non lasciarlo troppo in ansia. Sì, c'entrava lui, al solito. Ma questa volta la questione sembrava essere decisamente più grave, a giudicare dall'espressione preoccupatissima di Harry.
"Professore..." il ragazzo con gli occhiali si guardò un'altra volta attorno, prima di continuare. Tutti avevano gli occhi puntati su di lui, non poteva parlare chiaramente. "...dovrebbe venire a vedere una cosa in bagno...c'è..."
SPLAT!
Per pochi istanti tutti spostarono lo sguardo su Ron che, dimenticandosi di tenere il proprio campione in mano, l'aveva fatto cadere sui piedi di Silente che si stava avvicinando ad Harry per poterlo ascoltare meglio.
"Sc-scusate..." L'espressione di Ron, in quel momento, era un qualcosa di indescrivibile. Era terrorizzato, tendente allo sconvolto, con tanto di bocca aperta. Si chinò rapidamente a raccogliere il proprio campione di cacca, ma quiando gli arrivò una zaffata d'odore poco piacevole, capì che il colpo aveva rotto la bustina di plastica.
"Andiamo Harry, portami a vedere." il preside gli fece un cenno con la mano, esortandolo a voltarsi e ad allontanarsi nel corridoio. Prima di andargli dietro, però, puntò la bacchetta verso quello che Ron cercava di recuperare alla meglio e verso le proprie scarpe.
"Igenix Defecarum." e le sue scarpe si ripulirono all'istante, così anche il pavimento. Per quanto riguarda al campione di cacca, fu levato dalle mani di Ron e sistemato in mezzo agli altri dopo aver riparato la busta che lo conteneva. Sempre con la magia, ovviamente.
"Comunque secondo me è stato Piton." disse Luna, in tutta tranquillità, prima di allontanarsi, dal gruppo e dalla fila, saltellando.


Harry era seduto sulla tazza del water, pronto a prelevare un suo campione di cacca. Decise di prendersi ancora qualche secondo, perchè stare seduti sulla tazza è rilassante, dopo l'estenuante fatica...ma qualcosa lo costrinse ad alzarsi prima del previsto.
"Che puzza!" era una voce vagamente familiare, ma Harry non riuscì subito a capire da dove provenisse. Si guardò intorno, scrutando gli angoli del bagno alla ricerca di qualcuno...o qualcosa. Scrutò anche in alto, sul soffitto, ma non vide nulla.
"Che diamine...ho fallito ancora..." La voce adesso era più bassa e decisamente irritata. Harry si alzò di scatto, puntando lo sguardo sulla propria cacca, dentro il water. Era lì che qualcosa si muoveva. C'era la faccia di Voldemort che stava letteralmente venendo fuori dalle sue feci.


"Temo che Voldemort sia riuscito a creare un collegamento con me, professore."
"Cosa te lo fa credere, Harry?" chiese Silente mentre guardava il water vuoto che il ragazzino gli stava indicando.
"Vede..." cominciò, distogliendo lo sguardo per l'imbarazzo che gli colorava le guance al pensiero di quello che avrebbe dovuto dire. "...stavo facendo la cacca ed ho sentito una voce. Mi sono alzato e..." indicò verso la tazza, solo appena titubante. "...e...c'era la faccia di Voldemort che usciva da lì!"

Lo sguardo orripilato del Signore Oscuro era rivolto verso l'alto, sconvolto per aver visto le chiappe di qualcuno. Per lo meno adesso riusciva a vedere! Prima era avvolto dall'oscurità; le stesse chiappe non permettevano alla luce di entrare. Si guardò attorno, abbassando lo sguardo su quell'ammasso marrone dal quale era riuscito a uscire.
"Che schifo..." dalle feci sbucò fuori anche una mano con la quale, prontamente, si tappò il naso inesistente.
Harry si sporse per guardar meglio e quando l'altro se ne accorse lanciò un grido di soddisfazione. Sembrava che tutto il contesto non contasse nulla e prontamente tirò fuori l'altro braccio, protendendolo con rapidità verso una coscia del ragazzo. Riuscì solo a graffiarlo, perchè Harry si voltò di scatto, cercando di tirare una manata a quell'arto. I suoi movimenti risultavano essere impacciati, visto che aveva le caviglie bloccate dai pantaloni ancora calati. Voldemort cercò di afferrargli quel braccio, ma il ragazzo, con quello libero, fu più rapido di lui e tirò lo sciacquone
.

"Ne sei sicuro, Harry?"
"Certo, professore! Mi ha anche graffiato la coscia...e ha cercato di afferrarmi per il braccio!" fece una pausa, allungandosi per toccarsi il graffio sulla coscia destra posteriore. "Ho ancora i segni, se vuole vedere..."
"Non ce n'è bisogno...ti credo, Harry. Ti credo." ma il preside sembrava essere comunque pareccchio pensieroso. Giusto per qualche istante, almento, perchè poco dopo la sua espressione ha cominciato a rilassarsi e le labbra si sono tese in un mezzo sorriso.
"Certo che...è un insolito modo per creare un collegamento, non credi?" Silente, al momento, sembrava tutto fuorchè preoccupato. Il mezzo sorriso che gli piegava le labbra sembrava dirla tutta sul suo divertimento.

"Oh, non credo fosse quello il suo obbiettivo. Deve aver sbagliato qualcosa..."
"Per fortuna, aggiungo io! Beh, ad ogni modo, dovrai stare attento Harry. L'ha fatto una volta e potrebbe farlo di nuovo...ormai il collegamento con le tue feci è stato attivato."
"Cosa dovrei fare, professore? Forse mi conviene allontanarmi dal castello..."
"Non se ne parla...troveremo un modo per spedire la tua cacca direttamente in una cella appositamente isolata. Non avrai nemmeno il tempo di percepire lo stimolo, Harry. Non ti preoccupare."
"E' possibile...una cosa del genere?"
"Ohohoh, dubiti di me? Non ti preoccupare, e va' in infermieria. Madama Chips saprà cosa fare."
 
  
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