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Autore: Joy    11/07/2011    8 recensioni
Mancava solo un giorno al plenilunio.
Partecipa al "The Vampire Geometry Fest."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Caroline/Tyler
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il <a href=http://vampiregeometry.livejournal.com/796.html?page=1&view=801052#comments>The Vampire Geometry Fest</a> con il prompt: Caroline/Tyler “Catene”

 

Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Caroline/Tyler “Catene”

Note: Ambientazione post serie.

 

 

Luna piena

 

 

Quella sera si sarebbe trasformato.

Tyler chiuse gli occhi e si lasciò cadere sul prato a braccia aperte.

Erano pochissimi i privilegi dell’essere un licantropo, ma Caroline gli aveva insegnato a trarre piacere da tutti.

Certo, c’era la forza fisica, ma di quella se ne faceva ben poco, tranne forse quando doveva tener testa a Caroline, nelle serate giocose che passavano sul divano.

… E comunque, lei restava lo stesso la più forte.

Però poteva sentire la morbidezza dell’erba sotto le sue dita, come se ogni cellula si aprisse a quel contatto, provocandogli solleticanti brividi.

Poteva percepire gli odori con una chiarezza stupefacente: dal latte e miele della colazione del vicino, all’erba tagliata nei campi in fondo alla via.

Udiva persino il frullare delle ali degli uccelli, quando lasciavano il nido con il loro allegro cinguettare.

Ma sopra ogni cosa sentiva lei.

Il suo canticchiare sommesso, mentre si aggirava per casa rassettando le stanze, il fruscio dei suoi capelli sciolti sulle spalle e persino il suo profumo fresco e semplice.

Era bella la sua Caroline.

Bella come la luce dell’alba dopo il plenilunio.

Come la redenzione dopo una notte passata all’inferno.

Sorrise tra sé e si crogiolò nel calore del sole mattutino.

Percepì un lieve spostamento d’aria, un sentore floreale e quando riaprì gli occhi, lei era in piedi accanto a lui.

Luminosa.

I bagliori del giorno che corteggiavano i suoi capelli appena mossi dal vento e il sorriso dolce.

Quel sorriso che riusciva a ripagarlo di ogni paura e di ogni dolore, in un solo istante.

Che permetteva la sua rinascita e non lo tradiva.

-Caroline…- mormorò, schermandosi gli occhi con la mano per la troppa luce.

-Ti ho portato la colazione.- lo informò lei allegra, sedendogli accanto e posando sull’erba un vassoio ricolmo di cibarie.

Lui si sollevò a sedere e le accarezzò la guancia con la punta delle dita.

-Non devi prepararmi la colazione ad ogni plenilunio, non è necessario.- le sussurrò col fiato rotto.

-Tyler Lockwood,- lo rimproverò lei ridendo. –io ti preparo la colazione ogni mattina!-

-Sì, ma- riprese lui lentamente. –l’ultimo giorno prima della luna piena tendi sempre a esagerare.- e indicò eloquentemente le pietanze abbondanti ed elaborate che ricoprivano il vassoio.

Lei si strinse nelle spalle e rise di sé.

-L’ultimo pasto del condannato.- scherzò.

Tyler abbozzò un sorriso incerto e si circondò le ginocchia con le braccia, fissando il vuoto.

-A volte mi sento proprio così.- confessò. –Come se fosse il mio ultimo giorno.-

-C’è un vantaggio anche in questo.- ribatté subito lei, rifiutandosi di cedere alla tristezza e ben decisa ad impedirlo anche a lui. –Puoi esprimere ogni mese un ultimo desiderio che nessuno avrà mai il coraggio di negarti.-

Tyler scoppiò a ridere suo malgrado.

-Vuoi smetterla di cercare ad ogni costo dei lati positivi nella mia maledizione?- le disse inclinando la testa per guardarla in viso.

-Vuoi dire che rinunci al tuo desiderio?- replicò lei, sgranando gli occhi innocentemente.

Il ragazzo scuoté la testa sorridendo e un istante dopo la sdraiò sull’erba, sotto di sé.

-Non ci penso proprio.- le sussurrò, sfiorandole la bocca con le labbra.

 

-Faresti l’amore con me qui, ora?- le chiese dopo pochi minuti, mormorando contro il suo orecchio.

Lei rise incredula e divertita e gli passò le dita tra i capelli. –Ma ci vedranno… - protestò debolmente.

-Ma se il nostro unico vicino è così miope da non vedere neanche i suoi stessi piedi!- ribatté lui, perorando la sua causa.

Caroline intrecciò le gambe alle sue e gli posò entrambe le mani sul viso.

-Sei proprio un ragazzaccio, Tyler Lockwood.- sentenziò, premendo le labbra contro quelle di lui.

 

-Tyler…- ansimò lei, posando baci dolci sul suo collo e sulle spalle.

La bocca di Caroline sulla sua pelle lo faceva sentire semplicemente un uomo.

Eppure il lupo c’era, e ci sarebbe stato sempre, anche se la trasformazione non era in atto.

Lasciò vagare le mani sulle cosce della ragazza, la sua pelle era serica sotto il vestito.

Indossava il suo preferito: giallo pallido come il sole del mattino, malizioso e scintillante sotto i raggi, come la luna seducente.

La sua luna…

Lui l’amava, e per quanto assurdo potesse sembrare, anche il lupo era attratto da lei

Non sapeva quanto fosse intenso quel sentimento istintivo, né se propriamente potesse chiamarlo amore, certo era che quando lei lo abbracciava così, con il seno premuto contro il suo petto e la bocca socchiusa contro il suo orecchio, il lupo dentro di sé ululava di piacere.

-Tyler…- sussurrò di nuovo lei, sfilandosi il vestito da sopra la testa e inarcandosi contro di lui.

E poco contava, quando lei svelava il proprio corpo con quella grazia seducente e lo accoglieva dentro di sé, che entrambi appartenessero a due specie in lotta da millenni.

Le baciò le labbra con trasporto e poi scese con la bocca fino al seno.

Non erano umani, ripeté tra sé Tyler, ma il cuore di Caroline batteva frenetico e il suo di rimando.

Lei lo faceva sentire solo Tyler.

Forse se riusciva a sopravvivere alla maledizione col suo dualismo invalidante era proprio per quello: lui e il lupo avevano trovato un punto comune, qualcuno che gli permetteva di tollerare la presenza l’uno dell’altro.

Caroline.

La sua salvezza.

Con la sua pelle, candida come la luce della luna e i suoi capelli che risplendevano a illuminare di sole le sue giornate.

Si mosse sopra di lei con trasporto disperato e poi si lasciò cadere ansimante sul suo seno.

Lei che poteva tutto.

Persino tenere a bada il lupo, dentro di lui.

-Tyler.- ripeté lei un ultima volta, accarezzandogli i capelli.

Lui si sollevò sui gomiti per guardarle il viso e vi lesse il loro futuro.

Perché quando non era il plenilunio, quando non c’erano anelli di ferro o cinghie di cuoio a trattenere il mostro, era lei che lo teneva legato alla sua umanità.

Lei, con i suoi capelli d’oro, agitati dal vento, che lo sfioravano sensualmente.

Le sue catene splendenti.

 

 

FINE 2° parte.

 

Credo che questa sia la peggior scena romantica di sempre. -_-

Confusa, sconclusionata, traballante…

E non ho idea se possa essere plausibile questo ascendente di Caroline sul lupo, in realtà non sono neanche sicura di aver spiegato correttamente la mia interpretazione.

 

Teoricamente questa shot sarebbe dovuta appartenere ad Alister_, che ama Tyler e Caroline e che mi sostiene sempre, ma mi convince così poco che ritenterò con la terza parte. ^__^

 

*si eclissa senza far rumore*

 

Joy.

  
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