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Autore: dubious3    05/07/2011    2 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap. 32. Avventura nella città defunta. Parte prima
 
 
 
Era ormai notte fonda nella città defunta, ma non tutti gli abitanti innaturali di quel luogo stavano dormendo.
Hinata infatti, nascosta in un desolato capannone nella sua forma di Testa di Metallo, non riusciva a prendere sonno.
Non era certo per la scomodità del luogo, essendo una creatura bestiale e prima ancora una ninja era del tutto indifferente della mancanza di lusso, ma più che altro per via di pensieri dolorosi e torbidi.
E' incredibile... non avrei mai immaginato che dietro al massacro degli Uchiha ci fossero le alte sfere di Konoha... in condizioni normali non avrei mai creduto a quello che è uscito dalla bocca di Sasuke....
L'intera faccenda del massacro degli Uchiha per lei fu uno shock immenso.
Per tutta la vita infatti aveva sempre avuto una grande fiducia nelle istituzioni della Foglia e nei suoi abitanti, sebbene alcuni atteggiamenti  riguardanti la politica del suo clan non la trovavano affatto concorde.
Questa scoperta però minò questa convinzione: Hinata si stava sentendo dolorosamente delusa, se non proprio tradita.
Nella mente della ragazza strisciò il pensiero che in fondo né Sasuke né Ilnok avessero tutti i torti.
Loro hanno perso tutto... sono anche loro delle vittime della crudeltà altrui... forse stanno affrontando la cosa nel modo giusto... perché dovrei dare pietà a qualcuno che vuole solo distruggermi?
Eppure, in quell'istante ricordò qualcosa che pose fine alla sua lotta interiore.
Nella sua mente vi era l'immagine della guardia che, disgustata dal trattamento che le stava riservando Kenpachi, aveva azzardato un tentativo di fermarlo che gli era costato la vita.
Era poco, molto poco, ma per Hinata quel gesto significava davvero molto.
Si diede una forte pacca sulla testa per rimproverarsi della propria stupidità.
Come ho potuto anche solo pensare una cosa simile? No... non è comunque giusto ciò che Sasuke e Ilnok stanno facendo... comprendo le loro ragioni, ma non posso accettare come stanno conducendo le cose... non posso... come potrei altrimenti guardarmi allo specchio? E come potrei rincontrarmi con Naruto e i miei amici e la mia gente? Non lo so...
Anche se si era decisa su come continuare la sua battaglia, la confusione tornò presto in lei più viva che mai.
Con la mente infatti ritornò ai suoi compagni di squadra.
Vedere quelle due anime tormentate e sofferenti faceva alla ragazza molto male.
Ilnok-san... Sasuke... sono tremendamente infelici, quei due. Dietro la loro apparenza di assassini, si nascondono in realtà dei poveri uomini devastati. La notte scorsa... hanno mostrato dei tratti che non avrei mai creduto che possedessero. Forse... posso cercare di ricondurli alla ragione... magari se ci provassi... no... non è possibile. Già molti hanno tentato varie volte a far loro cambiare idea: Naruto, Sakura, i ribelli... perché dovrei riuscirci io? Cosa mi fa credere che... arghhh!!! Che male....
Tutto questo mare di pensieri e associazioni di idee le fece venire una forte emicrania.
Capendo di dover sgomberare la mente, si alzò dal suo giaciglio, quindi, sedendosi con le gambe incrociate, iniziò alcuni esercizi di meditazione che le aveva insegnato il maestro.
Respira... respira... bene... ti stai sentendo già meglio, vero?
Ora per distrarsi potrebbe essere una buona idea dare una controllata al perimetro... chissà che non mi stanchi abbastanza da addormentarmi...
Usando quindi la vista interiore, la ragazza mentalmente controllò la presenza di esseri viventi nel raggio di qualche kilometro.
A parte Ilnok, che montava a quell'ora di pattuglia, tutti gli altri stavano dormendo placidamente.
Tutto sembra essere tranquillo... pensò sorridendo. E' così placido e sonnacchioso e...
In quell'istante si accorse che non era tutto così tranquillo come aveva visto di prima "occhiata".
La traccia psichica di Sasuke era infatti violentemente alterata, anzi proprio inquinata da qualche intrusione.
Mentalmente la ragazza ripercorse questo collegamento e giunse con la propria vista interiore alla fonte.
La scoperta che lì fece fu molto più sconvolgente e terribile della precedente: un'altra Testa di Metallo si trovava nella zona e stava frugando nella mente dell'Uchiha.
Capendo che non c'era un solo istante da perdere, la giovane si ritrasformò nella forma umana e sgusciò velocemente dalla porta del suo rifugio.
Saltando velocemente da un palazzo all'altro, giunse dietro all'intruso.
Attivò i suoi Leoni Gemelli e, facendo il possibile attenzione nascondere tutte le sue tracce sia fisiche che psichiche, si avvicinò sempre di più dietro il suo bersaglio con.
Cosa starà facendo una Testa di Metallo Imperatore qui intorno... dovrei cercare di neutralizzarla per interrogarla.
Con un agile balzo salto e puntò il suo juken alla spalla destra della bestia.
Esattamente un attimo prima di colpire il suo bersaglio però venne fermata a mezz'aria, sospesa da una mano invisibile.
Prima ancora di poter rendersi conto di ciò che stesse accadendo, la ragazza venne spedita con forza contro un edificio dietro di lei.
La bestia che si era intrufolata si degnò di girarsi verso la sua simile, e rispose agitando gli orgogliosi barbigli.
"Mio figlio ti ha insegnato bene... ma io ci sento e annuso ancora molto, molto bene. E quello che ho odorato è una Testa di Metallo... che puzza però degli inferiori esseri umani! Dovrei ucciderti per la tua insubordinazione... ma non importa... hai comunque dimostrato una grande perizia nel tuo attacco a sorpresa. Ora fai la brava e lasciami svolgere il mio lavoro. Se ti comporterai bene, potrei anche renderti parte del mio seguito".
Dalle macerie dell'edificio, Hinata si rialzò nella sua forma più potente, con i suoi artigli messi bene in vista.
"Non ho la benché minima idea di cosa tu stia parlando. Io non so chi sei". Rispose severa e determinata. "So solo che tu non devi azzardarti a giocare con la mente dei miei compagni oppure sarò io a farti molto male".
Kor era rimasto davvero basito: come aveva osato quella miserabile mocciosa ibrida rivolgersi al suo naturale padrone in questo modo?
"Figlio del cazzo che mi ritrovo..." Sussurrò feroce, quindi gridò rabbiosamente. "Ti insegnerò il rispetto e la devozione che mi devi con la forza, BRUTTA CAGNA IMPURA!"
Detto questo la terra attorno alla vetusta creatura venne agitata da un terremoto, di cui il mostro era l'epicentro, progressivamente sempre con maggiore violenza.
Inspirando quanto più aria possibile con le sue piccole narici, il mostro si lanciò contro la nemica mettendo i pugni in avanti.
"Doppia Vibrazione Frantumante!*" Ruggì, e dalle sue mani si dipanarono delle crepe innaturali simili a quelle che Hinata aveva generato contro Monzaemon.
La violenza del colpo fu inusitata: moltissimi palazzi dietro alla Hyuga vennero spazzati via dall'onda d'urto come dei castelli di carta davanti ad un forte soffio.
Mentre l'essere antico effettuava il suo attacco devastante, si accorse però che il bersaglio dell'attacco si era dissolto in una nuvola di fumo.
Fece appena in tempo a realizzare di essere finito in una trappola che Hinata tentò un nuovo attacco alle sue spalle, stavolta due artigliate.
Kor riuscì comunque a colpire la ragazza con uno schianto psichico e scagliarla via per l'ennesima volta, ma non prima che i suoi aguzzi artigli gli ferissero ambo le spalle.
La belva più antica muggì dall'umiliazione più che dal dolore, mentre quella più giovane si riprese in fretta dal colpo.
I due contendenti psionici si squadrarono entrambi determinati più che mai.
E' terrificante... pensò Hinata non riuscendo a non ansimare dalla fatica. Cercare di occultarmi da quel mostro mi sta costando uno sforzo enorme in energie mentali... mi sento già stremata. Non ho scelta però: devo riuscire a vincerlo nel corpo a corpo; la mia forma a tal proposito è più adatta e aerodinamica di quella della creatura...
Dal'altra parte Kor stava meditando sul da farsi e immaginava tutti i modi più possibili e umilianti per poter distruggere quell'essere miserabile che aveva osato attaccare il suo superiore di natura.
"I tuoi poteri psichici sono ancora in erba in confronto ai miei, mocciosa!" Ruggì. "Ora... io ti mostrerò il vero e immenso potere che solo le Teste di Metallo Imperatori più impotenti ed esperte sanno utilizzare. Trema e crolla dinnanzi alla Visione dell'Inferno Interiore!*"
Detto ciò i fili che solo esseri come loro potevano vedere si dipartirono dal cranio del mostro per tentare di congiungersi con quello della Hyuga.
Disperatamente, la ragazza provò ad usare tutte le energie che le rimanevano per tentare di contrastarlo e generò degli altri fili invisibili che andarono a cozzare con quelli già esistenti.
Purtroppo per Hinata, la lucertola più antica sembrava essere non solo più esperta, ma anche molto più potente e ad ogni secondo che passava i legamenti mentali si avvicinavano sempre di più al cranio della ragazza.
Vedendo quest'ultima affaticarsi sempre di più e soccombere dinnanzi alla sua furia mentale, Kor ruggì dalla soddisfazione.
Ma il suo trionfo venne interrotto proprio nel momento cruciale da un intervento inaspettato: Faccia di Bimbo gli aveva cinto il collo gommoso con le sue gambe muscolose, e teneva punta della sua temuta alabarda poggiata proprio sotto la mandibola di quest'ultimo.
"Hai millenni di vita e sei sempre uno sciocco borioso idiota, Kor". Pronunciò severo l'omone mascherato. "Credevi davvero di poter sgattaiolare sotto il mio naso e studiare il cervello del mio compagno di team senza che io me ne accorgessi e minacciassi di staccare la brutta faccia che ti ritrovi dal collo?"
Tutta l'arrogante gioia che il mostro stava provando priva si era trasformata in uno sdegno bruciante nell'udire una questa minaccia.
Il fatto di aver avuto per due volte una lama puntato addosso per ben due volte dopo secoli, e nello stesso giorno dopotutto, era per lui un affronto immane.
Ma sapeva che era meglio non tentare rappresaglie: quell'uomo mascherato era una delle persone più veloci che avesse mai conosciuto e non ci avrebbe messo un decimo di secondo ad infilargli la sua lama nel collo.
Avrebbe potuto usare i suoi poteri psichici, ma probabilmente il nemico si sarebbe aggrappato ai suoi barbigli e lo avrebbe freddato comunque senza scompigliarsi un capello.
"Hai...avete vinto..." Ammise amaramente l'arcaica creatura. "Ma non... ti illudere Faccia di Bimbo... sappi che l'accordo che avevamo stabilito... è terminato. La prossima volta che ci incontreremo... pasteggerò con il tuo sangue e la tua disgustosa carcassa".
L'omone premette sulla mandibola del mostro con ancora più forza.
"Allora perché diavolo non dovrei ucciderti, allora? Ti servirà adesso un'ottima ragione".
L'antica belva rise crudelmente nell'udire ciò.
"Io posso richiamare un'orda di Teste di Metallo qui solo con un pensiero. Nemmeno tu sei così veloce da potermi uccidere prima che io possa mandare un messaggio telepatico. Ti sembra un ragionamento abbastanza assennato?"
L'omone si leccò le labbra dal disappunto: purtroppo la battaglia si stava trasformando in una negoziazione, e lui odiava negoziare con un essere in grado di compiere così tanti trucchi con il solo pensiero.
Anche Hinata capì che lo stallo avrebbe potuto risolversi a loro svantaggio: bastava infatti un attimo di distrazione da parte di Ilnok e Kor avrebbe usato le sue facoltà telecinetiche al massimo del proprio potere.
Tentò quindi di intromettersi nella negoziazione.
"Ascoltatemi tutti voi. Kor, così come ti chiami, ho bisogno di sapere da te una cosa: perché hai usato i tuoi poteri mentali su Sasuke? Quale è il tuo scopo?"
"Non ho alcuna intenzione di dirvelo". Rispose beffardo il mostro ancestrale "E anche se ve lo dicessi, dubito che mi credereste. Potresti catturarmi e interrogarmi, ma... come vi ho già detto, dati i miei poteri, ve lo sconsiglio vivamente. Magari ti è venuta l'idea di usare la tua telecinesi per bloccarmi, vero? E' una trovata piuttosto brillante, ma inefficace: un abisso divide la mia forza dalla tua. Allora creature miserabili, mi lasciate andare si o no?"
Purtroppo entrambi i guerrieri capirono che era l'unica scelta: Kor era una creatura antichissima e molto potente, e qualunque sistema o trucco che avrebbero potuto usare sarebbe stato capace di rivoltarlo contro di loro.
"Per questa ti rispiarmo, pezzo di merda". Concluse amaramente Faccia di Bimbo che saltò dal collo della vetusta creatura. "Ma sappi una cosa. Facci un solo scherzo, e non vivrai abbastanza a lungo per vantartene, chiaro?"
Nonostante la serietà della minaccia, resa ancora più temibile dall'alabarda dell'uomo messa in avanti, Kor non sembrava per nulla scosso.
Anzi sogghignava.
"Addio. E' stato bello essere un vostro alleato, finché non avete riportato quel sudicio topo patito d'informatica ad Haven. O meglio, sarebbe più consono alla situazione un arrivederci".
Sogghignando sommessamente, aprì le enorme ed antichissime ali vitree e con esse volò via dalla Città Morta.
I due guerrieri intanto rimasero per alcuni attimi in silenzio, cercando di mettere assieme i pezzi di una situazione che sembrava terribilmente caotica.
Hinata fu la prima a rompere il gelo con un timido balbettio.
"Kor... chi è? Cosa vuole da noi? Ilnok-san..."
"Kor è il signore supremo delle Teste di Metallo, ovvero colui che da millenni insanguina questa guerra con una guerra spietata. Cosa abbia voluto da noi, non ne ho idea, ma sicuramente qualcosa che ha a che fare con Sasuke. E temo che si trattasse di qualcosa di importante, dato che è venuto personalmente a sporcarsi le mani..."
Hinata si schiarì un poco la gola prima di parlare.
"Ha usato i suoi poteri mentali su Sasuke... l'ho individuato così... di preciso non so a che tipo di processo lo abbia sottoposto..."
"Sei riuscita ad individuare la traccia mentale di Kor?" Domandò Ilnok ammirato. "Devi farti i miei complimenti. Non sono un esperto di queste cose psichiche, ma mi sembra che tu abbia raggiunto un grande traguardo".
Questo complimento fece molto piacere alla Hyuga, specie perché proveniva da un uomo non solito a queste genere di apprezzamenti.
"Grazie...Ilnok-san. Ma... adesso come facciamo con Sasuke?"
"Dobbiamo andare a controllare, Hinata. Devi usare i tuoi poteri per vedere in che modo Kor ha alterato la sua mente".
"D'accordo, Ilnok-san. Preferirei però farlo tra un po'. Sono piuttosto stanca, e potrebbe essere pericoloso tentare una scansione mentale adesso".
"Mi sembra giusto. Riposati, poi inizieremo il trattamento. Io intanto torno alla mia ronda. E' possibile che Kor ci abbia tirato un brutto tiro..."
Hinata e Ilnok si congedarono e tornarono ognuno ai luoghi che avevano lasciato prima dell'attacco.
Nella mente di Faccia di Bimbo si fecero strada molte congetture.
Sapevo che quel bastardo di Kor avrebbe prima o poi tentato un attacco, ma adesso non importa... è tempo allora di iniziare questo mio nuovo piano.
Guardingo come sempre, il lottatore di Spargus estrasse dalla sua tasca un processore olografico tascabile.
Assicurandosi di non essere visto da nessuno, premette alcuni pulsanti e fece comparire su un fascio di luce una selezione di varie mappe a forma di quadrati raccolti in una struttura circolare.
Come se fossero oggetti solidi, e in un certo senso lo era davvero, l'uomo toccò il quadrato immateriale su cui era scritto Pietra della Discendenza.
L'immagine dei quadrati scomparve per essere sostituita da quella di una strana statua.
Una statua dall'aspetto vetusto, con alcune parti mancanti.
Bene, direi che questo vecchio soldato ha ancora qualche carta da giocare... le informazioni che il figlio di Kor mi ha dato mi serviranno non poco... oh se mi serviranno...
 
 
***************
 
"Naruto Uzumaki... l'ora è vicina..."
Naruto sentiva di poggiare su una superficie fredda, molto fredda.
Ancora intontito per il sonno, strabuzzò gli occhi stanchi e tastò il suolo dove era poggiato.
Era effettivamente uno stranissimo pavimento violaceo dalla consistenza simile alla perla.
"Dove... dove mi trovo?" Chiese ancora tremendamente sorpreso.
"Alzati Naruto... una nuova sfida ti è proposta".
La possente voce dell'Oracolo rimbombò nell'aria e nelle orecchie dell'Uzumaki.
Quest'ultimo si alzò dunque per avere una panoramica della zona.
Il posto in cui si trovava era totalmente diverso da ogni cosa mai vista prima, se non forse all'interno del tempio della Tartaruga di Kumo: il ragazzo era immerso in una sconfinata landa lastricata del pavimento che aveva avvertito prima immersa nella notte più nera.
L'unica fonte di luce era la statua dell'Oracolo, che brillava come il sole immerso nelle tenebre dello spazio siderale.
"Non c'è tempo Naruto..." La voce dell'Oracolo si risuonò ancora dall'amuleto che aveva nel petto. "Il leader degli esseri che voi chiamate Teste di Metallo sta preparando una spedizione per recuperare un artefatto dal potere immenso".
"E'... per caso un altro dei tuoi frammenti, vero?" Chiese il ninja biondo con timidezza.
Anche se la presenza dell'Oracolo era molto benevola e persino solare, non poteva che non restare in soggezione di fronte alla magnificenza che la statua irradiava come luce.
"Molto di più, figlio mio. Si tratta di un tassello fondamentale per aprire la Tomba di Mar, il fondatore della città di Haven".
"La Tomba di Mar..." Ripeté meccanicamente, ricordando. "In effetti... ho già sentito nominare questo luogo... da Praxis..."
"La Tomba di Mar non contiene in realtà le spoglie del guerriero, Naruto, ma molto di più: nei meandri di essa è custodita la fonte di energia più grande che un mortale potrebbe mai possedere, un potere dinnanzi al quale persino i demoni più forti impallidiscono: La Pietra del Precursor".
"La Pietra del Precursor... il potere più grande che si possa immaginare..." Mormorò Naruto a bassa voce.
In un istante, molti dei suoi dubbi riguardanti la profezia che da tempo assillava i suoi pensieri si risolsero.
"Allora... è questo che sono chiamato a fare! Devo in qualche modo aprire la tomba e recuperare la pietra..."
"Sì, figlio mio. Il potere della Pietra è immenso e superiore ad ogni immaginazione. Un suo potenziale uso scorretto potrebbe provocare disastri incalcolabili, se non addirittura la fine della vita stessa. Sono anni che Praxis e Monzaemon stanno cercando quella pietra... e non solo loro... moltissime forze si sono messe in movimento per prelevarla e con essa la sua enorme energia".
"Ma allora cosa dovrei fare io? Sei sicuro che io sia la scelta giusta? Cioè..." Avanzò un dubbio l'Uzumaki.
Certo, Naruto aveva sempre avuto il sogno di diventare Kage e poi di riportare la pace nelle Terre Ninja, ma dato che le forze in gioco era così immense, non era certo per nulla sicuro di essere il candidato migliore per un potere simile.
La faccenda della fine della vita stessa stava poi amplificando le sue perplessità.
La risposta dell'Oracolo fu enigmatica, ma in un certo senso rassicurante.
"No, affatto. Nonostante mi chiamino l'Oracolo ci sono molte nebbie dinnanzi alle quali persino i miei occhi e la mia saggezza devono arrestarsi. La tenebra che circonda i nostri passi ed è ben lungi dal diradarsi.  Molti sono i pericoli che ci attendono nell'oscurità, ma ci saranno anche delle mani tese ad aiutarti nel tuo cammino. Mani che appartengono a persone da cui tu non ti aspetteresti alcun aiuto".
"Ma... ma chi? Chi? Oracolo, dammi una risposta!"
"Non c'è più tempo, ormai. Vai alla città defunta, e lì ti indicherò la strada. Ricorda di prepararti il meglio che puoi... sarà un'impresa di una difficoltà impervia...a presto..."
"Aspetta... aspetta..."
Naruto provò a biascicare qualcosa, ma il bagliore che circonfondeva Ilnok era diventato così forte da accecarlo.
Si coprì quindi gli occhi per qualche istante per evitare di venire abbagliato.
Quando li riaprì si ritrovò nel letto della camera dove viveva vestito con il suo pigiama, ovvero un piccolo monolocale dall'area rettangolare con le pareti in pietra irregolare.
 "Era solo... un sogno?" Domandò a bassa voce strofinandosi i capelli sudati con la mano destra.
"No, non lo era affatto, invece".
La voce scorbutica del suo diretto superiore attirò lo sguardo del ninja biondo verso lo stipite della porta, dove si era appoggiato.
"Immagino che l'Oracolo ti abbia parlato, vero? Chi capisce quel tipo è bravo..." Affermò scherzosamente avvicinandosi al letto.
"Comunque, ci giocherei la testa nel dire che ti ha chiesto di entrare nella Città Morta. I nostri esploratori recentemente ci hanno riportato movimenti molto frequenti in quella zona... come un tempo..."
"Un tempo? Cosa è successo?" Domandò Naruto.
Il comandante schiarì la gola un poco, quindi si sedette vicino al suo inferiore di grado sul letto.
Dal suo viso bendato si intravedeva che i ricordi che stava per rievocare fossero dolorosi.
"Non ti piacerà saperlo, tanto per cambiare. Per nulla. Circa due anni fa, ci fu un malfunzionamento nella barriera, che venne disattivata per alcuni giorni. Le Teste di Metallo ne approfittarono per attaccare; ci siamo difesi con tutto ciò che avevamo, ma non era abbastanza. Quando la barriera fu di nuovo disponibile, il Barone ordinò a Monzaemon di modificarne il raggio, in modo che la parte della città attaccata dalle Teste di Metallo ne restasse scoperta. Quella zona di Haven adesso è conosciuta come Città Morta e tutti coloro che non furono abbastanza veloci da ritirarsi divennero cibo per rettili. L'unico sopravvissuto a quel massacro fu l'Ombra, il quale impedì alle Teste di Metallo di invadere il Santuario Ligneo, ovvero il posto dove riposa il Sigillo della Tomba di Mar".
"Cavoli, sei davvero informato sulla questione..." Affermò Naruto leggermente sorpreso. "Immagino che siano stati o l'Oracolo o Nagato a parlartene".
"Certamente... un tale aveva detto che la conoscenza era potere, no? E ci servirà molto potere per uscire vivi da quel posto terrificante".
"Ci servirà?"
"Certo, perchè vengo in missione con te, stronzetto!"
Il jinchuriki non sapeva se essere contento o infelice di questa notizia: Torn era un combattente formidabile, indubbiamente, ma non era proprio la più piacevole compagnia che uno potesse avere.
"Emmm... Torn... non per fare lo sbruffone e tutto il resto, ma io sono il prescelto, quindi tecnicamente dovrei fare certe cose da solo..."
Non appena ebbe udito questo tentativo di evitare di andare in missione con lui, l'omone bendato scoppiò in una fragorosa risata.
"Ahahahaha... mi che te l'ha detta questa cazzata?!? Guarda che sia Nagato che l'Oracolo si sono raccomandati affinché tu non affrontassi questa missione da solo. A prima vista uno ti potrebbe fare un sermone enorme sul fatto che non devi sempre prendere il peso dell'universo addosso..."
Qui si avvicinò al volto dell'inferiore e i gli occhi azzurri di entrambi si incrociarono in maniera per quest'ultimo molto inquietante.
"... ma in realtà lo so che tu non vuoi solo avere il tuo comandante cazzone tra i piedi, vero? Dillo avanti..."
Naruto deglutì e ricominciò a sudare copiosamente.
"Emmm..."
"Se non lo ammetti subito ti spedisco alla Città Morta legato, cosparso di salsa barbecue e con addosso un cartello con su scritto MANGIATEMI..."
"Ok... ok, mi hai... beccato, d'accordo?"
L'invadente superiore si allontanò un poco.
I suoi occhi luccicavano dalla soddisfazione di aver messo sulle corde la sua vittima preferita.
"Lo sapevo, stronzetto. Ma conosco il modo di farti tornare il sorriso: la tua amichetta ti riaccompagnerà in missione come ai vecchi tempi. Solo una raccomandazione: non azzardatevi a fare i piccioncini, o vi trasformo tutti e due in esca come ho detto prima. Ho la glicemia piuttosto alta, e non vorrei pigliarmi il diabete..."
L'Uzumaki capì che era meglio non discutere, quindi si tolse di dosso le leggere coperte e scese dal letto.
Anche se in realtà, dopo aver visto come lui ed Ashelin stavano pomiciando, la minaccia del capo gli sembrava un po' ipocrita.
"Scendo, scendo. Ah, e un'altra cosa: che fine ha fatto la Chiave di Rubino?"
Chiese il ragazzo alzatosi dal letto e cercando dei vestiti adatti per la missione.
Aprì quindi il primo cassetto del comodino adiacente al letto
"L'abbiamo consegnata a quel ciccione di Krew. Quel bastardo ha minacciato di chiudere l'affare in caso di mancata consegna dell'artefatto". Rispose Torn molto scocciato.
Evidentemente il comandante si era schierato apertamente contro questa consegna e, dopo ciò che aveva visto, Naruto non poteva dargli alcun torto.
"Ascoltami comandante". Disse serio mentre estrasse una t-shirt beige. "Ho motivo di credere che il nostro trippone abbia dei progetti segreti che riguardano l'artefatto che gli abbiamo fornito."
"Io non lo credo invece".
La voce dell'uomo bendato fu così tagliente che quasi il jinchuriki rabbrividì.
"Ne sono certo. Ma ne parleremo a missione finita. Per ora è meglio non distrarsi troppo per la faccenda di Krew".
Naruto mentre il suo comandante stava parlando si era già cambiato la parte superiore dei suoi vestiti.
Le ultime affermazioni del suo superiore lo avevano un poco sgomentato.
La situazione si stava facendo sempre più ingarbugliata, e i piani e gli schemi in azione sempre più complessi e difficili da interpretare.
Pregò solo che, come gli aveva predetto l'Oracolo, qualcuno di questi fosse a suo favore...
 
******************
 
"Hai aperto gli occhi... finalmente...."
Il lungo sonno di Sasuke Uchiha ebbe finalmente fine.
Per sua fortuna, tra l'altro, dato che un terribile incubo lo aveva assillato, dal quale il moro sembrava incapace di svegliarsi.
Sbatté un poco le palpebre per riabituare gli occhi alla luce mattutina e alzò il suo busto dal suo scomodo giaciglio di pietra.
Accanto a lui si trovavano i suoi due compagni di squadra.
"Grazie ai Kami ti sei svegliato... Sasuke..." mormorò la ragazza sospirando dal sollievo. "La scansione mentale che ti ho fatto non sembra aver causato danni nel tuo cervello".
La vista della Hyuga fu però per Sasuke un fatto molto strano: infatti quella che vedeva era una ragazza umana coperta da un mantello nero, e non la creatura enorme e verde che ricordava.
"Hinata... sei tornata normale...ma mi vuoi dire cosa diavolo è successo? Ho fatto un sogno stranissimo... ho sognato una belva spaventosa... era simile a te, però era allo stesso tempo diversa... mi scrutava nella mente... era tutto così confuso..."
"Ragazzo mio, hai appena avuto un incontro ravvicinato del quarto tipo con il capo delle Teste di Metallo, ovvero Kor, il Lord di Tutti i Viscidi". Gli rispose l'omone. "Quel tipo, per motivi ancora sconosciuti, è entrato nella tua testa e ti fatto una specie di lavaggio del cervello. Hinata poco tempo fa ti ha fatto una diagnosi dello stato celebrare".
Questa notizia sembrò preoccupare leggermente il moro, cosa alquanto insolita.
"E... cosa dice".
"Io... io..." Parlò timidamente la ragazza. "Non ho notato nulla di anomalo nella tua salute mentale... però sembra che quel mostro ti abbia manomesso alcuni ricordi... non saprei dirti quali... il danno per fortuna è minimo, ma è irreparabile per me... mi spiace".
L'Uchiha al ricevere questa notizia fece una strana occhiata
"Allora vuol dire che non ti sei allenato abbastanza, Hinata. Già è dura averti come palla al piede con tutte queste tue manie di pacifismo, se non sai nemmeno ricucire i danni che fanno le bestie della tua stirpe..."
Queste parole dure però attirarono su di se l'ammonizione di Ilnok, che non fu meno severa.
"Uchiha, guarda che se Hinata non avesse individuato Kor mentre ti stava frugando nella mente quel mostro avrebbe potuto friggerti quei pochi tuoi neuroni rimasti. Dovresti ringraziare la Hyuga, invece di trattarla come una merdaccia".
La predica sembrò avere inaspettatamente un effetto sull'Uchiha.
"Dunque... mi hai salvato la mente, vero Hinata?"
"In un certo senso... sì, ti ho salvato la pelle e il cervello". Rispose la giovane più sicura.
"Allora... scu... scu... scu..."
Sotto gli occhi di Faccia di Bimbo e della Hyuga stava avvenendo uno spettacolo assolutamente esilarante.
Vedere Sasuke Uchiha, orgoglioso più di ogni altro, balbettare e arrossire nel tentativo di chiedere scusa era un divertimento puro.
"Cosa hai detto? Guarda che non ho sentito bene! Hai detto scu... scu...scudo?" Scherzò l'uomo mascherato in tono sornione.
"Mi pare che abbia detto proprio scudo". Gli fece eco la ragazza, anche lei piuttosto divertita nel vedere Sasuke tremare mentre tentatava di fare qualcosa che andava così contro la sua personalità.
"SCUSA, D'ACCORDO!!!! VOLEVO SOLO SCUSARMI PER AVERTI QUASI AGGREDITO DUE NOTTI FA'!!! MI DISPIACE, CONTENTA?!?!? Ma adesso voi due andate a farvi fottere..."
Lo sforzo che fece Sasuke nell'esprimere il suo pentimento era persino superiore a quello che aveva fatto nello scontro con Orochimaru, ma non avrebbe tollerato oltre uno stillicidio simile.
Ritornò quindi supino a terra con un tonfo.
"Scuse accettate, Sasuke".
Hinata sorrise sotto i baffi: quella piccola tortura le aveva dato un piacere molto particolare e insolito per una come lei.
"Immagino di non dover infierire..." Parlò Ilnok anch'egli gongolando. "Ad ogni modo, vi consiglio di fare scorta di buon umore: vi servirà, credetemi. Sasuke, il nostro accordo con le Teste di Metallo è ufficialmente annullato, e saranno anche loro nostri nemici d'ora in poi".
Questo ritorno alla realtà fu brutale per tutti i guerrieri, i quali subito ritornarono più seri e più cupi.
"Benissimo... come se non avessimo abbastanza gente che vuole farci la pelle, ultimamente..." Borbottò l'Uchiha. "Ora cosa facciamo?"
Un lampo malefico illuminò gli occhi di Ilkon, e quest'ultimo subito estrasse dalla sua tasca un piccolo proiettore.
Lo attivò e mostrò quindi ai sui compagni l'immagine di un simbolo a forma di tao dal colore marrone.
"Semplice, amici miei, li precediamo! Questo simbolo secondo varie leggende è la chiave per la leggendaria Tomba di Mar, il sito archeologico più leggendario di questo continente".
"A cosa importa ciò?" Replicò l'Uchiha perplesso. "Una scampagnata tra i ruderi non ci è di alcuna utilità..."
"Sì, se questi ruderi sono la chiave per un potere al di sopra di ogni immaginazione. Ho motivo di credere che nella Tomba si trovi una fonte di energia misteriosa, detta la Pietra del Precursor, di cui le Teste di Metallo si vogliono impadronire. L'unico modo per entrare, a quanto sembra, è recuperare questo sigillo. Una parte di esso, guarda caso, si trova proprio nella Città Morta, sigillata perfino alle Teste di Metallo. Non sarebbe bello se noi glielo fregassimo da sotto il naso ?"
Sasuke fu più convinto da questi argomenti, anche se non del tutto.
"L'idea è stuzzicante, Ilnok, ma se è sigillato alle Teste di Metallo, non vedo come faremo a recuperarlo".
"Per la liberazione non ce ne occuperemo noi, bensì la nostra cara Ombra. E' un tipo che tu conosci già, e sappi che un combattente terrificante. Noi dobbiamo solo dargli una mano e aprirgli la strada accoppando un po' di lucertole"
I due ragazzi del Villaggio della Foglia si guardarono l'un l'altro basiti, quindi rivolsero i loro sguardi perplessi al compagno più anziano.
"Perché mai dovremo consegnarlo al capo del Mondo Sotterraneo?" Chiese il moro.
"Fidatemi di me, ho le mie buone ragioni per farlo. Quel tipo ha qualcosa di speciale... ma basta parlare".
Estrasse quindi l'alabarda dal suo fodero e la contemplò leccandosi le labbra.
"Che la caccia e il massacro abbiano inizio!"
 
 
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Angolo dell'autore: Lo so , lo so che sono in ritardo.
Credo che adesso starò per entrare nel ventre della belva...
che la forza della giovinezza sia con me!
Gai e Lee: sì, giovinezza POWAAAAAAAA!!!!!!!
Ringrazio tutte le anime pie che, nonostante il torrido caldo estivo, riescono ancora a seguire la mia storia.
Ciao e alla prossima.
*: mosse usate da me.
  
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