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Autore: ivi87    06/07/2011    13 recensioni
Una nave da crociera, un matrimonio e un omicidio... Kate alla ricerca della felicità. Riuscirà a lasciarsi andare?
Rating arancio.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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#6 Amici e sospetti

 
Quando Kate e Lanie raggiunsero l’enorme sala da pranzo della nave videro Ryan, Jenny e Castle già seduti ad un grande tavolo rotondo.

Si accomodarono a due dei tre posti ancora vuoti.

Mancava solo Esposito all’appello e Kate pensò che fosse meglio aspettare anche il suo arrivo prima di cominciare con le domande.

“Dove hai lasciato Javier, Castle?” chiese Lanie allo scrittore.

“Una volta finito con le impronte digitali ha detto che passava qualche minuto dalla sua cabina e che poi ci avrebbe raggiunti qui”

Ryan bevve un sorso d’acqua e poi domandò: “a proposito, come farete a inserirle nel database federale? Come le mandate a New York?”

“Devo ancora accordarmi con Montgomery, ma credo che ci invierà qualcuno a prenderle” rispose Kate “o potremmo cercare qualcuno con 

uno scanner qui sulla nave e…”

Castle la interruppe “…e scannerizzare ogni impronta di ogni singolo ufficiale su questa nave oltre a tutte quelle nella stanza? Io credo di 

avere un’idea migliore…”

“Che hai combinato Castle?” gli chiese bonariamente Lanie.

“E’ legale?” aggiunse subito dopo Kate, solo per prenderlo in giro.

“Ma che spiritose queste ragazze, tu portale in crociera e non le riconosci più!”

Kate arrossì lievemente, sentendosi chiamata in causa. Lo incenerì con un finto sguardo assassino. Finto perché ormai lo sapevano 

entrambi 

che i loro battibecchi d’ora in poi non sarebbero stati più gli stessi.

“Allora Castle, illuminaci per favore” lo incalzò Ryan aggiungendoci un colpetto di tosse per distoglierlo da Kate, come sempre occhi negli 

occhi.

“Ehm? Si, allora…Mentre Esposito prendeva tutte le impronte digitali mi sono fatto la stessa domanda: come le inoltriamo al database 

federale di New York? Così mi sono ricordato di avere visto una persona fare questa ‘magia’ solo con un click del cellulare”

“L’agente Shaw vero?” domandò Beckett, dopo essersi ricordata di aver assistito alla stessa scena l’anno precedente.

Castle annuì e sventolò il suo I-phone davanti a tutti.

“Hai scaricato un’applicazione che fotografa e invia le impronte digitali direttamente all’AFIS?” chiese Lanie ammirata

“Ma certo che si” rispose Castle con nonchalance

 “Tu non sei un poliziotto, non puoi avere avuto l’autorizzazione” ribattè Kate

“Ho chiesto all’agente Shaw infatti…” si interruppe quando vide lo sguardo omicida di Kate.

Questo non era finto.

“L’hai chiamata! E senza dirmelo? Non avevamo già sostenuto questa conversazione tempo fa??” lei e solo lei era la sua musa e 

nessun’altra!!

“E’ stato un gesto istintivo dettato dalla sete di giustizia per quella povera donna e la voglia di contribuire e aiutarvi nelle indagini!” rispose 

con aria offesa.

Kate lo guardò di traverso mezza divertita. Sapeva benissimo cosa lo aveva spinto a farlo.

“Volevi quell’applicazione a tutti i costi vero?” rispose rassegnata. Mai mettersi contro Castle e il suo giocattolino.

“Oddio sì, è un anno che aspetto un’occasione come questa!” ammise gongolando.

Tutti risero, Jenny li guardò scuotendo la testa e gettando un’occhiata a Lanie. Li stava guardando anche lei, ma con uno strano sguardo…

Non seppe spiegarselo, ma capì che la dottoressa sapeva qualcosa.

Nell’ilarità generale arrivò Esposito.

Aveva un muso lungo e un’espressione abbattuta.

“Ti è morto il cane Javier?” domandò Ryan battendo una mano sulla spalla dell’amico.

Esposito fece finta di nulla “No, bro, tutto a posto!”

“No tesoro, la tua faccia dice tutt’altro!” disse Lanie amorevole al suo compagno

Cinque volti erano puntati fissi su di lui.

“Ok, va bene, ma promettete di non ridere!”

I cinque annuirono, anche se Castle e Ryan al solo sentire quella frase, se la stavano già ridendo sotto i baffi.

“Mi è caduto il cellulare nel water..è morto, defunto..non si accende più..” ammise Esposito

I due questa volta risero apertamente.

“Oh, andiamo, avevate promesso!”

“Scusa, scusa” si affrettò a dire, Castle

“Ma come diavolo hai fatto?” domandò Ryan non riuscendo a trattenere le risate.

Esposito incrociò le braccia offeso. In quell’istante arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni. Tutti si zittirono per poi riscoppiare a ridere 

non appena li lasciò nuovamente soli.

“Ok, scusa tesoro, ma che ci faceva il tuo telefono nei pressi del water?” domandò Lanie intenerita da quel faccino da cucciolo ferito.

Esposito ci pensò un po’ su. Poi guardò i suoi amici e scoppiò a ridere pure lui.

Tra una risata e l’altra confessò “sapete che tengo sempre il cellulare della tasca posteriore dei pantaloni..sono entrato in bagno…mi sono 

calato i pantaloni e… pluf!”

Le risate raggiunsero anche gli altri tavoli, destando curiosità.

Lanie esclamò vari ‘non ci posso credere’.

Jenny si asciugò più volte le lacrime.

Kate, ridendo, si voltò verso Castle “Non c’è un’applicazione per questo genere di cose?”

“Oh, c’è un’app per tutto, detective!” rispose con uno sguardo volutamente malizioso.

  

Finito il pranzo si spostarono tutti nella suite degli sposi eccetto Lanie, che tornò nella stiva.

Fuori dalla stanza c’era la madre di Jenny che li stava aspettando.

Voleva delle spiegazioni, anche solo per poter rassicurare gli altri invitati e comunicare loro quanto ancora sarebbero dovuti rimanere a 

bordo.

Beckett si scusò per il disagio causato ma disse che finchè non si fosse chiarita la situazione nessuno poteva ancora lasciare la nave.

Jenny e Ryan rassicurarono la donna e la lasciarono andare dal resto della sua famiglia.

Una volta nella suite, Jenny capì che non era una visita di cortesia.

“Che succede ragazzi?” chiese un po’ in ansia.

Esposito, dopo un cenno di Beckett, prese la parola “Vi dovremmo fare qualche domanda”

Ryan sembrava dubbioso “Sulla donna trovata morta? Perché?”

Beckett si sentiva un po’ a disagio ad interrogare quello che considerava come un fratello maggiore e sua moglie, perciò, un po’ incerta 

disse 

“ Il… il comandante ci ha dato una liste di persone con cui la Signora Shepherd ha parlato e.., ci siete anche voi due..” riuscì infine a dire.

Ryan rimase per qualche secondo interdetto. Non si ricordava di nessuna signora Shepherd, ma lui era a bordo solo da due giorni, così come 

Castle, Beckett, Esposito, Lanie e tutto il resto degli invitati.

Jenny e sua madre invece erano sulla Queen Elisabeth già da cinque giorni ormai, per dare disposizioni al catering della nave e controllare 

che tutto fosse perfetto per il loro matrimonio.

Castle li vide spaesati perciò porse loro una foto della donna.

“Oh  mio Dio” esclamò Jenny portando una mano alla bocca.

“Abbiamo parlato con lei la mattina del nostro matrimonio” disse Ryan riconoscendola.

“Di cosa avete parlato?” chiese Esposito all’amico.

Ryan cercò di ricordare “Ci fece le sue congratulazioni…e disse che era molto contenta per noi, nient’altro..” poi ci pensò meglio “Tesoro, se 

ricordo bene però vi siete salutate chiamandovi per nome..” disse rivolto a Jenny.

La donna, ancora provata per la notizia, annuì “Si..si, quella mattina l’abbiamo incontrata sul ponte e te l’ho presentata…ma non la 

conoscevo come ‘Signora Shepherd’ perciò non avevo capito..io non…” le lacrime cominciarono a sgorgare veloci.

Ryan l’abbracciò, mentre Beckett cercò un fazzoletto da porgerle.

“Non fa niente” le rispose gentile Kate “raccontaci come l’hai conosciuta”

“Stavo litigando con un buquet  di fiori che non voleva stare attaccato al parapetto della nave, quando mi accorgo di questa donna che 

fissava nel vuoto e aveva il volto rigato di lacrime. Mi sono sentita una stupida perché me la prendevo con quel maledetto buquet quando 

c’era una persona che stava male e quasi nemmeno la notavo..” cominciò a spiegare Jenny.

Ryan le prese la mano comprensivo, così lei proseguì “quando le chiesi se stava bene e se le servisse qualcosa, mi disse solo che non 

dovevo preoccuparmi e che sarebbe riuscita a sistemare tutto”

“Nient’altro?” chiese Castle

“Non quella volta, ma aveva il volto più triste che avessi mai visto”

“Quante volte hai parlato con lei?” domandò invece Beckett

“Altre due: abbiamo pranzato insieme il giorno dopo. L’ho vista al tavolo da sola, che fissava una coppia e mi sono intristita per lei così le 

ho fatto compagnia..”

“Cosa vi siete dette?” chiese Esposito

“Ci siamo presentate, mi ha detto di chiamarsi Marilene ma che potevo chiamarla Mari. Mi ha spiegato che viaggiava da sola e che la sera 

prima era stata colta da un momento di sconforto e di solitudine. Ma quando le ho chiesto perché, non mi ha risposto ed è tornata a 

guardare la coppia che pranzava in fondo alla sala. Poi per cambiare argomento, visto che era turbata, ho iniziato a parlarle del mio 

matrimonio e dei preparativi..”

Kate prese appunti sul suo taccuino.

“Mentre l’ultima volta che vi siete viste?” fu Esposito stavolta a porre la domanda.

“La sera prima del matrimonio. L’ho incontrata in corridoio, stava entrando nella sua cabina. Io ero tutta gongolante per le nozze così lei mi 

ha fatto nuovamente le congratulazioni. Ci siamo abbracciate e le ho chiesto come si sentiva. Aveva costantemente questo alone di 

tristezza in volto ma c’era un sorriso che cercava di spuntare, me ne accorsi immediatamente e glielo feci notare. Mi disse che aveva

capito cosa doveva fare per mettersi l’anima in pace e guadagnarsi il paradiso. Mi ha lasciata di stucco. Mi ha detto che ero una ragazza 

fortunata ad avere trovato il vero amore e che per nulla al mondo me lo sarei dovuta far scappare. E da come me lo disse sembrava 

proprio che ci fosse passata” Jenny respirò a fondo “Vi giuro ragazzi che mi ha inquietata parecchio… l’ha detto in un modo così…”

Castle capì che non riusciva a trovare le parole “Come se sapesse di stare per morire?” l’aiutò lui.

“Si, si, esatto” confermò lei.

Kate si fece avanti premurosa “Jenny, mi dispiace dovertelo dire ma è proprio così,

Marilene era malata e stava morendo”

Jenny annuì ad occhi chiusi, metabolizzando le parole di Kate.

“Ora capisco il senso delle sue parole” rispose asciugandosi una lacrima.

 
Li lasciarono a proseguire la loro luna di miele, o quello che ne rimaneva.

Jenny era tristissima. Ma sapevano che Ryan sarebbe riuscito a farle tornare il sorriso sulle labbra.

Beckett non lo diede a vedere ma quella frase che la vittima disse a Jenny la colpì parecchio. Anche Kate sapeva di essere una ragazza 

fortunata. Guardò Castle camminare davanti a lei, mentre parlava con Esposito.

Sapeva di aver trovato il vero amore ed ora che l’aveva ammesso a sé stessa e ne era totalmente consapevole era più che mai 

determinata a non lasciarselo scappare.

Sorrise inconsapevolmente, sull’onda dei suoi pensieri.

Arrivati alla fine del corridoio che portava alle cabine Esposito e Castle si voltarono verso di lei in attesa di nuove istruzioni. 

“Vediamo un po’..” ricontrollando il suo taccuino “Castle, tu e il tuo I-phone cominciate a fotografare ed inviare le impronte digitali al 

database. Esposito, tu vai a prendere anche quelle delle presone su questa lista e poi vai ad aiutarlo” e gli porse il foglio su cui c’erano i nomi 

anche di Ryan e Jenny “ma..lasciali per ultimi ok? Vediamo cosa esce dal database prima…”

Esposito annui. Doveva assolutamente uscire qualcosa dal quel database o l’irlandese e la sua novella sposa sarebbero diventati gli unici 

sospettati.

“Io vado in cerca dei Signori Johnson, dato che stamattina non erano nella loro cabina”

Ognuno con un proprio compito da assolvere si incamminarono in tre direzioni diverse.

 

 

Angolo dell’autrice:

eccoci qua mie care lettrici: lo so, lo so, poco Caskett...mi rifaccio nel cap. 7, non preoccupatevi!!

Detto questo vi devo raccontare che questo capitolo è dedicato alla mia mitica sorellona Paola. Vi chiederete: perché?? Perché lei è l’unica 

donna che è riuscita a far cadere per ben due volte il cellulare nel water nello stesso identico modo di Esposito!! Ahahahahahah pluf! Un cell 

è resuscitato.. l'altro no, è morto!! Sissola ti vu bi!!!! XD

Ovviamente mille grazie alla beta come sempre..un nome un perché!! Cutuletta mi ha chiesto come mai se le voglio bene l’ho ammazzata 

nella ff... Moni, è un tributo!! Le sto allungando la vita!!! XD

 
Buona lettura!! Recensioni sempre gradite!! XD

 
Ivi87

   
 
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