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Autore: shadowsdimples_    05/07/2011    1 recensioni
Hilary, normalissima ventottenne con origini italiane, si ritrova catapultata nel mondo dello star system. Ma non sarà questo a cambiarle la vita, ma bensì un incontro. Un incontro a dir poco meraviglioso... P.S.:E' la mia prima FF, siate clementi!! T.T
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bene, dopo quella sleppa di capitolo che ho sfornato, e che pare sia piaciuto o.O, eccone un altro :)


Ilaria.



Parigi, 0.03 AM
Ambra*



Nononono, non poteva averlo fatto davvero! Cazzo, ha urlato al mondo che la ama! No, aspetta, hanno urlato al mondo che si amano. Saltai letteralmente per aria quando ai lati di Christine uscirono dei fuochi d'artificio. Checcazz...? Credevo che Shannon fosse imploso. Jared... Che divaH incallita... Hilary e Jared erano uno spettacolo della natura insieme. Gli Echelon applaudirono talmente forte che sembrava la fine del mondo. Hilary e Jared cantarono Alibi tenendosi per mano. Com'erano dolciiii... Quando Hilary tornò vicino a me, la massacrai.
"Che volevi fare tu, mollare il tour?"
"Eeeeh... Cambio di programma." Scoppiammo a ridere. Eravamo peggio di un trio di ragazzine innamorate. Per tutto il concerto Ash era stata sulla schiena di Hilary e la abbracciava non vi dico come. Tipo koala. Poi quando il concerto finì, andammo in un locale stupendo a festeggiare Hilary e Jared. Ci siamo concessi anche un lento, ma niente di troppo sentimentale o zuccheroso. Tornammo in albergo tutti mano per mano e scherzando, mentre Ash se ne stava sulla schiena di Jeremy, Kris e Tomo osservavano la scena divertiti. Tutti nelle proprie camere. Un'altra notte indimenticabile, ma non per il sesso... Ok, si, anche quello era fantastico, però io parlo dal punto di vista sentimentale. C'era anche l'amore adesso, oltre al sesso. Il "Ti amo" dopo la vetta, gli sguardi pieni di dolcezza che ci scambiavamo. Tutto sembrava più dolce. Ci addormentammo sereni, l'uno nelle braccia dell'altra.

Hilary*

Mi sentivo... Non lo so come mi sentivo. L'adrenalina in circolo e l'eccitazione non mi permettevano di formulare pensieri coerenti o di senso compiuto. Poi, dopo il bacio, i fuochi d'artificio, opera di Jared, ci avrei scommesso tutto, mi avevano fatto saltare. Sorrisi. Ora eravamo in macchina, stavamo tornando in albergo dopo che eravamo andati a festeggiare. Con una mano Jared teneva il volante, mentre l'altra era intrecciata alla mia. Mi strinse la mano e mi girai verso di lui, distogliendo lo sguardo dal finestrino che dava su una Parigi semi addormentata. Mi sorrise dolcissimo. Mi appoggiai alla sua spalla chiudendo gli occhi. Tornati in albergo recuperammo la carta magnetica e ci infilammo nella sua stanza. Inutile dirlo. Le sue mani mi cercarono ancora prima che la porta si chiudesse da sola e scattando, chiudendosi a chiave. Jared buttò la carta sul tavolo e mi abbracciò da dietro, sfiorandomi il collo con la punta del naso che era stranamente freddo. Rabbrividii.
"Hai i brividi..."
"Ti assicuro che non è per il freddo..." Mi sfilò il vestito e mi tolsi le scarpe, poi mi girai e lo spogliai. Mi dedicai al suo collo, ai lobi delle sue orecchie, che mi facevano impazzire, e poi, solo alla fine, lo baciai con una passione che avrebbe incendiato la Foresta Amazzonica. Scivolammo sul letto, lui si sdraiò sopra di me, sfilandomi il reggiseno con un'abilità che preferivo non pensare a come l'avesse sviluppata. Il fatto che si fosse portato a letto decine di ragazze mi bruciava, ma non criticavo e non dicevo niente. In fondo, quando ancora andava per groupies e puttane ancora non ci conoscevamo, quindi... Poi mentre mi baciava le spalle, vide qualcosa alle mie spalle che lo fece fermare. Si alzò e andò vicino al secchiello dello champagne. Prese un cubetto di ghiaccio e mi fece girare a pancia in sotto. Fece scorrere il cubetto lungo la mia spina dorsale, facendomi rabbrividire e inarcare la schiena. Partì dal bacino e iniziò a ripercorrere la colonna con la lingua, stavolta. Poi, dopo avermi fatto quasi ibernare, mi liberò dalla sua morsa, dato che mi era montato sopra e non potevo muovermi, mi abbracciò e iniziò il divertimento, pardon! E iniziò la passione. Non volevo rendermi conto di niente. In quel momento, tutti i miei problemi erano fuori dalla porta, c'eravamo solo io e lui, evitai quindi di guastarmi questa notte. Mi dimenticai perfino il mio nome, che poi mi ricordò Jared.
"Hilary...", sussurrò roco facendomi rabbrividire ancora una volta.
"Jared, non fermarti... ti prego..."
"Hilary, guardami". Aprii gli occhi e lo guardai. Eravamo in diagonale, lui sotto di me, seduto e io sopra di lui con le gambe piegate, con il suo braccio intorno alla mia vita. Il viso a un centimetro dal mio, i nasi che si sfioravano e gli occhi incatenati. Mi persi in quel mare di ghiaccio, ma mi sentii a casa mia. Finalmente dopo tanto tempo, avevo trovato il mio posto dove potevo brillare senza dovermi preoccupare di nessuno.
"Ti amo..."
Fu una scossa. Mi travolse da capo a piedi. Sentii quelle cinque lettere pervadermi, come lui. Non esitai a rispondere.
"Ti amo..."
Scivolammo tra quelle lenzuola calde, che odoravano di noi... Del nostro amore.


Mi sentii osservata. Aprii un occhio e controllai la situazione. C'era una cosa al margine del mio campo visivo che mi spinse a girarmi e guardare. Jared, appogato col gomito al cuscino e con la testa sulla mano, mi guardava sorridente. Mi strofinai gli occhi e mi girai sull'altro fianco.
"Buongiorno cucciola." Che dolce.
"Buongiorno" Mi baciò sulla punta del naso.
"Dormito bene?"
"No, una certa persona mi ha russato nell'orecchio per tutta la notte." Sgranò gli occhi.
"Cosa?!"
"Ecco la divaH che è in te esce in tutto il suo egocentrico splendoreeee!!", urlai mentre mi saltava addosso e mi faceva il solletico.
"Ripeti un po' ", disse fermandosi e facendomi respirare.
"Sei una divaH incallita! E non scherzo!"
"Ok, This is War." E cominciò la guerra. Presi un cuscino e glielo sbattei in faccia, mentre lui chiedeva pietà e cercava di atterrarmi di nuovo col solletico.
"Ok, basta! Mi arrendo!", si arrese. Mi abbandonai tra i cuscini schifosamente morbidi.
"Ho ordinato la colazione. Se il cameriere sta fuori dalla porta potrebbe prendermi per uno stupratore seriale"
"Mh, mi sa tanto." Sorrisi. Poco dopo, qualcuno bussò alla porta. Era il servizio in camera. Sul carrello c'era di tutto. Cornetti, cappuccino, tè, caffè. Mi avventai su un cornetto pieno zeppo di nutella. Andiamo, erano settimane che non ne toccavo un po'!
"Ah, andiamo per il dietetico!"
"Non sono quel tipo di ragazza che davanti a qualcuno fa la precisina stando attenta a mangiare e poi si mangia anche il tavolino, quando è da sola"
"Ah beh. Di sicuro dopo questo non mangerai per settimane"
"Tzè. Lo dici te."
"Dico, dico" Prese un cornetto e lo morse.
"Cavolo, dovessi prendere due etti dietro le orecchie...", feci sfottendolo. Prima del secondo morso si voltò a guardarmi.
"Vuoi smetterla di criticare ogni cosa che faccio? Vorrei mangiare." Sorrisi. Permaloso. Ero poco dietro di lui, seduta sul letto avvolta nelle lenzuola, così mi alzai di scatto e lo abbracciai da dietro.
"Me lo dai un bacio alla nutella?"
"No, non te lo meriti." Sto stronzo.
"E io te lo do lo stesso." Gli girai la faccia e gli stampai un bacio che sapeva di nutella e miele sulle labbra, con tanto di schiocco.
"Mmmh, così non va, sei troppo dolce" Mi si avventò addosso e mi riportò con la mente tra le lenzuola. Poco dopo, mentre era ancora - e ben volentieri! - appiccicato alle mie labbra, qualcun'altro bussò alla porta.
"E chi altro rompe adesso?"
"Dai, vai a vedere." Si alzò e si avviò verso la porta grattandosi la nuca. Indossava solo i pantaloni del pigiama. Quella scena mi ricordò tantissimo il primo pezzo di Hurricane, che lui si alzava e andava alla porta, per trovare poi le foto e il tizio con il martello che lo voleva scotennare.
"Ma buongiorno! Forza, in piedi, tra poco aereo per Berlino!", esclamò Ambra seguita da Shannon. Mi portai il lenzuolo al petto, coprendomi.   
"Tesoro, è inutile che ti copri, ti ho già vista nuda"
"Si, ma non credo che a Shannon importi." O meglio, non credo che Jared avrebbe gradito se Shannon mi avesse vista nuda. Evitai di dirlo.
"Beh, allora ci vediamo giù nella hall tra mezz'ora, ok?"
"Sisi..."
"Bene. A dopo" E così com'era comparsa, se ne uscì. Jared mi guardò perplesso.
"Non fare domande. Vado a farmi la doccia." Entrai nel bagno e aprii l'acqua della doccia e mi infilai sotto il getto freddo. Non mi ero neanche accorta che la porta della doccia si fosse aperta e che Jared fosse entrato nella cabina. Solo quando sentii due mani sulle mie spalle, capii che c'era qualcuno. Pensai fosse un serial killer, poi, le labbra sulle mie spalle mi fecero capire chi era.
"Una doccia erotica proprio adesso non aiuta, sai?"
"E allora?"
"Ambra e Shannon ci aspettano..." Non aiutava davvero: una doccia di quel genere mi faceva girare l'ormone peggio di una samba. Che poi i miei ormoni sono sempre stati così...
"Aspetteranno ancora." La sua voce era roca, mi faceva girare le ovaie e le budella
"Jared..."
"Shh... Passami il bagnoschiuma." Gli porsi la bottiglia alla nocciola. Mentre me lo versava sulla schiena, mi inarcai tutta: il sapone gelato sulla mia pelle bollente non aiutava per niente. Mi girai e mi appoggiai al muro ancora più freddo. Finì sotto il getto della doccia anche lui e le nostre bocche si unirono in un misto di acqua, nocciola e passione. Vedevo l'acqua scivolargli sul collo, le spalle, per poi scendere sui pettorali, sugli addominali, sull'inguine e poi sulle gambe muscolose. Mi prese sotto il ginocchio e portò la mia gamba intorno alla sua vita.
Intuii le sue mosse e finii in braccio a lui. Non successe niente, solo un bacio poco casto. Ci staccammo entrambi senza fiato, poi ci sciacquammo sputandoci l'acqua addosso e scherzando. Usciti, io mi avvolsi nell'accapatoio, lui invece si legò un asciugamano intorno alla vita.
"Erano secoli che non mi lavavo così, sai?" Sorrisi.
"Mh, beh, ce ne saranno di occasioni per lavarci così", mi sorrise anche lui. Gli asciugai la cresta con un asciugamano, poi mi vestii. Shorts di jeans, maglietta di Brandy e infradito. Kris e Jeremy si incollarono come al solito le nostre valigie e le caricarono nel SUV. Il nostro volo per Berlino partiva alle tre, come al solito. All'aeroporto tedesco c'erano una marea di Echelon con cartelli e cavoli vari. Rimasi piacevolmente sorpresa quando ne vidi uno con delle foto di me e Jared insieme e sotto disegnato un cuore gigantesco. Sorrisi e lo autografai. Il sound check andò piuttosto bene, poi andammo tutti a prepararci per il concerto. Quella sera non avrei cantato Alibi con Jared. In fondo, il concerto era dei Mars, così come la canzone. Fu un concerto strepitoso, anche se sentivo che la voce di Jared non era proprio al massimo, ogni tanto tossiva pure, ma la sua energia e simpatia facevano credere il contrario. Tutto sommato, il concerto andò abbastanza bene. Fu poi quando tornammo in albergo, verso le due, che mi accorsi che Jared stava veramente male. Tossiva, starnutiva e tremava.
"Jared, sicuro di stare bene?"
"Si, tranquilla, mi sarò preso un cazzo di raffreddore a Parigi, con quel freddo" Si sdraiò sul letto e tirò su col naso. Scartabellai nel beautycase finchè non trovai l'obiettivo della mia ricerca. Porsi a Jared la scatoletta. Alzò la testa e la guardò.
"Non è necessario..."
"Forza." Sbuffò e prese il termometro, mettendolo sotto il braccio. Mentre si misurava la febbre, il pazzo, mi misi il pigiama e mi struccai. Quando tornai, Jared stava cercando di leggere la temperatura del termometro.
"Cazzo, ma non esistevano i digitali?!"
"Sei tu che sei impedito." Lessi la temperatura. 38.5°
"Hai trentotto e mezzo"
"Merda..."
"Chiamo Emma e le dico di annullare la tappa a Berna e..."
"No! Tu non annulli un cazzo. Non posso annullare proprio adesso una data."
"Jared. Stai male. Devi riposarti. La tua voce non è in forma smagliante, hai il raffreddore e la febbre..."
"E mi riposerò. Infatti adesso mi metto a dormire." Si sfilò le scarpe e si appoggiò al cuscino, senza neanche spogliarsi.
"Bah." Mi infilai sotto il lenzuolo e spensi la luce.
"Buonanotte, piccola." Ero un po' arrabbiata, ma mi girai e gli baciai la fronte bollente.
"Notte. Ah, aspetta... La vuoi un'aspirina?"
"Mah, male non fa..." Mi alzai e prei un aspirina, mettendola in un po' d'acqua e lasciai il bicchiere a sfriccicare sul comodino.
"Notte Jay."
"Notte piccola.", ripetè lui. Bevve l'aspirina e si addormentò.


Il giorno dopo Jared non aveva più la febbre, ma la tosse e il raffreddore non gli davano tregua. Non potevo imbottirlo di aspirine, mi sarebbe morto di overdose. Durante il sound check a Berna non riusciva neanche a cantare, si interrompea per tossire. Anche Shannon e Tomo erano convinti che annullare la tappa di Berna fosse la cosa migliore, ma Jared non voleva deludere gli Echelon svizzeri. Sbuffai. Emma mi guardò curiosa.
"Non pensi che sia meglio annullare la tappa di stasera?"
"Si, penso che sia la cosa migliore, ma Jared non vuole, e io non oso contrastare. Anche se, devo dire, farebbe bene a stare a riposo e rimettersi. Sta facendo una cazzata immane." Lo guardammo. Stava tossendo ancora. Sbuffai ancora. Emma gli aveva comprato anche uno sciroppo, ma non dava segni di efficacia. Il concerto svizzero fu una mezza merdata. Cantava, ma non con la stessa energia degli altri concerti; ogni tanto si fermava e lasciava cantare gli Echelon al posto suo, segno che non ce la faceva proprio più. Quella sera non andammo a festeggiare da nessna parte. Shannon aveva una DJ-session in un locale, ma sarebbero andati solo lui ed Ambra. Io, Jared, Ash, Tomo, Jeremy e Kris tornammo in albergo. La febbre stava lentamente tornando, ma si era fermata a un piccolo 37.3°.
Mentre Jared dormiva tranquillo, io andai a prendere qualcosa al ristorante, dato che stavo morendo di fame. Nell'uscire dalla stanza avevo gli occhi incollati sul BB e non mi accorsi di Kris che stava uscendo dalla sua e mi ci ero praticamente scontrata. Mi tenne per la vita, prima che cadessi.
"Ehi! Tutto bene?"
"Si, si... Tutto bene." Alzai gli occhi e mi ritrovai con il naso che si sfiorava con quello di Kris. Il cuore non rispondeva ai comandi, così come il cervello. Perchè ero così vicina? No, perchè non riuscivo a rialzarmi?! Distolsi lo sguardo dagli occhi verdi di Kris e mi rialzai e proseguii.
"Buona notte."
"Notte." E la porta si richiuse. Che cavolo... Ordinai due insalate e un tè freddo al limone e lasciai il numero della stanza alla quale dovevano essere consegnate. Quando tornai in camera, Jared si era svegliato e aveva due occhi rossi che non vi dico.
"Come ti senti?" Mi sedetti sul bordo del letto e gli sfiorai la fronte. Scottava ancora.
"Una merda stava sicuramente meglio."
"Ho ordinato un'insalata giù al ristorante"
"Non ho fame"
"E tu invece la mangi lo stesso." Dopo aver passato una notte semi-insonne, decidemmo di andare a farci un giro per Berna prima di andare a Vienna. Camminavamo per strada mano nella mano, nell'altra lui aveva il BB.
"Sai, se non fossi certa che il Blackberry non può fare sesso con te, direi che hai l'amante." Mi guardò e rise. Mentre ero ferma davanti a un negozio di vestiti, mi sentii chiamare.
"Hilary?" Mi girai, non riconoscendo la voce. Il ragazzo che mi aveva chiamata era alto e biondo, e stava molti metri più indietro di me. Strinsi gli occhi e analizzai la figura che avanzava verso di me. Dietro di essa c'era un gruppo di persone, forse universitari.
Sgranai gli occhi. "Zack?!" 
"Hilary! Quanto tempo!" Mi abbracciò sorpreso. Ricambiai, scioccata. Saranno stati otto o nove mesi che non lo vedevo. Jared osservava la scena, un paio di metri lontano.
"Già... Quasi nove mesi...!"
"Che fai, mi diventi famosa in nove mesi?!", sorrise.
"Beh, mi conosci no? Io prima o poi li realizzo i miei sogni. Che ci fai qui?"
"Non ti ricordi? Dovevamo organzzare un viaggio di una settimana qui a Berna. Tu, piuttosto?"
"Beh, io avevo un concerto." Jared si avvicinò.
"Hil, io non mi sento bene, torno in albergo."
"Va bene. Oh, aspetta. Zack, lui è Jared, il mio ragazzo, Jared, lui è Zack, il mio migliore amico." Li presentai con un gesto della mano e un sorriso appena accennato. Jared strinse la mano di Zack.
"Piacere, Jared." Gentiluomo della Louisiana.
"Zack, piacere."
"Beh, io vado. Ricordati che alle due abbiamo l'aereo.", mi ricordò Jared. Guardai il display del suo BB: erano le dieci.
"Va bene. A dopo" Lo lasciai con un bacio sulle labbra e lo guardai sparire. Ci sedemmo ad un tavolo ed iniziammo a parlare.
"Allora, come va con Kristie?"
"Mah, trovarla a letto con Morgan non è stata una bella sorpresa...", sorrise senza allegria.
"Oddio, davvero? Cavolo, mi dispiace, eravate carini insieme..."
"Ammettiamolo: era una zoccola"
"Ok, si, non era la più casta e pura di tutta la squadra di troie." Ridemmo.
"E tu? Ce l'hai fatta a prenderti Jared."
"Beh, diciamo che non è stata una cosa voluta..." Sorrisi.
"Perchè?"
"Ce ne abbiamo messo di tempo, prima di confessarci che ci amavamo."
"Ah, si! Ho visto il video su YouTube! Tienitelo stretto, ragazza, uno così non lo troverai più"
"Ho notato la tua espressione quando te l'ho presentato" Era un incrocio tra la faccia di un procione e un pagliaccio scioccato.
"Beh, sai che mi sono sempre piaciuti i Mars, no?"
"Ah, già... Dimenticavo" Rimanemmo a parlare per tantissimo, poi mi accorsi che era quasi l'una e che io dovevo tornare in albergo.
"Zack, devo andare..."
"Ah, già... Dimenticavo che eri una star..."
"Ho un aereo per Vienna che mi aspetta..."
"Sisi, non ti preoccupare." Ci alzammo. "Beh, spero di poterti rivedere presto"
"Anche io" Ci abbracciammo.
"Beh, allora... Buona fortuna per stasera, eh."
"Grazie. Tante cose." Mi girai e me ne andai, quasi chiudendo col passato.

Ok, questo capitolo fa letteramente cagare, perdono. Mi rifarò con il prossimo ;D Grazie ancora a chi legge e recensisce.
Ila.



   
 
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