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Autore: Loony Evans    05/07/2011    2 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cap.13
Nel quale si scopre che Carol e Matthew hanno leggermente mentito e Percy dimostra l’idiozia che ha in sé.

 


Era bello.
Non avrebbe saputo come altro definire le sensazioni che provava in quel momento.
Percy Weasley era felice.
Rimase fermo ad accarezzare lievemente la chioma nocciola di Audrey che ancora dormiva e osservò le palpebre chiuse che nascondevano le sue meravigliose iridi blu; notò le sue leggere lentiggini vicino al naso e la sua pelle leggermente abbronzata.
La ragazza fece una smorfia e lui rise; lentamente, si rese conto di dove fosse e, soprattutto, con chi fosse.
La gioia lo invase ed ebbe la tentazione di svegliare Audrey per poterla baciare, stringere e parlarle ancora.
Poi decise che non poteva stare fermo tutto il giorno a fissarla, nonostante fosse il suo più grande desiderio al momento, e si vestì in silenzio.
- Perce?- chiamò Audrey circa un’ora dopo.
- Ehi.- disse lui sorridendo e avvicinandosi a baciarla a lungo.
- Mmm. Ehi buono. Sai come sta Carol.-
Lui si interruppe controvoglia e disse: - No. Mi sto un po’ preoccupando. Vuoi che andiamo al San Mungo?-
- Ma sì. Chissà: magari nasce il primo giorno del 2001. Sarebbe un bel regalo di anno nuovo.- commentò la ragazza.
- Ok. Però vestiti: così sei troppo, ehm, provocante diciamo.-
Audrey si guardò e constatò che in effetti aveva addosso solo una maglietta trovata nell’armadio di Percy che le andava larga e le arrivava poco sotto la vita; poi ridacchiò notando il rossore sulle guance del ragazzo e il suo sguardo fisso.
Lo guardò maliziosa e disse: - E questo ti dispiace?-
- Percy!- disse la voce di Lucy dal camino facendo correre Audrey a cambiarsi.
- Lucy! Come sta?- esclamò Percy.
- Non è ancora nato. Matthew ha chiesto che veniste anche tu e Audrey, a proposito: sai dov’è? Non la trovo.-
- Ehi Lu. – disse Audrey affiorando in quel momento.
- Ciao, sei qui? Oh beh, andiamo.- disse Lucy alzando le spalle.
Si avviarono attraverso il camino e finirono nell’atrio del San Mungo dove Lucy li trascinò nella stanza di Carol dove trovarono la ragazza impegnata a giocare a carte con una Medimaga mentre il marito si dondolava sulla sedia, terrorizzato.
- Uhm, ciao. Come va?- chiese Percy.
- Oh, benissimo.- sorrise Carol – Siamo qui da nove ore ma non è arrivata una contrazione decente. Solo, potreste calmare Matthew?- aggiunse.
- Certo.- rispose Audrey.
Detto questo si avvicinò all’amico e cominciò a dirgli qualcosa, mentre Percy si unì a Carol e la Guaritrice e Lucy.
Le successive dodici ore, passarono lentamente; poi alle nove di sera, Carol gemette, infine cominciò ad urlare dal dolore.
- Stia calma!- le raccomandò la Guaritrice- Non è ancora abbastanza dilatato.-
- E fra quanto diavolo si dilaterà?!- urlò la bionda.
- Dobbiamo aspettare. Stia tranquilla: di solito a questo punto non dovrebbe mancare molto.- la rassicurò la donna.
Invece passarono altre tre ore di urli e gemiti, ma finalmente arrivò: Audrey, Percy e Lucy uscirono lasciando i due da soli.
All’una di notte del 2 gennaio 2001, Matthew e Carol diventarono genitori.
- Ehi…- disse Matthew uscendo dalla stanza con in braccio un fagottino rosa.
- È nata Audrey!- esclamò la Audrey grande entusiasta.
- Già, ehm… vi dobbiamo dire una cosa. - balbettò Matthew.
- Come? Cosa?- chiese Percy distratto e intento ad osservare la bambina.
- Dovete entrare per capire.-fu la risposta.
Entrarono e ci misero un attimo ad accorgersi che Carol dormiva vicino ad una culla nella quale dormiva un altro neonato.
- Avete fatto la spesa?- chiese Lucy facendo ridacchiare il neo-papà.
- Divertente. Scusate se non ve l’abbiamo detto ma volevamo farvi una sorpresa.- si giustificò.
- Sono bellissimi. Ma come facciamo a distinguere la Audrey grande da quella piccola?- chiese Percy.
- Audy.- rispose Matthew – La chiameremo Audy.-
- Mi piace.- fu la sentenza della zia Lucy – E lui?- aggiunse rivolta all’altro nipote.
- Colin.-
- Come lo zio.- disse.
- Già. Mi manca tanto: era un secondo padre.-
- Beh era un padrino.- commentò Lucy.
I due scoppiarono a ridere svegliando Carol che brontolò e si mise a sedere.
- Potreste piantarla? Capisco che voi non abbiate avuto un travaglio di venticinque ore, però portate rispetto!- protestò.
Alla sua voce, i due bambini cominciarono a piangere all’unisono.
Al commento di Percy sul fatto di quanto i suoi figli la adorassero, ritrovò la forza e fece volare vari oggetti contro di lui.
- Ahi, ahi! Calmati scherzavo.-
Carol fece la linguaccia mentre gli altri si misero a osservare i piccoli che erano identici, a parte per i diversi lineamenti femminili e maschili, la loro testa era ricoperta di alcuni peli castano scuro, il colore del padre.
Audrey prese in braccio il piccolo Colin e si mise a cullarlo, il piccolo le afferrò una ciocca di capelli nello stesso momento in cui la sorellina prendeva quella di Lucy che la teneva in braccio; il sincronismo perfetto dei gemelli creò un’atmosfera sorpresa e divertita allo stesso tempo.
- Godeteveli. Avete undici anni prima che comincino a crescere.- disse Audrey malinconica.
- Tu sei triste?- obiettò Carol – Non devi mica stare tutto il giorno su questo letto.- aggiunse.
Poi reclamò i suoi bambini e si addormentò con loro a fianco.
Gli altri uscirono in silenzio e si sedettero; Percy diede una lieve pacca sul ginocchio a Matthew che gli sorrise di gratitudine.
- I nonni?- chiese Audrey.
- I genitori di Carol arrivano domani e papà, beh… non lo sa.- rispose Matthew.
- Come?- si intromise Lucy sconcertata.
- Anche se tu sei stata la cocca di papà per tutto il periodo con lui, io non ero esattamente considerato. Non osare lamentarti.- fu la dura risposta del fratello.
Lucy chinò la testa e si arrese, almeno apparentemente.
- Perce, ehm, ti senti bene?- chiese Matthew.
- Certo. Perché?- rispose lui.
- Sei…raggiante.-
- Ah.-
- È successo qualcosa?- riprovò Matthew.
Lui guardò prima la faccia esitante ma sorridente di Audrey e vide la sua espressione preoccupata riflessa negli occhi di lei.
In quel momento, l’idiota si rivelò più cretino di quanto chiunque avesse mai potuto immaginare.
Ora, chi avesse voglia di tenersi stretta questa fine, per favore non legga; gli altri continuino pure.
L’idiozia del Prefetto Perfetto, si dimostrò in questa semplice frase: - No. Assolutamente nulla.-
E Audrey provò per la prima volta in vita sua, un violento istinto omicida.

 

  
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