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Autore: PULLA68    07/07/2011    2 recensioni
Che cosa ha allontanto Edward da casa? Che cosa gli è successo ? Riuscirà la famiglia Cullen a trovarlo e salvarlo dal destino che lo attende??
In una FF ambientata dopo BD, soltanto leggendo troverete le risposte alle domande e soltanto l'amore sarà la soluzione a questa storia dove il giallo del mistero si mescola al rosa dell'amore e al nero del thriller.
Posso solo aggiungere che il racconto è già finito e completo e che quindi se vorrete ne vedrete la fine.
Vi aspetto emozionatissima di poter condividere con voi la mia storia e aspetto i vostri commenti. Luisa
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia delle Nuvole'
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Ciao a tutti.  Abbiamo lasciato i Cullen a organizzarsi e a raccogliere informazioni per cercare di strappare Edward dalle mani di Aro. Ma loro non sanno e non possono sospettare quello che Aro ha in serbo per lui.  Quale destino si prospetta per il nostro amato vampiro?? Cosa ha in mente Aro??

Ecco allora un nuovo capitolo nel quale lo vedremo fare un gesto destinato ad influire sulla sua vita futura........

Non aggiungo altro se non buona lettura........e non disperate!!!

Capitolo 13 - Al cospetto di Aro


Edward


Quando uscii dal bagno, mi affrettai a vestirmi. Sul divano mi aspettavano la biancheria pulita, dei jeans neri e una camicia nera. Stavo allacciandomi le scarpe da ginnastica quando Demetri si affacciò nella stanza “Pronto?” mi chiese.

 “Un minuto” gli risposi e mi alzai per seguirlo.

 “Hai dimenticato la mantella Edward” mi rimproverò indicandomi una mantellina appoggiata sul divano.

La guardai perplesso e allungata la mano me la buttai sulle spalle.

Demetri si avvicinò e la sistemo meglio. “E' importante Edward. E' il simbolo del tuo grado. Attesta la tua appartenenza alla Guardia Reale. Trattala bene e mettila sempre.”

La mantella, fornita di un ampio cappuccio era nera e corta, arrivava appena ai miei reni . Bordata di raso bianco mi faceva sentire ridicolo.

Usciti dalla porta, vidi in piedi un vampiro biondo dall'aria scocciata. Meccanicamente provai a leggergli nel pensiero “Finalmente, si è deciso ad uscire, così posso andarmene da Sahra che mi aspetta.”. Il suo pensiero mi colpì e provai a leggere nuovamente quello di Demetri “Sembra dubbioso. Probabilmente è un pò spaventato dall'idea d'incontrare Aro. Questo è un mondo nuovo per Lui. Bisognerà spiegargli le regole. E speriamo che le rispetti, non ho per niente voglia di doverlo seguire come un bambino” Perché adesso riuscivo a leggergli nella mente? Forse era meglio porgli subito quella domanda, tanto sembrava rassegnato a farmi da balia.

Restò in silenzio un attimo poi mi rispose gentile “ La tua camera è stata schermata. Aro pensa che ti sia utile un posto dove tu non sia costretto ad alzare barriere mentali per non ricevere i pensieri degli altri” scrollò le spalle e mi indicò una porta. “Eccoci arrivati.”


Entrai preceduto da Demetri e per un attimo rimasi pietrificato. La sala che ci attendeva era vasta e alta. Nel centro c'erano tre imponenti troni sui quali stavano seduti altrettanti vampiri. Mi guardai intorno stupito, infatti accanto ai troni c'era, quello che intuivo fosse la Guardia Reale. Erano tutti vestiti come me a parte la bordatura della mantella che variava dal grigio al nero. Fra di loro spiccavano Jane e Alec per il loro portamento. Chelsea era invece più indietro vicina ad altri quattro vampiri che non conoscevo. Felix veloce mi raggiunse e si posizionò dietro le mie spalle. Il resto della sala era occupata da una quarantina di vampiri, tutti vestiti di nero e tutti con gli occhi rossi che mi fissavano affascinati.

Mi feci coraggio e segui Demetri davanti ai troni.

Quando fummo vicini, Demetri chinò la testa in segno di saluto e si portò alle mie spalle. Rimasi lì con la testa bassa e confusa dalla quantità di pensieri che mi assalivano. Preso fiato alzai la testa e guardai negli occhi i tre Signori di Volterra. Erano belli come tutti quelli della mia razza e mi guardavano. La mia attenzione fu però subito catturata dal vampiro con i capelli lunghi e neri seduto sul trono centrale.

 “Benvenuto Edward. Forse non ti ricordi ma ci siamo già conosciuti. Il mio nome è Aro e questi sono i miei fratelli Caius e Marcus” e con un braccio indicò i due vampiri seduti sui troni ai suoi lati “E' tanto che ti aspettavamo, e finalmente hai deciso di unirti a noi” La sua voce era dolce e melodiosa ma sapevo per istinto che era una maschera e che mi trovavo davanti alla creatura più pericolosa che avessi mai visto.

 “Hai un dono molto potente e interessante Edward, ti dispiacerebbe darne una dimostrazione all'intera corte?” la domanda era stata posta in maniera molto gentile ma sapevo che non avrei potuto rifiutarmi e d'altronde non ne vedevo nessun motivo. Annuì e chiesi “Cosa posso fare per te?” mi sorrise e disse “Dimmi, Edward, cosa sta pensando in questo momento Felix?” Mi aspettavo qualcosa del genere per cui chiusi gli occhi un attimo e mi concentrai “Pensa che io possa essere pericoloso, e vorrebbe farmi allontanare di più da te”. La risata di Aro mi fece sussultare. “Mio buon Felix. Edward non ha alcuna intenzione di farmi del male. Rilassati” Mi voltai e con la coda dell'occhio vidi Felix imbronciarsi alquanto irritato di essere stato usato come cavia. Aro nel frattempo si era alzato e mi si era avvicinato. “Hai un dono molto interessante Edward e vorrei fare una prova. Dammi la tua mano sinistra” Lo guardai e gliela porsi obbediente. Come mi toccò sentii una fitta alla testa, come se mi avesse aperto il cervello per guardarci dentro. D'istinto mi ritrassi ma la sua mano stringeva forte la mia. “No, non aver paura amico mio. Fa un po' male le prime volte ma è sopportabile e presto ti ci abituerai. Ah! Sento la tua inquietudine, rilassati e lascia che legga i tuoi pensieri” Ingoiai a vuoto una boccata di veleno mentre sentivo la sua coscienza entrare e mettere a nudo ogni mio pensiero, ogni mia paura. Non durò molto e quando ritrasse la sua mente ripresi a respirare. Non mi ero accorto di aver smesso!

 “Adesso devi farmi un altro piacere, dimmi cosa pensa la bella Jane, ma non dirlo ad alta voce” lo guardai perplesso, la sua mano non mi aveva lasciato. Chiusi di nuovo gli occhi e mi concentrai, trovando subito la mente di Jane “ Non provare mai più ad entrare nella mia testa senza ordini precisi o farai i conti con il mio potere. Ti ricordi vero?” Vidi Aro sorridere mentre lo sentivo penetrare nuovamente nel mio cervello. Questa volta provai una scossa violenta, era come se la mia testa fosse stata investita da una corrente d'aria, i pensieri di Jane entrarono in me e con la stessa velocità vennero trasmessi ad Aro. Un tremito di paura percorse il mio corpo mentre Aro lasciava la mia mano e sorridendo si rivolgeva alla vampira bionda “Jane cara, non è il caso di minacciarlo, Edward ha agito sotto i miei ordini.” e si voltò fissandomi con gli occhi rossi accesi dalla felicità. Abbassai la testa in segno di sottomissione e sussurrai “Sono felice di essere a tua disposizione Aro”. Tutta la sala era un brusio, mentre i presenti commentavano, un po' spaventati, la dimostrazione del mio potere combinato con quello di Aro. Solo Jane era silenziosa e mi fissava con astio.

Aro aspettò con pazienza che nella sala ritornasse il silenzio poi raggiante disse “ Amici, avete visto il grande dono che Edward ci ha portato. Lui ha accettato di entrare nella Guardia per rendere ancora più potente il nostro Clan. Metterà dunque il suo potere nelle nostre mani, e la sua vita al nostro servizio” e guardandomi mi disse “ Ora dovrai giurare, Edward. Mettiti in ginocchio e leggi nella mia mente le parole e ripetile a voce alta in modo che tutti i presenti siano testimoni del tuo impegno”.

Rimasi fermo a fissarlo affascinato da quei occhi rossi così profondi e spaventosi fino a che Demetri gentilmente ma con fermezza posò una mano sulla mia spalla spingendomi verso il basso.

Allora piegai le gambe e mi misi in ginocchio.

Tenevo la testa bassa e gli occhi chiusi per concentrarmi e con voce alta e chiara pronunciai il giuramento che avrebbe condizionato la mia vita per sempre:


Io, Edward, giuro fedeltà al Clan dei Volturi.

Giuro di rispettare le sue leggi, di obbedire agli ordini e di proteggere i suoi membri e la nostra razza.

M'impegno a far rispettare le leggi dei vampiri in ogni parte del mondo, anche a costo della mia stessa vita. Lego la mia immortalità a voi e vi chiedo miei Signori Aro, Caius e Marcus di accettarmi quale membro della Guardia Reale.”


Ed io, Aro, a nome anche dei miei fratelli, accetto il tuo giuramento e i tuoi servigi. Niente e nessuno potrà infrangere il tuo giuramento, al quale sarai legato fino a quando non venga meno la nostra volontà”


E detto questo Aro fece un segno ad Alec il quale gli passò una sottile catenella alla quale era attaccata una medaglia con lo stemma dei Volturi. Con solennità Aro la mise al mio collo.


 “ Benvenuto tra noi, Edward” e con un passo deciso si avvinò e mi fece alzare abbracciandomi come se fossi un suo figlio disperso e poi ritrovato.


Fatto un passo indietro mi guardò sorridente. All'improvviso mi fissò e un ringhio gli uscì dalla gola “E questo cos'è?” sibilò e tiratami su la manica destra della camicia osservò con rabbia il braccialetto di cuoio che portavo. Non ricordavo neanche di averlo, ne che cosa vi era inciso sopra, soltanto mi ritrovai arricciato per terra con un dolore fortissimo al petto e alla testa quando con rabbia Aro strappò il bracciale dal mio polso.

   
 
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