Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: happylight    06/07/2011    4 recensioni
Una canzone per le nazioni che erano potenti. Una strofa per le nazioni che stanno cadendo. Un verso per le nazioni sconfitte.
Personaggi:[1-Inghilterra] [2-Prussia] [3-Polonia] [4-Russia] [5-Germania] [6-Francia] [7-Roma Antica] [8-Spagna] [9-Danimarca]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I used to rule the world

Seas would rise when I gave the word

 

Inghilterra si stava ubriacando.

Seduto sul ponte di una nave, sotto un cielo stellato e una bottiglia di whiskey in mano.

Beveva per dimenticare quello che stava per fare; ma anche per non pensare al fatto che un maledetto U-boot tedesco avrebbe potuto silurarlo da un momento all’altro.

Dannati crucchi. Loro e i loro maledetti sommergibili che gli impedivano di circolare liberamente.

Ma in fondo era la guerra.

Ormai Inghilterra non era più il padrone incontrastato degli oceani.

Ah già, beveva per dimenticare anche quello. Ma non era certo un motivo nuovo.

Ogni volta che troppo alcool scendeva nella sua gola si ritrovava a farneticare sulle vecchie glorie, e a maledire coloro che gliele avevano sottratte, sbraitando e lanciando coloriti insulti inglesi, mentre le fatine (spesso) o i suoi sfortunati compagni di bevute (meno spesso) lo guardavano preoccupati e rassegnati.

Ah, i bei giorni da pirata!

Quando l’Impero Britannico era quello che dominava il mondo, dopo che aveva sottratto a Spagna l’egemonia dei mari!

Quando solcava gli oceani ritto sul ponte delle sue navi; lo sguardo risoluto e fiero, le piume sul suo tricorno che si muovevano alla brezza marina, una sciabola ed una pistola infilate nella cintura ed un sorriso sprezzante sul volto!

Quando affrontava tempeste e battaglie navali uscendone sempre vittorioso, quando il suo nome faceva tremare di paura chiunque si avventurasse in mare, e le sue colonie sparse ovunque nel mondo lo rispettavano e lo temevano!

 

For some reasons I can’t explain

Once you go there was never

Never an honest word

But that was when I ruled the world

 

Già, maledette colonie…

Quand’era che il suo potere aveva cominciato a sparire?

Oh, lo sapeva, lo sapeva fin troppo bene.

E quello era il motivo per cui si ubriacava la maggior parte delle volte, compresa la presente.

Perché solo l’idea di andare ad implorare aiuto oltreoceano lo faceva sentire come se una mano di ferro gli stringesse lo stomaco, gelandogli i visceri.

Piuttosto che pregare America di scendere in guerra al suo fianco, Inghilterra avrebbe preferito mangiare per il resto della vita cibo francese.

Ma tant’è, quando navi ed aerei tedeschi minacciano di invadere la tua amata isola, non è che ti resti molta scelta.

Oh, che umiliazione, che umiliazione dover dipendere ancora una volta da quegli odiosi occhi turchesi!

Quegli stessi occhi che una volta lo avevano guardato dal basso con ammirazione, ora lo avrebbero squadrato dall’alto con pietà e disprezzo.

Sì, era stato proprio quel giorno maledetto di fango e pioggia, di lacrime e polvere da sparo che aveva segnato l’inizio della sua lenta discesa verso il declino.

Il declino dell’ Impero Britannico.

C’era stato un periodo in cui Inghilterra si era illuso di poter essere ancora il più forte, di potere ancora cavarsela da solo senza l’aiuto di nessuno. Si era chiuso in uno splendido isolamento.

Ma le cose splendide prima o poi si ricoprono di polvere e invecchiano.

E cominciano a sgretolarsi.

Ed ora Inghilterra era costretto ad inghiottire orgoglio e lacrime amare e a sperare con tutte le sue forze che America lo aiutasse. Deridendolo ed accusandolo di essere un vecchio relitto, certo, ma che almeno salvasse la sua amata isola dall’invasione dei crucchi.

 

Un altro sorso, altro alcool dritto nel suo stomaco prossimo alla congestione.

Raggi di sole che illuminano lo specchio del mare, sancendo l’inizio dell’alba.

Una nave all’orizzonte, dove America lo aspetta per discutere di guerra, sangue e morte.

Dove avrebbe affidato il suo futuro nelle mani di un ragazzino.

Dove l’Impero Britannico avrebbe esalato il suo ultimo respiro.

 

 

Axis Powers Hetalia ed i suoi personaggi appartengono a Hidekaz Himaruya.

La canzone “Viva la Vida!” appartiene ai Coldplay.

 

Postludio

Salve a tutti!

Due parole per spiegarvi la mia malsana idea per questa raccolta.

Come avrete già capito è ispirata alla canzone “Viva la Vida!” dei Coldplay. Se non la conoscete andate subito ad ascoltarla!

http://www.youtube.com/watch?v=dvgZkm1xWPE

Da quando seguo Hetalia spesso mi è capitato di associare questo o quel verso della canzone ad una nazione diversa e quindi si è accesa una lampadina nella mia mente: perché non scriverci una fan fiction?

Dato che la canzone parla di qualcuno che ha perso tutto, mi è venuta l’idea di associarla a quelle nazioni che hanno perso qualcosa, che sia il potere, l’indipendenza o qualcuno di caro.

Ed eccoci qua!

Piccole precisazioni riguardo il capitolo; è ambientato durante la seconda guerra mondiale, prima della scesa in campo degli Usa (circa all’inizio del 1941).

U-boot è un termine tedesco per indicare i sommergibili.

 

Spero che la fan fiction vi sia piaciuta e ringrazio in anticipo tutti quelli che la leggeranno, e spero che lasceranno un commentino!

Al prossimo capitolo!

   
 
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