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Autore: GioEchelon    10/07/2011    5 recensioni
Non so perchè ho scritto questa cosa.
Forse solo semplicemente perchè avevo voglia di scrivere...Comunque non mi convince,quindi non mi aspetto niente...
E' una Frerard,ovviamente,e insomma avevo voglia di scrivere di un Gee alcolizzato...
Detto ciò,arrivederci e divertitevi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV Capitolo

 

 

 

 

IV Capitolo

 

I hate you.

 

 

 

Quando Frank arrivò nel locale in cui si sarebbe tenuta la grande festa aveva un senso di nausea che nemmeno riusciva a sostenere. Gli veniva da vomitare, talmente tanto che non riusciva nemmeno a respirare o a stare in piedi.

Si rendeva conto di non essere nemmeno il massimo dell’eleganza. Ma non doveva essere elegante. Non era una festa di cui gioire. Lui stava soffrendo, e stava soffrendo troppo. Si sentiva mancare l’aria. Non sapeva se mettere piede dentro o andarsene via e tornare nel Jersey, dai suoi cani che di sicuro sentivano la sua mancanza. Almeno loro.

Ma poi si disse che aveva fatto tutta quella strada perché doveva, voleva parlare con Gerard. Anche se adesso non era poi così sicuro di farcela. Forse avrebbe smesso di respirare non appena avesse incontrato i suoi occhi e sarebbe andato in iperventilazione.

Prese un bel respiro, profondo, deciso, ed entrò in quella sala maledetta.

Era tutto addobbato di bianco. Fiori bianchi, tovaglie bianche, sedie bianche. Tutto fottutamente bianco. Non aveva mai odiato il bianco così tanto in vita sua.

Sospirò ancora, guardandosi poi intorno. C’era ancora poca gente e gli “sposini” non erano ancora arrivati. Meno male, altrimenti avrebbe davvero, davvero vomitato.

Notò una massa di capelli ricci e si diresse da quella parte.

Hey Ray” disse, dandogli una pacca sulla spalla. Non lo vedeva da secoli, nonostante abitassero nella stessa città. Da quando Gerard era andato via, da quando era sparito senza dire niente, lui aveva deciso di smettere di frequentare i ragazzi. Parlava solo con Mikey, ogni tanto, per sapere se Gerard stava bene e se lo aveva sentito.

“Frank?!” disse stupito Ray, guardandolo con gli occhi sgranati. Non ci credeva. Logico. Lui, come quasi tutti lì dentro, sapeva cosa c’era tra lui e Gerard tempo fa, era normale che fosse sorpreso.

Si, lo so. So a cosa stai pensando.” replicò sorridendo amaramente. Lo pensavano tutti. Pensavano tutti che io non sarei venuto, che non avrei nemmeno aperto quella busta bianca elegante che conteneva l’invito al matrimonio. Lo pensavano tutti.

“Scusa, non mi aspettavo di vederti. E’ un secolo che non ci vediamo. Che combini?” Ray cercare di sviare il discorso e lui gliene era grato perché non gli andava proprio di parlare di Gerard. Si misero a parlare quindi, per un po’, mentre la sala si riempiva sempre di più.

Arrivò pure Mikey e anche Bob, e parlarono tutti insieme. Erano tutti felici ed eccitati perché Gerard si sposava. Tutti tranne lui, tranne Frank. Il mondo gli stava per crollare addosso.

 

 

Si guardava allo specchio. Stava bene. Stava davvero bene. Adesso era tutto passato, aveva trovato una felicità che non pensava di trovare mai. Invece eccolo lì, vestito bene, i capelli pettinati, puliti, il viso privo, o quasi, di occhiaie. Era più curato. Era decisamente diverso. Non era più un alcolizzato, come era arrivato a definirsi.

Si, adesso stava bene.

Ma perché allora adesso era triste? La voce, la sua voce, gli risuonava ancora in testa, come una canzone che non riesci a dimenticare, una cosa che non riusciva a sostenere.

Lui. Era lui il problema. Frank. Dopo aver risentito la sua voce tutto sembrava più difficile. Aveva desiderato che Frank fosse lì con lui, avrebbe voluto che lui fosse stato al suo fianco mentre lui ne usciva, mentre lui cercava di stare meglio.

Era stato un coglione. Ecco cosa. Non sarebbe dovuto scappare, o almeno, avrebbe dovuto farlo con lui. Si sentiva uno schifo, adesso. Sentire la sua voce, il suo tono, lo aveva fatto sentire male. Lo aveva fatto sentire una merda. Gli aveva fatto del male. Era la persona più orribile del mondo, non meritava nemmeno di ricevere la sua visita, era un onore che non meritava.

Sospirò e si sistemò la giacca sulle spalle, passando una mano sulla manica per togliere alcuni granelli di polvere che vi si erano poggiati. Si riguardò allo specchio e si fece schifo ancora una volta. Non capiva nemmeno perché lo avesse chiamato. Cazzo lui era innamorato perso di Frank. Ma amava anche Lyn-z. Perché era tutto così difficile? Lui amava Frank, lo amava con tutto il suo cuore, non riusciva a farne a meno. Però lo aveva abbandonato, senza nemmeno salutarlo, senza nemmeno dirgli che lo amava. E aveva trovato Lyn-z, l’aveva incontrata, erano usciti insieme ed era stata tutto tanto, troppo veloce. Talmente veloce che nemmeno se n’era accorto. E adesso si stava per sposare con lei. Il giorno dopo avrebbe giurato di amarla e di stare con lei per sempre. Era un mostro. Uno stronzo.

Lasciò perdere tutti quei pensieri, perché non doveva pensare in quel momento, non era una cosa a cui doveva pensare adesso. Era la cena prima del suo matrimonio. Avrebbe visto Lyn-z. Era questo ciò che contava, lei sarebbe stata bellissima come sempre.

Si mise in macchina e cercando di non pensare si diresse al locale in cui avrebbe incontrato Lyn-z…e Frank. Cazzo non voleva vedere Frank. Sapeva che sarebbe andato fuori di testa incrociando già solo il suo sguardo. Quindi decise di restare un po’ in macchina a fumare due o tre sigarette, prima di scendere.

Entrando nel locale lo trovò pieno di gente e Lyn-z le andò incontro, sorridendogli, bella e solare come sempre.

Hey, ne hai perso di tempo. Che ti è successo?” gli stampò un bacio sulle labbra e lui dimenticò tutte le sue preoccupazioni, tutti i suoi filmini di poco prima. Ecco perché voleva sposarla. Lei non gli faceva pensare a Frank, il punto cruciale era quello.

“Le mie solite paure e paranoie, tranquilla” disse ricambiando poi il bacio e prendendole la mano. Si mise a giocare con le sue dita mentre tutti lo salutavano, ed era un po’ irrequieto perché sapeva che lo avrebbe visto da un momento all’altro. E il respiro gli si mozzò quando vide un ragazzino seduto in un angolo, che si guardava le mani e tracciava i contorni di una scritta sulle dita.

Frank.

Così diverso, ma così dannatamente Frank. Sciolse le dita da quelle di Lyn-z e si allontanò con una scusa, lasciando la sua futura moglie in balia delle chiacchiere degli invitati.

“Frank” disse col fiato corto e il cuore che cominciava a galoppare. Dio. Frank era così…Aveva perso anche tutti gli aggettivi per descriverlo. Era lui. Ed era lì. Questo era il punto cruciale della situazione, Frank aveva alzato gli occhi, i suoi occhi color nocciola che lo avevano fatto così tanto impazzire per anni, e li aveva incatenati ai suoi. E riusciva a leggerci rancore, sofferenza, delusione e amarezza.

“Gerard” rispose lui con voce ferma, ma lui riuscì a sentire quanta tristezza ci fosse dietro tutta quella durezza. Ormai lo conosceva. Lo conosceva da troppo tempo perché lui potesse mentirgli. E poi Frank non era mai stato bravo a mentire o a fingere un’emozione, era il ragazzo più emotivo che avesse mai conosciuto.

“Andiamo a parlare da qualche parte, qui c’è troppo rumore” disse il più piccolo alzandosi e incamminandosi fuori, lasciando che Gerard lo seguisse. E lui aveva la fottuta voglia di prenderlo e baciarlo.

Frank si appoggiò al muro del locale, in un angolo buio, e il più grande lo guardava, lo guardava come se fosse la cosa più bella del mondo. In quel momento aveva anche dimenticato cosa stava facendo lì, aveva dimenticato chi era Lyn-z, perché voleva sposarla e tutto. Tra un po’ anche il suo nome!

“Mi hai deluso Gerard, davvero troppo. Mi aspettavo che mi chiamassi. Sono stato giorni senza dormire a fissare il telefono, a provare a chiamarti. Ricevo tue notizie dopo mesi, dopo anni! Con cosa? Un fottuto invito al tuo ancora più fottuto matrimonio! E una schifosissima lettera in cui mi chiedi scusa! Mi viene da vomitare a pensare a quanto ho pianto per te, Gerard!” disse, mentre si accendeva una sigaretta, ed ecco che tutto il suo rancore, la sua rabbia, la sua delusione, la sua tristezza uscivano dalle sue labbra insieme a quelle sue parole. E Gerard ricordò perché si era sentito una merda.

Ma non si aspettava certo quella reazione. Perché Frank non gli diede nemmeno il tempo di parlare, di rispondere, di spiegare- per quanto potesse servire-, che si fiondò sulle sue labbra, facendo cadere a terra la sigaretta appena accesa. E Gerard non si spostò, anzi, accolse volentieri la lingua del più basso dentro la sua bocca, facendo in modo che si intrecciasse con la sua in un bacio sensuale, pieno di passione, mentre le loro bocche si scontravano, si cercavano , si desideravano.

Si lasciò sfuggire un gemito mentre il suo cervello andava in tilt e la mano di Frank si avvicinava pericolosamente al cavallo dei suoi pantaloni. Si sentiva in estasi, si sentiva in un mondo tutto suo, e si rese conto solo in quel momento di quanto avesse bisogno delle attenzioni di Frank.

Non sapeva nemmeno perché Frank lo stesse facendo, perché si stava spingendo così oltre. Infondo gli aveva appena confessato che era rimasto deluso. Ma forse Frank, come lui dopotutto, non riusciva a resistergli. Era un po’ egocentrico come pensiero, ma era l’unica spiegazione plausibile che gli veniva in mente. E mentre pensava a tutte queste cose la mano di Frank stava già lavorando, e gli piaceva, gli piaceva un sacco. Tanto da raggiungere l’orgasmo con un gemito soffocato in poco tempo.

Frank tolse via la mano e si staccò dal suo corpo surriscaldato, guardandolo.

“Adesso vai a sposarti, Gee” disse, senza nemmeno guardarlo in faccia, con voce rotta. Si allontanò e corse verso l’entrata, lasciandolo lì, con i pantaloni aperti e un’epressione da coglione in viso.

 

 

 

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Okay, rieccomi qui.

Si vede che non sto studiando xD

Comunque avevo promesso alla Tere che avrei aggiornato entro stasera, quindi eccomi qui con un nuovissimo quarto capitolo, anche lui venuto così all’improvviso, mentre decidevo se vedere The Metalist o Skins.

Bene, spero vi piaccia, come al solito. Grazie per le recensioni, vi adoro.

Recensite, criticatemi, odiatemi.

Xoxo.

<3

   
 
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