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Autore: Ombra    06/07/2011    3 recensioni
Questa è una storia breve, ma davvero importante per me. L'ho scritta col cuore in mano e spero possa trasmettervi quello che ho provato scrivendola, parola per parola. La trama è semplice affinchè chiunque possa comprenderla: i giri di parole non sono la miglior strada se si vuole parlar d'amore.
Buona lettura!
Cit: "La ragazza si accorse di come uno arrivasse a farsi problemi stupidi quando non riusciva a uscire da uno molto più grande."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo undici


Lucia legge il messaggio sul cellulare per l'ennesima volta. “Ma non è possibile... dici che è passato lì davanti nel momento più sbagliato in assoluto?” mormora incredula.

"è quello che c'è scritto...”Erika stringe ancora più forte il cuscino, “Direi che è stato parecchio chiaro..."

L'amica le si siede accanto accarezzandole piano la schiena “Vedrai che gli passa... prova a spiegargli...”

“Mentre ti aspettavo ho provato a chiamarlo... Era spento... e non l'ha ancora acceso...” Erika sprofonda il volto nel cuscino, trattenendo nuove lacrime.

Lucia sospira abbracciandola dolcemente. Volge lo sguardo attorno fra l'enorme quantità di pupazzi sparsi per la stanza -La mia bambina troppo cresciuta...-
Si sofferma sulla sua scrivania, scorgendovi alcune vecchie cassette inpilate. “E quelle? Ti sai data all'antiquariato?”

“Ho registrato quello che dicevo quando ero con lui... così se avesse voluto avrebbe potuto risentirlo... o se non se ne fosse ricordato...” chiude gli occhi cercando di far rallentare il ritmo incessante del battito del suo cuore.

“E perchè non gliele dai? Mi sembra ovvio che non se ne ricorda!”

“No...non è il caso Ta...” sprofonda ancora di più il volto nel cuscino, vorrebbe urlare ma non ha voce, trattiene i singhiozzi con forza mentre chiude gli occhi e stringe i pugni, cercando di cancellare ogni più piccolo pensiero.

Lucia la guarda pensierosa per alcuni istanti, alla fine le da un piccolo bacio sulla guancia e si alza. “Devo andare a prendere mia sorella ora... Scusami, se ti va torno dopo...” uno strano sorriso le si dipinge sul viso, ma Erika non ci fa caso, la vede appena tra gli occhi gonfi e rossi.

“No...non ti preoccupare... fai come vuoi...” accenna un piccolo sorriso.

“Allora torno... te lo prometto...”

 

“Mi fa piacere tu ti sia ripreso così presto...”

Marco abbassa lo sguardo giocando con l'orlo delle lenzuola, “Devo stare a riposo ancora qualche giorno...", rimane in silenio per qualche secondo, immerso nei suoi pensieri, alla fine si decide a incrociare lo sgurdo profondo della ragazza seduta sulla sponda del letto. Sospira rassegnato, "Ma non credo tu sia qui per questo...”

Lucia sorride appena, scostandosi una ciocca di capelli dal viso, “Hai ragione... Non solo...” mormora incredibilmente seria.

“So quello che ho visto, Lucia...” Marco deglutisce, scacciando il ricordo: sembra che pronunciare quelle semplici parole gli costi una fatica immensa.

“Ne dubito... ma di quello ne parleremo dopo...” cerca lo sguardo del ragazzo un'altra volta, lo guarda decisa e quasi severa. “Ha passato ogni singolo giorno lì, accanto a te, Marco... Ogni singolo giorno appena poteva lei correva da te, si addormentava accanto a te... Aspettava... Aspettava il più piccolo segno che tu tornassi da lei...”

Il ragazzo si morde il labbro, nervoso, “Mi sono svegliato 3 giorni fa... Sono stato sveglio tre giorni e lei non è mai venuta... quindi la tua tesi mi sembra un po' traballante...”

“Non ha potuto... Le han detto che non poteva vederti... che c'era stato un cambiamento nei parametri vitali e che volevano evitare sbalzi emotivi...”

Lui volge lo sguardo altrove, pensieroso e un po' dubbioso. Prima lo lascia, poi si preoccupa per lui e per finire si bacia un'altro? Era un discorso fin troppo irreale.

“Ero convinta che le persone sentissero comunque in certi casi... sapessero cosa succede accanto a loro...” Si sposta a sedersi sul letto accanto a lui iniziando a frugare nella borsa. “Ora so che non è così, ma posso aiutarti a ricordare...”

Lentamente gli posa tra le mani le due cassette.

"è una cosa un po' antiquata...ma ascoltale attentamente...” Dopo un piccolo bacio sulla guancia si alza e si dirige verso la porta della camera, “Non so di preciso cosa ci sia dentro...Ma spero ti aiuti a comprendere...”
Si volta decisa ad andarsene, poi ci ripensa e torna a guardarlo, "Io non sarei mai potuta essere forte quanto lo è stata lei, Marco... MAI."
Lo saluta con un cenno ed un piccolo sorriso.

Marco la segue con lo sguardo finche non la vede sparire nel corridoio, poi quasi senza pensarci corre verso l'armadio alla ricerca di un vecchio stereo. Respira profondamente mentre, seduto per terra, rigira la prima cassetta fra le mani. Riesce a vedere il piccolo nastro arrotolano, nero e lunghissimo, e vorrebbe sapere già di cosa parlerà.

La poggia per terra un paio di volte, fermandosi a guardarla indeciso, per poi riprenderla e continuare a pensare: non ricordava nulla dei giorni passati, né il suo odore, la sua voce o il suo respiro sulla pelle. Ma sapeva che lei c'era stata, lo sentiva sulla pelle. Sentiva il calore intenso delle sue lacrime accanto al cuscino.
Eppure non poteva, non riusciva a dimenticare quell'immagine: riusciva quasi a rentire il rumore del vento che le scompigliava i capelli mentre quel ragazzo, l'altro ragazzo, le si avvicinava e la baciava. Si immaginava le sua labbra con un altro sapore, non più il suo.

Osserva la cassetta ancora una volta, alla fine si decide e la mette nello stereo. Ancora una piccola pausa, per un altro respiro profondo, uno di quelli di quando vuoi prender tempo anche se sai che non cambierà nulla. Uno di quelli di quando hai paura, ma sai che non puoi più aspettare. Poi stringe i pugni. Play.



Scusate il ritardo... spero vi piaccia comunque :)
Eh si ragazzi, eccoci dunque all'ultimo capitolo :) non uccidetemi vi prego... scegliete voi il vostro finale :)
Grazie mille per avermi seguito fin qui :) spero che continuerete ancora :)
Un bacione, vostra Ombra
  
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