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Autore: Miharu_Overhill    07/07/2011    3 recensioni
Alice Human Sacrifice è una canzone dei Vocaloid. Io ho provato a cambiare i personaggi in quelli dei Nordici, ed è uscita questa roba!
Spero che vi piaccia ^__^
P.S. Ho migliorato il capitolo 2!
Genere: Generale, Song-fic, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nordici, Nuovo personaggio
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ispirate alle canzoni dei Vocaloid!'
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Alice Human Sacrifice

(Versione dei Nordici)

 

Prima Alice

 

 

 

 

 

Danimarca guardò il fuoco nel camino, la luce era saltata, fuori si gelava. Non potevano andare da nessuna parte... nemmeno il telefono o i cellulari andavano... erano come bloccati in casa di Islanda.

Tutti erano davanti al focolare chiedendosi cosa potevano fare, fino a quando ritornasse la luce.

 

FINLANDIA:E pensare che oggi Sealand sarebbe venuto a casa nostra a trovarci dopo pranzo...

 

SVEZIA:...

 

DANIMARCA:Davvero????

 

NORVEGIA:...

 

ISLANDA:Beh... mi dispiace... accidenti a questo tempaccio... e siamo pure isolati...

 

DANIMARCA:Beh, rilassatevi, tutto va bene, finché abbiamo della birra!

 

E bevve l'ultimo sorso dal bicchiere che aveva in mano

 

ISLANDA:Ehm... ti devo ricordare che quella è l'ultima birra che ho in casa?

 

DANIMARCA:COSA????? Ma quanta ne hai comprata?

 

ISLANDA:Molta, ma tu l'hai bevuta tutta. Nessun altro ha bevuto della birra... l'hai bevuta tutta da solo...

 

DANIMARCA:NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! È LA FINE DEL MONDO! NON C'È BIRRA!!!! VOGLIO ANDARMENE DA QUI! È L'INFERNO PER CASO?????

 

Tutti lo ignorarono

 

DANIMARCA:MA COME FATE A NON DISPERARVI??? Non-c'è-birra... birraaaaaaaaaaaaaaaa!

 

E si mise in un angolo a piangere

 

ISLANDA:Speriamo che questo tempaccio passi presto... non ci tengo a restare qui, ho anch'io delle cose da fare...

 

NORVEGIA:Per esempio?

 

ISLANDA:Non sono affari tuoi, Norvegia

 

NORVEGIA:”Fratellone”

 

Una vena pulsò nella fronte del fratellino di Norvegia.

 

ISLANDA:”Norvegia”

 

NORVEGIA:”Fratellone”

 

ISLANDA:”Norvegia”

 

Entrambi cominciarono a infastidirsi.

 

FINLANDIA:Dai, non litigate! Già siamo “intrappolati” non mettiamoci anche a litigare adesso...

 

Tentò il Finlandese. Loro lo guardarono per un attimo e poi ritornarono a guardare il fuoco.

 

SVEZIA:...

 

FINLANDIA:Su-san stai bene? Non hai parlato nemmeno un po'...

 

SVEZIA:Niente...

 

FINLANDIA:Sicuro?

 

SVEZIA:...

 

DANIMARCA:Hahahahah Eddai Svezia, diccelo. Cosa c'è di male?

 

Lo svedese non rispose, ma in compenso lanciò uno sguardo assassino a Danimarca.

Quest'ultimo nemmeno se ne accorse, e si risedette sulla sedia in cui era seduto prima.

 

DANIMARCA:... siamo qui, soli, con una tempesta fuori, la luce non va e i telefoni neanche... raccontiamoci storie dell'orrore!

 

L'ultima frase la disse con un tono pauroso, come se sperasse di fare paura agli altri, ma ricevette soltanto un pugno nello stomaco da Norvegia.

Subito si mise le mani alla pancia, massaggiandosela.

Lui non sapeva perché, ma si sentiva di buon'umore.

Girò lo sguardo e guardò gli altri a mentre osservavano il fuoco...

che noia” pensò il danese “tra tutte le cose che dovevo fare, c'è questo tempaccio. E in più è finita la birra e io mi sto annoiando a morte... ma perché la casa di Islanda è così... vuota???”

Non finì nemmeno il pensiero che sentì una voce chiamarlo.

 

VOCE:...Danimarca...

 

Il danese sussultò. Si girò verso gli altri quattro, sperando con tutto il cuore che qualcuno di loro l'avesse chiamato

 

DANIMARCA:Cosa c'è?

 

NORVEGIA:Cosa?

 

DANIMARCA:Non mi avete chiamato?

 

FINLANDIA:Ehm... guarda che nessuno ha parlato...

 

ISLANDA:Devi essere proprio stanco se senti delle voci. Beh, d'altronde lo siamo tutti... strano che i telefoni non vanno ancora...

 

SVEZIA:Da quanto siamo qui?

 

FINLANDIA:Ehm... aspetta un attimo...

 

Guardò l'orologio che aveva al polso

 

FINLADIA:Sono le tre e mezza, quindi siamo qua da quasi 4 ore.

 

ISLANDA:Di già?

 

MR PUFFIN:Ecco perché ho fame!

 

ISLANDA:Sta zitto tu, siamo tutti stanchi, non cominciare a parlare... perché non chiudi il tuo becco con qualche pesce?

 

MR PUFFIN:Tsz!

 

L'uccello, andò sul tavolo e si mangiò un pesce.

Intanto, Danimarca non sapeva che pensare. Era SICURISSIMO di aver sentito qualcuno chiamarlo.

 

ISLANDA:Intanto... cosa facciamo?

 

FINLANDIA:Boh...

 

Rimasero zitti per un altro minuto, Danimarca in quel minuto risentì quella voce.

 

VOCE:Danimarca...

 

Questa volta, la sentì meglio di prima, giurò che fosse una voce di un bambino, e sentendola meglio, gli sembrò che non proveniva da nessuna parte. Era come se quella voce venisse da dentro la sua mente...

Guardò gli altri quattro. Nessuno aveva sentito quella voce infantile.

 

VOCE:Danimarca...

 

Il biondo cominciò ad agitarsi... non è che stava impazzendo?

 

FINLANDIA:Danimarca cos'hai? Sei pallido...

 

Il danese di girò verso Finlandia. Notò subito lo sguardo preoccupato con cui lo guardava.

 

DANIMARCA:Si, sto bene, non ti preoccupa...

 

VOCE:Danimarca... Danimarca... Danimarca...

 

Il danese non riuscì più a resistere e si mise le mani sulla faccia. Facendo preoccupare ancora di più gli altri quattro.

 

ISLANDA:Danimarca?

 

Danimarca non lo ascoltò, quella voce continuava a chiamarlo...

 

NORVEGIA:DANIMARCA!

 

Norvegia si alzò in piedi, così velocemente, che fece cadere la sedia.

La voce cessò. Danimarca sembrò per un attimo tornare in sé, e girò lo sguardo verso i quattro. E con un sorriso tirato disse loro

 

DANIMARCA:Scu-scusatemi, deve essere la stanchezza... o qualcosa del genere...

 

FINLADIA:Non è che soffri di claustrofobia?

 

DANIMARCA:Che io sappia no... ma non preoccupatevi, adesso è passato!

 

E rivolse loro un sorriso a trentadue denti.

Loro non erano sicuri di “che cosa fosse passato”, ma non indagarono, e ricominciarono a guardare il fuoco. Lanciando a volte degli sguardi preoccupati al danese, per rassicurarsi che non peggiorava.

 

Danimarca era preoccupato, non sapeva che gli stava succedendo e continuava a chiedersi chi lo chiamava.

È meglio” pensò Danimarca, “se non faccio preoccupare gli altri, meglio se ignoro la voce la prossima volta che la sento”.

Pensò a questo, ma allo stesso tempo, sperò con tutto il cuore di non risentire quella voce.

Era, sì, una voce infantile, ma era inquietante.

 

NORVEGIA:Sei sicuro di stare bene? Sei ancora pallido...

 

DANIMARCA:Sicurissimo... grazie della preoccupazione, Norvegia

 

E gli rivolse un gran sorriso. Norvegia distolse lo sguardo dal danese.

Danimarca guardò di nuovo il fuoco avvampare... usciva davvero un bel caldo da lì...

Ma non finì di pensarci, che quella voce ritornò.

 

VOCE:Danimarca... vieni... vieni Danimarca... vieni da me... non dimenticarmi... non voglio essere dimenticato...

 

DANIMARCA:Dove sei?

 

Senza accorgersene lo disse ad alta voce

 

NORVEGIA:No, tu non stai bene Danimarca

 

DANIMARCA:Cosa?

 

FINLANDIA:Hai appena detto “dove sei?” a Norvegia...

 

ISLANDA:Inizi a preoccuparmi, lo sai?

 

DANIMARCA:beh... che dovrei dire? Sarà... sarà la stanchezza...

 

SVEZIA:...

 

FINLANDIA:Allora è meglio se dormi un po', ti pare?

 

DANIMARCA:No!

 

ISLANDA:Beh allora riposati un po' qui...

 

NORVEGIA:Ti rendi conto che stai preoccupando tutti?

 

DANIMARCA:Beh, mica lo faccio a posta...

 

FINLANDIA:...

 

SVEZIA:...

 

ISLANDA:...

 

NORVEGIA:...

 

DANIMARCA:Che c'è?

 

NORVEGIA:... mettiti a dormire che è meglio.

 

DANIMARCA:Qui per terra?

 

ISLANDA:Si, scusatemi, ma ho solo un letto e... beh, in camera non c'è il riscaldamento che va, quindi...

 

FINLADIA:Non ti devi preoccupare! Non è colpa tua

 

DANIMARCA:Si invece, poteva mettere un camino in camera e...

 

Non finì la frase che Norvegia gli diede un pugno in pancia.

 

DANIMARCA:Aaaaaahia! Che male...

 

NORVEGIA:Adesso mettiti a dormire.

 

DANIMARCA:Ma sono a mala pena le 4...

 

FINLANDIA:Allora raccontiamoci delle storie dell'orrore come prima ci avevi suggerito

 

DANIMARCA:...Io non sono bravo a raccontare storie...

 

FINLANDIA:Allora comincio io. Allora, qualche anno fa...

 

Danimarca non ascoltò la storia del finlandese, la voce era tornata a parlargli

 

VOCE:Vieni da me, Danimarca...

 

Era frutto della sua fantasia... o era reale ma solo lui poteva sentirlo? Non lo sapeva. Ma decise ugualmente di rispondere alla voce, ma questa volta, a bassa voce...

 

DANIMARCA:Chi sei?

 

VOCE:Io? Io sono un sogno!

 

DANIMARCA:Un... sogno?

 

SOGNO:Adesso fa quello che ti dico, chiudi gli occhi e sogna.

 

DANIMARCA:Cosa?

 

SOGNO:Danimarca, fa quello che ti dico, devi semplicemente fare quello che ti dico va bene?

 

DANIMARCA:...

 

Il danese non sapeva se ascoltare il “sogno” o no...

 

DANIMARCA:Dimmi la tua proposta... sogno.

 

SOGNO:Questo è un si?

 

Non poté non notare che l'ultima frase il sogno la disse con grande entusiasmo

 

DANIMARCA:È un forse...

 

SOGNO:Oh...

 

Sembrava essersi rattristito

 

SOGNO:Devi solo pensare ai tuoi sogni di quando eri bambino.

 

DANIMARCA:Cosa?

 

SOGNO:Avanti... pensa ai tuoi sogni...

 

DANIMARCA:... solo questo?

 

SOGNO:Già!

 

DANIMARCA:... va bene...

 

Danimarca chiuse gli occhi, e pensò a un suo sogno di una volta... diventare il re del Nord Europa... una cosa che poi si è avverato, poi... poi... di rimanere amico di Norvegia... o diventare qualcosa di più di un amico...

sorrise.

 

VOCE:Bene, basta così!

 

DANIMARCA:Eh?

 

Danimarca aprì gli occhi. Non era più in casa di Islanda, era in un luogo... tutto bianco... infinitamente bianco... non si distingueva nemmeno il pavimento dal resto... continuò a guardarsi intorno, quando sentì il sogno parlargli di nuovo

 

SOGNO:Ciao!

 

La voce veniva da dietro di lui. Si girò, e vide un bambino...

Era moro e di carnagione molto chiara. Era vestito con una camicia enorme e bianca, aveva dei pantaloni in tona con la camicia ed erano troppo lunghi per lui. Aveva anche un piccolo fiocco rosso intorno al colletto. Non aveva delle scarpe. Quel “bambino” gli lasciava un senso di tenerezza e di inquietudine.

Forse era perché non gli vedeva gli occhi, che per i capelli un po' troppo lunghi e un'ombra, non riusciva a vederli.

Danimarca appena lo vide, gli scese un brivido lunga la schiena. Quel “bambino” gli lasciava non gli piaceva per niente.

 

 

SOGNO:Eh? Ci sei? Ti ho detto “ciao”.

 

DANIMARCA:Si... si... scusami... c-ciao...

 

SOGNO:Eeeeh? Stai bene?

 

DANIMARCA:Tu... sei il sogno?

 

SOGNO:Si! Io sono un Sogno.

 

DANIMARCA:Sii sincero. Chi sei tu?

 

SOGNO:Te l'ho detto. Io sono un Sogno. Io sono te, un sogno vagante, ma che nessuno conosce!

 

DANIMARCA:... un bambino?

 

SOGNO:Bambino? Se fossi un bambino dovrebbe significare che i bambini possono vivere attraverso altre persone!

 

DANIMARCA:Vivere attraverso... le persone?

 

SOGNO:Già!

 

DANIMARCA:Quindi sei... una specie di... parassita?

 

SOGNO:Mmm... non so se definirmi proprio parassita...

 

DANIMARCA:... e quante... persone hai... “attraversato”?

 

SOGNO:Ah... Centinaia prima di arrivare a te. Non ricordo nemmeno quante...

 

DANIMARCA:Dovrei avere paura?

 

SOGNO:Perché dovresti?

 

DANIMARCA:... dove sono?

 

SOGNO:Questa è una bella domanda... aspetta.

 

DANIMARCA:???

 

Il Sogno lo guardò, e sorrise. Un attimo dopo, il paesaggio bianco venne sostituito, da un villaggio. Si ritrovarono in una galleria. Poteva sentire gli echi delle persone che parlavano allegramente da fuori di quella galleria. E si sentiva del buon odore di cibo. Danimarca si guardò in torno, e per lo spavento si alzò in piedi in fretta.

 

DANIMARCA:COSA???

 

SOGNO:Benvenuto nel mio mondo!

 

DANIMARCA:DOVE SONO??? IO VOGLIO TORNARE A CASA CON GLI ALTRI! RIPORTAMI A CASA!

 

SOGNO:Dove sei? Ora, Danimarca, sei in un sogno. Oppure questo è il sogno di Danimarca? Chissà...

 

DANIAMRCA:COSA? MA CHE STAI DICENDO? RIPORTAMI DA NORVEGIA E GLI ALTRI!

 

SOGNO:Non vorresti che i tuoi sogni si avverino? Qui puoi diventare il re di tutto!

 

DANIMARCA:NON MI INTERESSA PIU'. VOGLIO SOLO STARE CON NORVEGIA E GLI ALTRI!

 

SOGNO:Ma prima non sognavi di diventare il Re del Nord Europa?

 

DANIMARCA:QUEL SOGNO L'HO REALIZZ... L'HO QUASI REALIZZATO... però... i tempi sono cambiati... RIPOSTAMI A CASA!

 

SOGNO:Non posso!

 

DANIMARCA:Cosa????

 

SOGNO:Ora tu sei diventata un Alice! Hai abbandonato il tuo corpo!

 

DANIMARCA:Alice? Cosa vuol... aspetta... Ho... abbandonato... il mio... il mio corpo?

 

SOGNO:Esatto!

 

DANIMARCA:Sono... sono morto?

 

Il sogno non rispose, e sorrise.

 

DANIMARCA:Sono... morto?

 

Il danese non riusciva a capire... cosa diceva quel “sogno”? Come aveva fatto a finire lì? Poteva tornare a casa? Cosa voleva dire “Abbandonare il corpo?” Non capiva più niente...

 

SOGNO:Forse sei morto... o forse tutto questo è un sogno... e forse, proprio un tuo sogno!

 

Danimarca non capiva come quel bambino continuava a sorridergli... Gli sarebbe piaciuto avere la propria ascia e...

 

SOGNO:Un'ascia? Ti devo ricordare che sei in un sogno? Qui puoi fare quello che vuoi!

 

DANIMARCA:COSA? QUINDI SE DESIDERO UN'ASCIA, CREDI CHE MI CADA DAL CIELO?

 

Il Sogno sorrise e da dietro la schiena tirò fuori l'ascia di Danimarca. E glie la diede.

 

DANIMARCA:Questo... questo non prova niente... C'è l'avevi fin dall'inizio... mi vuoi spiegare cosa succede?

 

SOGNO:Sei diventato la Prima Alice! Sei un Alice che ho condotto fino a qui!

 

DANIMARCA:Alice?

 

SOGNO:La Prima Alice, il Re di Picche!

 

Danimarca sentì qualcosa nella mano destra. La tirò su, e tirò via il guanto. Sul dorso della mano, c'era disegnato in rosso il simbolo di picche.

 

DANIMARCA:Cosa...?

 

Guardò il segno per un po', poi il Sogno parlò di nuovo

 

SOGNO:Crea il tuo mondo, il tuo Paese delle Meraviglie. Fai del tuo meglio, Danimarca. La Prima Alice.

 

E il Sogno scomparve

 

DANIMARCA:ASPETTA! SE CREO IL MIO PAESE DELLE MERAVIGLIE POSSO TORNARE A CASA? COS'È UN'ALICE? COS'È QUESTO SIMBOLO?

 

Danimarca cercò di prendergli la camicia, o la mano per impedirgli di sparire, ma purtroppo, il sogno sparì prima che lui poté bloccarlo...

Accidenti a quel sogno...” pensò “nemmeno mi ha detto cos'è un Alice...”

Si rimise il guanto, e poi uscì dalla galleria.

La prima cosa che doveva fare era capire dov'era... ma non conosceva quel posto... Anche se sembrava famigliare... assomigliava a uno di quei villaggi medievali.

Anche le persone erano vestite in modo medievale... “sono... tornato indietro nel tempo?” si chiese.

Crea il tuo mondo, il tuo Paese delle Meraviglie” pensò “... forse... per “Paese delle Meraviglie” intendeva che devo realizzare i miei sogni, forse questo mondo è fatto per realizzare i sogni, ma cosa vorrà dire Ali...”

 

???:Mi scusi signore, vuole comprare un fiore?

 

Danimarca sussultò e si girò. L'aveva chiamato una bambina, con in mano una cesta con dentro dei fiori selvatici.

Danimarca le sorrise e le accarezzò la testa

 

DANIMARCA:No, non voglio comprarlo, scusami. Ma posso chiederti alcune cose?

 

BAMBINA:Eh? Va bene, signore.

 

DANIMARCA:Come si chiama questo villaggio?

 

BAMBINA:Sei un forestiero?

 

DANIMARCA:...Sì, si può dire così...

 

BAMBINA:Questo è un piccolo villaggio del Regno del Nord

 

DANIMARCA:Del Regno del Nord? E come si chiama questo regno?

 

BAMBINA:Si chiama Grande Regno.

 

DANIMARCA:E chi è il re?

 

BAMBINA:Si deve ancora decidere. È stato fondato da poco... perfino alcune leggi non si sanno ancora.

 

Un Grande Regno in cui non si è ancora scelto il regnante, un GRANDE regno e magari il Sogno l'ha portato lì solo per fargli esaudire il suo sogno... “NO... Io devo tornare a casa... non posso restare qui” pensò.

 

DANIMARCA:Grazie

 

BAMBINA:Di nulla signore!

 

DANIMARCA:Ah, e un'altra cosa... tu... tu sai cos'è... cos'è un Alice?

 

BAMBINA:Alice? Non è un nome?

 

DANIMARCA:Si, è un nome... ma... ha un altro significato?

 

BAMBINA:Che io sappia n...

 

Non finì la frase che venne un'ombra del Sogno, Danimarca non lo vide.

 

BAMBINA:Si... ascoltami...

 

DANIMARCA:Davvero? Allora? Cos'è?

 

BAMBINA:Le Alice sono coloro che il mondo ricorderà...

 

La bambina cominciò a sorridere in un modo inquietante

 

BAMBINA:Quando moriranno!

 

Danimarca sussultò, una bambina, che prima sembrava molto carina, adesso sembrava una specie di mostro.

Corse via... quella bambina era troppo inquietante.

Ma appena lui se ne andò, la bambina tornò normale.

Cosa... cosa intendeva dire? Cosa diavolo è Alice?”

Ormai gli era venuto il fiatone, si fermò e si sedette in un angolo per riprendere fiato.

Questa cosa... non ha senso. io... io non posso restare qui... anche se mi piacerebbe diventare il “Re”... merda... IO-DEVO-TORNARE-INDIETRO... non devo neanche pensare ad “Alice”, di poter diventare “Re” di questo regno... non ci devo nemmeno pensare”

 

Alzò lo sguardo e osservò il cielo.

 

DANIMARCA:”Crea il tuo mondo... il tuo Paese delle Meraviglie...” “Il Paese delle Meraviglie”... mmm... per Paese delle Meraviglie... dovrebbe essere.... un mondo in cui... i miei sogni diventano realtà.

 

Il danese pensò a un Norvegia mezzo nudo con un'espressione adorabile in volto...

 

DANIMARCA:No, non devo pensare a certe cose... devo tornare a casa...

Allora, cosa ha detto anche il sogno?

Danimarca è stato condotto fin qui per creare questo mondo, il proprio Paese delle Meraviglie”

 

Danimarca sussultò. Forse aveva capito...

Abbassò lo sguardo verso l'ascia che aveva in mano.

Lui... lui DOVEVA tornare a casa, quindi

Aspetta un secondo... Se sono diventato un “Alice”, per creare questo mondo... se voglio tornare a casa... devo distruggere questo mondo...”

Il danese sorrise. Un sorriso che non sarebbe piaciuto a nessuno.

Si alzò in piedi e fece qualche passo avanti, era in mezzo alla strada, con lo sguardo basso, e sussurrava qualcosa

 

DANIMARCA:Io... per tornare a casa devo... devo... devo distruggere questo mondo... distruggerlo... siiii... distruggerlo... e non lasciare vivo nessuno. Tanto... tanto è un sogno... sii... un sogno.... solo un sogno.

 

Alzò lo sguardo. Qualcuno che correva nella direzione opposta alla sua gli andò a sbattere contro e Danimarca cadde per terra.

 

UOMO:Ehi, sta attento! Accidenti hai ragazzi d'oggi...

 

DANIMARCA:Pffff...

 

UOMO:Eeeeh? Cosa...?

 

Non finì la frase che Danimarca si alzò in piedi e con l'ascia lo uccise. Lo fece con una rapidità tale, che l'uomo neanche se ne accorse.

Si sparse sangue dappertutto anche il viso del danese si sporcò.

Lui quando diede il colpo sembrò serio, ma poi dopo aver guardato il tizio a terra morto, per far passare il dolore che aveva nel cuore, cominciò a ridere.

Dopo di ché si girò, e guardò le altre persone che intanto si erano radunate in cerchio guardando cosa stava succedendo. Delle donne urlarono.

Danimarca si guardò la mano destra, per preparandosi psicologicamente che stava per fare una strage.

Sto... per fare... una strage.... ucciderò tutti... per tornare a casa... solo per questo... per nient'altro”

Lanciò un urlo e cominciò a uccidere.

 

 

Il Sogno intanto, lo guardava da serio, era seduto con l'asso di Picche in mano. Era in un luogo tutto buio e nero. Davanti a lui, c'era uno specchio ovale, dove si vedeva quello che faceva Danimarca.

Il sogno inclinò la testa a destra confuso.

 

SOGNO:Eeeeeh? Ma che cosa sta facendo? Solo perché vuole tornare a casa sta uccidendo tutti! Che razza di idiota. Mmm... forse è meglio se intervengo e salvo gli abitanti?

 

Guardò Danimarca che stava uccidendo la bambina che prima gli aveva parlato. La bambina cadde a terra morta. Una lacrima le scese tra gli occhi.

 

SOGNO:È proprio un idiota. Meglio se intervengo.

 

 

Danimarca si fermò. Era tutto sporco di sangue, intorno a lui c'erano tanti corpi a terra, tutti morti. Si guardò intorno, non c'era più nessuno.

Si girò e andò verso dove, secondo i suoi calcoli c'era l'uscita.

Aveva ragione, trovò subito l'uscita.

L'uscita che aveva trovato conduceva in un bosco... decise di entrarci lo stesso. Ma per colpa del suo pessimo senso dell'orientamento, delle lacrime agli occhi e dello sguardo sfocato che aveva, non seguì il sentiero e si perse. Dopo un minuto di cammino. Si fermò perché vide che il Sogno era comparso davanti a lui.

 

SOGNO:Ciao

 

DANIMARCA:Sogno... Ehi, adesso che ho distrutto tutto, posso tornare a casa?

 

SOGNO:... Io non ho mai detto una cosa del genere

 

Danimarca si paralizzò. Aveva fatto quella strage per niente?

Cercò di sorridere con scarsi risultati.

 

DANIMARCA:Co...?

 

SOGNO:Io ti ho detto che sei diventato la Prima Alice, quindi devi creare questo mondo come meglio preferisci, questo mondo doveva diventare il TUO Paese delle Meraviglie. Ma tu hai distrutto tutto per poter tornare a casa. TU DOVEVI VIVERE QUI PER SEMPRE!

 

DANIMARCA:NON CI PENSO NEMMENO! IO VOGLIO TORNARE DAGLI ALTRI!

 

SOGNO:TI HO DETTO CHE NON PUOI

 

DANIMARCA:Se non mi porterai subito dagli altri, ti ucciderò!

 

Il danese alzò l'ascia pronto a uccidere il Sogno

 

SOGNO:Tu non puoi uccidere un sogno. Sopratutto con quell'arma. E se tu riuscissi a uccidermi, questo mondo sparirà, e tu con esso.

 

Danimarca si bloccò. Sarebbe scomparso...

 

SOGNO:Non posso lasciarti qui, sei una minaccia per tutto.

 

DANIMARCA:E quindi?

 

SOGNO:Verrai imprigionato

 

Il Sogno sorrise, e d'un tratto, dal terreno si alzarono delle sbarre. Si alzarono creando una prigione rotonda intorno a Danimarca. Automaticamente, anche delle piante arrampicanti cominciarono a salire lungo le sbarre, come se oltre a imprigionarlo, volevano nasconderlo.

Danimarca con l'ascia cercò di distruggere le sbarre, con scarsi risultati. Allora lasciando stare l'ascia si avvicinò alle sbarre, e cominciò a urlare.

 

DANIMARCA:FAMMI USCIRE!

 

SOGNO:Non voglio...

 

DANIMARCA:Bastardo... RIPORTAMI A CASA! RIPORTAMI A CASA! FAMMI USCIRE. FAMMI TORNARE DA NORVEGIA E GLI ALTRI! NON POSSO STARE QUI!

 

SOGNO:Sei stato tu ha fallire come Alice, quindi devi essere punito. E la punizione più adatta è non farti più tornare a casa.

 

DANIMARCA:BASTARDO! FAMMI USCIRE! NON VOGLIO RESTARE QUI. FAMMI USCIRE!

 

Il Sogno sorrise

 

SOGNO:Gridi tanto, sai? Gridi tantissimo. Così forte, che potrei sentirti anche dal mio mondo.

 

DANIMARCA:SE VUOI CHE SMETTA DI URLARE, FAMMI USCIRE! RIPORTAMI A CASA!

 

SOGNO:No, basta che cancello i tuoi ricordi di casa tua e delle persone a cui vuoi tornare!

 

Danimarca quasi prese un infarto. “Cancellare... i miei... ricordi?”

 

DANIMARCA:No!!! Non puoi farlo!

 

SOGNO:Hahahahhahahaahhahahahaha si invece!

 

Il Sogno sorrise e alzò una mano. Poi sparì per tornare nel suo mondo oscuro.

Danimarca rivide tutti i suoi ricordi che aveva di Norvegia, Islanda, Svezia e Finlandia, quelli del Meeting Mondiale, di tutte le nazioni che conosceva, di casa sua e del male che aveva fatto. Ricordi belli e brutti. Il suo ultimo pensiero fu “Mi dispiace... Norvegia... era meglio se ti ascoltavo”.

 

Danimarca, con soli i ricordi di quando era in quel luogo, senza la presenza del Sogno, rimase fermo in piedi dentro la gabbia. Si mise seduto e si guardò intorno, poi la sua attenzione venne presa dall'ascia. La prese in mano per guardarla più da vicino.

La guardò per un po', ma poi gli venne in mente quello che aveva fatto al villaggio, e gli venne una voglia matta di uccidere di nuovo.

Però, non c'era nessuno. Allora prese una pietra, che era dentro quella gabbia, e cominciò a filare la lama, preparandosi al prossimo omicidio

 

 

SOGNO:Accidenti, questo Alice è stato pessimo.

 

Il Sogno era tornato nel suo mondo tutto oscuro. Aveva in mano la carta dell'Asse di Picche. La alzò e si tramutò in polvere.

Il Sogno guardò lo specchio ovale, dentro, questa volta, si potevano vedere gli altri Nordici dentro la casa.

Erano tutti intorno al fuoco, e davanti al fuoco, addormentato c'era: Danimarca.

 

SOGNO:Uffa, adesso devo scegliere un altro Alice, speravo che mi sarebbe bastato Danimarca, invece... dovrò sceglierne un altro...

Pazienza. Spero che il prossimo andrà meglio.

Il prossimo non deve essere un idiota come Danimarca... mmm... quello sembra adatto.

 

E indicò Svezia.

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Danimarca:MI HAI UCCISO! è_é

 

Miharu:Ehm... O__O

 

Danimarca:Mi hai letteralmente ucciso! è_é

 

Miharu:Sigh! TT___TT

 

Norvegia:Brava Miharu! ^__^

 

Miharu:Norvegia <3

 

Danimarca:Norvegia... Ma ti rendi conto che mi ha fatto diventare uno stronzo facendomi uccidere un villaggio intero?

 

Miharu:Non hai ucciso tutti al villaggio... solo qualcuno... TT_____T

 

Danimarca:IO TI UCCIDOOOOOOOOOOOO!!! è____é

 

*Danimarca attacca Miharu con l'ascia *

 

Miharu:Gomenasai! TASKETEEEEE. TASKETEEEEEEEE!

 

*Norvegia ferma Danimarca *

 

Norvegia:Sta fermo... -__-

 

Danimarca:Ok =3

 

Svezia:... il prossimo... sono io...

 

Miharu:Ehm... si Svezia ^_^”

 

Svezia:... se io finisco come Danimarca...

 

Miharu:Aaaaaah gomenasai gomenasai gomenasai non uccidermi

 

PensieriDiSvezia:In realtà volevo dire un altra cosa...

 

Finlandia:Non ti preoccupare Miharu, Su-san non ti farà niente... spero...

 

*Miharu e Finlandia guardano spaventati Svezia *

 

Svezia:...

 

Islanda:... io non vi capisco...

 

Miharu:ISLANDAAAAAA!!! :D

 

Islanda:???

 

*Miharu spupazza Islanda *

 

Norvegia:Non devi dire qualcosa hai lettori? E lascia andare Islanda è_é

 

Miharu:Va bene! Allora, lettori, vi ringrazio se avete letto fino a qui.

E vi prego di recensire.

E ringrazio:

adrienne riordan

Yumi Kago (anche se negativa)

Per le recensioni.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto

 

Beh, ci vediamo al prossimo capitolo

 

Norvegia:>__> Non ci sperare

 

Miharu:è__é

 

   
 
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