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Autore: giny04    06/07/2011    2 recensioni
Se al settimo e ultimo anno di Hogwarts, il Trio dei Miracoli si sciogliesse? E se io,Hermione Granger,venissi a conoscenza di un segreto che mi stravolgerà la vita? Aggiungiamo un biondo platinato noto anche come Malfoy et voilà!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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 God Save The Queen
 

Salve a tutti, scusateci davvero se abbiamo aggiornato dopo tutto questo tempo; ma, essendo questi i capitoli conclusivi, abbiamo cercato di elaborarli nella maniera migliore. Stasera sicuramente aggiorneremo, recensite! Giny04 e Anis.


 

“La lussuria genera la lascivia, la lascivia la crudeltà” 

 
-Cosa sta succedendo Hermione? – la voce preoccupata di Daphne che mi riscuoteva dal sonno fittizio in cui ero caduta, un torpore senza calore solo ghiaccio come il mio cuore del resto, senza sogni poiché non volevo entrare in quel mondo illusorio dal quale non sarei più voluta andarmene. Poi sognavo sempre la stessa persona, lui, l’ ossigeno che era diventato veleno e io che non riuscivo ad accettarlo.                                        
– Niente … Daphne, sono sempre io. – risposi. Ma non ci credevo neanche io, ero diventata l’ ombra di me stessa,nessuno vedeva. Nessuno capiva. Mentre io sanguinavo.                                                                                   
 – Non mentirmi! La notte esci dal dormitorio e torni verso le sei di mattina. Cerchi di dimenticarlo, per essere forte. Non hai mai pianto, mai. Forse solo con Blaise, ma non lo so. Hermione cosa ti sta succedendo? – ora Daphne mi guardava con preoccupazione  mista rabbia, si sentiva impotente sapeva che non le avrei mai detto la verità. Eppure decisi di dirla.                                                                                                                                   – Cosa mi sta succedendo? La notte vado a scopare con il primo che passa pur di dimenticare Draco, io ho paura di non essere amata. Mi chiamano la Regina del  Gelo come se non avessi un cuore. Lui mi giudica. Il mio comportamento, mi crede una Puttana e perché io ho il terrore di restare sola. Contenta Greengrass?             - Hermione … - feci ciò che una Regina non avrebbe mai fatto, mi lasciai consolare, piangevo mentre Daphne mi  consolava. Piansi tutte le mie lacrime mentre pensavo a Draco. Mi alzai lentamente e prendendo la bacchetta pronunciai 
Oblivion - Daphne mi fissò sconcertata prima di dimenticare tutto, ognuno aveva i suoi segreti e quello era il mio. Nessuno l’ avrebbe mai scoperto, poiché da ora io e Draco non eravamo mai stati insieme. Solo un ricordo sbiadito di un amore che continuava a colpire con magistrale crudeltà. Uscii dal Dormitorio, mentre Daphne riposava, sentivo gli sguardi addossarsi alla mia figura, sentivo i loro pensieri ma non mi importava. Scesi in Sala Grande a fare colazione, Blaise e Nott mi guardavano allarmati, visto l’ unico posto rimasto era quello davanti a Lui. Ma a me non importava, sedetti con la solita armonia nel mio posto, presi una tazza di caffè nero e mentre sfogliavo distrattamente la Gazzetta del Profeta sapevo che lui mi stava guardando ; ogni suo gesto era rivolto a me. Bramava il mio sguardo, che non avrebbe ricevuto. Ad un tratto sentii una mano che si posava sulla mia spalla, mi girai di scatto trovando davanti il Caposcuola di Corvonero.                                                                                                                                    – Hermione, mi chiedevo se tu volessi venire con me a Hogsmeade ? –  accompagnò la frase con un sorriso, cosa che mi avrebbe sicuramente fatta infuriare e successivamente l’ avrei piantato senza molte cerimonie, ma vedendo Malfoy che stringeva i pugni fino a far diventare le mani livide, gli occhi che mandavano lampi di gelosia e collera mi convinsero ad accettare:   - Certamente Anthony – sussurrai il suo nome con fare lascivo, sorridendo alla smorfia che increspò le labbra di Malfoy.                                                                                         
 – Magnifico, passerò nel tuo dormitorio alla quattro – dettò questo stava per andarsene, quando lo tirai verso di me e gli schioccai un bacio a stampo, beandomi del ringhio che parti dal ragazzo biondo. La vendetta! Dopotutto Goldstein no n era un brutto ragazzo anzi era molto carino, fisico snello ma non per questo non muscoloso, i capelli bruni con riflessi ramati e gli occhi verdi come i germogli a primavera.            
Anthony mi sorrise e tornò al suo tavolo, io mi risedetti al mio posto mentre Malfoy mi conficcava il suo sguardo rancoroso. A cosa serviva il Pudore quando nessuno ti capiva. Di me vedevano solo il mio corpo esile e longilineo con delle curve sensuali , i miei capelli bruni che ricadevano in morbidi boccoli, i miei occhi ambrati. Essere belle, forse era una condanna. Rientrò nel Dormitorio, Daphne stava ancora riposando mi sentivo in colpa per ciò che avevo dovuto fare ma non potevo assolutamente far capire ciò che realmente provavo, nemmeno alla mia migliore amica. Siamo Serpi e questo è il nostro modo di comportarsi, forgiamo amicizie che servono solo ad un torna conto personale, non siamo Griffondoro.
Mi svegliai in un letto che non era il mio, troppo soffice e di un colore troppo sereno, sentivo il respiro di qualcuno dietro di me. Goldstein era appiccicato alla mia schiena, era stata un notte intensa la nostra, ma nulla che si sarebbe potuto ripetere. Mi alzai lentamente, cercando di non fare nessun rumore, il Corvonero continuava a dormire. Raccolsi i miei abiti e usci dalla stanza, mi incamminai nel corridoio giunta sotto un arcata presi il pacchetto di sigarette e ne sfilai una. I rivoli di fumo si riversavano verso il cielo, la mia uscita con Goldstein era stata patetica, lui era patetico. Così accondiscendente con tutto, avevo passato un pomeriggio tedioso solo la notte era stata più interessante, decisamente.  Ero entrata nella sua camera, avevamo bevuto del vino gentilmente offerto dalle scorte di suo padre e poi ci eravamo baciati. Poi aveva iniziato a togliermi i vestiti e mi aveva penetrato gentilmente, mentre io annegavo in quel piacere ipocrita. Ogni spinta mi ricordava Draco.  Il suo odore, il suo corpo e suoi occhi che annegavano nei miei. Ora seduta sotto un arco a fumare, volevo piangere. Disperarmi, strapparmi i capelli eppure non ci riuscivo la mia faccia sembrava scolpita nel granito. Immobile, fredda mentre lui girava le spalle, e io lo lasciavo andare , serbando odio,rancore e vendetta. Non era più io ero diventata solo un bel guscio vuoto.  E nel l’ arco di quella lunga giornata mi chiesi dove avessi lasciato il mio cuore.
  
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