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Autore: _Giuls17_    10/07/2011    1 recensioni
una nuova storia per gli snow.kids, cosa succedere dopo la loro vittoria?? le loro vita cambieranno di nuovo, ma come?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21

-Questo è il vostro ultimo allenamento prima della prossima partita, stasera ci sarà Snow-kids contro Pirates e fra due giorni il vostro, non voglio farvi stancare dovete arrivare perfettamente in forza.- disse serio Artegor.
-Voglio che vi impegnate al massimo, solo questo, Angel sai già che non puoi entrare.- disse vedendomi indecisa sul da farsi.
Abbassai la testa e mi sedetti su una panchina, ero stata esclusa dall'allenamento e dalla partita successiva solo per un capogiro, non lo trovavo affatto giusto ma lui era il capo non lo ero io, e non potevo contrastarlo più di tanto.
Sinedd mi sorrise e si avviò dentro assieme agli altri, nonostante tutto non ero invidiosa di nessuno ero solo arrabbiata con me stessa.
Artegor diede inizio alla sessione dall'allenamento e mi concentrai su tutti i ragazzi, vederli in quel modo era differente di quando li vedevo nel campo, là non potevo osservare dall'altro ma solo dal basso.
Riuscii a intravedere tecniche particolari, colpi mancati e segreti, erono forti ma non sapevano come dimostrarlo.
Guardai Sinedd lui era sempre lo stesso, autoritario in qualsiasi modo, comandava lottava, si faceva in quattro e otteneva sempre il risultar ottenuto.
Era una specie di Dio, ma solo mio.
Sorrisi e mi appisolai durante l'allenamento, la mia presenza tanto non era richiesta.

-Angel è l'ora della visita.- disse Artegor svegliandomi.
Apii gli occhi all'improvviso e vidi tutti i ragazzi fuori, l'allenamento era appena finito, ciò voleva dire che avevo dormito per quasi tre ore, fantastico, pensai scoraggiata.
Non potevo dimostrare di stare bene se mi addormentavo in quel modo e neanche su un letto, mi alzai e andai in infermeriera, Artegor aveva appena assunto una nuova ragazza per controllarci e per ora stava andando bene.
-Come ti senti?.- mi chiese appena mi vidi entrare.
-Meglio.- disse sedendomi sul lettino.
-Ma mi hanno detto che ti sei addormentata.- mi rimproverò.
Non risposi, lei non sapeva nulla su di me, non poteva trattarmi in quel modo.
-Angel sei qui?.- chiese Sinedd entrando di corsa.
-Oh il capitano, a cosa dobbiamo questa sua visita?.- chiese la ragazza, ma quel tono pensai guardandola era ben altro che un tono di cortesia, stava flirtando col mio ragazzo?
-Sono qua per lei.- disse avvicinandosi.
-Oh beh me ne occupo io.- disse avvicinandosi a lui.
La guardai male, ma non vedeva che c'ero io? Ero la sua ragazza, lo sapevano tutti pensai arrabbiata, guardai l'infermiera, aveva un corpo bellissimo da donna, seno prosperoso e gambe slanciate, guardai me, non ero in quel modo, il mio seno era medio e la gambe erono forti per tutti gli anni di calcio.
Lei si truccava bene, io sudavo, lei era limpida, io avevo delle ali.
Guardai Sinedd, anche lui la stava guardando e non di sicuro come infermiera, delle lacrime mi iniziarono a scendere silenziose, ma nessuno se ne accorse, erono troppo impegnati a parlare fra di loro, mi alzai e uscii silenziosamente.
Corsi in camera mia e mi chiusi dentro, una parte di me odiava quella donna ma non lui, perchè nonostante tutto i maschi saranno sempre cosi, Sinedd incluso.
In un gesto disperato composi il numero di mia sorella e le scoppiai a piangere al telefono. -Angel, cosa succede?.- chiese realemente preoccupata.
-Io sono solo una stupida.-
-Sorellona mi fai stare male cosi, parlami.- disse piano.
-Roxie, io lo amo, lo amo davvero tanto, ma non sono una donna!.- sbottai.
-Cosa vuol dire che tu non sei una donna?! Tu sei una donna Angel, sei la ragazza più bella di tutta Akillian!.- urlò.
-Forse una volta, ora non più.- dissi io.
-Senti se Sinedd ha qualche problema la colpa è sua, tu sei perfetta, non faresti niente per ferirlo.-
-Come fai a parlare cosi di me? Dopo la nostra ultima discussione!.-
-Perché ti voglio ancora bene, sei mia sorella e te ne vorrò per sempre e poi so di aver sbagliato.-
Il mio cuore perse un battito, lo sapeva pensa felice! Era tornata normale.
-Anche io te ne voglio.- dissi asciugandomi le lacrime.
-Anegl io ho paura non sono forte come te, non sono pronta per questa partita.- disse con voce tremante. -Tesoro ascoltami, abbiamo lo stesso sangue, siamo forti entrambe.- la rassicurai.
-Ti vorrei al mio fianco, ma ti ho fatto andare via.- disse triste.
Pensai un attimo e velocemente, sarei potuta arrivare in un'ora da lei e tornare dopo la partita e nessuno degli Shadows se ne sarebbe accorto.
-Arrivo.- dissi semplicemente e chiusi il telefono.
Mi cambiai e chiusi a chiave la stanza, arrivai all'entrata senza essere vista e corsi all'areoporto.
Per la prima volta non stavo ragionando e una scarica di adrenalina mi percorse tutto il corpo, stavo facendo una cosa molto sbagliata, ma tanto non avrei giocato la prossima partita.
Salii sulla prima navicella per Akillian e mi preparai a correre tra le braccia di mia sorella.

Arrivai senza nemmeno rendermene conto e appena fui uscita fuori cominciai a correre per raggiunere il prima possibile la base, grazie alle mille ore di allenamento non mi affaticai per niente, correre su macchine strade era perfettamente normale per me, e in lontanza vidi apparire la torre degli Snow-kids.
Sorrisi e aumentai il passo, sfondai la porta come una pazza e la trovai a pochi passi da me, col suo fisico asciutto gli occhi grandi e capelli rossi, mia sorella!
-Roxie.- urlai e mi buttai su di lei.
-Angel!.- disse abbracciandomi.
La strinsi forte a me, mi era mancato quel contatto con lei.
-Ho sbagliato ti prego perdonami.-
-E' già tutto dimenticato.- dissi sorridendo.
-Cosa ci fa lei qui!.- sentimmo urlare.
-L'ho chiamata io.- disse Roxie.
Ci alzammo e ci ritrovammo davanti l'intera squadra e l'allenatore.
-Angel?.- chiese stupito.
-Non sono qua per tornare, sono qua solo per lei, ha bisogno di me.- dissi dura.
-Possiamo parlare?.-
-Certo Arch.- lo seguii nel suo studio e ci accomodammo alla scrivania.
-Come ti trovi là..?.- chiese esitando.
-Bene, Artego è davvero un bravo allenatore.-
-Ti trovi bene con la squadra?.-
-Sì, quella è una famiglia, non questa.- dissi con distacco.
-Lo so, devo lavorare sul carattere dei ragazzi.- sembrava avvilito.
-Artegor sa che sei qui?.-
-No.-
-Ma giocate fra due giorni!.- sbottò.
-Io non gioco la prossima partita.- dissi abbassando lo sguardo, mi guardò stupita, -Perché?.-
-Sono stata male.-
-Lo smog?.-
-Si, non va molto d'accordo col mio corpo.- ammisi.
-Certo tu sei nata per il respiro.- affermò senza alcun dubbio.
-Lo ero una volta, e comunque non deve dire niente a Roxie.-
-Va bene.- disse tranquillamente.
Bussarono alla porta e vidi entrare D'Jock.
-La voglio sfidare, non può entrare qua senza dire niente, è casa mia.-
Sorrsi, era proprio quello che mi ci voleva.
-Accetto.- dissi alzandomi, -Datemi una tuta e sono tua.- lo superai e uscii dalla porta.
Roxie mi diede la mia vecchia tuta, l'aveva conservata lei per me.
-Grazie.- le dissi entrando nella sala d'allenamento, mi tornarono in mente molti ricordi, come la prima prova, il primo allenamento.
Non era più cosi, pensai e mi tornò in mente il volto di Sinedd, ora sto con lui.
Entrammo e ci schierammo uno davanti all'altro.
Il suo viso era una maschera di concentrazione, la mia non smetteva di ridere.
La palla partì e io la presi, non ero più la persona di una volta, avrebbero visto tutti la nuova Angel, chiamai lo smog e mi sentii bene, per la prima volta.
Il primo goal fu abbastanza semplice ma mi resi conto che anche i successivi lo furono, Jock era forte ma non era più alla mia altezza, io sparivo con la palla, lui poteva solo tirare forte, ormai eravamo su due livelli diversi.
Comandai la palla per la maggior parte della partita e questa finì per un mio netto vantaggio.
Uscimmo, io senza neanche una gocca di sudore e lui con il fittone.
-Quando sei diventata cosi forte?.-
-Il giorno in cui ho capito che mi volevi tappare le ali.- dissi a Jock.
-Forza ragazzi, ora andate a cambiarvi bisogna andare allo stadio.- disse Arch, -Jock ce la fai?.-
-Certamente e Angel? Complimenti.- disse porgendomi la mano.
Gliela strinsi e aspettai con Arch che i ragazzi fossero pronti.
-Sei stata davvero brava.- disse con fare orgogliso.
-Lo so, mi alleno.-
-Ti sei sentita male?.-
-Stranamente no.- disse guardandolo.
Non rispose anche perchè i ragazzi arrivarono e ci dirigemmo allo stadio, guardai mia sorella era felice, si vedeva che stava accumulando le forze e che avrebbe spaccato il mondo.
Fui orgogliosa di lei, perchè anche se c'eravamo seperate lei avrebbe fatto parte del mio cuore per sempre. Senza che c'è ne rendessimo conto fu il momento di farli scendere in campo, l'abbracciai per un'ultima volta e la vidi scendere verso la sua prima partita.
Guardai gli avversari, erono facili da battere, ma per una come Roxie erono già degli avversari complicati, incrociai le mani e mi sedetti accanto ad Arch per guardale la partita.

Vinsero per un punto e nell'ultimo minuto, una gran fortuna pensai rilassandomi dato che era appena finita la partita, Roxie non aveva segnato ma era stata brava a difendere, l'avevano messa in difesa, uno scempio per una Sharp, la mia famiglia era sempre stata in attacco in qualsiasi situazione, ma per lei quel posto era oro.
-Angel hai visto!.- urlò non appena entrarono negli spogliatoi.
-Si, sei stata fantastica!.-
-Peccato che non avevamo te a fare i goal, ne hai fatti due nella prima partita, incredibile.- disse Tia avvicinandosi.
-Mi sono allenata molto.- risposi lusingata.
-Sorella mi dispiace di non essere venuta alla tua partita, mi dispiace molto.-
-Stai tranquilla, ora devo andare.-
-Lasciami venire alla prossima, ti prometto che non ti deluderò più!.-
-Non mi hai mai delusa, ma non puoi venire Roxie è meglio cosi.- dissi amareggiata.
Lei non sapeva dei miei malori e non lo avrebbe mai dovuto sapere pensai decisa.
-A presto cucciola.- gli diedi un bacio in guancia e lascia la torre.
La notte si rivelò fresca e umida e stranamente la neve aveva smesso di cadere, un miracolo pensai mentre mi dirigevo verso l'aeroporto.
Sarei tornata da lei, pensai guardando il cielo di Akillian, nonostante tutto lei era la mia casa e questo il mio pianeta.
   
 
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