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Autore: penguin    11/07/2011    3 recensioni
Avevo già pubblicato il primo capitolo di questa storia, ma poi per vigliaccheria l'ho cancellato. Ora ci riprovo, coraggiosa come non mai. Spero che vi piaccia, è la prima su EFP e sui 30 Seconds To Mars.
Desi :)
New York. Mi si illuminó il viso. Iniziai a sorridere come un ebete per tutto l'aeroporto, a camminare ciondolante e a riguardare quel pezzetto di carta dorata. Quel pezzetto di carta mi avrebbe regalato il sogno più grande della mia vita, il sogno per il quale avevo lavorato per 4 lunghi anni.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene, questa è la prima fan fiction sui Mars. Non conosco nessuno, non scrivo a scopo di lucro, non conosco nessuno dei Thirty Seconds to Mars ed è tutto frutto della mia testolina bacata. 
Il rating è rosso perchè la storia si sviluppera in un certo modo, nonostante sembri abbastanza innocente all'inizio. Andando avanti vedrete cosa succederà e come si svilupperà la situazione. Bene, ora vi lascio alla fanfiction. Buona lettura!

Desi. :3

1 ~ Demetra, cosa fai?

Giovedì 25 settembre. Compleanno della mamma: 54 anni ed era ancora un fiore. Uscii di casa di buon mattino e andai a prendere le briosches calde, dovevo coccolarla in qualche modo, dovevo trovare una scusa, non gli darò una buona notizia oggi. Non per lei almeno.
Dopo aver dato la maturità e aver abbandonato il liceo con un sofisticatissimo 69, ho iniziato a lavorare in un pub, dalle 20 alle 3 di notte, salutando allegramente tutti i sabati sera che mi sarebbero dovuti spettare di diritto. Ma avevo un sogno, un sogno più grande di tutta la libertà che mi sarebbe spettata.
- Mami, buongiorno, svegliati.. tanti auguri! - Gli porsi delicatamente il vassoio con il caffè fumante e una briosche alla crema. Al fianco del piattino con la tazzina, un pacchettino rosa, con un delizioso fiocchetto giallo e un bigliettino.
- Piccola mia, che ci fai già sveglia? -  mi chiese tutta assonnata, i capelli scombinati e gli occhi ancora semichiusi.
- Mami, non fare la finta tonta, su. Lo sai che sono 54! Vecchiaccia! - e le strizzai l'occhio.
- Uffa, mi sento così vecchia.. - si leggeva un filo di malinconia sul suo viso.
- Ma basta! Goditi la colazione, che dovrai aspettare un anno per riaverla così. - fingevo il broncio, le braccia conserte e il viso rivolto verso l'alto. Una mano mi sfiorò le guance paffute, una mano poco delicata, piena di calli, ma piena allo stesso tempo piena di tanto amore.
- Amore, non dovevi, lo sai..-
- Dai, me lo dici ogni anno, non cambierò mai, lo sai! Ora muoviti a scartare il regalo che ho fretta.. - lei mi guardò incredula. - Mamma sto scherzando dai! -
Prese il piccolo pacchettino, sciolse il fiocchetto e si trovò davanti a sè una scatolina del gioielliere.
- Se mi stai chiedendo di sposarti, ti dico sì! -
- Mamma, direi che di matrimoni ne abbiamo avuti abbastanza, no?"
- Mai dire mai..- mi guardò con quegli occhioni dolci che solo lei aveva.
Aprì la scatolina e vi trovo una collanina, molto simile a quelle antiche, che portavano al loro interno le fotografie. Notò subito che sul fronte dell'ovale dorato, c'era incisa la mia iniziale, attorcigliata con la sua: avevamo lo stesso simbolo tatuato sulla pelle entrambe. Il rapporto con mia madre è sempre stato paradisiaco, ci siamo sempre capite, ci bastava uno sguardo per capire che qualcosa non andava, o che ero interessata a qualche ragazzo. Ma quella volta ero sicura che non avrebbe capito la mia decisione.
Aprì l'ovale e vi trovò due nostre fotografie. Sorridenti e spensierate, come siamo sempre state, nonostante i problemi economici, i traslochi, la fatica causata da una scuola troppo impegnativa. Vidi i suoi occhi gonfiarsi di lacrime, e la mano destra che sfiorava il polso sinistro, proprio dov'erano incise le nostre iniziali.
- Oh piccola mia, grazie mille, davvero. Non potevi farmi un regalo migliore. -
- E invece guarda qui..- e con un tocco leggero sfilai la collanina dorata dalla mia maglietta, identica a quella che aveva mia madre tra le mani.
- Saremo sempre insieme mamma, sempre legate. -
- Sempre -
E mi buttai sul lettone vicino a lei, mordicchiando la sua (o mia?) briosche alla crema.

  
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