«Cass...» mormorò a bassa voce rabbrividendo al suono di quel nome così familiare, puro, uscire proprio dalle sue labbra. Gli sembrava che anche solo pronunciare il suo nome gli desse sollievo. Una carezza all'anima e al cuore.
Si sentiva demotivato. Ormai sapeva che non si sarebbe fatto vivo, almeno non quella notte. Stufo di vagare a vuoto e privo di qualsiasi speranza, decise di ritornare indietro al motel, dove lo aspettava il suo Sammy magari stavolta sveglio seduto al tavolino alle prese con qualche sua solita ricerca. Ma appena voltò lo sguardo per eseguire la retromarcia, si ritrovò di fianco lui, il suo angelo salvatore.