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Autore: Nackros    12/07/2011    3 recensioni
Quando arrivammo al porto di Anchorage erano appena sorte le prime luci dell'alba.
[...]
Non c'era vento, ma l'aria pungente attraversava senza alcuna difficoltà la stoffa della giacca.
Salutai tutti e quando fummo al completo ci preparammo per l'imbarco.
[...]

E se i nostri personaggi fossero ambientalisti in missione nel mar Artico per evitare il massacro delle balene?
Primo tentativo di long-fic... Siate clementi, vi prego ;P
Dal capitolo 8:
«Senti Izzy...» disse richiamando la sua attenzione, «io e Duncan abbiamo paura che quella donna voglia veramente lanciare la fiocina. Se prendesse la balena la ucciderebbe... Noi non vogliamo che succeda, quindi pensavamo di usare dei fumogeni per impedire che qualcuno la veda e la uccida. Noah, però, non vuole che li usiamo... Puoi aiutarci a convincerlo? »
Quando finì il suo discorso mi premetti il palmo della mano sulla fronte.
Izzy si voltò nella mia direzione con un'aria di rimprovero.
«Perché non vuoi usare i fumogeni, vuoi uccidere la balena?» domandò incrociando le braccia.
Scorsi Duncan dare una leggera gomitata a Gwen, ed entrambi soffocarono una risatina.
Era piuttosto snervante.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Courtney  P.oint O.f V.iew

"Merda" imprecai mentalmente, mentre cercavo di lavare la macchia di sangue che mi aveva sporcato la maglia.
La chiazza vermiglia sembrava che non avesse intenzione di andarsene, nonostante stessi strofinando il sapone con foga contro il tessuto da un po' di tempo.
Quando constatai che i miei tentativi di lavarla erano inutili mi stufai e lasciai l'indumento a mollo dentro il lavandino.
Stando chinata la schiena aveva iniziato a farmi male, e la ferita sul fianco aveva riniziato a pulsare.
Per poco Gwen non mi aveva scoperta, prima.
Fortunatamente me la cavavo abbastanza bene nell'inventare scuse, anche se la sua espressione non mi era apparsa molto convinta... Ma se non aveva insistito, in fondo, cosa c'era da preoccuparsi?
Mi aveva creduto sicuramente, era inutile farsi tanti problemi.
Andai in camera e mi sedetti sulla sedia posta di fronte alla mia scrivania.
Il computer era ancora acceso e non ero riuscita ad andare avanti col mio lavoro.
Tutto per colpa di quella stupida ferita che aveva riniziato a sanguinare.
Non volevo che nessuno la scoprisse.
Mi dava fastidio l'idea che gli altri lo venissero a sapere.
Non doveva interessare a nessuno, erano affari miei; avrei risolto tutto da sola, come sempre.
Non avevo certo bisogno di qualcuno per disinfettare e bendare un normalissimo taglio, di quelli che la gente si procura tutti i giorni cadendo.
Alzai leggermente i lembi della felpa per controllarlo.
Sembrava avesse smesso si sanguinare, finalmente.
Presi in mano il disco che Gwen mi aveva consegnato e lo inserii nel portatile.
Era stato carino da parte sua a consegnarmelo, non sembrava così antipatica come immaginavo.
Quando i file si caricarono iniziai per prima cosa a guardare le foto.
Mi venne la nausea a rivedere tutto quel sangue...
Mentre stavo già pensando a cosa scrivere qualcuno bussò alla porta.
Sbuffai irritata.
Perché ogni volta che iniziavo a lavorare qualcuno doveva interrompermi?
"Chi è?" domandai avvicinandomi alla porta.
"Sono Dj! Apri, presto!"
"Che c'è?" chiesi, cercando di mantenere il tono più calmo possibile.
Probabilmente non ci riuscii, vista l'espressione del ragazzo.
"Scusami Courtney, ma è importante! A quanto pare abbiamo visite!"
Alzai un sopracciglio, con aria interrogativa.
Fossi stata a casa mia, nel mio salotto, non mi sarei sorpresa... Ma da quando si ricevono visite nel bel mezzo del Mar Artico?
"Bridgette e Gwen hanno visto una nave chiedere aiuto con dei fumogeni, dobbiamo soccorrerla!" si affrettò a spiegarmi.
Ci mancava solo questo, pensai.
Dj mi invitò a seguirlo sul ponte.
Presi una giacca pesante e lo raggiunsi.
Fuori c'erano quasi tutti, ognuno intento a guardare quelle grosse colonne di fumo alzarsi nel cielo.
Mi avvicinai a Bridgette, che stava discutendo con gli altri, chiedendosi chi ci potesse essere su quella nave.
"Courtney!", disse porgendomi un binocolo "hai visto? C'è qualcuno lì sopra!"
Presi l'oggetto e lo portai al viso, osservando il punto dove mi aveva indicato.
Potevo riconoscere la figura di un uomo, ma vedevo ben poco perchè un grosso cappuccio gli copriva il viso.
Quando fummo più vicini all'imbarcazione ci raggiunse anche Noah, che fino a poco prima era rimasto ai comandi della nave.
Fece calare in acqua il gommone rimasto, ed insieme a Dj si avvicinò all'altra barca.
Tutti sul ponte erano in ansia, tanto che quasi mi innervosirono.
Vidi l'uomo scambiare qualche parola veloce con Noah, rientrare velocemente all'interno della piccola imbarcazione ritornando subito dopo con in mano una sacca ed, infine, salire sul gommone.
L'attesa e la curiosità, nel mentre, crescevano.
Izzy, intanto continuava a esporre le sue ipotesi sull'identità dello sconosciuto.
"...Potrebbe essere un naufrago proveniente da qualche isola sperduta! O magari qualche spia segreta del governo! Oppure potrebbe essere un orso travestito da uomo! Sapete io una volta mi sono travestita da tirannosauro per carnevale e avevo spaventato mia nonna che gridando aveva perso la dentiera! Oppure..."
"Puoi stare zitta?!" la interruppi.
Dio, ma quanto era stupida quella? Voleva far diventare pazzi anche noi?
"Dai Courtney, sei sempre così permalosa!" mi rispose ridendo divertita.
"Io non sono permalosa" risposi seccata, "e se non la smetti chiamo i miei avvocati!"
Sentii qualche risatina soffocata.
Come osavano ridere di me? Maledetto il giorno in cui decisi di salire su questa dannatissima barca!
Feci per rispondere, quando una voce sconosciuta mi interruppe.
"Qualche problema, bellezza?"
Mi girai e vidi il nuovo arrivato.
Era piuttosto alto, con grandi occhi azzurri, la faccia piena di piercing e i capelli con una grossa cresta verde.
Perfetto, non solo adesso avevamo la ragazza dai capelli azzurri, ma anche un tizio con un terribile taglio alla moicana verde fosforescente!
E poi mi aveva chiamata bellezza.
Ottimo, probabilmente era anche un maniaco.
Feci per tirargli uno schiaffo, ma una mano mi bloccò.
"Ehi, calma. Si trattano così i nuovi arrivati?" chiese con fare innocente, sogghignando divertito .
Lo conoscevo da soli pochi secondi e non sapevo neanche come si chiamava, ma di una cosa ero certa: lo odiavo.



 


Salve a tutti!
Il capitolo è un pò corto, scusatemi, ma
purtroppo l'alimentatore tarda ad arrivare
e quindi non mi rimane che l'Ipod.
Da adesso la storia inizierà a farsi un pò più intricata...
Grazie a tutti quelli che mi seguono e recensiscono!
;D






 

   
 
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