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Autore: Marti_PenguinOwl    05/07/2011    4 recensioni
-ADESSO BASTA MI SONO STANCATA DELLE TUE SCUSE!!!- esplose una ragazza alta, bionda e molto attraente. -Amore credimi è la verità sono stato fuori… per lavoro- disse un ragazzo alto, con i capelli neri raccolti in delle treccine che gli ricadevano sulle spalle. Indossava vestiti XXL e una fascia gli copriva la fronte... Se vi abbiamo incuriosito... Leggete questa storia ^^ MARTY E SAMY
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ciao a tutte ragazze! :D Scusate il ritardo, ecco a voi un nuovo capitolo! *-*
 

…Addio Kamilla…
 

 
Durante il tragitto verso l’ospedale Tom non fece altro che pensare a tutto quello che era successo fino a quel momento.
Quella litigata era stata “l’inizio della fine”. Sospirò, ripensando a quando erano felici, lui, Martina e la loro Samantha. Bill e Kamilla. Ma si sa, la felicità non dura per sempre. In quel momento, sperò solo che suo fratello si risvegliasse, che si prendesse cura di suo figlio. Ma sapeva che avrebbe sofferto per la morte di Kamilla, l’unica donna che suo fratello aveva mai amato.
Gettò un’occhiata a Martina, che era appoggiata alla sua spalla, gli occhi chiusi, il viso bagnato da lacrime silenziose.
Gli fece immensamente male vederla così afflitta, e pensò a tutte le volte che avevano litigato, a tutte le volte che l’aveva fatta soffrire, a tutte le volte che aveva visto quel viso bagnato per colpa sua. Si pentì di averle dato della puttana, accusandola di averlo tradito con uno dei suoi migliori amici. Si pentì di aver trattata a quella maniera Georg.
In fondo al suo cuore, sapeva che sua moglie l’amava, e che non l’avrebbe mai tradito.
Arrivarono all’ospedale, Martina si asciugò gli occhi con un fazzolettino, poi scese dalla macchina, Tom la seguì all’interno dell’edificio. Si avvicinò al dottore che aveva fatto partorire Kamilla.
-Dottore eccoci, abbiamo fatto il più presto possibile.- disse. L’uomo si voltò e abbozzò un sorriso.
-Mi dispiace della brutta notizia purtroppo quando l'infermiera si è accorta della disgrazia la signora Kaulitz, era già morta, la mia equipe ha appena portato via vostra cognata, adesso è nella cella frigorifera, ora vi chiedo... volete vederla- li guardò attraverso gli occhiali a mezza luna. 
-Si, certo, io si, amore tu cosa vuoi fare?- si voltò verso Martina e la guardò, lei alzò lo sguardo.
-Si...- disse con voce piatta, priva di sentimenti. Il medico scrutò apprensivo la ragazza poi fece cenno al chitarrista di seguirlo. Tom prese la mano di Martina e lo seguì per il corridoio, e poi giù, verso le celle frigorifere. Si fermò ed indicò una porta.
-Eccoci qui, prego avvicinatevi.- la aprì e li fece entrare. Il corpo di Kamilla era disteso su un lettino bianco. Era terribilmente bianco, freddo.
Tom si avvicinò piano, stringendo la mano di Martina.
-Kamilla...- sussurrò Tom, accarezzandole la mano senza vita. Martina scoppio in lacrime stringendo la felpa del marito.
-Prima di portarla qui le abbiamo effettuato dei controlli e un'accurata autopsia su tutto il corpo ed è risultato… un infarto istantaneo, probabilmente già dormiva, quindi sarà successo nel sonno e può anche trattarsi di una morte nel sonno, non ha sofferto.- 
-Posso leggere il reperto dottore?-
-Ma certo, tenga qui c'è scritto tutto, io vi lascio soli, potete restare ancora un po’ se lo desiderate, anche se non è bene che sua moglie soffra cosi nel vederla- porse una cartelletta a Tom, poi gettò un’occhiata alla ragazza.
-Grazie dottore, staremo ancora qui, il tempo di... di vederla ancora.- l’uomo annui, poi uscì dalla stanza. Martina alzò lo sguardo sul corpo di Kamilla, si avvicinò e le accarezzò una guancia. -Kamilla... non... non può essere, perché te ne sei andata? Come.. come farà il bambino senza di te e Bill? Se lui dovesse svegliarsi e...- si accasciò a terra, e solo per miracolo Tom riuscì ad afferrarla prima che cadesse di peso e si facesse male. L’accompagnò fino a farla sedere sul pavimento freddo, s’inginocchiò accanto a lei a l’abbracciò, la ragazza si divincolò dalla presa e cominciò a battere i pugni sul pavimento. 
-No! NO! KAMILLA TI PREGO, SVEGLIATI, DIMMI CHE STAI SOLO SCHERZANDO, SCENDI DA LI TI PREGO.- urlò.
-Amore, amore stai calma, ti prego Marty è morta non può sentirti.- Tom le cinse le spalle, ma lei lo scacciò in malo modo e si portò le mani ai capelli, li tirò e pianse. 
-NO , NON E’ VERO LASCIAMI, LEI è VIVA , STA SOLO SCHERZANDO, ADESSO LEI SI SVEGLIA E SCENDE DA LI, NO, NO.-
-Ti prego Marty basta, non devi agitarti nelle tue condizioni, adesso alzati su, Kamilla non vorrebbe vederti cosi, anche a me dispiace, le volevo bene ma.... purtroppo è andata cosi e non possiamo fare niente per cambiare le cose, dobbiamo solo cercare di andare avanti, il bambino non è solo.-
-Ma non avrà più una mamma.... una mamma, una mamma, UNA MAMMA.-
-Basta Marty, andiamo via.- l’alzò di peso e la portò fuori dalla stanza, Martina continuò a piangere sulla sua spalla. Tom si rese conto che era meglio andar via subito da lì, in modo che Martina potesse calmarsi. Proprio mentre stavano andando via, una  voce maschile li chiamò.
-Scusate voi.- disse un ragazzo, i due si voltarono. 
-Sta parlando con noi?- chiese Tom.
-Si, voi siete i signori Kaulitz? Parenti del signor Bill Kaulitz?-
-Si, siamo noi, cosa è successo a mio fratello?- nel momento in sui lo disse si sentì stanco. Stanco di dover aspettare la notizia tanto attesa, stanco di soffrire. Non avrebbe sopportato il peso di un’altra brutta  notizia, non avrebbe retto. Stavolta sarebbe crollato lui a terra a piangere e ad urlare.
Non avrebbe retto alla morte di suo fratello.
-Dovete seguirmi nel reparto dove è ricoverato, c'è una cosa che dovete vedere.- 
-La seguiamo.- quell’infermiere, che si era comportato in modo gentile, cominciava a stare antipatico al chitarrista per il semplice fatto che gli aveva messo l’ansia addosso. 
 
Bill si guardò intorno spaesato, la testa gli faceva un male cane, e non riusciva a capire per quale assurdo motivo si trovasse sdraiata su un letto d’ospedale. La porta si aprì e un uomo magro sulla cinquantina fece il suo ingresso nella stanza.
-Signor Kaulitz, grazie al cielo si è vegliato, erano tutti in pensiero, come si sente?- sorrise bonario e lo guardò.
-Ma dove sono? Perché ho tutti questi macchinari attaccati?-
-Non ricorda niente di cosa ha avuto?-
-Ricordo solo che ho avuto un'incidente in auto e poi, non ricordo più nulla.- si portò una mano alla testa e si massaggiò le tempie. 
-Si esatto, lei ha avuto un bruttissimo incidente in auto e il ragazzo che l'ha investita è morto dopo lo schianto mentre lei, inizialmente era in fin di vita ma poi è entrato in coma.-
-Capisco, da quanto sono qui?- chiese.
-Da un mese.-
-Capisco, allora ora posso andare a casa mia, mia moglie mi aspetta ed è incinta fra poco deve partorire io…- il medico lo interruppe alzando una mano.
-No signor Kaulitz, spero starà scherzando, lei si è appena svegliato ed è uscito da un brutto coma e per di più è ancora in convalescenza, deve stare qui.- Bill fece una smorfia poi chiese:-Capisco, ma posso almeno vedere i miei familiari?- l’uomo guardò l’orologio al polso.
-Signor Kaulitz a quest...- un infermiere fece irruzione nella stanza interrompendolo.
-Dottore può venire qui un secondo? Mi scusi se la disturbo ma fuori ci sono i parenti del signor Kaulitz, li ho trovati casualmente al piano terra.-
-Vengo subito, bene signor Kaulitz, torno fra un momento lei si rilassi un po’- sorrise ed usc’ dalla stanza.
 
-Dottore finalmente, la prego ci dica come sta mio fratello, spero che almeno lei ci dia buone notizie dopo... dopo quella di poco fa.- disse Tom. 
-Certo signor Kaulitz ho una bella notizia da darvi, suo fratello è appena uscito dal coma, sta bene e non ha portato danni alla memoria o altro, solo ha un po’ di premura perché deve assolutamente andare a casa da sua moglie che deve partorire, chiaramente non può è ancora in convalescenza, deve rimettersi- ridacchiò e scosse la testa.
-Oh...- Tom abbassò lo sguardo e sorrise amaramente.
-Qualcosa non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-Ecco vede dottore, la moglie di mio fratello è morta stasera e... ha avuto un infarto improvviso, noi abbiamo pregato tanto per mio fratello e oggi in una sola botta abbiamo avuto due notizie molto diverse fra loro, una brutta e una bella, quindi desidero che non dica a mio fratello della morte di sua moglie, saremo noi a camuffare tutto per ora, quando saremo a casa vedrò di essere molto cauto a riguardo.- spiegò Tom, gesticolando. 
-Mi dispiace molto per questa disgrazia, questa mancanza non ci voleva per suo fratello, la prenderà malissimo, infatti per adesso è meglio non dire nulla, però adesso seguitemi, non fa altro che cercare voi.- il dottore abbozzò un sorriso e li condusse davanti la porta della stanza di Bill, la aprì e sorridendo esclamò:- Signor Kaulitz, guardi chi sono venuti a trovarla.- Tom lo superò e si precipitò ad abbracciare il fratello.
-Bill... fratellino.- lo strinse forte, e subito Bill ricambiò l’abbraccio. Si staccarono e si sorrisero, poi Martina, che era rimasta ad osservare la scena in silenzio, si avvicinò e lo abbracciò.
-Bill.... oh, Bill.- le lacrime cominciarono a bagnarle il volto.  
-Hey hey Marty, sta calma. Va tutto bene, sto bene, adesso fammi riprendere fiato.- disse ridacchiando. La ragazza si staccò e si asciugò il volto. 
-Scusa... scusa Bill è solo che...- scosse la testa e fece un gesto con la mano. 
-Marty, vieni siediti qui.- Tom batté una mano sul letto accanto a lui.
-Si...- 
-Dai ragazzi, state buoni, non vedete sono vivo e sono qui con voi, come potete vedere non vi ho abbandonati e mai lo farò per voi, per mia moglie e per mio figlio, a proposito ma dov'è Kamilla? Amore mio quanto mi è mancata è fuori? Perché non la fate entrare, povera piccola sarà stata in pena per me.- disse aggrottando le sopracciglia. Martina si voltò verso la finestra, non riusciva a guardarlo, era più forte di lei.
-Bill, Kamilla è…- cominciò Tom, a quelle parole Martina si voltò e lo osservò. -Kamilla è... a casa.- concluse, la ragazza si voltò nuovamente e strinse gli occhi per impedire ad altre lacrime di rigarle il volto. 
-E come mai non è venuta?- chiese Bill, confuso. Le parole del fratello gli suonavano come una bugia. Si diede dello sciocco, perché mai avrebbe dovuto mentire su dove fosse Kamilla?
-Ecco Bill, lei era stanca...- cominciò Martina, cercando di mantenere un tono di voce calmo.
-Dobbiamo dirti una cosa Bill, una cosa bellissima che è successa durante il tuo coma.- la interruppe Tom, sorridendo. 
-Cosa?-
-Kamilla ha partorito Bill, ha partorito un bellissimo maschietto e lo ha voluto chiamare con il nome di tuo fratello e il tuo, Thomas William.- disse Martina. 
-E’ nato.... mio figlio è nato e io non ero con loro.- Bill si rattristò al pensiero.
-Kamilla... Kamilla ha pensato tutto il tempo a te, quando ha partorito ha urlato il tuo nome, ha immaginato che al posto di Tom ci fossi tu.- cercò di consolarlo la cognata. 
-Tom, sei entrato con lei al momento del parto?- chiese Bill con gli occhi lucidi, Tom fece spallucce.
-Si Bill, in tua assenza non mi andava di lasciarla da sola, aveva bisogno di una figura maschile e per te ci sono andato io.-
-Oh. Tomi, grazie... grazie davvero, ti voglio bene.-
-Anche io Bill, tantissimo.- si abbracciarono nuovamente e si sorrisero. Quello che faceva più male a Tom era sapere che quel sorriso non sarebbe durato molto a lungo.
 

…Continua…
 

Ed eccoci qui! Scusate, ma tra esami (Marty) e computer rotti (Samy), non siamo riuscite a postare prima. Speriamo vi piaccia! Recensione? xDD
Grazie mille a tutte! :D


Marty&Samy. 
  
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