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Autore: Werewolf1991    05/07/2011    3 recensioni
La storia di una Snivy sfortunata che dopo aver avuto un pessimo allenatore si ritrova a viaggiare con una ragazza dall'animo gentile e con un suo amico accompagnato da un Oshawott.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
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Capitolo VI: Nuove certezze

Quando si svegliò scoprì con sorpresa di essere sdraiata su un cuscino con un lenzuolo stretto attorno al corpo. Aveva una pezza umida sulla fronte e la sua coda era stata fasciata. Aveva delle bende su varie parti del corpo. Il dolore era diminuito. Alzò la testa ma dovette riabbassarla subito dopo poiché le girava. Si girò per capire dove si trovasse. Davanti a lei c’era un fuoco acceso. Sentiva delle voci confuse. Non capiva cosa dicessero ma sperò che non fossero altri guai. Sentì una mano che la toccava. Istintivamente tentò di ritrarsi. Ma era troppo debole. Stava per soffiare contro il suo aggressore quando sentì una voce familiare che la fece fermare.- Adesso calmati. Va tutto bene. Sei al sicuro.- quella voce. Ma era davvero possibile? Scacciò questo pensiero. Probabilmente soffriva di allucinazioni. Chiuse gli occhi e aspetto. Quando li riaprì era ancora la. – Hey, non stai sognando. È tutto vero. Sono qui- disse la voce.- Come sta?- chiese qualcun altro che non le riuscì di individuare – Credo che sia ancora convinta che sia un sogno.- - Lo credo, chissà cosa avrà passato.- riprese l’altra voce. Anche questa sembrava familiare. No, non doveva lasciarsi ingannare. Era tutto nella sua testa, si disse.  Loro non sarebbero mai venuti a cercarla. Tentò di convincersi di questo ma la mano che aveva premuta sulla fronte emanava un tale calore ed un tale senso di sicurezza, che avrebbe voluto fortemente credere che fosse tutto vero. E poi c’era quel profumo. Così dolce, cosi rilassante. Sembrava proprio reale. Si disse che probabilmente questo era solo un sogno congiurato dalla sua mente disperata. Non poteva essere altrimenti. Perché lei non avrebbe mai perso tempo a cercarla. Non avrebbe mai neanche sentito la sua mancanza. A chi sarebbe potuto mancare un essere debole come lei? Perciò la mano che la toccava non poteva essere la sua, quella voce così calda non poteva appartenerle e quel profumo non era certo lei ad emanarlo. Per quanto però tentasse di convincersi di questo sentiva la tentazione di cedere farsi più forte ogni secondo che passava. Ma non poteva poiché in caso lo avesse fatto, il sogno sarebbe svanito e lei si sarebbe ritrovata nuovamente sola. Decise comunque di cedere per qualche istante, solo per avere un ultimo assaggio di quello che aveva perduto per sempre.Si sforzò di guardarsi intorno. Era ancora troppo debole. Comunque non ebbe bisogno di riprovare perché qualcuno si era chinato su di lei. Poi finalmente vide il suo volto. Era Crystal. A quel  punto non le importava più se stesse sognando o meno. Sogno o no le era mancata ed era troppo felice di rivederla per preoccuparsi se fosse reale. Crystal la guardava con un enorme sorriso.- Ciao- le disse- Come ti senti?- le chiese poi. Lei non rispose, ma allungò una zampa per toccarla. Sapeva che facendo questo il sogno sarebbe terminato ma voleva  poter portare con se il ricordo della sua pelle contro di lei una volta sveglia. Vide Crystal chiudere gli occhi e avvicinare la testa alla sua zampa. Stava piangendo. Poi la sua guancia entrò in contatto con la sua zampa. Allora la piccola si sentì invadere da un forte calore che la percorse come una scossa. Ora poteva svegliarsi in pace. Chiuse gli occhi e attese. Passò qualche minuto ma non accadde nulla. Tutto  era immobile intorno a lei. Poteva ancora sentire la mano di Crystal sulla sua fronte. E sentiva ancora la sua pelle contro la sua zampa. Attese ancora. Che fosse tutto vero? Sembrava proprio così. Aprì un occhio cauta, per costatare se fosse ancora lì. Vide la faccia di Crystal ancora più vicina alla sua che la guardava con espressione divertita.- Allora?- le disse- Sei convinta di essere sveglia adesso?- le chiese scherzosamente. Lei non sapeva che fare. Sbatté le palpebre per sincerarsi di essere sveglia. Poi vide anche la faccia di Tomas. Sorrideva sollevato. Non aveva più la bandana.- Allora come andiamo piccola?- le chiese. Subito dopo si avvicinò anche Shellcutter. Anche lui sembrava sollevato nel vederla. A quel punto fu certa che non poteva trattarsi di un sogno. Cercò di mettersi a sedere ma non ci riuscì; fortunatamente Crystal la sorresse mettendole l’altra mano dietro la schiena. – Calma, non ti puoi ancora alzare.- le disse gentilmente.- Te la sei vista brutta è?- disse Tomas. Lei avrebbe voluto chiedere come avessero fatto a trovarla ma Crystal intuendo ciò che pensava le disse:- Parleremo più tardi. Ora riposati. Non ti lascerò sola. Puoi starne certa- le disse. Anche Tomas volle rassicurarla- Tranquilla rimarremo con te fino a quando sarai di nuovo guarita- Shellcutter si disse d’accordo. Erano tutti lì per lei. Si sentiva stanca e sbadigliò. Crystal, vedendo questo, la rimise giù. Lei non avrebbe voluto restare sola. La chiamò sperando che capisse cosa voleva dire.- Secondo te potrei?- aveva chiesto Crystal a quel punto rivolgendosi a Tomas- Mmh, bisogna prima controllarle la temperatura- disse lui serio. Poi Crystal le mise un termometro sotto un braccio e attese  che esso mostrasse la temperatura . – Bene. 36.5- disse Tomas – allora?- chiese Crystal- è un po’ bassina, considerando che  ha bisogno di prendere molto sole- Emperess sperò che questo significasse che poteva dormire con la sua allenatrice. – Non so se è il caso comunque- continuò Tomas- Potrebbe attaccarti la febbre. Non è ancora guarita dopotutto.- queste parole spaventarono Emperess. Attese la reazione della sua allenatrice. Lei sembrò un po’ indecisa. Guardò Tomas, poi si voltò verso di lei. Emperess sperò che la sua allenatrice capisse che aveva bisogno di lei. Si vergognò di ammetterlo, ma aveva davvero paura di dormire da sola. A questo pensiero si aggiunse la consapevolezza di essere debole e malconcia. Emperess  provò profonda vergogna di se. Poi penso che forse Crystal non l’avrebbe più voluta per questo.  Abbassò la testa rassegnata. Poi sentì Crystal dire- Va tutto bene Tomas.  So quello che faccio.- Emperess rialzò la testa di scatto. Vide Crystal sdraiarsi vicino a lei, mettendo una mano sulla sua testa. – Non preoccuparti piccola. Ci sono io con te.- detto questo la strinse a se e chiuse gli occhi. Emperess si avvicinò alla sua allenatrice. Il calore del suo corpo la fece sentire al sicuro.- Tranquilla Emperess. Non devi più preoccuparti. Da adesso in poi veglierò su di te. Non permetterò più a nessuno di farti del male.- le disse Crystal dolcemente. Prese ad accarezzarla per farla rilassare. L’avvicinò ancora di più al suo corpo. Da lì Emperess poteva sentire il battito del suo cuore. Era lento e regolare. D’improvviso si sentì di nuovo serena. Decise allora di chiudere gli occhi. Dormì profondamente per diverse ore. Ricordò di aver sognato qualcosa di bello. Non aveva mai dormito così bene in tutta la sua vita. La prima cosa che vide fu Crystal ancora sdraiata accanto a lei. La guardava sorridendo. Allora era tutto vero? Abbassò la testa. Per la prima volta non riusciva ad incontrare lo sguardo di qualcuno. Si sentì patetica e debole. Di certo Crystal era rimasta con lei solo perché le faceva pena. Tentò di allontanarsi da lei ma qualcosa la trattenne. Era Crystal. Emperess pensò che lo facesse perché ormai la considerava di sua proprietà. Cercò ancora di liberarsi. Poi  sentì Crystal dire- Emperess, va tutto bene! Non devi andare via! È tutto a posto!- lei insistette. Allora Crystal la lasciò andare. Lei si allontanò più velocemente che poté. Non si voltò verso Crystal fino a che non fu arrivata ad una certa distanza da lei. Poi si girò. Crystal aveva un’espressione stupita in volto. Poi cambiò in una triste. Abbassò la testa leggermente. Poi disse- Emperess… se vuoi andartene per me va bene. Però vorrei che tu sapessi che ti voglio bene, e mi dispiace che tu voglia andartene. Forse non sono l’allenatrice migliore del mondo, ma mi sto impegnando molto e… e…- Emperess si accorse che stava piangendo-sono sicura che potremmo fare molto insieme. Ma se preferisci qualcun altro io lo capisco. Non sei costretta a restare.- Emperess era senza parole. Crystal la stava lasciando andare- Mi dispiace per quello che è successo. avrei dovuto proteggerti. Spero che tu possa perdonarmi un giorno.- disse. Emperess era scioccata- Comunque sappi che, qualunque cosa tu decida io ti vorrò sempre bene- concluse. A quel punto Emperess tornò da lei. Doveva spiegarle che aveva frainteso. Non era Crystal ad essere sbagliata ma lei. Non doveva scusarsi per non averla difesa da Lucas. La guardò negli occhi e le asciugò le lacrime. Quando Crystal si calmò Emperess cercò di spiegarle che era lei a non andare bene per la sua allenatrice e non il contrario. Ma non ebbe molto successo. vide Tomas avvicinarsi.- Che cosa dice?- chiese a Crystal- Non saprei. Forse sta cercando di consolarmi- a quel punto si avvicinò anche Shellcutter che le disse di volerla aiutare. Anche in due però la situazione non migliorò. Poi Crystal si alzò e prese il Pokedex. Premette un tasto. Si sentì una voce robotica dire -sistema traduzione pokedex attivato.- Poi Crystal le disse – Adesso posso capire quello che dici- Emperess allora le disse che era lei ad essere inutile e che quindi non poteva assolutamente restare con loro. Disse che le dispiaceva moltissimo di essere così debole. Avrebbe voluto dirle tutto quello che pensava di lei e come si sentiva bene in sua presenza ma venne interrotta. Crystal la guardava con un espressione indecifrabile. Anche i ragazzi sembravano scioccati. Poi Crystal assunse un espressione rabbiosa. Era una cosa che non le aveva mai visto fare. Si sentì ancora più in colpa.- Emperess…- cominciò. Lei chiuse gli occhi.- Come ti è venuta in mente una cosa del genere? TU Debole e Inutile? Come ti è venuto in mente che io potessi anche solo pensarlo!- disse. Aveva cominciato in tono rabbioso ma poi era diventata triste. Emperess aveva aperto gli occhi. Crystal la guardava sull’orlo delle lacrime.- io non penserei mai cose del genere. Puoi avere dubbi su tutto, tranne che su una cosa. Che io possa considerarti debole o inutile solo perché un pazzo criminale la pensa così. E soprattutto non devi mai e poi mai farti venire in mente che io non ti voglia con me o che addirittura ti consideri  patetica. Puoi stare certa che io non ti abbandonerò mai. Perché tu sei mia amica. E io non abbandono le amiche.- concluse fissandola. Emperess era scioccata. Nessuno le aveva mai detto quelle cose prima. Nemmeno la professoressa Aralia. Crystal le aveva detto che la considerava un’”amica”. Si sentì commossa da questo. Poi si diede della sciocca per aver pensato tutte quelle assurdità. Guardò Crystal imbarazzata.- Non ti preoccupare. Scuse accettate Amica mia.- le disse. Aveva ancora una volta intuito i suoi pensieri.- Forza, abbracciami- le disse poi allargando le braccia. Lei non se lo fece ripetere due volte. Le saltò in braccio e Crystal le avvolse le braccia intorno al corpo. La  cullò dolcemente poi le disse- Adesso è tutto a posto. Sta certa che non permetterò più a nessuno di farti del male. O di portarti via da me.- Dopodiché Crystal si voltò verso gli altri due e disse- Mi dispiace di avervi coinvolti- Tomas sorrise e le rispose- Non devi dispiacerti. L’importante è che tutto si sia risolto.- Poi Crystal si era alzata , portandola in braccio, l’aveva fatta sedere vicino a Shellcutter.- Stai ferma qui, io arrivo subito, ok?- Emperess si chiese dove dovesse andare. Stava per chiederglielo quando il suo stomacò brontolò rumorosamente. Lei si coprì la faccia con le zampe imbarazzata. Era la prima volta che succedeva. Quasi come se fosse stato previsto dalla sua allenatrice, lei tornò con una scodella di fumante zuppa calda- Allora, hai fame vero? – le disse sorridendo. Lei annuì, annusando la zuppa. Allungò una zampa per prendere il cucchiaio ma le forze le mancavano. Allora Crystal la prese in braccio e posando la scodella davanti a lei, cominciò ad imboccarla.- Questa zuppa è fatta apposta per aiutarti a stare meglio-   le disse. Emperess mangiava soddisfatta. Era la cosa più buona che avesse mai mangiato. Si voltò verso Crystal sorridendole per mostrarle il suo apprezzamento.- Sono contenta che ti piaccia. Ci ho messo tutto il mio impegno. È una ricetta difficile da preparare, lo sai?- le disse. Lei annuì per mostrare di aver capito. Ancora una volta non poté fare altro che ritenersi fortunata ad avere un’allenatrice così premurosa. Poi Crystal riprese a parlare- Adesso mangia, riposati e poi ti spiegherò quello che è successo dopo che lui se n’è andato portandoti via- Emperess si era bloccata sentendo Crystal parlare di lui. Aveva avuto un brivido e Crystal l’aveva abbracciata per farla calmare- Va tutto bene. Sei al sicuro. Non gli permetterò di farti ancora del male. Puoi starne certa- mentre Emperess si riprendeva dallo spavento Tomas aggiunse- E puoi star certa che anche noi ti proteggeremo.- Shellcutter aggiunse che avrebbe fatto di tutto per aiutarla.- E puoi essere sicura che da adesso in poi non ti lascerò sola neanche un minuto- terminò Crystal.  Dopodiché finì di darle da mangiare. Lei si sentiva meglio, ma aveva comunque un gran sonno. Sbadigliò e Crystal la portò di nuovo  sul cuscino dove si era svegliata prima. Crystal le avvolse il lenzuolo intorno.  Poi si sdraiò vicino a lei. La strinse a se trasmettendole tutto il suo calore. Lei , cullata dal suo battito cardiaco, cominciò ad assopirsi. Ripensò a quanto le era stato detto. Erano tutti li per lei. Era una sensazione fantastica sentirsi amata, accettata e protetta. Emperess non aveva mai provato nulla del genere fino ad allora. Era certa che la sua nuova famiglia si sarebbe presa cura di lei. Con queste nuove certezze chiuse gli occhi, poggiò la testa sul petto di Crystal e si addormentò.      
  
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