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Autore: Kastania    18/03/2006    1 recensioni
Una breve introduzione per la storia che ho in mente... non presento ancora i personaggi, soprattutto quello principale. Lascerò che lo scopriate voi chi è.. capitolo dopo capitolo.. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Capitolo 6

 

Nei giorni successivi Lara, a dispetto degli impegni universitari, riuscì sempre a trovare un po' di tempo libero da passare con lui,ed Evgeni cominciò davvero ad abituarsi a quella vita comune.

 

Ma scoprì che non riusciva a liberarsi di tutte le sue abitudini con la stessa rapidità con cui si era liberato del suo taglio di capelli.

 

Per esempio l'idea di poltrire a letto fino a mezzogiorno lo aveva sempre attirato,come un lusso mitico a cui non si può indulgere. Provò a dormire fino a quell'ora,ma non ci riuscì: puntuale, alle sette del mattino apriva gli occhi come se sentisse suonare una sveglia nel cervello.

 

Scoprì anche che il suo corpo sentiva il bisogno della ginnastica.

Dopo i primi giorni di indolente pigrizia in quella specie di vacanza forzata, si rese conto con sorpresa di provare sollievo dopo qualche chilometro di corsa, dopo qualcuno dei soliti, lunghi ed estenuanti esercizi che avevano scandito i suoi ritmi per anni.

 

Tutto ciò lo sorprese. Era come se il suo corpo lo volesse convincere a tornare indietro, a non commettere un simile errore.

Torna, Evgeni. Riprenditi la tua vita, la tua carriera,le tue competizioni e i tuoi trionfi.

 

E riprenditi anche la tua solitudine.

 

No, non voleva farlo. Se aveva avuto ripensamenti in quelle due settimane, era bastato un pensiero fugace alle ore trascorse a spasso con Lara per dissuaderlo dal prestarvi orecchio.

 

Ogni giorno lo stupiva.

Se all'inizio aveva avuto in qualche modo l'intuizione che fosse una ragazza fuori dal comune,ora ne aveva la certezza.

 

Era straordinaria in ogni cosa che faceva.

Straordinariamente intelligente,sagace,arguta,ironica.

Straordinariamente permalosa,riservata,testarda ed orgogliosa.

 

Non era riuscito in nessun modo a sapere se lei avesse un ragazzo, un fidanzato.. qualcuno che l'aspettava la sera, quando si dileguava per tornare a casa. Ma Evgeni non poteva credere che fosse sola. E in un certo senso questo gli dava una punta di gelosia.

Non voleva svelarle nulla della sua vita,eppure era esasperato dal non sapere nulla della sua.

 

Poi, quel giorno, erano andati a visitare il museo del Cinema, come gli aveva promesso.

Erano terminate anche le Paralimpiadi, e la città si andava via via svuotando dalle migliaia di turisti che l'avevano animata.

 

Il museo era tranquillo, anche se non deserto.

Vagarono a lungo fra le sale,commentandole e discutendo animatamente dei loro registi ed attori preferiti. Evidentemente condividevano anche la passione per il cinema.

 

Ad un certo punto, Evgeni le rammentò la sua idea di salire fino in cima alla Mole.

Certamente da lassù doveva godersi un paesaggio splendido,specie a quell'ora.

 

Lara lo accompagnò riluttante alla biglietteria, ma richiese un unico biglietto.

Lui la fissò perplesso, mentre lei glielo porgeva.

 

"Questo che significa? Mi vuoi spedire lassù da solo?"

Lei annuì. "Non ci penso proprio a salire."

 

"Chi lo avrebbe mai detto... proprio tu, una fifona! Hai paura dell’altezza …non ti succederà nulla!" la prese ferocemente in giro.

 

Lei alzò gli occhi al cielo.

"Io fifona, tu straniero. Se fossi di qui sapresti perchè non voglio salire. E'a causa della leggenda... se uno studente universitario sale fino in cima, non si laureerà mai. E a me manca troppo poco per rischiare,grazie!"

 

Ma Evgeni non le diede tregua.

Continuò a farle il verso del pollo fino ad esasperarla, e a costringerla a comprare un altro biglietto.

 

Prima di salire nell'ascensore,però, la fermò.

"Scusami, ti stavo prendendo in giro. Non è necessario che tu salga.. se credi a quella leggenda, è giusto che la rispetti.. non volevo forzarti.. scherzavo…"

 

Ma lei gli diede uno spintone. "Non ho certo paura di una stupida diceria!".

Ma lui vide che mentiva. Semplicemente non voleva concedergli la soddisfazione di trattarla come una vigliacca.

 

Salirono pigiati con le altre persone,senza cercarsi con lo sguardo.

Ancora una volta Evgeni ebbe l'impressione di aver spezzato un delicato equilibrio.

 

Sulla terrazza in cima,la vista era da togliere il fiato. Il sole arrossava l'intero panorama, tingendo di un caldo colore rosa le cime ancora innevate delle Alpi.

 

Lara scrutava in silenzio il paesaggio sottostante. Aveva di nuovo un'espressione triste.

"Sei arrabbiata con me?"

 

"Oh no" minimizzò lei. "Sono solo.. non so, malinconica. E'un posto splendido, una giornata splendida.. Ma questo, come faccio a spiegarti.. Mi fa sentire.. sola."

 

Evgeni tacque, perchè erano le stesse sensazioni che provava lui. Così forti da annebbiargli il cervello, da chiudergli il cuore dentro un cerchio di ferro.

 

Afferrò Lara per un braccio, e la costrinse a guardarlo.

Gli parve di vederla trattenere le lacrime.

 

Non resistette oltre, e si chinò per baciarla.

Era a pochi centimetri dal suo viso, poteva vedere le pagliuzze dorate nei suoi occhi lucidi, poteva respirare quel suo profumo di fiori primaverili. Poteva sentire fra le dita i suoi capelli morbidi.

 

Ma lei gli bloccò le mani che si erano posate delicatamente sul suo viso.

"No, ti prego, non farlo." sembrava supplicarlo, la voce flebile.

 

"Perchè?" potè soltanto sussurrarle con voce roca.

Perchè, perchè, perchè? Perché non mi vuoi quanto io voglio te?

 

"Perchè tu sei sposato, Evgeni Plushenko. Ecco perchè."

  
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