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Autore: allwaswell97    10/07/2011    2 recensioni
Forse era il suo ghigno poco convincente.
Forse erano i suoi occhi, che lasciavano trasparire un'espressione incredibilmente dolce.
O più probabile, era il suo tono di voce, che dopotutto, pareva volerla difendere.
Sta di fatto che quel qualcosa fece spostare lo sguardo di Lily verso di lui, ma stavolta non era né arrabbiata, né imbronciata. Sorrideva.
[Chapter 2]
[..]
Sirius rimase fermo, fissando una sagoma immobile ferma sul pavimento, illuminata solo dalla luce fioca della luna. Lily giaceva esanime ai suoi piedi, gli occhi chiusi, quasi interamente coperta di sangue.
Lo sapeva, non c'era riuscito. Non l'aveva protetta come avrebbe dovuto.

__
Sirius l'amava, forse lei ricambiava, forse no. Se avesse tradito il suo migliore amico, avrebbe perso sia lei, che lui.
Ma il desiderio era troppo,e sentiva che piano piano lo stava divorando dentro.
Stava cadendo in una morsa letale, una morsa che avrebbe preferito non chiamare mai amore.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Sirius Black | Coppie: Sirius/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Rieccomi qua :)
Mi sono affezionata in modo particolare a questo capitolo, diciamo che ci ho messo tutta me stessa per scriverlo xD
Spero vi piaccia il James dolce e sensibile che appare all'inizio eheh (ma ce ne saranno pochi così u.u) Sirius sta andando un po' OOC..cercherò di riportarlo sulla giusta via (o forse no O.o).. :)



_______________________________________________

La Sala Comune

It was only just a D r e a m.

I was thinkin about her, thinkin about me.
Thinkin about us, what we gonna be?
Open my eyes; it was only just a dream.
So I travel back, down that road.
Will she come back? No one knows.
I realize, it was only just a dream.
[Nelly – Just a Dream]

29 Gennaio 1973, h: 11.00

«Che cosa pensi di fare, stavolta, Ramoso?» mormorò Sirius con un filo di voce.
James esitò.
«Farò come sempre.. Cercherò di trovare nuovi modi per sorprenderla..!» rispose con un ghigno, ma neanche lui ne era pienamente convinto. Il sorriso dalle sue labbra si spense subito, facendo intravedere un nuovo ragazzo, serio e preoccupato, illuminato solo dalla flebile luce del fuoco di fronte a loro.
Vedendo la sua espressione, anche Sirius esitò prima di parlare. Chiuse per un attimo gli occhi, e poi riprese.
«Non credo che lei cerchi
sorprese..» Soprattutto le tue avrebbe aggiunto se vi si fosse presentata un'occasione un po' più allegra, ma tacque, rendendosi conto che James aveva capito comunque.
«Lo so.» Quelle due parole erano un sibilo appena pronunciato, e se in quell'istante Sirius non l'avesse guardato in faccia, non se ne sarebbe neanche accorto.
Dopodiché ci fu un silenzio. Un silenzio che però, sembrava prendere parola per entrambi.
La Sala Comune era vuota, eccetto per Sirius e James, seduti sul divanetto scarlatto, posto di fronte al camino, e per Lily, seduta in un angolino intenta a finire il tema di Aritmanzia. Da lì, lei non li poteva sentire, e probabilmente neanche si era accorta della loro presenza, tanto era presa dal compito, su cui era china da quasi cinque ore.
Gli unici rumori che in quegli istanti animavano la Sala erano lo scoppiettio del fuoco e il raschiare della penna della ragazza, interrotto ogni tanto da qualche urlo di Gazza, proveniente da fuori, che riusciva a farsi sentire anche a quell'ora.
Erano settimane che non dormiva di notte, pattugliando l'edificio da capo a piedi. Più o meno da quando James e Sirius si erano introdotti di nascosto nel suo ufficio, rubandogli da sotto il naso la lettera contenente la guida di magia per maghinò. Si chiamava
SpeedyMagic, o qualcosa del genere. Patetico pensarono la prima volta, poi però si resero conto di quanto doveva essere triste essere rinchiusi in una Scuola di Magia, senza poter fare magie..
Ma quella sera i due non avrebbero infastidito Gazza, né tantomeno Mrs. Purr o qualsiasi altro insegnante o custode o
guardiacaccia
(visti già i numerosi guai che avevano causato ad Hagrid.). E forse sarebbe andata avanti così per giorni, settimane, mesi.. finché i Malandrini non avrebbero ritrovato il loro spirito..

Il primo ad interrompere quel fastidioso silenzio fu, poco dopo, James, sempre mantenendo la voce piuttosto bassa, per evitare di farsi sentire dalla Evans.
«Sirius?»
«Si?»
«Secondo te,
lei sarà ancora qui stanotte? Dopo la mezzanotte, intendo..»
Sirius guardò cupo l'orologio.
Le 11.30. C'erano parecchie possibilità che restasse, visti i suoi classici standard di studio. Minimo sei ore, o non si poteva definire soddisfatta.
«Credo di si. Ormai dovresti conoscerla, no?» Borbottò. S'incupì sempre di più nell'immaginare lui
che faceva gli auguri di buon compleanno a lei. Forse sarebbe apparso ancora più gentile ai suoi occhi, e forse sarebbe addirittura finita per cedere alle sue richieste. 
Impossibile, pensò.

«Le porteresti il mio regalo?» A quelle parole gli occhi di Sirius si sgranarono, e per un attimo, credette di esserlo solo immaginato.
«Non voglio darglielo di persona.. se vieni due minuti nel Dormitorio te lo do, e a mezzanotte in punto tu glielo darai.. Dicendo che è da parte mia, naturalmente.» Aveva lo sguardo basso, ed era leggermente rosso in volto. Proprio come la prima volta che lei l'aveva rifiutato.
A quel punto Sirius sbottò.
«E da quando il mio migliore amico è un pappamolle?..
Oh, e va bene..» aggiunse infine, vedendo gli occhi color nocciola di lui supplicanti.

Insieme si alzarono, e James lo trascinò a forza nel Dormitorio. Si riposò un attimo accovacciandosi sul letto dell'amico con la testa fra le mani; dopodiché aprì il cassetto del comodino, tirandone fuori un mazzo di gigli insieme ad un pacchetto rosso.
Sirius ne rimase di sasso, e sinceramente, se quello non fosse stato il suo
migliore amico e fratello di scelta, si sarebbe tirato subito indietro. Ma in fondo, neanche Lily doveva essere più importante della loro amicizia.
Li prese in mano, facendo in modo di nascondere il viso dietro i gigli, e con un velo di rossore si avviò verso la Sala Comune. Rischiò di inciampare due o tre volte, e solo nella rampa di scale che ormai lo separava dal Dormitorio.
Sbirciò da dietro i fiori, notando che Lily era ancora fissa sui fogli (che ormai erano diventati una decina). I capelli le ricadevano delicatamente lungo il viso, coprendo quasi del tutto il suo profilo. Neanche si prendeva la briga di spostarli, anche se sapeva che sarebbe stata più comoda. Probabilmente era solo troppo stanca. Chiunque sarebbe
stanco di fare i compiti a quell'ora di notte, per di più nel giorno del suo compleanno!
Con un misto di sollievo e paura, Sirius si schiarì la voce per farsi notare.
«Emh..emh..»
Lei ci mise un po' a realizzare che era entrato qualcuno, e a Sirius non gli ci volle molto a capire perché non si era accorta dei due quando chiacchieravano in Sala Comune: aveva gli occhi socchiusi ed un'espressione tutt'altro che allegra e pimpante: tutto il contrario di quello che mostrava di solito.
Indossava ancora la divisa, leggermente sbottonata, e la cravatta era buttata insieme alla sciarpa su una poltroncina lì vicino. Si stropicciò gli occhi, e con una voce assonnata esclamò:
«Che vuoi, Potter? Mi lasci in pace almeno il giorno del mio compleanno!?»
«Veramente sono Sirius.. e poi sono ancora le 11.59, non hai ancora 14 anni, teoricamente.. » rispose lui, stranamente con tono tranquillo. «
Potter mi ha chiesto di portarti questi, sono per te..»
Lily si alzò barcollando, e arrivò proprio di fronte a lui, abbastanza vicino da poterla toccare. Abbastanza vicino da..
«Che carino!» Sorrise. «Ma come mai non è venuto lui?»
Sirius esitò, cercando qualche scusa abbastanza credibile da giustificarlo.
«Oh, emh..perché non è venuto lui dici?» Ripeté, guardando per terra di nuovo in preda all'imbarazzo. «Beh, veramente non si è sentito molto bene..
Dato che gli ho rifilato un pacchetto di dolci vomitosi. » Aggiunse quest'ultima frase di getto, abbozzando un ghigno, vista la perplessità della ragazza.
Lei scosse lievemente la testa, ma senza cancellare mai il sorriso dal viso, che sotto quella luce sembrava ancora più bello. Liberò le braccia di Sirius e si sedette sul divanetto, prendendo il biglietto nascosto tra i fiori e poi posandoli proprio accanto a lei.
Lo lesse, abbozzando una risatina. Il suo sorriso si ingrandì, e con una strana impazienza prese il pacchetto e lo scartò.
Stavolta anche Sirius rimase di stucco. Avvolte nella carta rossa, c'erano due statuine di vetro, rappresentanti un cervo ed una cerva. Lei si avvicinò al tavolo e vi posò il regalo.
Di colpo i cervi si animarono ed iniziarono a correre. Si inseguivano, giocavano.
Lily non sapeva cosa volesse dire, ma Sirius, ancora fermo davanti alla rampa di scale, capì.
L'animale di cui James voleva prendere le sembianze era,
casualmente, un cervo, e, sempre casualmente, era sicuro che la cerva fosse lei.
«Non è stato dolcissimo?» mormorò lei. Il sorriso che ancora le illuminava il volto.
«Perché, che ti ha scr..» Ma non fece in tempo a finire la frase, che Lily gli corse in contro, con il biglietto in mano. Lui lesse, ma questa volta, non ebbe dubbi dell'autenticità della cosa: poco ma sicuro, era opera di James. Oltre che per la grafia, che sembrava voler nascondere il suo pessimo modo di scrivere, le parole non erano tra le più romantiche.

Ci sono tre cose che amo nella vita..la burrobirra.. Mocciosus..e te!

Sotto “Mocciosus”, James aveva disegnato una freccetta che terminava in un disegnino poco amichevole: lui teneva puntata la bacchetta contro Piton, il quale, appeso a testa in giù, si contorceva da una parte all'altra cercando di scendere.
Anche Sirius rise, scuotendo la testa.
Non cambierà mai pensò affettuosamente.
«Quindi accetti uno per uno
tutti gli inviti di James, dal 1 settembre 1971 (che difficilmente scorderai) a questa parte?» Scherzò, ma per lei non era una battuta. Annuì lievemente, per poi sussurrare un leggero «Si.»
Il sorriso gli si congelò sulle labbra, e non ci volle molto perché scendesse dal mondo dei sogni, dove ormai aveva praticamente fatto l'abbonamento.
Erano passati due anni e mezzo da quando aveva capito che lei non gli era del tutto indifferente.
Due anni in cui era sollevato dei suoi rifiuti verso James. Non l'aveva mai considerato suo
“rivale”, ed era convinto che fosse solo un suo capriccio nato il primo giorno di scuola.

Ma non era così.
L'illusione di essere ricambiato un giorno era svanita. Tutto d'un colpo.
Vedere i propri sogni infranti in meno di circa un minuto non era una bella sensazione, e solo chi l'ha provata veramente può capire.
Ed appunto, dopo tutto questo tempo, si rese conto che
era solo un sogno, un castello di carte che non aveva esitato a crollare.




__________________________________________________

E Sirius c'è rimasto u.u
Comunque, se vi è piaciuto (o vi ha fatto schifo, è molto probabile ù.ù) lasciate un commento, giusto per farmi sapere che ne pensate :3
Alla prossimaa :D
  
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