Astuzia e Dessert

Pov Hermione

"Malfoy smettila!" urlai disperata. Odiavo le persone che mi stavano con il fiato sul collo.
"Scordatelo! Non la finirò finché non mi dirai ciò che voglio sapere."
     "E allora aspetta e spera,che poi il tuo desiderio si avvera" gli risposi menzionando un detto italiano. Non ne potevo più. Avevo bisogno di un posto tranquillo per rilassarmi lontana da quella serpe viziata di Draco Malfoy.
"Non osare andare via, Mezzosangue, o te ne pentirai" sibilò il biondo.
"Non scomodarti, vado solo in bagno" e girai i tacchi ma dentro mi sentivo una belva.
Appena varcai la soglia della toilette, mi sentii meglio ma per calmarmi ulteriormente preferii lavarmi la faccia con un po' di acqua fredda.

Intanto...

Pov Draco

‘Lurida Sanguesporco, se quando torni non mi dici chi era al telefono io...io... Calmati Draco. Stai affrontando una situazione delicata e non devi essere impulsivo. E poi non dimenticare che sai tutto ciò che ti serve sulla sua vita privata. Sai che non frequenta nessuno ma...Al diavolo! Non posso rimanere con il dubbio. Controllerò di persona.’
Dando un'occhiata veloce verso la toilette e non vedendola tornare mi sporgo e afferro la sua borsetta. Prendo il suo cellulare, aggeggio babbano che fortunatamente avevo imparato ad usare e mi piaceva molto farlo, e vedo tra le sue chiamate. L'aveva chiamata un certo Chris, ma il numero aveva qualcosa di strano. Era evidente che questo Chris non aveva chiamato dall'Inghilterra. Appuntai il nome e il numero sulla mia piccola agendina, deciso a svolgere le indagini sul conto di questo tizio.

Qualche minuto dopo…

Pov HERMIONE

Tornata al tavolo Malfoy non mi rivolse la parola, poco male visto che nemmeno due secondi dopo arrivarono le portate. Iniziai a mangiare lentamente mentre lui rimaneva con lo sguardo vacuo e stralunato come se stesse riflettendo su qualcosa.
“Dopo cena, sei formalmente invitata nel mio appartamento per bere un aperitivo, dare uno sguardo al contratto e per poi naturalmente firmarlo”. Aveva assunto un’aria saccente e presuntuosa, ma io che ero al di sopra dei suoi modi contorti e possessivi nel rapportarsi con le persone gli risposi tranquilla, priva di rancore.
“Certamente. Hai dubbi su qualcuna delle clausole che vorresti chiarire con me? ”
“No,piuttosto tu hai qualche domanda da pormi?”        “A dir la verità si. Volevo sapere qualcosa di più sulla procedura, se per caso hai scelto qualche data per la fecondazione, se ricorreremo alla fecondazione assistita nel caso volessi scegliere il sesso del bambino o qualcos’altro.”
               Draco rise.
                                        “Nonostante tutti questi anni non sei cambiata per niente”ammise scherzando”avresti dovuto fare la giornalista per la gazzetta, rimpiazzando quella inutile Rita Sheeker, piuttosto di fare la bella statuina al ministero.”
“Ehi, come ti permetti!”
“Lasciami finire Granger.” Rispose a tono lui“Quello che intendo è che tu sei sprecata lì. Anche se non te l’ho mai detto sei una in gamba.”
                                                “Tu in vena di complimenti? Perbacco, devi essere ubriaco” risposi con sorriso.
“Non essere sciocca, è proprio per le tue doti e le tue capacità che ti ho scelta ” mi disse sorridendo a sua volta.
“E sarei io lo sciocco se non lo ammettessi adesso vicino a te.”
                           “Grazie” non sapevo più cosa dire. Malfoy mi aveva veramente sorpreso: in pochissimo era diventato da ottuso, arrogante e sprezzante ad affabile e sopportabile, quasi… amabile e piacevole.
“Comunque rispondendo alle tue domande, dopo aver firmato il contratto farai degli esami specifici, come il test di ovulazione per vedere quali saranno i giorni migliori per il concepimento. Dopo di che passeremo alla fecondazione che avverrà nel metodo tradizionale ossia l’inseminazione artificiale. Non credo che ci sia bisogno di spiegartelo. Non utilizzeremo la fecondazione assistita perché non mi interessa se sarà maschio o femmina. Sono stato abbastanza esauriente?” e fece il ghigno made – Malfoy.
Io annui e lui continuo a parlare:
“Bene, e ora se non ti dispiace ho voglia di dolce, quale mi consigli?