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Autore: LadyofShadow    16/03/2006    2 recensioni
Tre persona sanno la verità. Tre persone sanno che Lucius non è il vero padre di Draco. Ma quando la verità è troppo dolorosa, quando scopre un baratro di menzogne, segreti e rimpianti, forse è meglio che resti celata... quando la verità fa fare cose strane alle persone, cose priobite... forse la verità è che non è mai troppo tardi per cercare di tornare indietro. Questa fiction è dedicata ad Angi e Gius.
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 – Vecchi amici e nuovi confidenti

Capitolo 8 – Vecchi amici e nuovi confidenti

 

 

Harry P.O.V.

 

La mattina dopo avremmo avuto la prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure, ma non sapevamo ancora chi sarebbe stato il docente.

Ci presentammo in classe al suono della campanella, seguiti da Neville che arrancava, nella convinzione di essere in ritardo. L’aula era ancora quasi vuota, fatta eccezione per il prof che sistemava qualcosa nei cassetti della cattedra. Ci dava le spalle, quindi all’inizio non lo riconobbi; portava un giaccone liso di colore indefinibile e aveva parecchi capelli grigi.

Hermione ci arrivò prima di me.

-         Professor Lupin! –

Remus Lupin si girò verso di noi, con il suo solito calmo sorriso. Hermione lo ricambiò di slancio, ma poi mi gettò una fugace occhiata preoccupata. Al momento non capii perché, ma più tardi, dopo la lezione, mi prese da parte e mi chiese se, secondo me, era il caso di parlare con Remus del figlio di Sirius.

Nel frattempo… tutti i miei compagni erano arrivati, come anche i Tassorosso, che avrebbero seguito la lezione con noi. Prima di cominciare Remus ci spiegò che Silente non aveva trovato un altro insegnante disponibile e che era giunto a un accordo con il Ministero, cioè di allontanare il pericoloso Mannaro dalla scuola nei giorni di luna piena. Si dichiarò molto felice di essere tornato a Hogwarts, e non faticai a credergli, immaginando quanto dovesse essere difficile per lui trovare lavoro… per il resto, non so quanto potesse essere contento di rivedermi; almeno, io mi sentivo ancora a disagio con lui. È stata in parte colpa mia se Sirius era… no, non è stata colpa mia. Non è stata assolutamente colpa mia. È tutta colpa di Bellatrix Lestrange, di Lucius Malfoy, di Kreacher e di quel ragazzino pusillanime che si permette di dettare condizioni a me.

Almeno cercavo di convincermene.

 

A onor del vero, seguii a tratti la lezione, incapace di concentrarmi sui punti deboli dei Dissennatori, argomento che avevo già affrontato alla tenera età di 13 anni. Ma, per far piacere a Remus, indossai il mio miglior sguardo interessato e lo accontentai volentieri quando mi chiese di evocare un Patronus per i miei compagni. Poi chiese ad altri se sapevano farlo e fu il turno di Hermione esibire la sua graziosa lontra, e di tutti gli altri ex membri dell’ES che erano riusciti a padroneggiare quell’incantesimo. Lupin sembrava molto soddisfatto, quando infine suonò la campanella di fine lezione, ed io ero contento per lui.

Il nuovo anno scolastico stava cominciando meglio di quanto avessi sperato.

 

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Draco P.O.V.

 

Merda.

Remus Lupin. Ci mancava solo lui! Perché hanno mandato quel licantropo in mezzo a dei poveri ragazzini indifesi?

Ok, siamo onesti: non lo volevo tra i piedi. Era stato uno dei migliori amici di mio padre ed era possibile che sapesse della sua giovanile relazione con Narcissa, futura lady Malfoy. Ci mancava solo qualcuno che avrebbe potuto ricollegarmi al ragazzo che voleva riportare in vita Sirius. Sempre che fosse morto e non semplicemente disperso, come credevo.

Beh, ormai era fatta. Cercai di analizzare i lati positivi di quella situazione: forse Lupin avrebbe saputo darmi informazioni più dettagliate su quell’arco, ma di certo non ne avrebbe parlato con Draco Malfoy, e quasi certamente neanche con il figlio di Sirius. No, non potevo presentarmi a lui con il mio vero volto: avrebbe voluto sapere chi ero, e se avessi voluto fare il misterioso ci avrebbe messo in istante a ricollegarmi a Narcissa…senza contare che non avrebbe permesso a un ragazzo di imbarcarsi in un’impresa così pericolosa!

No, dovevo andarci molto cauto con lui e raccogliere informazioni per interposta persona. Magari avrei potuto spingere Potter a parlarne con lui… anche se dubito che quel verme con gli occhiali sarebbe stato disposto ad affrontare il tema della ‘morte’ di Sirius con uno dei suoi più cari amici, specie se gli era rimasta un minimo di autocritica.

No, Lupin era davvero una pista troppo rischiosa. Meglio partire da qualcuno più abbordabile…

 

Ghignando, sussurrai un incantesimo, estraendo appena la bacchetta dalla tasca. Davanti a me, una ragazza di Corvonero vide la sua borsa strapparsi e i suoi preziosi averi spargersi a terra, suscitando le risate di scherno dei suoi compagni. Sospirando stoicamente, Luna Lovegood si chinò a raccogliere i libri borbottando qualcosa sugli spiritelli dispettosi. La sua smorfia corrucciata era decisamente ridicola, contornata da quei capelli slavati da cui pendevano strisce di perline rosa legate a quelle che avevano tutta l’aria di essere cipolline dolci essiccate.

I suoi ‘amici’ del quinto anno di Corvonero non si fecero scrupolo a lasciarla indietro, ridendo alle sue spalle.

Presi un bel respiro. Avrei dovuto inventare una balla credibile, con i miei compagni Serpeverde, per quello che stavo per fare.

 

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Luna P.O.V.

 

Beh, mi sembra giusto.

Non bastava che mi svegliassi con mezz’ora di ritardo, dovendo così rinunciare alla colazione. Non bastava essermi accorta troppo tardi che quella simpaticona di Raven Burns aveva sostituito i miei pendenti per capelli di vetro soffiato con cipolline dolci essiccate, consigliandomi poi malignamente di mangiarmele, visto che non avevo fatto colazione. Non bastava che tutti avessero riso di me.

Oh, in realtà tutto questo non mi tocca. Ci sono abituata.

Ma la professoressa McGranitt aveva detto chiaramente che quest’anno non avrebbe ammesso in classe chi fosse arrivato in ritardo, e quest’anno ho i GUFO, porca puffetta! Non posso cominciare male l’anno scolastico.

Ci mancava solo che si rompesse la borsa…

Gemendo, mi chinai per raccogliere libri e quaderni il più in fretta possibile.

 

-         Oh… - sussultai, sorpresa.

Draco Malfoy mi porse la bottiglietta dell’inchiostro, incrociando incerto il mio sguardo.

-         Ehm… tuo? – chiese, con una certa aria impacciata

-         Si, grazie – mormorai, prendendo il vasetto – Ehm… -

-         Di niente – rispose velocemente – Ecco, ora è meglio che tu vada. La campana è già suonata… -

-         Si. Grazie.-

Non mi mossi. Nemmeno lui. I nostri sguardi erano ancora incatenati.

-         Perché mi aiuti? – chiesi di getto. Poi arrossi, volendo spiegare: - Insomma, i miei stessi compagni mi scherniscono. Perché tu no…? –

-         Oh, beh… credo… di aver esagerato. Insomma, sai cosa intendo. E poi, tu non sei tanto male. Sei solo un po’ strana. –

-         Oh. Si… –

In quel momento, desiderai disperatamente non avere cipolline nei capelli. Lo sapevo che un ragazzo così carino non può essere cattivo, in fondo in fondo.

-         Beh… devo andare adesso. Ciao eh? –

-         Si. Ci… ci vediamo – lo salutai, ma se ne stava già andando

Alla fine, la McGranitt mi impedì di assistere alla lezione, lasciandomi a bocca asciutta in corridoio. Mi accorsi che non mi importava più di tanto.

 

  
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