Angolo Autrice: Ed eccomi qui con un nuovo capitolo:). Ringrazio ancora una volta tutti coloro che leggono questa storia e che lasciano delle recensioni che mi fa molto piacere leggere. Ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno inserito la storia nelle preferite o nelle seguite:) Beh..spero che questo capitolo vi piacerà...buona lettura:) Liz
CHAPTER EIGHTEEN
Intanto a New York,Isabel era stazionaria. Eleanor e James stavano parlando con Charlotte,mentre Emma e Hannah stavano facendo compagnia alla bimba.
-Dottoressa... -le chiese Eleanor- lei e la dottoressa Lewis avete trovato un donatore compatibile?
-Purtroppo ancora no. Isabel ha una sorella più piccola,non è vero?
-Sì.Perché lo vuole sapere?
-Potrebbe essere del tutto compatibile. Quanti anni ha?
-Due. Come si fa a scoprire se è compatibile?
-Con le analisi del sangue. Dovrei farle un prelievo.
-E poi?
-E poi prelevarle un po’ di midollo osseo.
-Prelievo di midollo?
Eleanor scoppiò in lacrime e James,preoccupato quanto lei, le mise un braccio intorno alle spalle,nella speranza di consolarla.
- Ma ha solo due anni…ha soltanto due anni…è troppo piccola…
Stia tranquilla.-intervenne Charlotte con un tono che a suo parere era rassicurante- Se la bambina è compatibile, c’è un’altra soluzione.
Eleanor riemerse lentamente dall’abbraccio in cui James la teneva stretta. Aveva il viso rigato dalle lacrime ma nei suoi occhi si poteva vedere un’espressione diversa...una luce di speranza che fino a pochi minuti prima non c’era.
-E qual è?-domandò
-Il sangue placentare. Possiamo prelevare sangue dal cordone ombelicale di Emma. L’avete conservato?
-Non lo so. Ci sono state delle complicazioni quando è nata la bambina e...
-Chi vi ha seguite?
-La dottoressa Montgomery.
-Ah,Laura*.- prese il suo cercapersone e la chiamò- Adesso lo chiediamo a lei.
Pochi minuti dopo,Laura entrò nella stanza.
-Charlotte...- esordì,con un debole sorriso- Di cosa hai bisogno? Perchè mi hai chiamata?
-Volevo sapere se avevi conservato il cordone ombelicale della figlia della signora Harris.
- Di Emma? Sì,l’ho conservato. E’di là,in un criocongelatore.
-Bene. Ora dovete solo portare qui la bimba appena possibile per il prelievo di sangue.
-Mamma...- disse Emma- Perché siamo qui?
-Tesoro- le diede un bacio sulla fronte-non preoccuparti. La dottoressa deve solo farti una punturina piccolissima.
-E mi fa male?
-No,piccola-Charlotte le si avvicinò- Non fa male. Ti prometto che sentirai solo un pizzico,niente di più.-le sorrise- Io mi chiamo Charlotte,e tu?
Emma non rispose.
-Su,piccola...-intervenne James- Rispondi alla dottoressa.
Emma rimase in silenzio per qualche altro minuto e poi si decise a parlare:
- Emma.
-Lo sapevo già.
-E chi te l’ha detto?
-La zia Elizabeth.-le sorrise nuovamente e poi si rivolse a Eleanor- Signora Harris,se vuole prendere in braccio la bambina,può benissimo farlo.
-Certo.
Eleanor si sedette sul lettino e prese Emma tra le braccia.
-Mamma...
-Sì,piccolina?
-Ho paura.-la sua voce si trasformò in un sussurro e un paio di lacrime argentee le velarono gli occhioni azzurri- E poi la dottoressa mi fa male.
-Non è vero che ti farà male. Ti ha già promesso che sentirai solo un pizzicotto, e così sarà.
-Questa dottoressa è cattiva. Fra un po’ viene e mi fa venire la bua. I dottori sono cattivi.
-Non è vero. La dottoressa non è cattiva,tesoro.-provò a sorridere- E poi i dottori mandano via la bua. Non fanno male ai bimbi.
-Non voglio quella dottoressa. E’ cattiva. Mi fa venire la bua. I dottori sono cattivi.
-Tesoro...- la strinse forte a sé e le diede un bacio sulla fronte- I dottori non sono cattivi. Pensa alla zia Betty,per esempio. Lei è una dottoressa e non è cattiva con te,giusto?
-Giusto.
-Questa dottoressa è un’amica della zia Betty.- le sorrise di nuovo- Non ti farà male.
In quel momento,il cercapersone di Charlotte suonò.
-Scusate- disse, controllandolo- Torno fra un attimo-e uscì.
Charlotte uscì fuori dalla stanza e la dottoressa Lewis le corse incontro.
- Emma, che succede?
-Ferma tutto e seguimi. Abbiamo il midollo giusto per Isabel.
- E chi gliel’ha donato?
- Viene da Los Angeles. Non si sa chi sia il donatore. Mi hanno detto che vuole restare anonimo.
-Ok. Dobbiamo sottoporre la bambina alla panirradiazione. Forza,portiamola subito in radiologia. Non c’è un secondo da perdere.
-Tu vai in Pediatria. Avviso Eleanor e ti raggiungo tra un paio di minuti.
Intanto Isabel era nella sua stanza insieme ad Hannah,che le stava raccontando una fiaba,cercando di distrarla e di tenerla allegra.
-E Cenerentola e il principe vissero per sempre felici e contenti. Fine.- terminò Hannah- Ti è piaciuta la storia,tesoro?
-Era molto bella.-Isabel cambiò discorso-Zia,ti posso chiedere una cosa?
-Sì,piccola. Puoi chiedermi tutto quello che vuoi.
- Dov’è la zia Betty? E’ da due giorni che non la vedo.
- Non so proprio dove sia. Anch’io non la vedo dall’altra sera.
-Forse se ne andata via perché quando l’altro giorno mi hanno addormentata perché avevo la bua ,non ho voluto che la dottoressa la svegliasse. Ma io volevo solo farla dormire un po’,mi sembrava tanto stanca. Forse adesso è arrabbiata con me e non mi vuole parlare più- Isabel cominciò a piangere.
-No,tesoro.-le asciugò le lacrime- Non dire così. La zia Betty non è così cattiva. Lei ti vuole tanto bene e non si arrabbierebbe mai con te. Forse è dovuta partire per un impegno di lavoro imprevisto e non ha avuto il tempo di dircelo. Stai tranquilla-prese il cellulare dalla borsa- Adesso le telefoniamo.
Hannah telefonò a Elizabeth,ma non ebbe risposta:infatti il cellulare della sorella risultava spento.
In quel momento,Charlotte entrò nella stanza.
-Dottoressa,che succede?-le chiese Hannah
-Dobbiamo portare Isabel in radiologia per procedere con la panirradiazione. Abbiamo trovato il midollo compatibile.
-Davvero?-un’espressione di sorpresa e gioia le si dipinse in volto- E chi è stato a donarglielo?
-Non lo so. Il donatore ha espresso il desiderio di restare anonimo,e noi non possiamo interferire con la sua decisione.
Hannah sospirò e poi si rivolse di nuovo a Charlotte.
-E cosa le farete in radiologia?
-La sottoporremo alla panirradiazione,ovvero le distruggeremo il midollo osseo malato per poi sostituirlo con quello sano.
-Radiazioni?-intervenne Hannah,con una nota di preoccupazione nella voce- E’proprio necessario? Sentirà dolore?
-Non sentirà nessun dolore. E,purtroppo, è proprio necessario. Se non la sottoponiamo a questo trattamento,il midollo malato attaccherà quello sano,e ,quindi,ci sarà la possibilità che lei muoia per una crisi di rigetto. Dobbiamo farlo per forza. E il prima possibile.
-Avete avvisato i suoi genitori?
-Ci sta pensando la dottoressa Lewis in questo preciso momento. Stia tranquilla- il suo cercapersone suonò- E’ la dottoressa Lewis. Ci sta aspettando di sotto.-fece sedere Isabel su una sedia a rotelle e cominciò a portarla fuori dalla stanza-Ora dobbiamo proprio andare.-e accompagnò la bambina in radiologia.
-Cosa mi dovete fare?-Isabel era spaventata- Voglio la zia Betty.
Emma la aiutò ad alzarsi dalla sedia
- Devi solo sdraiarti su quello strano lettino-glielo indicò-…e stare più ferma che puoi. Non avere paura. Io e la dottoressa siamo lì dietro. Se ti serve qualcosa basta dirlo
- Ho paura…e voglio la zia Betty.- guardò Emma negli occhi- Sai dov’è?
-Non devi spaventarti,tesoro mio- Emma le sorrise- Non so dov’è la zia Betty. Ma,mentre tu sei qui a fare l’esame,io le telefono. -le fece l’occhiolino -Promesso.
Charlotte si avvicinò alla bimba,la prese in braccio e la fece sdraiare sul lettino. Poi raggiunse Emma,per iniziare con le radiazioni.
-Allora,Isabel -disse- Sei pronta?
-Sì.
-Cominciamo,allora. Cerca di stare quanto più ferma puoi. Non spaventarti se senti dei rumori strani,è tutto normale.
-Va bene.
Poco dopo,Emma telefonò ad Elizabeth,ma neanche lei ebbe risposta: il cellulare di Elizabeth risultava ancora spento. Cominciò a preoccuparsi:non aveva sue notizie da ben due giorni. Non la vedeva più girare per l’ospedale con le cartelle in mano,o prendersi un caffè per cercare di restare sveglia,da più di quarantotto ore. Sembrava sparita nel nulla. Le lasciò un messaggio in segreteria e la pregò di richiamarla.
-Ti prego Liz,non farmi preoccupare. Dimmi dove sei finita. Dimmi come stai-pensò- Ti prego,fatti sentire.-e tornò da Isabel.
* E' la traduzione inglese del nome italiano "Laura", quindi non si legge come si scrive.
Ci tenevo a precisarlo;)